SAINT SEIYA N°3

IL GOLD CLOTH TRAFUGATO

(IL FURTO DELL'ARMATURA D'ORO!)

Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun, Ikki di Phoenix, Phoenix Neri, Saori, pubblico.

Data: Domenica 21 Settembre 1986.

Lunghezza: 35 pagine

L'apparizione dei cinque Phoenix Neri fa urlare di sorpresa il pubblico. Con un balzo, i guerrieri raggiungono il ring, portandosi alle spalle di Shiryu, Seiya, Hyoga e Shun, ed affermando che l'abilità dei comuni cavalieri è inferiore alla loro. Ikki però rimprovera i seguaci, dicendo che non aveva ordinato loro di intervenire e decidendo alla fine di andare via, visto che hanno preso quel che volevano. Guardando Shun, Ikki gli dice che lo lascerà vivere ancora per un pò, ma sembra colpito quando Andromeda gli risponde che ormai sembra posseduto da un demonio. Con un salto, Ikki ed i Phoenix Neri scompaiono dal ring, lasciando i cavalieri a chiedersi perchè siano venuti. Shun spiega che è sicuramente per l'armatura d'oro, e che ormai ha venduto l'anima ai Black Cloth, i cavalieri decaduti che hanno usato i loro poteri per accontentare i propri desideri, perpetrando qualsiasi massacro, e venendo quindi abbandonati da Atena. Seiya risponde facendo notare che l'armatura d'oro è ancora sulla pedana, ma in quel momento lo scrigno cade, rivelandosi vuoto. Saori ordina immediatamente ai quattro cavalieri di recuperare l'armatura d'oro, e, pur non sopportando l'idea di essere comandato a bacchetta, Seiya si lancia all'inseguimento insieme ai compagni. Tra loro però, solo Hyoga è in grado di combattere, gli altri sono feriti e, nel caso di Seiya e Shiryu, privi di armature. Poco lontano, uno dei Phoenix Neri sta scappando, quando viene fermato da un'improvvisa nevicata, preludio all'apparizione di Hyoga. Il seguace di Phoenix rifiuta di consegnare l'armatura d'oro, ma poi si accorge che la neve è sempre più fitta: "Nella zona tra il mare siberiano orientale e il circolo polare artico dove mi hanno addestrato, la neve cade cristallizzata dal cielo. I brillanti cristalli di neve cadono e si accumulano… tutto viene ricoperto e dà la sensazione di trovarsi in una tomba di gioielli! Ma la loro bellezza può significare la morte per gli esseri viventi, per cui gli uomini che vivono nel circolo polare artico, con il rispetto dato dalla paura, chiamano questa neve cristallizzata Diamond Dust!" dichiara il Cigno, sferrando il suo colpo segreto e congelando completamente il nemico, che cade al suolo privo di vita. Tutto quel che Hyoga recupera però è il braccio sinistro dell'armatura, segno che i nemici ne hanno diviso i pezzi, complicandone quindi il recupero. Altrove, Seiya ha raggiunto un altro cavaliere nero, possessore della gamba destra dell'armatura d'oro, e con un semplice balzo gli appare alle spalle, mostrando di essere più veloce di lui. Il guerriero decide allora di combattere, ma a Seiya basta una scarica del Ryuseiken per massacrarlo. Il ragazzo interroga il nemico, il quale, prima di perdere i sensi, spiega che Ikki, grazie al suo cosmo straordinario, ha preso il comando dei Cavalieri Neri dell'Isola Death Queen, e che, grazie all'armatura d'oro, potrà conquistare il mondo. Queste parole turbano Seiya, che si chiede quando Ikki sia disposto a fare, spinto dal rancore accumulato negli anni. Da un'altra parte, un altro Phoenix Nero sta correndo, quando si ritrova nelle spire della Catena di Andromeda, che lo annienta in un attimo. Recuperato il gambale sinistro, Shun chiede al nemico cosa abbia cambiato Ikki a tal punto, ma l'uomo risponde solo "Voi l'avete cambiato". Al molto, un Phoenix Nero viene sorpreso da Dragone, che compare in cima ad una colonna d'acqua. Shiryu sconfigge senza sforzo il nemico grazie al Rozan Shoryu-Ha, recuperando il braccio destro. Il ragazzo è sorpreso dalla pochezza dei Cavalieri Neri, ma il suo avversario, ridendo, lo avverte che loro in realtà non sono che ombre, e che a difesa di Ikki ci sono i quattro Black Saints più potenti, con cui loro non possono in alcun modo competere. A queste parole, Shiryu intuisce che ormai l'unica strada che resta per i cavalieri è continuare a combattere con Ikki fino alla morte. Più tardi, Phoenix è in cima ad un promontorio, dove viene raggiunto dall'ultimo dei suoi seguaci, l'unico ancora vivo. Per niente sorpreso da quel giro di eventi, Ikki riflette che lui ora possiede l'elmo, le spalle, il busto, i fianchi e l'addome dell'armatura, mentre Shun e gli altri hanno i quattro arti. Anche se in un primo momento avrebbe voluto risparmiarli visto che avevano condiviso la sua stessa storia di orfani, ora è deciso ad ucciderli ed a rimettere insieme l'armatura d'oro.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 3 Shot e n° 4 Granata

