CASA DELL’ARIETE

Nome originale: Casa del Montone Bianco.

Prima apparizione: Episodio 41; manga Saint Seiya n°8.

Apparizioni: Episodi 41-42, 61, 63, 72-73, 83, 111, 114-116, 119-120, OAV 4; Lost Canvas episodi 2, 5-6; Saint Seiya Omega episodi 29-30, 33, 37-38, 46; film La Leggenda del Grande Tempio; Saint Seiya Lost Canvas manga n° 3 (5 in Italia), Pisces Gaiden; Saint Seiya Episode G n° 4, 8 (7 e 15 in Italia); Saint Seiya Next Dimension.

Visitata da: Mur, Pegasus, Andromeda, Cristal, Sirio, Phoenix, Lady Isabel, Kiki, Toro, Ioria, Virgo, Scorpio, Asher, Geki, Ban, Black, Aspides, Sion, Doko, Cancer, Fish, Gemini, Capricorn, Acquarius, Astaroth, Belzebù, Moloch, Eligor; Fiamma Azzurra; Koga, Yuna, Soma, Ryuho, Haruto, Harbinger; Izo, Ox, Shijima, Suikyo; Presumibilmente, da tutti i Cavalieri d’Oro di ogni epoca.

Anime

Storia: Nelle epoche più antiche, Atena, decisa a difendere gli esseri umani dall’arrogante potenza degli Dei, eresse tra le montagne della Grecia il suo Grande Tempio, al cui cuore vi erano le case dello Zodiaco protette dai Cavalieri d’Oro e ispirate ai segni zodiacali. La casa dell’Ariete è la prima di esse, ed è solitamente associata a Cavalieri discendenti del popolo di Mu, dotati di forti poteri psicocinetici e in grado di riparare le armature. Nel corso dei secoli, è stata residenza di numerosi Cavalieri dell’Ariete, tra cui Sion, Mur, Kiki e Avenir. Pur essendo stata invasa dal nemico solo in rare occasioni, di tanto in tanto è stata distrutta o è crollata, venendo però poi sempre ricostruita.

Descrizione: La casa dell’Ariete nell’anime rispecchia l’origine orientale dei Cavalieri che la difendono. Palesemente ispirata al Taj Mahal, è rettangolare, con un corpo centrale più avanzato di circa un metro rispetto alle ali laterali. Lo vediamo sempre dal basso o frontalmente, prospettive che tendono a schiacciare l’immagine e rendono difficile stabilire se il corpo centrale si estende oltre le ali anche posteriormente, dando all’edificio una pianta a croce, o se invece lo faccia solo anteriormente. Quel che è certo è che il tetto è piatto, eccezion fatta per le cupole. E’ posizionato su un crepidoma (piattaforma rialzata), sempre rettangolare, collegato a terra da una rampa di scale a gradini bassi, larga quanto l’intero aspetto del corpo anteriore dell’edificio e priva di delimitazioni laterali, anche se nella mappa si intravedono dei corrimano obliqui. Una rampa simile si trova sul lato posteriore, subito dopo l’uscita. Di fronte al centro della scalinata si trova l’ingresso, ad arco con una piccola intacca triangolare al centro. Su ciascun lato dell’ingresso, ci sono le quattro colonne che sorreggono il tetto del corpo anteriore, tutte doriche con fusto - diritto, cilindrico e privo di scanalature - e il capitello - quadrato e spoglio, privo di echino e con il solo abaco. Più difficile il conto delle colonne delle sporgenze laterali, che variano almeno tra tre e sei a seconda delle immagini, con quella più interna che si trova esattamente dietro quella più esterna del corpo anteriore, e tende a sparire se l’edificio è visto in prospettiva frontale. Cosa ci sia dietro le colonne varia negli episodi: all’arrivo dei Cavalieri alla prima casa, dietro c’è un muro e l’unico ingresso per il tempio è l’arco, ma nel quarto OAV la parete scompare, aprendo di fatto l’edificio lungo l’intero perimetro. A seconda delle versioni quindi, le colonne possono essere principalmente decorative o mantenere fisicamente la struttura del tempio.

