EPISODIO N°15

IL MISTERO SVELATO

«IL MISTERO DI IKKI FINALMENTE SVELATO»

Disegnatori: Masahiro Naoi, Nobuyoshi Yamazaki, Yasuharu Suzuki.

Personaggi presenti: Pegasus, Andromeda, Sirio, Cristal, Phoenix, Maestro di Phoenix, Esmeralda Docrates, soldati di Docrates, Kiki.

Pegasus cerca di saperne di più, ma Phoenix reagisce allontanandosi con un balzo e lanciando le "Ali della Fenice". Il Cavaliere è però troppo debole ed il colpo risulta inefficace, dando modo a Pegasus di rispondere all'attacco ed atterrare l'avversario. Rialzandosi, Phoenix afferma di non essere stupito di aver perso, ma non appena i Cavalieri lo circondano per aiutarlo, gli tornano nella mente le parole del suo maestro "Devi odiarli" gli ripeteva costantemente. Di fronte alle richieste sempre più insistenti dei Cavalieri, Phoenix racconta il suo terribile addestramento. L'isola della Regina Nera, la piccola isola vulcanica del Pacifico dove fu mandato a conquistare l'armatura, era un luogo orribile ed inospitale, ma vivere li non era nulla rispetto alle fatiche dell'allenamento. Il maestro infatti non esitava a colpire Phoenix con tutte le sue forze, ripetendogli che era l'odio la chiave per diventare un guerriero potente. Solo odiando chiunque con tutte le sue forze, il ragazzo sarebbe diventato Cavaliere. Unico sollievo per Phoenix era la presenza di Esmeralda, la giovane figlia del maestro, che all'insaputa del padre, si prendeva cura del ragazzo curandogli le ferite. Esmeralda inoltre somigliava moltissimo ad Andromeda, ed il ricordo del fratello era sempre vivo in Phoenix. Erano infatti proprio il ricordo di Andromeda e l'affetto di Esmeralda a sorreggere Phoenix giorno dopo giorno. Tra l'altro, la ragazza gli raccomandò di stare attento, perché il padre, dopo un pellegrinaggio al Grande Tempio di Grecia, era improvvisamente cambiato. L'addestramento durò per sei anni, al termine dei quali Phoenix doveva sconfiggere il maestro per ottenere l'armatura. Lo scontro fu durissimo, ma alla fine il ragazzo vinse. Phoenix comunque, in procinto di uccidere il maestro, fermò il pugno. Il guerriero reagì senza alcuna riconoscenza ed anzi lanciò contro l'allievo un attacco mortale. Phoenix fu ferito solo di striscio alla fronte, ma il colpo raggiunse in pieno torace Esmeralda, sopraggiunta per soccorrere l'amico. Ferita a morte, la ragazza si accasciò fra le braccia di Phoenix, che invano cercò di farle forza. "Trasformati in una Fenice e vola lontano" furono le sue ultime parole prima di spegnersi davanti allo sconvolto Phoenix. Il ragazzo in lacrime cercò di scuoterla, ma taglienti come coltelli giunsero le fredde parole del maestro, per nulla addolorato dalla morte della figlia "Sei stato tu ad uccidere Esmeralda" disse, accusando Phoenix di aver obbligato la ragazza ad amarlo fino alla morte. Furioso e con le lacrime agli occhi, Phoenix iniziò ad odiare il maestro con tutte le sue forze e ad espandere il suo cosmo, al punto che alle sue spalle apparve la Fenice. Phoenix attaccò con tutto se stesso ed alla fine uccise il maestro colpendolo al cuore. "Il vecchio Phoenix è morto ed è nato quello nuovo." Furono le parole dell'uomo, finalmente soddisfatto del suo allievo. Ucciso il maestro, Phoenix indossò l'armatura della Fenice e divenne un guerriero spietato. Tutti i Cavalieri, specialmente Andromeda, sono colpiti da questa triste storia, ma Pegasus propone ugualmente a Phoenix di cambiare ed unirsi a loro. "Io non sono l'unico ostacolo alla vostra lotta contro il male. Il tempio Pegasus…il Grande tempio!" è la misteriosa risposta del guerriero, ma prima che egli possa dare ulteriori spiegazioni, la terra è scossa da un violento terremoto. Enormi crepe si disegnano al suolo e l'armatura d'oro, in procinto di cadere in una di queste, è afferrata da sconosciuti soldati. Costoro, indossano tutti delle armature nere, differenti da quelle dei Cavalieri di Phoenix, ma identiche tra loro, simili ad uniformi. Tre di loro tengono in mano i pezzi della sacra armatura, mentre altri loro compagni attaccano i quattro Cavalieri. Phoenix, sanguinante per il colpo ricevuto, può solo stare a guardare, ma avvisa comunque Pegasus che quelli non sono Cavalieri neri "I Cavalieri neri dovrebbero essere tutti morti prima di me!". I Cavalieri capiscono che c'è anche qualcun altro