LA LEGGENDA DEI GUERRIERI SCARLATTI
Come Atena si è reincarnata in Lady Isabel, così Apollo, dio del sole, si reincarna in un ragazzo terrestre per portare a termine il suo piano: la distruzione del mondo. Lady Isabel ed i cavalieri si trovano in una tenuta in campagna e la fanciulla è sola quando appare il Dio, insieme ai suoi tre cavalieri. Apollo spiega il motivo per cui è tornato sulla terra: vuole provocare un fuoco purificatore che distrugga l’umanità, ormai corrotta. Isabel è stupefatta dal piano del fratello, ma Apollo, che ha il potere di leggere nella mente, afferma che è l’unica cosa che si può fare. In quel momento arrivano Pegasus e gli altri, che, di ritorno da una passeggiata nel bosco, vedono Apollo ed i suoi cavalieri. Uno dei cavalieri di Apollo si alza ed afferma che Atena non è più sotto la loro protezione. Il suo nome è Atlas, della costellazione della corona, mentre gli altri due sono Giao della Lince e Berenice, stella della chioma di Berenice. Ma i tre non sono soli, dall’ombra degli alberi appaiono infatti Gemini, Cancer, Capricorn, Acquarius e Fish, i cavalieri caduti nella battaglia alle dodici case. Apollo li ha infatti riportati in vita ed essi hanno giurato di seguirlo. Pegasus si scaglia contro Apollo, ma Atlas si pone davanti a lui. L’eroe si prepara a reagire ma "Cedi le tue armi !" ordina Lady Isabel, e Pegasus è duramente colpito da Atlas. Sirio, Cristal ed Andromeda corrono ad aiutarlo, ma sempre Lady Isabel ordina loro di non intromettersi, e prosegue affermando di aver deciso di andare via con Apollo. Benché ferito, Pegasus cerca di fermarla, ma Atlas lo colpisce di nuovo ed è sul punto di ucciderlo, quando è fermato da Apollo, che non vuole che il luogo dove ha ritrovato sua sorella sia sporcato dal sangue di Pegasus. Così, Apollo, Atena e gli altri cavalieri vanno via. Qualche ora dopo, i quattro eroi sono alla darsena, a casa di Pegasus, dove Andromeda gli cura una ferita. Lì, Cristal afferma che Isabel è cambiata, la natura divina ha preso il sopravvento tant’è che non ha mosso un dito per aiutare Pegasus. Pegasus è d’accordo, e racconta di essersi sentito messo da parte dal profondo legame fraterno che c’è fra Atena ed Apollo. Piangendo, il cavaliere va via, mentre Cristal si reca in Siberia e Sirio ai 5 picchi. Lì, l’eroe viene messo al corrente dal maestro sui grandi poteri di Apollo, un tempo superiori a quelli di Zeus. In Grecia, Apollo suona la lira quando gli si avvicina Atena che ascolta la sua melodia. All’improvviso, la fanciulla alza lo scettro contro il fratello e da esso scaturisce un raggio luminoso. Apollo però si difende dall’attacco e ne chiede il motivo ad Atena "Non avrei mai potuto permetterti di distruggere l’umanità" dice la fanciulla prima di essere colpita a morte da Apollo, e contemporaneamente chiede perdono ai cavalieri per aver sperato di vincere senza di loro. Capricorn ed Acquarius si ribellano al Dio, ma sono sconfitti da Giao col suo "Artiglio Luminoso", e Berenice. Apollo intanto bacia il corpo di Atena, con il suo spirito la guiderà fino all’elisio dove potrà riposare in pace. I cavalieri intanto sentono sparire il cosmo della loro dea e piangono lacrime amare. Il giorno dopo, Andromeda si reca in Grecia ed è intento a scalare una delle montagne quando si imbatte in Sirio e Cristal. Dopo aver detto ai due amici che anche Pegasus è corso in Grecia, il cavaliere si chiede quante speranze possano avere contro una divinità così potente, ma Sirio afferma che devono provare perché ormai tutto è nelle loro mani. Non si sono mai lasciati abbattere fino al quel momento e non lo faranno certo ora. Così i tre amici si separano. Pegasus intanto sta cercando il tempio di Apollo, ma è sorpreso da Atlas che, dopo avergli ripetuto che Atena è morta, lo affronta. Pegasus è deciso a vendicare Isabel, ma i suoi colpi non superano la difesa di Apollo. Pegasus è inoltre demotivato, la fine di Atena lo ha gettato nello sconforto e dentro di se l’eroe dubita di poter sconfiggere Apollo, e così non si oppone al "Fuoco della Corona" di Atlas che lo travolge. Parte dell’armatura di Pegasus va in pezzi, mentre Atlas spiega che la sua corazza è stata forgiata da Apollo in persona ed è indistruttibile. Colpito di nuovo, Pegasus cade al suolo e si prepara a morire, felice perché presto rivedrà Isabel. Sirio intanto si imbatte in Cancer, ora fedele ad Apollo che è il più forte, ed i due si affrontano nel regno di Ade. Sirio sembra in difficoltà, ma poi vede lo spirito di Isabel andare verso la bocca di Ade. Cancer spiega che Atena è diretta all’elisio e non sarà morta finché la sua