Sul capitello è poggiato l’architrave rettangolare e squadrato, privo (in questo caso) di scritte o decorazioni, ma su di esso mancano fregio e cornice. La loro assenza viene compensata da un aumento della struttura dell’architrave stesso, che diventa praticamente un blocco rettangolare alto un paio di metri e lungo quanto l’intera facciata anteriore del tempio. Le estremità del corpo avanzato sono decorate con incavi quadrati, sopra i quali si trovano una piccole cornice con quattro minuscoli archi e due delle tre cupole orientali che rappresentano l’elemento più caratterizzante dell’edificio. A seconda delle immagini, la loro forma varia leggermente tra le cupole a bulbo dell’architettura russa, e quella - corretta vista la discendenza di Mur - delle cupole asiatiche rialzate, lievemente a loto, con la base formata da una serie di archi. Queste cupole laterali sono alte all’incirca un paio di metri, e rappresentano una versione semplificata di quella, più grande, che si trova al centro. Anche in questo caso, è difficile stabilirne la posizione esatta a causa della prospettiva, ma si tende a porla al centro del tetto o leggermente spostata in avanti verso l’ingresso. A differenza di quelle laterali, è posta su una grossa doppia base circolare, e sorretta non da archi ma da un cerchio di colonnine. La forma è sempre quella a fiore di loto o bulbo, ma dal vertice parte una sottile asta, presumibilmente troppo piccola per poter essere una lanterna architettonica. Come nel caso del tempio dell’Acquario, non sappiamo se questa cupola possa essere raggiunta dall’interno attraverso qualche scala, o se sia solo un elemento decorativo. L’impressione è che la cupola principale sia alta tra i tre e i cinque metri circa.

L’uscita del tempio dell’Ariete viene intravista solo in un’occasione, solo parzialmente e solo dall’interno. Non riusciamo a vederne la forma, ma è delimitata da colonne e apre sulla parte posteriore del crepidoma, da cui parte la scalinata che conduce al tempio del Toro. Il tempio stesso è circondato su ambo i lati dalle montagne, ma sarebbe possibile teoricamente aggirarlo senza entrare.

Interno: Non essendo mai teatro di battaglie, l’interno del tempio dell’Ariete viene visto pochissimo nella serie classica. Quel poco che viene mostrato è abbastanza anonimo: un pavimento in marmo lucido, bianco al sole ma grigio o bluetto all’ombra, diviso in quadroni e sul quale poggiano numerose colonne di tipo dorico. Non si vedono stanze, navate o corridoi laterali, ma non è comunque da escludere la presenza di altri ambienti.

Mobilio: Nell’anime, non si vede alcun mobile o elemento decorativo interno.

Hades

Nell’anime della serie di Hades Sanctuary, le Dodici Case sono ridisegnate in uno stile più simile al manga, perdendo la maggior parte degli elementi identificativi a favore di una struttura lineare più banale. La casa dell’Ariete abbandona totalmente lo stile orientale, diventando un tempio greco a tutti gli effetti, rettangolare e circondato da un perimetro di colonne che sorreggono anche il tetto vista l’assenza di mura. Parrebbe uno pseudodiptero, con colonne doriche a fusto scanalato e il ritorno dei vari elementi architettonici abituali: abaco, architrave, fregio e cornice, al centro della quale, circondata da un riquadro, si trova l’incisione del simbolo dell’ariete, una sorte di Y tondeggiante che simboleggia le corna del montone. In questa versione, il tempio non è più in cima a una scalinata nel cuore della montagna, ma in una zona più o meno pianeggiante costellata di detriti di colonne, e non si capisce bene dove si trovino i restanti templi. Quando Mur avverte lo scontro di cosmi di Doko e Sion e si volta, l’edificio non è visibile, nascosto dal declinio montuoso.

In questa versione, il tempio viene completamente distrutto dalla battaglia tra Doko e Sion, al punto che al suo posto rimane solo un profondo cratere. Tra le rovine, Tisifone rinviene in seguito il fregio con il simbolo del segno. Nell’Elisio, la casa non compare.

Lost Canvas

L’anime di Lost Canvas ridisegna ancora una volta le Dodici Case, partendo dall’aspetto del manga ma rendendolo più raffinato. Il Grande Tempio è ora scolpito nella montagna, con le case che non sono più affiancate da pareti scoscese ma da declini alberati e precipizi ottenuti scolpendo rampe e scalinate. Il tempio dell’Ariete compare nella sua interezza solo nei settei, e ha forme simili a quelle della serie di Hades: rettangolare, privo di elementi orientali e con un tetto a spiovente. Quando Doko visita Sion, si intravedono le colonne doriche a fusto scanalato, il fregio con il simbolo del segno, stavolta posto nell’architrave al centro sopra l’ingresso, e un’affascinante scultura a rilievo a forma di testa di Ariete, posta nella cornice proprio sopra il fregio, dove è affiancata da ghirigori a spirale. Anche in questo caso sembra privo di mura, con la struttura sorretta solo dalle colonne. Il pavimento parrebbe in granito o pietra, tagliata in blocchi di forma irregolare.

