SAINT SEIYA N°8

LE DODICI CASE!

(LE DODICI CASE DEL SANTUARIO)

Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun, Saori, Tatsumi, Grande Sacerdote, Mu, Kiki, Aldebaran, June, Tramy, turisti di Atene.

Data: 23-24 Ottobre 1986 circa.

Lunghezza: 76 pagine

Shun raggiunge i compagni, portando in braccio June, svenuta. Mentre Seiya e gli altri sono felici di vederlo sano e salvo, il ragazzo chiede a Saori se può lasciare June a riposare a Villa Kido mentre loro sono via, e quest'ultima acconsente, stupendo il rimbrottoso Tatsumi. Ora che tutti sono arrivati, l'aereo può finalmente decollare verso Atene, ed approfittando del lungo viaggio Hyoga, Shun, Shiryu e Tatsumi dormono un pò. Seiya però è pensieroso, e parlando con Saori racconta come, quando si allenava in Grecia, il Sacerdote fosse considerato da tutti una persona nobile e generosa, quasi un Dio, molto diverso da colui che ha mandato così tanti assassini contro di loro. Seiya ipotizza che esistano due Sacerdoti, ma Saori, pur non avendo certezze ma solo supposizioni, ha un'idea un pò diversa "Il Grande Sacerdote forse è uno dei dodici Cavalieri d'Oro!". Più tardi, l'aereo raggiunge Atene, sempre affollata di turisti, sorvolando anche i luoghi in cui Seiya si allenava insieme a Marin. Il ragazzo si chiede se lei sia davvero sua sorella, come gli aveva detto Asterion, ma poco dopo deve mettere da parte i suoi dubbi perchè l'aereo atterra al centro dell'arena in cui, tempo prima, proprio Seiya combattè contro Cassios. I Cavalieri, Saori e Tatsumi sbarcano nel luogo deserto, e verso di loro si fa strada un uomo incappucciato, inviato dal Sacerdote. Saori infatti aveva avvisato l'uomo del loro imminente arrivo con una lettera, spiegando che vuole parlargli per risolvere la questione. La guida conduce tutti fino ai piedi di una scalinata, oltre la quale c'è un tempio, il Palazzo del Montone Bianco, ma i Cavalieri non capiscono cosa ciò significhi. "Per arrivare alla sala del Grande Sacerdote dovete attraversare delle case, la prima delle quali è il palazzo del Montone Bianco. In tutto… ce ne sono dodici. Naturalmente in ognuna si trova un Cavaliere d'Oro che protegge la propria casa… […]. Dopo la prima casa, il palazzo del Montone Bianco, si trovano le case del Toro d'Oro, dei Gemelli, del Cancro Gigante, del Leone, della Vergine, della Bilancia, dello Scorpione del Cielo, del Sagittario, del Capricorno, dell'Acquario, dei Pesci, e poi si raggiunge la sala del Grande Sacerdote…" spiega la guida. Seiya e gli altri capiscono che dovranno affrontare tutti i Cavalieri d'Oro, perchè difficilmente qualcuno di loro garantirà pacificamente il passaggio della propria casa, ma in quel momento la guida getta via il mantello, rivelandosi come Tramy della Freccia, un Cavaliere d'Argento. Il guerriero sferra subito il colpo segreto Phantom Arrow, tempestando i nemici con una pioggia di frecce illusorie. Scoperto il trucco, Seiya reagisce immediatamente con l RyuseiKen, annientando il nemico, ma Tramy ha ragione di essere soddisfatto: la missione affidatagli dal Sacerdote, uccidere Saori Kido, è infatti quasi compiuta. Con orrore, i Cavalieri vedono che la ragazza ha una freccia conficcata nel torace, vicino al cuore, perchè non tutte erano illusioni. Saori si accascia a terra, e Tramy, ormai moribondo, spiega che solo il Sacerdote può estrarre quel dardo. Se Seiya e gli altri non riusciranno a sconfiggere i Cavalieri d'Oro e a portarlo da Saori entro dodici ore, segnate dai fuochi di una meridiana, per la ragazza non ci sarà niente da fare. Comprendendo