SAINT SEIYA AIOLOS-HEN

EPILOGO

CHI ORDINA DI RICERCARE

Personaggi Presenti: Aiolos, Aiolia, Miko Hasegawa.

Data: Incerto, 1970 circa

Lunghezza: 8 pagine in b/n.

Miko passeggia, pensando che la spedizione in Egitto è stata completamente inutile. L'unica cosa buona è stata l'incontro con Aiolos, ma un pò a malincuore vuole metterlo da parte, perchè vivono in due mondi totalmente diversi e probabilmente non si incontreranno mai più. In quel momento, la ragazza si trova davanti Aiolos e Aiolia, restando senza parole. Il Sagittario afferma di doverle dire una cosa molto importante, e Miko arrossisce, chiedendosi di cosa possa trattarsi mentre il cuore le batte forte. Purtroppo per lei, Aiolos vuole solo il suo stipendio per averle fatto da guida: ha comprato troppi souvenir ed esaurito i soldi che gli erano stati dati dal Grande Tempio, quindi lui e Aiolia sono bloccati in Egitto senza modo per tornarsene a casa. Così si sono ricordati di lei ed hanno deciso di venirle a chiedere aiuto. Miko grida come una pazza ed si prepara a menarli entrambi, ma poi si accorge che capiscono il giapponese senza problemi. Aiolos confessa che parla bene la lingua, ma siccome non gli va di sforzarsi con l'accento fa finta di non capirlo. Sempre più furiosa, Miko inizia a lanciar mattoni contro i due, dicendo che la stanno prendendo in giro. Terrorizzato, Aiolos dice che se presta loro i soldi, esaudirà qualsiasi suo desiderio. Con un sorrisetto sadico Miko lo prende alla lettera, e poco più tardi i tre passeggiano nel deserto, con Aiolos costretto a fare il rabdomante alla ricerca di rovine sepolte che nessun essere umano abbia mai trovato prima. Miko poi gli chiede di farle da guida turistica in Grecia, a sue spese ovviamente, e Aiolos crolla in ginocchio disperato.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato in Italia sullo speciale numero 0.

La logica, questa sconosciuta: Ioria e Micene potrebbero tornare in Grecia alla velocità della luce (ma forse avrebbero difficoltà a portare tutti i souvenir). Che fine ha fatto Galan?

Note: "Mi devi ancora pagare". 5. Un capitolo chiaramente ironico ed un pò dissacrante. Micene, vista l'aura di quasi sacralità che lo circonda nella serie classica, non è forse il personaggio più adatto per una cosa del genere, ma il capitolo (che sembra ispirato dalle "donne terribili" di Dragonball) strappa comunque più di un sorriso, specie quando il Cavaliere è terrorizzato dall'ira di Miko. Viene sottinteso che la ragazza abbia preso una cotta per Micene, che però è beatamente ignaro di tutto. Oltre a greco e inglese, il ragazzo parla giapponese, almeno quando ha voglia di farlo, ed ha il vizio di comprare souvenir. Quest'ultimo lo accomuna a Toro, che nel corso di Episode G comprerà una montagna di cose durante una visita in Tibet (causando l'ira di Ioria). Alla fine, Micene cerca rovine inesplorate con la rabdomanzia, una pratica abbastanza antica che consiste nel localizzare oggetti nascosti sotto terra servendosi di una bacchetta biforcuta. Ha origini antiche e pare sia ancora praticata, nonostante non sia basata su alcun fondamento scientifico. Stranamente però Micene non usa nè una bacchetta biforcuta nè una verga, ma due bastoncini curvi separati tra loro, come da tradizione moderna.