I CINQUE OAV

I primi quattro OAV dei cavalieri, la cui trama ho già raccontato altrove, descrivono altre quattro battaglie che i paladini della giustizia devono affrontare in nome di Atena. In tre film su quattro, il nemico è una divinità, mentre nel secondo si tratta di Balder, celebrante di Odino. Nel complesso, i film sono ben realizzati, anche se la trama è alla lunga ripetitiva. In tutti i film infatti Pegasus ottiene la vittoria indossando l'armatura di Sagitter e scoccando la freccia d'oro. Molto passiva è la figura di Andromeda, che poco ha in comune con l'eroe che mostra di essere combattendo contro i generali di Nettuno. L'impressione è che il personaggio sia usato solo per introdurre Phoenix, che, come sua abitudine, non compare dall'inizio della storia ma interviene nel corso dei combattimenti.

Vediamo ora i film uno per uno.

Il primo, intitolato semplicemente Saint Seiya nella versione giapponese e La Dea della Discordia nella versione italiana, è stato disegnato nel 1987 e dura circa 47 minuti. I disegnatori sono stati ovviamente Araki ed Himeno. Gli effetti video usati per le animazioni ed i fondali sono superiori a quelli della serie normale, permettendo di ottenere splendidi effetti di luce, particolarmente visibili nelle scene in cui il sole sta per tramontare. La storia, abbastanza semplice, fa riapparire, seppur per poche scene, la figura di Lania, scomparsa dalla serie normale dopo la partenza per le dodici case, ed introduce quella di Daisy, un'altra orfana che lavora all'orfanotrofio St. Charls, erroneamente chiamato St. George all'inizio del film. I nemici dei protagonisti sono Eris, Dea della Discordia, ed i suoi cinque cavalieri ombra, Seryan, Yan, Relta, Lesia ed Orfeo, tutti riportati in vita dall'aldilà. Fra i cavalieri di Atena, Phoenix è quello che fa la figura migliore, salvando Andromeda da Orfeo e tenendo a lungo testa a Seryan. Andromeda invece è quasi inesistente, al punto che non usa le sue catene neanche una volta, se non per arrampicarsi sulle rocce. L'impressione generale è che questo film sia stato concentrato sui combattimenti, anche se ci sono due interessanti spunti di riflessione, uno su come la paura di essere dimenticati possa cambiare anche guerrieri un tempo difensori della giustizia, come Seryan, l'altro su come in battaglia sembra sempre "di combattere contro un altro te stesso". Fra le scene più belle, quella in cui Pegasus si rialza sostenuto dalle voci dei suoi amici, che ricalca molto da vicino l'episodio in cui Pegasus è sulle scale davanti alla statua di Atena. Il doppiaggio del film è stato realizzato molto bene, utilizzando, nelle scene da battaglia, dialoghi sovrapposti al posto delle semplici grida di guerra della versione originale. Unico neo è una frase di Orfeo, che fa riferimento a Mime e Syria, personaggi che al periodo della presunta ambientazione del film ancora non esistono. Le musiche, come sempre realizzate da Yokohama, sono notevoli. Fra le curiosità vi sono Orfeo, che in seguito ha ispirato il personaggio di Mime, e Phoenix, il cui elmo appare incrinato durante il combattimento contro Orfeo stesso, a testimoniare che sono stati riutilizzati i disegni creati per lo scontro finale contro Seryan.

Ecco i dati del film

La Dea della discordia

 

 

Titolo originale

Saint Seiya

Regia

Kozo Morishita

Sceneggiatura

Yoshiyuki Suga

Musiche

Seiji Yokohama

Disegni

Shingo Araki - Michi Himeno

Animazioni

Michiko Takashi - Rika Kimura

Fondali

Minoru Okouchi - Kazuhisa Asai

Effetti speciali

Masayuki Kawachi

Effetti sonori

Yasuyuki Konno

Anno di uscita

1987

Durata

46 '

Conversione in Anime comic

1995

La voce di Discordia:

Caterina Rochira

La voce di Orfeo:

Enrico Carabelli

 