La logica, questa sconosciuta: Nessuno prova a soccorrere Asher e Black sul ring. Phoenix è consapevole che i Phoenix Neri sono più deboli dei cavalieri, quindi non aveva senso dar loro alcuni pezzi dell'armatura di Sagitter. Ikki dice che non voleva uccidere gli altri cavalieri in quanto orfani come lui, ma nel capitolo precedente ha detto e provato a fare esattamente il contrario. Come ha fatto Phoenix a portare da soli almeno quattro tra i pezzi più ingombranti dell'armatura d'oro? Ed inoltre gli sarebbe stato molto più facile prenderla insieme allo scrigno e portarla via di persona, visto che si considera più forte anche dei cavalieri uniti. Parimenti, non si capisce dove i soldati neri tengano nascosti i loro pezzi dell'armatura d'oro. Quando affronta il suo nemico, Sirio esce dall'acqua, eppure i suoi capelli sembrano asciutti.

Note: "Mio fratello ha venduto la sua anima ai Black Cloth" Un capitolo un pò frammentario, che serve principalmente a spiegare i piani di Phoenix ed a rivelare alcuni dettagli sparsi sul suo passato, attraverso le parole finali dei Cavalieri Neri. Il resto è abbastanza scontato, con quattro combattimenti da poche tavole e sempre a senso unico. Quando il ring viene inquadrato da lontano, si vedono le sagome di Asher e Black a terra. La descrizione che Andromeda fa dei Black Cloth (che in realtà dovrebbero chiamarsi Black Saints, visto che il Cloth è solo l'armatura) rivela le loro origini, anche se lascia fuori diversi elementi che vengono poi spiegati nell'Ipermito. Lì sarà rivelato che non si tratta di Cavalieri che hanno usato i loro poteri per scopi personali, quanto di aspiranti cavalieri che, non essendo riusciti ad ottenere un'armatura, si sono recati sull'Isola Nera, dove erano disponibili decine di corazze "copia". In teoria esiste un cavaliere nero per ciascuna costellazione eccetto le 12 d'oro, anche se in tutta la serie ne vedremo solo 4, oltre a queste ombre di Phoenix, che in realtà sono più o meno una specie di soldati semplici, privi di colpi segreti. Nell'anime, compare anche il vero Phoenix Nero, che nel manga è assente. Considerando che le armature nere sono identiche nella forma a quelle ufficiali, dalle sagome delle ombre presenti sull'isola si potrebbero determinare le forme di numerose corazze. Per la prima volta vediamo alcuni pezzi dell'armatura di Sagitter, finora rimasta sempre nello scrigno, anche se la parte principale è mostrata solo di spalle. Il cavaliere nero sconfitto da Pegasus dice che quest'ultimo "colpisce a una velocità superiore a quella della luce". E' ovviamente un'esagerazione, visto che la velocità della luce entrerà in gioco solo molto più avanti nella serie, con i Cavalieri d'Oro, mentre Pegasus sferra attacchi poco superiori alla velocità del suono. Non è chiaro se i nemici di Pegasus, Sirio e Andromeda sopravvivano agli scontri: tutti loro dicono qualcosa dopo, ma poi perdono i sensi (o muoiono?) e non compaiono più nella storia. I quattro cui si riferisce l'avversario di Sirio sono i Black Four, ovvero Cigno Nero, Andromeda Nero, Pegasus Nero e Dragone Nero, e compariranno nel prossimo capitolo. Nella prima edizione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo venne pubblicato diviso in due parti, con i titoli "Il furto dell'armatura d'oro" e "L'ambizione di Phoenix".