SAINT SEIYA N°24

IL TRISTE REQUIEM DI ORFEO

(ORFEO, TRISTE REQUIEM)

Personaggi Presenti: Seiya, Shun, Pharaoh (Faraone), Orfeo, Euridice, dannati.

Data: Incerto. 26 Novembre circa

Lunghezza: 36 pagine

Ripresi i sensi, Seiya e Shun si rialzano e subito notano Euridice. La ragazza, che seppur pietrificata è ancora viva, non appena sente che i due sono cavalieri di Atena, chiede loro di aiutare Orfeo, affermando con le lacrime agli occhi che è solo per lei che si trova nell'aldilà. Euridice racconta come lei ed Orfeo si fossero amati moltissimo in vita, finché la ragazza non morì, morsa da un serpente velenoso. Orfeo, ancora vivo, decise di scendere nell'aldilà e di chiedere ad Hades di riportarla in vita. Il suono della sua arpa ammaliò Hades, che disse "Orfeo, per il bel suono della tua arpa, rimanderò Euridice sulla terra. Però non devi voltarti a guardarla prima di arrivare nel mondo dei vivi. Se tu ti volti indietro il tuo desiderio non si avvererà mai più." Felice, Orfeo portò con se Euridice verso l'uscita dagli inferi, ma, ad insaputa di entrambi, Pandora, non volendo creare un precedente e desiderando che Orfeo suonasse sempre per Hades, ordina a Pharaoh di fermarli. Così, giunti in prossimità della seconda prigione, i due vedono una luce abbagliante, ed Orfeo, credendo che si trattasse del sole, si girò verso Euridice, il cui corpo si mutò in pietra. Finito il racconto, Euridice supplica i cavalieri di portare Orfeo sulla terra con loro, non è giusto che egli stia negli inferi per lei. In quel momento giunge lo stesso Orfeo, che, informati i due di averli lasciati in vita solo perché sono cavalieri come lui, ordina loro di andarsene. Seiya tenta invano di ottenere il suo aiuto nella guerra contro Hades, ma quando lui e Shun stanno per allontanarsi, appare una luce intensissima, forte come il sole, e l'armatura di Atena vola via dalle mani di Seiya per finire in pugno a Pharaoh. Lo spectre si accinge ad eliminare i due, ma Orfeo, compreso che fu proprio Pharaoh a creare la luce che lo ingannò quel giorno, suona la sua arpa e subito l'armatura di Atena cade dalle mani del nemico. Mentre Seiya si riprende l'armatura, Orfeo inizia a suonare la sua arpa contro Pharaoh. Lo spectre tuttavia reagisce facendo lo stesso, e la corda del sol di Orfeo si spezza. Privo di quella corda, da cui partono i suoi suoni d'attacco, Orfeo è in balia di Pharaoh, che gli lancia la maledizione. Con sua enorme sorpresa però è il suo stesso cuore a porsi sulla bilancia, e non quello del nemico. Dopo pochi attimi, il guardiano della seconda prigione, cui cade uno specchietto, si rende conto che era solo un'illusione generata da Orfeo. Il cavaliere distrugge col piede lo specchio, che appartiene a Pandora e tramite il quale Pharaoh simula la luce del sole, poi però inizia a piangere ed afferma "Un fiore, una volta morto, non può rifiorire…e così l'uomo, gli uccelli e gli insetti… anche le stelle hanno una sola vita…io sbagliavo a voler far rinascere una persona morta…" Il guerriero decide di combattere contro Hades come cavaliere di Atena, e non appena Pharaoh tocca la propria arpa per ucciderlo, la vede andare in pezzi. Orfeo poi, stringendo con i denti la corda del sol, lancia la "Stringer Nocturne" ed uccide il nemico. Salutata per l'ultima volta Euridice, Orfeo ordina ai due cavalieri di seguirlo, spiegando che Hades di solito è inavvicinabile, ma ogni tredici giorni egli suona per lui, ed oggi è quel giorno.

Glossario: Non ci sono termini da spiegare in questo capitolo

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 35 Granata e n° 24 Shot

La logica, questa sconosciuta: Orfeo scese negli inferi anni prima, quindi non avrebbero dovuto esserci né Pharaoh né tantomeno Pandora, visto che entrambi si sono uniti ad Hades solo di recente. Nel n°20 Myu aveva infatti detto a Mu che gli spectre sono normali esseri umani, divenuti spectre solo dopo il risveglio delle 108 stelle demoniache, mentre nel n° 27 vedremo che Pandora è nata sulla terra come una normale bambina. Quando Euridice divenne pietra, non c'era traccia di fiori, ma ora l'intera zona ne è piena. A questo proposito, è impossibile che dei fiori possano crescere in un luogo freddo e deserto come l'inferno, dove non batte mai il sole. Esattamente dov'è che Seiya tiene l'armatura di Atena ? In alcune scene la porta stretta in mano, ma in altre non ce ne è traccia, e le armature non hanno tasche in cui riporla.