Il secondo film L'ardente battaglia degli Dei, titolo originale Kamigami no Atsuki Tatakai, è il tentativo della Toei di sondare gli animi in preparazione della saga di Asgard che sarebbe stata creata poco dopo il film. L'avventura si svolge quindi ad Asgard, ma più che sui combattimenti il film è per lungo tempo focalizzato sull'ambientazione. Molto interessante è il modo in cui è rappresentata Asgard, con paesaggi tipicamente nordici ma privi di neve. Splendida anche la fortezza del Valhalla, in stile completamente medievale, con torri merlate ed alte mure. Questo film ha poi un regista ed uno sceneggiatore diverso dagli altri, e questo si vede in varie occasioni. Se la trama generale è abbastanza scontata, con i cavalieri che corrono per salvare Atena dalla minaccia di Balder, si notano comunque spunti interessanti: l'avviso del guerriero morente all'inizio del film, la narrazione introduttiva, l'aria di mistero che circonda la scomparsa di Cristal e l'atteggiamento inizialmente viscido ed ambiguo di Balder. Dal punto di vista della realizzazione, gli effetti luminosi sono usati più spesso rispetto al primo film, ad esempio per la spada di Url, per lo Scudo di Odino e per le scene finali. Molto belle anche le scene esterne, con il paesaggio ed i cavalieri illuminati dalla luce lunare che crea effetti estremamente piacevoli, come quelli dei volti di Sirio e Pegasus durante le ricerche di Cristal. Il punto migliore sono però le musiche, meravigliose ed in pieno stile wagneriano, che, condensate in un film di 45 minuti, ne innalzano nettamente la godibilità. Fra i protagonisti, splendido è lo scontro tra Sirio e Cristal, mentre rispetto al film precedente si riscatta parzialmente Andromeda, che, pur venendo sconfitto da Url, salva la vita prima a Phoenix, impedendogli di precipitare in un burrone, e poi a Pegasus, interrompendo lo Scudo di Odino di Balder. Fra le scene più belle, oltre allo scontro già citato tra Sirio e Cristal, ci sono il combattimento iniziale fra Cristal ed i soldati, il primo incontro, carico di tensione, tra i cavalieri di Atena ed i cavalieri di Asgard, l'apparizione ad effetto di Phoenix e tutto il duello con Balder. Il doppiaggio abbandona i dialoghi sovrapposti usati nel lungometraggio precedente, ma è comunque notevole, specie per quanto riguarda la voce ed il tono di Cristal "malvagio". Interessante anche notare cosa di questo film abbia influenzato la serie di Asgard. Il gigantesco Runmìr è per molti versi simile a Thor, Url assomiglia a Luxor ed impugna una spada molto pericolosa, così come Megres, il colpo segreto di Loki è simile ai "lupi nella tormenta" di Luxor, Freyr, fedele ad Asgard fino al sacrificio rispecchia Orion, così come Freya fa con Flare. Infine una curiosità che riguarda il tatuaggio di Sirio, quando il cavaliere sviene, il disegno è fatto al contrario, con il volto del Dragone rivolto a destra anziché a sinistra.

 

L'ardente battaglia degli Dei

 

 

Titolo originale

Kamigami no Atsuki Tatakai

Regia

Shigeyasu Yamauchi

Sceneggiatura

Takao Koyama

Musiche

Seiji Yokohama

Disegni

Shingo Araki - Michi Himeno

Animazioni

Michiko Takashi

Fondali

Koji Yamamura - Kazuhisa Asai

Effetti speciali

Mironobu Shimokawa

Effetti sonori

Yasuyuki Konno

Anno di uscita

Marzo 1988

Durata

46 '

Conversione in Anime comic

1995

La voce di Balder:

Mario Zucca

La voce di Freyr

Massimiliano Lotti

La voce di Freya:

Lara Parmiani

 