immediatamente la gravità della situazione, Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun affidano Saori a Tatsumi, lanciandosi di corsa verso la Prima Casa. Davanti ad essa, si staglia il Cavaliere che ne è guardiano, Mu dell'Ariete. Riconosciutolo, i ragazzi gli domandano se voglia sbarrar loro la strada, ma in tutta risposta Mu chiede che tirino fuori le armature dagli scrigni che portano in spalla. Sorpresi, i Cavalieri obbediscono, disponendo le loro armature di fronte a Mu, che non ha dubbi: anche se all'apparenza sono intatte, in realtà stanno per andare in pezzi a causa dei numerosi danni subiti nel corso delle precedenti battaglie. Anche se le crepe più superficiali sono in grado di guarire da sole, danni gravi minano infatti irreparabilmente la resistenza dell'intera armatura. Seiya non capisce dove l'Ariete voglia andare con questo discorso, e gli ricorda che hanno pochissimo tempo a disposizione, ma Mu, andando subito al punto, lo avvisa che alla prima battaglia le loro armature andranno drammaticamente in pezzi, lasciandoli indifesi. Per di più, Pegasus non ha più neanche il diadema, e quindi dovrebbe affrontare a capo scoperto nemici del livello dei Cavalieri d'Oro, infinitamente più forti di quanto loro possano immaginare. Non avendo scelta, Seiya e gli altri accettano che Mu ripari le loro armature, restando ad aspettare di fronte alla Prima Casa mentre il Cavaliere d'Ariete e Kiki si mettono al lavoro con Orihalcon, Gamanion e Stardust Sand. Ad un tratto, Shun nota la torre dell'orologio a fiaccole di cui parlava Tramy, costruita in modo da essere visibile da ciascuna delle Dodici Case, e proprio in quel momento il fuoco dell'Ariete si spegne, indicando il passaggio della prima ora. Fortunatamente, Mu ha appena terminato le riparazioni, ed i Cavalieri indossano subito le loro armature, intatte e ricolme di energia. Per di più, Mu ha forgiato un nuovo diadema di Pegasus, grazie al quale la testa di Seiya è al sicuro. Nel salutare i ragazzi però, l'Ariete li avvisa che la forza dei Cavalieri d'Oro non è nelle loro armature, ma nei loro cosmi, la cui essenza conoscono fino in profondità "Forse pensate che il cosmo sia qualcosa nato dall'anima, la forza spirituale, la forza vitale o le proprie capacità… giusto? In un certo senso avete ragione, ma con più precisione il cosmo non è altro che il Settimo Senso!". Lasciato Mu, i quattro Cavalieri raggiungono di corsa la seconda casa, quella del Toro d'Oro, dal cui interno non sentono provenire alcuna energia. Quando provano a entrare però, vengono respinti come da un enorme muro, che si rivela essere Aldebaran del Toro, custode dell'edificio. Seiya dice ai compagni di passare mentre lui si occupa di Aldebaran, e attacca con il RyuseiKen in modo da dare loro un'opportunità, ma Toro ignora la raffica e con un solo colpo atterra i tre, avvertendo che potranno proseguire solo dopo averlo sconfitto. Rimasto solo, Seiya si prepara al duello, accorgendosi però che Aldebaran è fermo con le braccia incrociate. Il Cavaliere d'Oro avverte che questa posa è più che sufficiente contro un nemico così inferiore, e per dimostrarlo abbatte il muro alle spalle di Pegasus senza neanche muoversi. Seiya immagina che sia come con la tecnica dello Iai nella spada giapponese, in cui la katana viene mossa e velocità straordinaria emettendo contemporaneamente un urlo, e prova a lanciare il RyuseiKen dall'alto, ma Aldebaran risponde direttamente con il suo colpo segreto Great Horn, scaraventandolo attraverso vari muri della seconda casa. Un secondo Great Horn