SAINT SEIYA N°16

CACCIATORE DEL CUORE

(IL PREDATORE D’ANIME)

Personaggi Presenti: Shun, Seiya, Hyoga, Shiryu, Kaysa di Lymnades, Sea Dragon, Sorrento, Kiki.

Data: 3 aprile 1987

Lunghezza: 61 pagine

Hyoga è sbalordito perché colui che trova davanti alla Colonna dell'Antartico è il suo maestro, Camus dell’Acquario. Consapevole che costui è morto e convinto si tratti di un inganno, il Cavaliere lo attacca con il Diamond Dust, accusandolo di essere solo un'ombra venuta a prendersi gioco di lui. Alla colonna dell'oceano Indiano, Kiki raggiunge finalmente Shiryu, ripresosi ma molto debole, e gli porge la spada della Bilancia. Solo allora, quando Shiryu gli chiede di indicargli la posizione della colonna, il bambino si rende conto che il Dragone è cieco. Poco dopo, Sea Dragon e Sorrento sentono il rumore del crollo della terza colonna, e sono costretti ad ammettere di aver sottovalutato i Cavalieri di Atena. Nondimeno, i due sono certi della vittoria grazie alla presenza del più terribile tra i loro compagni, Kaysa di Lymnades, di fronte al quale tutti i nemici sono condannati a morte. Alla colonna antartica, Camus blocca prima il Diamond Dust, poi il Koliso ed infine il Kholodnyi Smerch con la sola forza delle mani, iniziando a far tentennare Hyoga. Subito dopo, per confermargli ulteriormente la sua identità, congiunge le mani sopra la testa e sferra l’Aurora Execution, travolgendo il cavaliere. Hyoga non viene gravemente ferito, e quando Acquarius lo soccorre, si convince finalmente di avere di fronte il maestro di un tempo e piange di gioia fra le sue braccia. Poco più tardi, Seiya, raggiunta quella che crede essere la colonna dell'Atlantico del Sud, scopre di essere invece nell’Antartico. Per di più, trova ad attenderlo Marin. Incredibilmente la donna cerca di convincere il cavaliere ad abbandonare la battaglia e tornare con lei ad Atene, al punto che il ragazzo inizia a credere di non avere realmente di fronte la sua antica istruttrice. La donna ammette che non è così, prima di togliersi la maschera e svelare il volto di Seika, la sorella perduta di Seiya. L'eroe è allibito e, ripensando ai giorni felici trascorsi da bambino insieme alla sorella, si lascia abbracciare. La dolcezza del cosmo della ragazza riesce a convincere il cavaliere, che piangendo di gioia risponde all'abbraccio. Nel frattempo, Shun si rende conto di essersi perso, e di star provando una sensazione simile a quella del Labirinto dei Gemelli. Ad ogni modo, si affretta verso la colonna dell'Atlantico del Sud, solo per trovarsi anche lui a quella dell’Antartico. Per di più, ai piedi del pilastro trova i corpi di Seiya e Hyoga, esanimi e con una sola ferita, come se fossero stati sconfitti con un solo attacco. Improvvisamente la sua catena lo allerta di un nemico, e voltandosi il cavaliere si trova davanti al fratello Ikki. Shun, che temeva di aver perso Ikki nella battaglia del Santuario, è così felice da scoppiare a piangere ed abbracciarlo, ma il cavaliere lo attacca con una mossa improvvisa, ed è solo grazie alla catena che il ragazzo riesce a difendersi in tempo. La luce sinistra negli occhi del fratello permette al cavaliere di capire che non si tratta realmente di lui, ed infatti i lineamenti di Ikki cambiano e l'uomo si trasforma in Kaysa di Lymnades, generale degli abissi. Shun, consapevole della leggenda dei Lemuri, chiede al nemico cosa ha fatto a Seiya e Hyoga. "Piangerai per la gioia e poi morirai esattamente come loro" è la risposta del Generale, che racconta di come ha approfittato delle distrazioni dei nemici per abbatterli con un colpo solo, al collo per Hyoga ed all'addome per Seiya. Disgustato dalla crudeltà del nemico, Shun piange per il dolore che Hyoga e Seiya devono aver provato per l'essere attaccati da una persona cara e giura di vendicarsi. Bloccato il polso del nemico con la catena, il cavaliere cerca di metterlo davanti alla sua crudeltà, consapevole di quello che Camus e Seika rappresentavano per Hyoga e Seiya, e commosso per il tragico fato degli amici, traditi da chi amavano. Kaysa però non è affatto impressionato, anzi è fiero della sua crudeltà. Shun decide allora di passare alle vie di fatto e lancia la sua catena, ferendo il nemico al fianco con il Thunder Wave. Kaysa tenta di evitarla scomparendo, ma alla fine l'arma riesce a trovarlo e lo imprigiona con la Great Capture, la tecnica sperimentata contro Io. Kaysa però dice "Tu permetti ai tuoi sentimenti di trascinarti più di quanto hanno trascinato nel baratro i tuoi due compagni" e si trasforma nuovamente in Ikki, chiedendo al fratello di liberarlo. La metamorfosi fa esitare il cavaliere, ma alla fine Shun lancia la catena contro il nemico, affermando che oramai nulla potrà fermarla e soprattutto ricordando che suo fratello è morto al Santuario. Ikki però continua a supplicarlo di lasciarlo andare, ed alla fine le sue parole fanno breccia nello spirito del cavaliere, che blocca all'ultimo momento la catena, ferendosi alla mano. In lacrime, Shun si rende conto di non poter colpire qualcuno identico a suo fratello e libera Kaysa dalla stretta che lo imprigionava. Libero di colpire, Kaysa riprende il suo vero aspetto e lancia il suo colpo segreto, il Salamander Shock, travolgendo l'avversario che cade a terra in fin di vita. Kaysa si avvicina per ridere della sua terza vittima, la penultima secondo i suoi calcoli, ma improvvisamente compare un cosmo potentissimo.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 16 Shot e n° 23 Granata.