Il terzo film, La leggenda dei guerrieri scarlatti, è il più lungo di tutti ed è anche quello che ha riscontrato maggior successo nel mondo, al punto da restare per diverso tempo in onda nei cinema messicani. Il film è incentrato sulla figura di Isabel e mostra quanto la ragazza sia importante per i cinque cavalieri, specialmente per Pegasus. Quando infatti la fanciulla sembra tradire ed abbandonare i cavalieri, Pegasus cade in un profondo stato di depressione, che gli impedisce di trovare la forza per espandere il suo cosmo come in passato e per poco non ne provoca la morte. Gli antagonisti del film sono Apollo, Dio del sole e fratello di Atena, ed i suoi tre cavalieri, Atlas, Jao e Berenice. Nel film ricompaiono anche i cavalieri d'oro scomparsi nella battaglia alle dodici case, Gemini, Cancer, Capricorn, Acquarius e Fish, ma la loro presenza è completamente sprecata. A parte Gemini, gli altri quattro cavalieri mostrano infatti una forza ridicola, al punto che Fish è sconfitto da Phoenix con un colpo solo. Alcune voci non ufficiali spiegano questa debolezza col fatto che i cavalieri non indosserebbero le loro vere armature d'oro, ma solo delle repliche. Una parziale conferma viene dal fatto che l'armatura di Acquarius, inizialmente distrutta, appare intatta quando più avanti si dispone sul corpo di Cristal. In generale comunque, il film, come già il manga della saga di Ades, mostra che Capricorn, Acquarius e Gemini sono fedeli ad Atena, mentre Cancer e Fish combattono per le forze oscure. Riguardo i protagonisti, che indossano le corazze della seconda generazione, Phoenix è molto inferiore ai suoi standard mentre si segnala Cristal, l'unico cavaliere che riesce a sconfiggere da solo un cavaliere di Apollo. Come detto, è estremamente interessante il comportamento di Pegasus, che forse per la prima volta nella sua vita, smette di sperare e, incapace di espandere il suo cosmo come un tempo, si lascia andare, sfiorando la morte. In suo soccorso giunge il nemico di un tempo, Gemini, che gli restituisce la speranza e quindi gli da la forza di rialzarsi. Andromeda è ancora una volta poco incisivo, nonostante in questo film usi la Nebulosa. Da notare che alla fine non solo Pegasus, ma anche Sirio e Cristal indossino le armature d'oro. La durata maggiore del film è motivata in parte dal maggior numero di combattimenti, in parte dagli avvenimenti iniziali, in cui Isabel abbandona i cavalieri, i quali si sentono ormai inutili. Riguardo alla realizzazione, gli effetti luminosi sono usati meno spesso rispetto al film precedente e sono per lo più condensati nel finale, nelle scene in cui Apollo usa il suo cosmo. Notevole anche l'effetto "tramonto" nella scena a casa di Pegasus. Anche le musiche, pur in uno stile diverso rispetto al film precedente, risultano godibili, specie la lira di Apollo e la musica di sottofondo al duello tra Sirio e Cancer. Il doppiaggio è ben fatto, specie durante i monologhi di Pegasus, Isabel ed Apollo. Fra le scene più belle, la riunione dei cavalieri a casa di Pegasus, le diverse reazione alla presunta morte di Lady Isabel, la decisione di Sirio, Cristal ed Andromeda di combattere, il flashback di Cristal e sua madre, il cambiamento degli occhi di Pegasus quando decide di reagire e la scena in cui i tre cavalieri indossano le armature d'oro. Una curiosità riguarda il duello tra Sirio e Cancer, in una scena Dragone indossa l'elmetto che però era stato distrutto alcuni minuti prima.

La leggenda dei guerrieri scarlatti

 

 

Titolo originale

Shinku no Shonen Densetsu

Regia

Shigeyasu Yamaguchi

Sceneggiatura

Yoshiyuki Suga

Musiche

Seiji Yokohama

Disegni

Shingo Araki - Michi Himeno

Animazioni

M. Himeno e vari collaboratori

Fondali

Tadao Kubota

Effetti speciali

Chiaki Hirao

Effetti sonori

Y. Imano

Anno di uscita

Dicembre 1988

Durata

75 '

Conversione in Anime comic

1995

La voce di Apollo:

Claudio Moneta

La voce di Acquarius:

Stefano Albertini

La voce di Capricorn:

Olivero Corbetta

La voce di Cancer:

Orlando Mezzabotta

La voce di Gemini:

Alberto Sette

 