e Seiya è agonizzante a terra, vivo solo grazie al fatto che Mu ha riparato la sua armatura. Per dargli il colpo di grazia, Aldebaran lo calpesta con il piede, spingendolo in profondità sotto terra nonostante i suoi tentativi di resistere. In fin di vita, Seiya si chiede se questa sia la morte, rammaricandosi del fatto che non potrà più ritrovare sua sorella o restituire almeno un colpo. In quel momento, di fronte a lui compare Marin a incoraggiarlo e consigliarlo "Fa in modo che estragga la spada! Te l'ho insegnato quando ti ho parlato della tecnica della katana giapponese, no? Lo Iai kiri deve durare un solo attimo… l'attimo in cui la katana viene estratta dalla sua custodia… Quando la katana si trova ancora nella sua custodia, è carica di energia ed è pronta ad effettuare un attacco! Quando invece la katana viene estratta, perde subito la sua efficacia… cioè è una spada ormai morta. Fà in modo che estragga la sua spada… ovvero i suoi pugni!". Aldebaran intanto si dirige verso gli altri tre Cavalieri svenuti, per uccidere anche loro, quando avverte un cosmo enorme alle sue spalle, e contemporaneamente Seiya riemerge dalle profondità della terra. Di nuovo pieno di forze, Pegasus avverte che riuscirà a fargli estrarre le braccia e lancia il RyuseiKen. Aldebaran non è preoccupato di una tecnica così lenta, ma improvvisamente il cosmo di Seiya esplode provocando il big bang, ed obbligandolo a parare con una mano. Toro si accorge che l'energia di Pegasus sta crescendo, segno che a causa della parziale perdita del tatto per le ferite subite, il suo settimo senso sta diventando più potente, avvicinandosi al livello dei Cavalieri d'Oro. Essendo finalmente riuscito a costringere Aldebaran ad estrarre i suoi pugni, Seiya minaccia che ora spezzerà uno dei corni d'oro del suo elmo. Il Toro ride di questa prospettiva, e lancia di nuovo il Great Horn, a dimostrazione del fatto che la sua forza non è affatto diminuita. Seiya viene travolto, ma persino dopo aver subito un colpo così diretto, si rialza. "Ogni volta che viene colpito e ferito, il suo cosmo aumenta!" intuisce Aldebaran, per la prima volta davvero preoccupato della minaccia che quel Cavaliere potrebbe rappresentare. Decide così di sferrare ancora un Great Horn, ma stavolta Seiya riesce a pararlo con la mano, cercando persino di respingerne la potenza. Anche se questo tentativo fallisce, il fatto che sia riuscito a fermare un attacco alla velocità della luce è indice che lui stesso si è mosso con la stessa inaudita rapidità. Sotto gli occhi sbalorditi del Cavaliere d'Oro, Seiya si rialza ancora una volta, e alle sue spalle compare Pegaso, carico di energia. Il ragazzo minaccia che stavolta riuscirà certamente a respingere il Great Horn, di cui ha finalmente scorto la scia. Incredulo, Aldebaran lancia ancora il suo colpo, ma stavolta Pegasus riesce davvero a respingerlo, provocando un'esplosione che respinge entrambi. Quando il Toro si rialza, Seiya sembra scomparso, ma in realtà è solo balzato in aria per attaccare dall'alto. Sferrando un colpo con il taglio della mano, Seiya spezza il corno sinistro dell'elmo, sbalordendo Aldebaran. Dopo averlo osservato con rabbia per qualche istante, il Cavaliere d'Oro scoppia a ridere, concedendo a Seiya il passaggio, proprio mentre anche Shiryu, Hyoga e Shun si sono ripresi. Prima di lasciarli andare però Aldebaran li avverte: non tutti i Cavalieri d'Oro permetteranno loro il passaggio così facilmente. Annuendo, i quattro escono e corrono verso la casa dei Gemelli, proprio mentre il fuoco del Toro si spegne.