La mappa dell'Inferno: All'inizio del numero 24 è disegnata una mappa dell'inferno. All'inizio c'è la porta d'ingresso, poi il fiume Acheronte, attraversato il quale si arriva alla prima prigione, il tribunale in cui Lune giudica i dannati. Usciti dal tribunale c'è un ponte sospeso, la valle nera, dove un vento terribile travolge coloro che peccarono di concupiscenza. Subito dopo si arriva alla seconda prigione, custodita da Pharaoh, dove gli avidi sono martoriati da una pioggia nera e pesante e vengono divorati dal mostruoso Cerberos. Dietro la seconda prigione c'è un campo dove crescono gli unici fiori dell'aldilà, ed è qui che si trova Euridice. A seguire c'è la terza prigione, dove gli avari sono condannati a far rotolare in eterno enormi pietre. La quarta prigione è la palude nera, dove gli scontenti e gli arrabbiati cercano di affogarsi l'un l'altro. La quarta prigione può essere attraversata solo grazie alla zattera di Fregias di Licaone, lo spectre che difende questo luogo. Superata la palude nera si arriva alla quinta prigione, dove gli eretici bruciano in tombe di fuoco. E' lì che Kanon ed Ikki affrontano Radamantis, Aiacos e Minos. Un labirinto separa la quinta prigione dalla sesta, divisa in tre valli. La prima valle è il lago di sangue incandescente, dove precipitano i violenti e dove Lune cerca di imprigionare Seiya. La seconda valle è la foresta in cui vagano i colpevoli di suicidio, la terza valle è un deserto fiammeggiante in cui vanno i disonesti. A collegare la sesta prigione alla settima c'è una cascata di sangue, creata dalle lacrime e dal sangue dei peccatori. La settima prigione è divisa in ben dieci fosse (o trincee). Nella prima fossa vengono frustati coloro che vendevano le donne, nella seconda gli adulatori sono imprigionati nel catrame, nella terza bruciano i religiosi che approfittarono della loro carica per scopi personali, nella quarta i bugiardi vagano con la testa girata, mentre nella quinta i corrotti vengono torturati dai diavoli in un lago di catrame bollente. I peccatori della sesta fossa sono gli ipocriti, costretti a camminare con un mantello di piombo addosso. Nella settima fossa i ladri sono imprigionati fra i serpenti, nell'ottava bruciano coloro che ordirono intrighi e complotti, nella nona sono fatti a pezzi coloro che seminavano discordia, e nella decima gli imbroglioni vedono marcire i propri corpi e sono costretti a ferirsi con le unghie. Oltrepassate le dieci fosse si arriva finalmente all'ultima prigione, l'ottava, divisa in quattro zone, o sfere. L'ottava prigione è il Cocito, l'inferno di ghiaccio in cui sono sepolti coloro che combatterono contro Hades. E' qui che sono imprigionati Aiolia, Mu e Milo. Le quattro zone, che corrispondono ad altrettanti edifici, sono la Gainà, l'Antinora, la Tromea ed infine la Giudecca, dove risiede Pandora e dove Hades incontra i suoi subalterni. Anche se sulla mappa non è disegnato, dietro la Giudecca c'è il muro del pianto, che separa l'Inferno dal passaggio dimensionale che conduce ai paradisiaci campi Elisi, dove si combatterà la battaglia finale. Tra le versioni Granata e Shot comunque ci sono differenze sul tipo di peccatori di alcune prigioni. Secondo la Shot, la seconda prigione (terzo cerchio) ospita i golosi, e non gli avidi, nella quarta prigione (quinto cerchio) si trovano gli iracondi e gli accidiosi e non gli scontenti e gli arrabbiati (Granata), la terza valle della sesta prigione (terzo girone del settimo cerchio) rinchiude coloro che furono violenti verso Dio, ovvero i bestemmiatori, e non i disonesti (Granata). La prima fossa della settima prigione (prima bolgia dell'ottavo cerchio) trattiene i ruffiani e seduttori e non coloro che vendevano le donne (Granata), la quarta fossa (quarta bolgia), i maghi ed indovini e non i bugiardi (Granata). Infine, le quattro zone del Cocito si chiamano Caina, Antenora, Tolomea e Giudecca nella versione Shot. La Divina Commedia sostiene la versione della Shot in tutte le occasioni, aggiungendo anche che la Caina rinchiude coloro che tradirono i parenti, l'Antenora coloro che tradirono la patria, la Tolomea coloro che tradirono gli ospiti e la Giudecca coloro che tradirono i benefattori.

Note: "Io sbagliavo a voler far rinascere una persona morta." Finalmente un gran bel capitolo, in cui Kurumada mostra la sua abilità come scrittore e caratterizza splendidamente il personaggio di Orfeo. Il fatto che Orfeo sia sceso da vivo nell'aldilà indica che aveva raggiunto l'ottavo senso, e forse è per questo che è considerato forte quanto un cavaliere d'oro. Nei flashback non c'è alcun riferimento ad Atena o al grande sacerdote, e questo potrebbe suggerire che la morte di Euridice sia avvenuta prima del tradimento di Saga. Per la prima volta diamo un'occhiata all'interno della Giudecca, il luogo dove risiede Hades, e soprattutto vediamo la sagoma del Dio dietro le tende. Lo specchietto di Pandora, seppur molto piccolo, può emanare una luce intensa come quella del sole. A quanto pare, Pharaoh tenne con se lo specchio dopo aver ingannato Orfeo. Nella versione Granata la corda di cetra che Pharaoh spezza è quella del Sol, mentre nella versione Shot è quella del Do. Secondo Pharaoh, la maggior parte degli attacchi di Orfeo parte dalla corda del sol (o del do), che è la terza da sinistra. L'arpa di Orfeo ha dieci corde.