Saint Seiya Omega

In Omega, le Dodici Case originali vengono rapidamente distrutte da Mars senza che sia possibile vedere quella dell’Ariete. Riedificate con il cosmo di Aria, vengono poste lungo una scalinata che sale verso il cielo, letteralmente sospesa a mezz’aria e ancorata solo dai gradini stessi. Le case si trovano su "iceberg" di roccia, molto distanti tra loro e spesso posti persino più in alto delle nuvole. In questa versione, l’aspetto esterno della casa è simile a quello classico, il ritorno delle cupole orientali e delle mura dietro le colonne. Cambia però la forma della struttura, che perde il corpo centrale avanzato e diventa un rettangolo puro, con l’ingresso, nuovamente ad arco e con una tacca al centro, affiancato da cinque colonne doriche per lato. L’architrave torna ad essere l’unico elemento sopra i pilastri, ma ora è lavorato come se fosse di pietra grezza delimitato da un bordo a cornice. I blocchi cubici che delimitavano il blocco anteriore ora poggiano sulla terza colonna dal centro su ciascun lato, e si protendono in avanti. Su di essi poggiano ancora le due cupole più piccole, sorrette non più da archi ma da colonnine, e con una forma più tendente al bulbo.

La cupola centrale è di fatto un tempietto, sorretto da un cerchio di colonne poste su una robusta base circolare. È al centro dell’architrave della cupola che, inciso in caratteri greci su un blocco di marmo liscio, si trova la scritta Krios, ovvero ariete in greco. Il resto dell’architrave ha lo stesso aspetto grezzo e naturale di quello dell’edificio sottostante. Sopra la scritta, in una nicchia ad arco, è inciso il simbolo dell’ariete. Rispetto alla serie classica, in questa versione tutte e tre le cupole hanno un’asta, e soprattutto sembrano più grandi e slanciate.

Interno: Di questa versione della casa vediamo anche l’interno, che però viene modificato dall’emanazione del cosmo di Kiki, prendendo l’aspetto di un’ampia radura circondata da un fitto bosco d’alberi. L’illusione dello spazio aperto è tale da mostrare anche un cielo e le nuvole, ma rimangono inalterati l’ingresso e l’uscita. Il primo, come detto, è ad arco, mentre la seconda è rettangolare e apre in un lungo corridoio affiancato da colonne, da cui poi si raggiunge l’esterno. Attimi prima che l’illusione abbia effetto, si vede un ingresso più classico, con pavimento in lastroni di marmo e navate di colonne.

La Leggenda del Grande Tempio

Nel film La Leggenda del Grande Tempio, l’intero Santuario viene ridisegnato con un aspetto più onirico e metafisico. Le case dello Zodiaco, ora tutte uguali tra loro, si trovano al vertice di ponti volanti e si allungano sia verso l’alto che verso il basso, dove terminano sulla testa di enormi sculture umane in posa da Atlante. I templi in sé assomigliano a enormi cattedrali, con guglie, archi e torri, sotto le quali si estende un’intera città dalle forme abbastanza bizzarre. La casa dell’Ariete è la prima a venir visitata, e si fa subito notare per la sua luminosità, dovuta alla presenza di varie strutture cristalline che fanno sia da pilastri aggiuntivi che da stalattiti. A detta di Sirio, questo è dovuto al fatto che Mur ama le cose brillanti e luminose.

Il pavimento è in marmo lucido, bianco lungo la navata centrale e nero lungo quelle laterali, regolarmente decorato con pitture a tema orientale. Numerose coppie di colonne sorreggono un soppalco, sul quale poggia un colonnato più fitto che mantiene il tetto. Non c’è un vero e proprio mobilio, ma si vedono fregi e decorazioni ovunque, oltre a numerose porte laterali che verosimilmente conducono nelle altre stanze. Come in Episode G, è chiaro che nel film i Cavalieri vivono nei rispettivi templi, che quindi hanno vari ambienti.