interessato alla sacra armatura si difendono valorosamente, pur senza aver bisogno di usare i loro colpi segreti. All'improvviso, i soldati colpiscono all'unisono la terra, aprendo delle crepe enormi, che si uniscono in un immenso baratro il quale si apre davanti ai Cavalieri. I soldati con i pezzi della sacra armatura indietreggiano, lasciando i loro compagni combattere, ma nel frattempo Phoenix, troppo debole per muoversi, cade nel baratro, apertosi sotto i suoi piedi. Mentre Sirio, Pegasus e Cristal affrontano i nemici, Andromeda corre verso il fratello, aggrappatosi alle rocce, e gli tende l'estremità della catena per aiutarlo. Andromeda supplica il fratello di non arrendersi e gli chiede perdono perché è a causa sua che Phoenix è finito nell'inferno della Regina Nera. Entrambi ricordano per qualche attimo il momento cui Phoenix si offrì di andare al posto di Andromeda in quel luogo maledetto, poi il Cavaliere della Fenice chiede perdono per le sue azioni "Perdonami! Ti ho tradito!", e nello stesso momento perde la presa sulle rocce. Andromeda però riesce a lanciargli la catena attorno al polso, ma per farlo si sporge troppo, rischiando anche lui di cadere. Phoenix lo prega di lasciarlo, o moriranno entrambi, ma Andromeda risponde "Ora che ti ho ritrovato come faccio ad abbandonarti!", e gli cadono alcune lacrime. Queste raggiungono il volto di Phoenix, ed ogni traccia di ira o rancore scompare dal suo volto. Anche Andromeda si rende conto del cambiamento e, raccolte le forze, tira su il fratello. Il ragazzo raggiunge poi Phoenix, ed i due si abbracciano per qualche attimo, ma subito dopo il Cavaliere della Fenice si volge a guardare il combattimento. La sua vista è però appannata, e mentre Andromeda raggiunge i suoi amici, il ragazzo si stende al suolo. Lottando, Pegasus si rende conto che i misteriosi soldati hanno in pugno tutti i pezzi dell'armatura d'oro che prima erano in loro possesso. Intanto, il cielo si rannuvola, e ben presto inizia a nevicare sul campo di battaglia. Phoenix, ancora steso al suolo, guarda la neve e si copre il volto con il braccio per la disperazione "Esmeralda, eri una fanciulla candida come questa neve. Solo la tua purezza mi potrebbe salvare! Che orrore! E' il mio passato, che non oso ricordare!". Gli altri Cavalieri nel frattempo stanno ancora lottando, quando una voce possente si leva sulla zona, rimproverando i soldati di non avere ancora vinto. Poi, da sopra le rocce, appare un uomo gigantesco con indosso un'armatura di bronzo, e subito i soldati lo informano, chiamandolo Docrates, che manca loro soltanto l'elmo della sacra armatura. Sentendo il nome Docrates, Pegasus identifica il nuovo avversario, di cui aveva già sentito parlare. Anche Phoenix, a questo nome, tenta di rimettersi in piedi. Pegasus spiega agli amici che Docrates era il terrore di tutti gli aspiranti Cavalieri in Grecia. Si diceva che avesse un corpo enorme ed una forza smisurata. Per confermare queste parole, Docrates lancia il suo terribile colpo segreto, il "Pugno di Eracle", aprendo un grande cratere, ma i Cavalieri riescono comunque ad spostarsi in tempo. Docrates chiede allora a Phoenix dell'elmo d'oro, ma il ragazzo prima finge di non saperne nulla, poi lo lancia a Pegasus che, presolo al volo, si allontana. Docrates è furioso e si prepara ad attaccare, ma Phoenix lo anticipa e lancia le Ali della Fenice, contro il nemico. Il colpo provoca una frana e tonnellate di roccia e terreno si abbattono su Docrates ed i suoi uomini. Sirio e Cristal saltano dall'altro lato del baratro, al sicuro, ma Phoenix, incapace di rialzarsi, non può evitare di essere travolto. Pegasus trascina via di peso Andromeda, che invano tende la mano verso fratello e piangendo grida "Potevamo ricominciare tutto daccapo!". I soldati con i pezzi dell'armatura d'oro, vista la mala parata, fuggono via, portando comunque con loro il prezioso corredo. Più tardi, al tramonto, i quattro Cavalieri hanno costruito una croce di legno come tumulo per Phoenix, e davanti ad essa Pegasus giura solennemente di recuperare e proteggere la sacra armatura. Cristal pone il suo crocifisso d'oro sulla croce, mentre Sirio supplica Phoenix di vegliare su di loro. Salutato per sempre l'amico ritrovato, i Cavalieri sono raggiunti da Kiki, e con lui tornano a Nuova Luxor.