Glossario: Phantom Arrow: Freccia Fantasma (Freccia di Betelgeuse); Great Horn: Grande Corno (Sacro Toro).

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 8 Shot e n° 12 Granata

La logica, questa sconosciuta: Non è chiaro su che basi Saori ipotizzi che il Sacerdote sia un Cavaliere d'Oro. L'aereo raggiunge il Grande Tempio un pò troppo facilmente, atterrando addirittura a pochi metri dalle Dodici Case come se nulla fosse. Come si fa a mandare una lettera in un luogo segreto come il Santuario? Sirio guarda fuori dal finestrino insieme agli altri, pur essendo cieco. Tutte le Dodici Case sono dei ruderi, alcune prive persino di tetto, e la prima è profonda appena quattro colonne. Le forme dell'armatura di Tramy, specie il coprispalla sinistro, dovrebbero essere visibili sotto il mantello. E' strano che un semplice Cavaliere d'Argento possieda un'arma potenzialmente in grado di uccidere Atena, e che solo il Grande Sacerdote può estrarre. Perchè Tramy rivela ai nemici come salvare Saori? Shiryu sa che il Cavaliere d'Ariete è Mu, ma non dice nulla ai compagni. Pur non sapendo che il protettore del primo palazzo è un alleato, i Cavalieri corrono verso le Dodici Case senza nemmeno indossare le loro armature. Tutti quanti riconoscono Mu, ma Sirio era stato l'unico ad incontrarlo e vederlo in faccia. Il Grande Sacerdote sa che Mur non è suo alleato, quindi perchè non ordina a qualche Cavaliere d'Oro di attaccarlo/cacciarlo? Possibile che Hyoga, Shiryu e Shun possano essere messi fuori combattimento con un colpo solo, per di più a mani nude? Seiya viene lanciato attraverso vari muri, ma dall'esterno la seconda casa non appare così profonda o larga. Sembra eccessivo che Seiya riesca a spezzare a mani nude il corno d'oro del Toro.

Note: "Mu mi ha parlato dell'essenza del cosmo… Settimo Senso, destati!" Il capitolo più lungo finora, che avrebbe potuto essere benissimo diviso in due parti dal momento che copre sia la prima che la seconda casa, introducendo elementi portanti come il settimo senso, la ferita mortale di Saori e la prima vera battaglia contro un Cavaliere d'Oro. In realtà, specie nella prima parte, alcuni elementi sembrano un pò affrettati o costruiti su fondamenta di argilla, come l'intuizione di Saori sull'identità del Sacerdote, che rovina buona parte del mistero costruito attorno alla sua figura. D'altra parte però, con questo capitolo il manga entra finalmente nel vivo, presentando la parte clou della prima delle tre grandi saghe di cui sarà composto. Il jet privato di Saori è capace di decollare sia orizzontalmente che verticalmente, e sembra viaggiare dal Giappone alla Grecia senza fare soste di rifornimento. A bordo, a parte il pilota, ci sono solo Saori, Tatsumi ed i quattro Cavalieri, con rispettivi scrigni delle armature. Seiya aveva incontrato il Sacerdote nel 1° capitolo del 1° numero, quando conquistò l'armatura, anche se molto probabilmente lo aveva anche visto da lontano molte altre volte. Mostrando una debolezza fuori dal comune, Tramy viene ucciso dal primo RyuseiKen di Seiya, anche se la maniera in cui la sua armatura viene distrutta suggerisce quanto la forza del ragazzo stia aumentando. La Meridiana dello Zodiaco è visibilmente ispirata all'Orologio di Piazza San Marco di Venezia, città che Kurumada visitò in gioventù durante una sua visita in Italia. Per riparare le armature, Mu usa tre elementi di cui si parla anche nell'Ipermito, ovvero l'Orialcon, il Gamanion e la Polvere di Stelle, che giunsero sulla terra grazie ad un meteorite proveniente da Saturno. Il cavaliere d'Oro ricrea l'elmo di Pegasus, forgiando quella che diventerà più o meno la forma finale del diadema. In particolare, dopo la ben poco estetica versione precedente, la protezione per le orecchie rimarrà la stessa fino all'armatura divina, subendo modifiche abbastanza leggere. Il discorso di Mu sul settimo senso non è chiarissimo, ma sembra intendere che esso sia il cosmo stesso, suggerendo quindi che tutti i Cavalieri lo possiedano in certa misura. D'altra parte, più avanti diversi personaggi ne parleranno come di qualcosa da raggiungere o svegliare, il che non avrebbe senso per chi sa già usare il cosmo, quindi è più probabile che l'interpretazione comune, quella dello stato ultimo del cosmo, sia corretta. Anche se inconsapevolmente, il discorso della tecnica dello Iai, in cui l'attacco viene accompagnato da un urlo, fu usato nel doppiaggio dell'anime per creare il celebre grido di Pegasus nello sferrare il Fulmine. La pagina in cui il corno del Toro si conficca sul pavimento fu modificata per la versione a volume, in origine infatti rotolava semplicemente a terra. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in quattro parti e mezzo, intitolate "Le Dodici Case", "Il Settimo Senso", "La battaglia della Casa del Toro", "Velocità della luce contro velocità della luce" e "Il labirinto della Casa dei Gemelli". Quest'ultima comprende in buona parte anche alcune pagine del prossimo capitolo.