anima non vi arriverà, e questa speranza da nuovo vigore a Sirio "Ora so che Atena è viva. Posso salvarla dalle tenebre che l’avvolgono ed è quello che farò sconfiggendo te." Afferma l’eroe e poi travolge Cancer col Drago nascente. Tornato sulla terra insieme a Cancer, nuovamente morto, Sirio si appresta a correre da Apollo, ma è avvolto dai capelli della chioma di Berenice che emanano una scarica di energia. L’armatura di Sirio va in pezzi, ed il cavaliere cade svenuto in una pozza d’acqua. Andromeda intanto sta ammirando delle rose rosse quando si imbatte in Fish, desideroso di vendicare la sua sconfitta alle dodici case poiché ha turbato la sua bellezza. Andromeda usa la sua nebulosa, ma Fish la evita e conficca la sua rosa bianca nel cuore del cavaliere. A salvarlo da certa fine interviene Phoenix, che con le ali della fenice ha la meglio sul Fish che finisce ucciso da una sua stessa rosa. Mentre i due si allontanano però giunge Atlas che li atterra col "Fuoco della Corona" frantumando le loro armature. Qualche ora dopo sta ormai calando la notte quando Pegasus si risveglia e trova davanti a lui Gemini. Il cavaliere d’oro spiega a Pegasus i motivi della scelta di Atena, la fanciulla aveva deciso di evitare loro una terribile battaglia e per questo aveva seguito Apollo, decisa a sconfiggerlo. Commosso, Pegasus si rialza ed attacca, ma dopo averlo atterrato, Gemini gli rimprovera il suo comportamento e la sua mancanza di fiducia. Sirio e gli altri stanno comportandosi molto meglio e lottano anche per lui, ma lui ha rinunciato a combattere, convinto che non ci sono più speranze. Pegasus allora si alza e decide di seguire l’esempio dei suoi amici. Espande allora il suo cosmo fino ai limiti estremi, come alle dodici case, e travolge Gemini. Il cavaliere d’oro felice, spiega di essere riuscito nel suo intento e di avere ridato a Pegasus la volontà di combattere, quando all’improvviso sopraggiunge Giao. Gemini dice allora a Pegasus di proseguire ed affronta Giao, unendo il proprio cosmo al suo e sconfiggendolo sacrificando la sua vita. Cristal nel frattempo ha raggiunto Apollo, che gli ordina di costruire una bara col ghiaccio della Siberia per il corpo di Atena. Al netto rifiuto del cavaliere, Berenice lo attacca ed avvolge il corpo di Cristal con i capelli della chioma di Berenice, frantumando la sua armatura. Sul punto di cedere, Cristal vede la croce del Nord donatagli dalla madre, e ricorda come quest’ultima, pur non avendo vissuto una vita facile, gli abbia sempre insegnato a seguire la giustizia. L’eroe espande allora il suo cosmo fino ai limiti massimi e travolge Berenice con l’aurora del nord. Il cavaliere del sole è sconfitto e Cristal cade svenuto. E’ ormai notte quando il Cigno si riprende e raggiunge Atlas, fermo davanti alla porta del tempio di Apollo, ma il cavaliere del cigno è facilmente atterrato dal nemico. Sopraggiungono allora Andromeda e Phoenix, e subito dopo Sirio, ma Atlas, liberatosi dalla catena lanciatagli da Andromeda, colpisce i due fratelli e poi, fermato il Drago Nascente, travolge Sirio col "Fuoco della corona". Sembra la fine quando arriva Pegasus che, seppur ferito, si scaglia contro Atlas. L’attacco però non sortisce risultati e Pegasus cade al suolo. Apollo intanto avvia il fuoco purificatore e le città del mondo iniziano a crollare per terremoti ed eruzioni vulcaniche. Pegasus è ormai in fin di vita, ma decide di non arrendersi, e con lui Sirio e Cristal. I tre eroi espandono i loro cosmi e dal nulla appaiono le armature di Sagitter, Libra ed Acquarius che si dispongono su di loro. I cavalieri travolgono allora Atlas, che cade a terra morto, e corrono da Apollo, ma Sirio e Cristal vengono atterrati da un raggio del Dio ed i colpi di Pegasus non danno risultati. Colpito più volte, Pegasus sta per cedere ma trova la forza di chiamare Atena e la sua voce ed il suo cosmo riescono a strapparla dalle tenebre infernali riportandola in vita. Isabel si alza e Pegasus incocca la freccia di Micene contro Apollo. Per la prima volta il Dio ha paura, paura della determinazione che si legge negli occhi di Pegasus, ed inoltre è tentato di lasciarsi sconfiggere. Pegasus, al cui cosmo si sono uniti i cinque amici, scaglia allora la freccia d’oro che trafigge Apollo, il cui corpo terrestre muore.
Il piano di Apollo è fallito ed i disastri da lui provocati cessano. "La notte che non voleva finire è cessata ed ora una nuova alba aspetta l’umanità" dice il maestro dei 5 picchi. La terra è salva ancora una volta, grazie al valore di Atena e dei suoi cinque cavalieri.
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