La logica, questa sconosciuta: Visto che Hyoga viene sconfitto prima di Seiya, quest'ultimo dovrebbe trovare almeno delle tracce di sangue ai piedi della colonna. Per ragioni e tempistiche già spiegate in precedenza Marin non può in alcun modo essere Seika, eppure Seiya è convinto quasi immediatamente. All'arrivo di Andromeda, Kaysa fa un errore alquanto madornali lasciando in bella vista i corpi di Seiya e Hyoga, e quindi allertando il cavaliere. Sul braccio di Andromeda manca la ferita inferta da Io nel numero 13 con il morso del lupo. Shun dice che chi gli è dietro è il nemico più potente che abbia mai incontrato, ma questa è decisamente un'esagerazione, dal momento che Kaysa (o anche Ikki che sta impersonando) non può essere al livello di nemici come Saga o Shaka. Con diversi nemici in circolazione, è strano che Sorrento e Sea Dragon si trovino lontani dalle loro Colonne.

Note: "Piangerai per la gioia e poi morirai esattamente come loro". 7. Un capitolo originale e con buon pathos e caratterizzazioni, soprattutto perché è raro vedere ben tre protagonisti sconfitti da un solo avversario senza che quest’ultimo abbia una forza spaventosa o sia una divinità. Lymnades deriva dai Lemures, ovvero i fantasmi della mitologia romana citati anche da Ovidio nei Fasti. Il suo volto senza elmo non viene mai mostrato nell’anime o nel manga classico, ma Masami Kurumada lo ha personalmente disegnato per il modellino myth del personaggio, raffigurandolo con corti capelli neri. L’anime inoltre lo ha colorato con una carnagione albina, sottolineando ulteriormente la sua strana natura. Oltre all’ovvio potere di cambiare forma, replicando almeno in parte le tecniche di chi copia, Kaysa è anche in grado di attirare a se Seiya e Shun, facendo sbagliar loro strada. Questo suggerisce la capacità di distorcere lo spazio in zone anche molto ampie o di creare illusioni su vasta scala, al punto che Andromeda afferma di sentire una sensazione simile al Labirinto dei Gemelli. Seiya e Shun capiscono di essere alla colonna sbagliata perché quella dell’Antartico è indicata da un fregio con la scritta "An" sulla base. Camus è ovviamente il maestro di Hyoga, caduto nel numero 11 del manga ed in grado di eseguire quasi tutte le tecniche di ghiaccio insegnate poi all’allievo, mentre Marin è l’insegnante di Seiya conosciuta nel numero 1, ed a quanto pare scomparsa dopo la vittoria su Saga. Le reali ragioni di questa scomparsa saranno spiegate nella serie di Hades, quando scopriremo che Marin era andata alla ricerca della vera Seika, la sorella maggiore di Seiya. Dal canto suo, Seiya crede che Seika possa essere Marin sin dal numero 6, quando Asterione gli mise in testa questa idea dovuta al fatto che anche Marin è stata separata dal fratello minore. La sorpresa di Shun nel vedere Ikki è invece spiegata dal fatto che il Cavaliere della Fenice sembrava essere morto nel numero 13, disintegrato da Saga, anche se già nel 14 Shaka aveva accennato che prima o poi sarebbe di certo risorto come la Fenice. Curiosamente però, quando Shun lancia la catena contro Kaysa, sullo sfondo si vedono immagini del duello tra Ikki e Shaka e non di quello con Saga. Anche al termine di quello scontro Ikki sembrò morire, ma Shun lo incontra di nuovo nel numero 12 e quindi dovrebbe sapere che è sopravvissuto. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in tre parti intitolate "Reincontro tra maestro e discepolo!!", "L’ultimo…" e "La Nebulosa furiosa…".