Manga

Nel manga classico, la casa dell’Ariete è un rudere imbarazzante, a stento degno di esser chiamato tempio. Un minuscolo quadrato con tre lati su quattro, quattro colonne per lato, piene di crepe e spaccature, senza tetto o mura. Al centro sopra le due colonne centrali c’è il simbolo del segno, e sopra di esso la scultura a rilievo di una testa di ariete, affiancata dai ghirigori a spirale visti nell’anime di Lost Canvas. Le colonne sono ancora di ordine dorico, stavolta con fusti scanalati, e sopra si nota l’echino.

Episode G

In Episode G, la casa dell’Ariete compare solo di sfuggita, ma tutti i templi sono circondati da edifici più piccoli in cui presumibilmente vivono ancelle e servitori. Le case dello Zodiaco inoltre sono le effettive residenze dei Cavalieri d’Oro, e quindi hanno stanze, mobili, porte e portoni, finestre, acqua corrente, vasche, piante, elementi decorativi e così via. L’interno della dodicesima casa non compare, ma l’esterno è simile a quello della serie di Hades, con il tetto a spiovente e la pianta rettangolare. Scompaiono quindi anche in questo caso gli elementi orientali, sostituiti da una serie di sculture poste lungo il perimetro esterno dell’edificio. Come detto, accanto al tempio si notano altri edifici, oltre a qualche vialetto alberato e un pozzo. In assenza di Mur, viene brevemente protetto da Virgo durante l’avanzata di Fiamma Azzurra.

Next Dimension

In Next Dimension, la casa dell’Ariete è basata su quella del manga classico, ma più particolareggiata, con tetto piatto e una pianta a T orizzonale, resa necessaria dalla presenza della montagna sul lato sinistro. Le colonne son sempre doriche, quattro per lato, con quella più vicina alla parete montuosa sostituita da un pilastro rettangolare, e continuano a mancare le mura. Come nel manga classico, al centro sopra le due colonne di quello che dovrebe essere l’ingresso, c’è il simbolo dell’ariete, e sopra di esso la scultura a rilievo di una testa dell’animale, affiancata dai ghirigori a spirale.

Lost Canvas

Nel manga di Lost Canvas, il tempio dell’Ariete è esattamente come nel manga classico, seppur con forme un po’ più rifinite e affusolate. Alla primissima apparizione, la parte superiore dell’architrave sembra spiovere come se fosse una cornice, ma nelle rare comparsate successive è perfettamente orizzontale.

Riferimenti storici

Il tempio dell'Ariete, nella versione anime, non presenta particolari riferimenti ai templi dell'epoca classica. Nella versione nel manga appare come un rudere, che presenta una struttura assolutamente atipica, avendo dei pilastri al posto delle colonne che fanno da angolo alla facciata. Decisamente interessante è invece la versione del tempio dell'Ariete come la vediamo nella tavola che presenta le Dodici Case nel loro complesso. Qui il tempio pare essere ispirato al celebre tempio di Poseidone a Capo Sounion, lo stesso tempio che compare pure nel corso della saga dal momento che ai suoi piedi vi è la famosa prigione in cui è stato rinchiuso Kanon e dove il gemello troverà, non a caso, il tridente del dio dei mari. Il basamento del tempio e la colonna isolata in primo piano sembrano suggerire che Kurumada potrebbe essersi ispirato proprio a una veduta del celebre tempio sul promontorio.

Ancora più interessante il tempio come appare nell’Hades Chapter. A caratterizzarlo è in questo caso una facciata a cinque colonne. Si tratta di una scelta architettonica risalente al VIII-VII secolo a.C. vale a dire l’età arcaica, l’unica che abbia lasciato esempi di templi con colonne dispari nella facciata, sette o cinque. Cinque erano ad esempio le colonne della facciata del tempio di Apollo a Thermon; la fila centrale di colonne doveva servire a sostenere la travatura centrale della copertura. In età classica, come è noto, le facciate hanno un numero di colonne pari, generalmente sei o otto, anche se vi sono alcuni santuari celebri che mantennero un numero di colonne dispari nella facciata posteriore, come l’Heraion di Samo. Il fatto che il tempio dell’Ariete sia rappresentato con cinque colonne in facciata è dunque degno di nota per la sua particolarità. Notare infine che il pronao è costituito da quattro filo di colonne e si configura quindi come il più ampio che sia apparso in tutta la serie.

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Analisi by Shiryu; consulenza Kiradiscilla; riferimenti storici Shura di Capricorn