L'ultimo film, che ritorna al formato da 45 minuti, è forse il più particolare tra tutti, in quanto rappresenta i cavalieri impegnati contro delle vere forze demoniache ed ultraterrene, rappresentate da Lucifero ed i suoi demoni. Il film purtroppo non è disegnato dalla solita coppia Araki - Himeno, che si sono limitati ad alcune rifiniture, ed infatti vi è una presenza molto maggiore di sangue. Il sostituto, Masashiro Naoi, disegnatore anche di molti episodi "regolari", tra cui il duello tra Sirio ed Orion, è comunque all'altezza ed il risultato è godibile. In questo film ricompaiono gli altri cavalieri d'oro, quelli sopravvissuti alla battaglia al Grande Tempio, ma vengono comunque sconfitti rapidamente. La loro sconfitta, causata da un attacco congiunto dei quattro demoni di Lucifero, è comunque più giustificata rispetto a quella dei loro pari in grado nel film precedente. Particolarissimi sono proprio gli antagonisti di questo OAV, Lucifero, che racchiude in se la potenza unita di Apollo, Nettuno e Discordia, ha ali angeliche ed una carnagione pallidissima. I quattro demoni, che dopo essere stati sconfitti diventano polvere, sono molto potenti, ed in particolare Belzebù cavalca una specie di cavallo di fuoco volante. Abbastanza ispirato a Lemuri è invece Molock, il predatore d'anime, capace di creare illusioni di figure care al nemico. Fra i protagonisti si segnalano allo stesso modo Cristal, Sirio e Pegasus. Il primo trova la forza di colpire e distruggere l'immagine di sua madre, il secondo affronta due demoni da solo e l'ultimo riesce ad inglobare la forza non solo dei suoi compagni ma anche quella di tutti i dodici cavalieri d'oro. Strano invece l'atteggiamento di Phoenix, che rifiuta di aiutare Andromeda a rialzarsi ed anzi lo rampogna aspramente. Sotto questo aspetto, la personalità di Phoenix è più simile a quella del manga che a quella cui ci ha abituato nell'anime. Dal punto di vista della realizzazione, gli effetti luminosi sono comuni in varie scene, tra le quali è la più bella è senz'altro quella dell'unione dei cosmi dei cavalieri d'oro. Da notare le battaglie, sovrapposte e parallele fra loro, che accelerano il ritmo complessivo del film. In particolare, durante i duelli di Andromeda e Cristal, l'immagine si sposta spesso da uno all'altro. Alcune differenze si segnalano nel campo degli effetti sonori. In varie scene infatti si sente il suono metallico prodotto dagli anelli della catena di Andromeda mentre il cavaliere corre lungo le scale, così come il suono dei colpi di Astaroth e Belzebù sull'armatura di Dragone. Il doppiaggio è ancora una volta ben riuscito, con la particolarità della voce di Lucifero. Nella versione originale giapponese, la voce era stata realizzata sovrapponendo quelle di Apollo, Nettuno e Discordia. Per il doppiaggio italiano si è invece scelta una voce femminile, a tratti quasi atona, che ha provocato reazioni opposte di amore / odio. A mio parere l'idea è apprezzabile, specie considerando l'identità di Lucifero, un tempo angelo del paradiso. Proprio Lucifero ha una personalità molto particolare, interessato non tanto a dominare la terra quanto a farla dominare da Nettuno, Apollo e Discordia, per poi essere da loro venerato. Fra le musiche, apprezzabile quella di sottofondo alla scena in cui Phoenix corre verso Isabel. Le scene più belle sono i combattimenti con tutti i demoni di Lucifero, l'unione dei cosmi dei cavalieri di bronzo e poco dopo l'unione dei cosmi di tutti i cavalieri d'oro, che si rialzano per donare la loro energia a Pegasus, e la fuga finale. Una curiosità riguarda l'elmo di Toro, il cui corno sembra essere stato finalmente riparato.

L'ultima battaglia

 

 

Titolo originale

Armageddon no tenshi

Regia

Masayuki Akehi

Sceneggiatura

Yoshiyuki Suga

Musiche

Seiji Yokohama

Disegni

Masashiro Naoi

Animazioni

M. Kurio

Fondali

Tadao Kubota

Effetti speciali

Chiaki Hirao

Effetti sonori

Y. Konno

Anno di uscita

Dicembre 1989

Durata

46 '

Conversione in Anime comic

1995

La voce di Lucifero:

Alessanda Di Sanzo

La voce di Astaroth:

Fabio Boccanera

La voce di Belzebù:

Fabrizio Manfredi

La voce di Eligor:

Vittorio Guerrieri

La voce di Molock:

Giorgio Borghetti

Narratore

Mario Scarabelli

Questo è stato l'ultimo film dei cavalieri per anni, ma nel 2003 è uscito finalmente il 5° OAV, Overture al Tenkai, che parte dopo la fine della serie di Hades e dovrebbe fare da introduzione alla saga di Zeus. Il film fu preceduto da un manga a colori di otto pagine, ed affidato allo storico duo Araki-Himeno. Graficamente stupendo, è però deludente dal punto di vista della trama e spesso noioso, nonostante duri quasi 90 minuti. Per questo motivo, fu un mezzo flop in Giappone, e soprattutto portò ad una frattura tra Kurumada e la Toei, in seguito alla quale l'autore affidò il seguito della serie di Hades alla casa produttrice Avex. Questo in origine era l'unico film in continuity, ma Kurumada l'ha in seguito sconfessato, ed il suo status per ora è incerto. Questo film è stato doppiato ma non ancora trasmesso in Italia.

Maggiori informazioni sono disponibili qui.