Censure mediaset: Sono due le scene tagliate a questa puntata. La prima è quella in cui il maestro di Phoenix uccide la figlia, e sinceramente non mi sembrava così violenta da dover essere censurata, a meno che non si sia voluto evitare di mostrare un padre uccidere sua figlia. La seconda scena è quella in cui Phoenix affonda il suo pugno nel torace del maestro, uccidendolo.

Dati originali: Esmeralda: Esmeralda. Maestro di Phoenix: Guilty ("colpevole"). Docrates: Docrates

Manga: L'episodio è stato parzialmente tratto dai numeri 4 e 5 del manga. Rispetto alla serie animata, l'ordine degli eventi è diverso. Per i ricordi di Phoenix, vedi il 14° episodio. Colpito, Phoenix rivela a Pegasus di essere suo fratello. Mentre Mur, che è ancora al monte Fuji insieme a Kiki, avverte l'arrivo di nuovi nemici, Phoenix rivela a Pegasus che tutti i 100 Cavalieri sono fratelli, figli di Alman. Poi però qualcuno causa una frana, ma Phoenix rifiuta di fuggire. Quattro stelle cadenti di librano in cielo dal monte Fuji, seguite da altre quattro. Le scene di Docrates non esistono nel manga

Prima trasmissione: Sabato 31 gennaio 1987.

DVD: L'episodio è presente nel 2° DVD Yamato e 7° DeAgostini.

Fonti: Per la Fenice vedi 6° episodio. Il personaggio di Docrates è chiaramente ispirato ad Ercole (Eracle il nome greco originale). Per i miti che lo riguardano, vedere il Dizionario mitologico nella pagina della mitologia. La frase di Andromeda "Potevamo ricominciare tutto d'accapo" è tipica delle telenovelas.

La logica, questa sconosciuta: Durante l'addestramento di Phoenix, l'armatura della Fenice, posta su un piedistallo, è circondata da quattro uomini con maschere simili a quella del maestro. Quando il Cavaliere conquista l'armatura però, quegli uomini sono scomparsi. A meno che non si tratti di schizzi, l'armatura di Phoenix sembra sanguinare il alcune scene, mentre il foro del pugno di Pegasus è scomparso. Phoenix dice che i Cavalieri Neri dovrebbero essere tutti morti, ma teoricamente gli otto soldati visti nell'ottavo episodio sono ancora vivi. Per due volte (12° e 14° episodio) abbiamo visto Phoenix senza armatura ed entrambe le volte non ha nulla con sé, da dove spunta quindi l'elmo d'oro? La catena di Andromeda può allungarsi a dismisura, il Cavaliere non avrebbe bisogno di sporgersi tanto per salvare il fratello.

Note: "Esmeralda…" Un bell’episodio, che dopo la battaglia spiega finalmente le motivazioni del misterioso cambiamento di Phoenix, ponendo le basi per il suo successivo ritorno al bene. Viene inoltre introdotto il primo nemico creato appositamente per l’anime, Docrates, e si accenna alla minaccia rappresentata dal Grande Tempio. Molto ben musicate le scene dello scontro con i soldati neri. Secondo Esmeralda, il padre è cambiato dopo un pellegrinaggio al Grande Tempio. Altrove viene suggerito che proprio al Grande Tempio l'uomo ha ricevuto la maschera che indossa, e che sarebbe proprio essa la ragione del suo malvagio comportamento. La cicatrice che Phoenix ha alla base del naso è stata provocata dal colpo del maestro, lo stesso che ha ucciso Esmeralda. Nonostante i Cavalieri subiscano decine di ferite nel corso della serie, questa è l’unica che lascia una cicatrice permanente. Ci sono circa sette soldati con Docrates, a quanto pare in grado di manipolare il cosmo più o meno come dei Cavalieri di Bronzo e dotati dell’aura bianca tipica dei guerrieri non appartenenti ad alcuna categoria. Colpendo all’unisono, sono in grado di spaccare la terra con i pugni, aprendo veri e propri crepacci. L'episodio dà anche alcune informazioni sulla data degli avvenimenti, l'abbondante nevicata suggerisce infatti che sia inverno. Questo potrebbe essere uno scherzoso riferimento alla data di trasmissione, appunto il 31 gennaio del 1987. Le scene delle "Ali della Fenice", così come le primissime immagini dell'episodio, provengono dalla scorsa puntata. Ci sono anche scene del sesto episodio, relative alla decisione di Phoenix di sostituire Andromeda all'Isola della Regina nera.

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