EPISODIO N°32

RITORNO ALL'ISOLA NERA

«GRANDE ERUZIONE SULL'ISOLA DEATH QUEEN»

Disegnatori: Nobuyoshi Sakasado

Personaggi presenti: Pegasus, Cristal, Andromeda, Phoenix, Isabel, Shadir, Benam, Lear, Arles, Jango, Phoenix nero, soldati dell'isola nera, Phaeton, Esmeralda, maestro di Phoenix.

Il giorno dopo, i due cavalieri sono con Lady Isabel in ospedale, dove Pegasus non ha ancora ripreso conoscenza ed ha la febbre alta. Né Andromeda né Cristal riescono a capire lo strano atteggiamento di Phoenix, ma le loro parole sono interrotte da Lady Isabel, la quale, riferendosi al cavaliere della fenice, afferma che "Una grande energia cosmica è molto vicina al suo cuore!". In quel momento Phoenix è sull'isola vulcanica della Regina Nera, dove ricevette l'addestramento, e subito deve affrontare tre cavalieri neri, che comunque vince facilmente precipitandoli nei laghi di lava con le Ali della Fenice. Riprendendo a camminare, Phoenix si chiede che razza di essere sarebbe diventato se fosse rimasto per sempre in quell'isola maledetta, finché i suoi pensieri sono interrotti dalla vista di uno splendido fiore, cresciuto solitario fra le rocce. Phoenix pensa "Quale miracolo della natura può verificarsi anche qui…" e guardandolo gli torna in mente l'amata Esmeralda. Phoenix ricorda un giorno in cui Esmeralda gli fece interrompere l'allenamento per portarlo ad ammirare un prato fiorito, cosa rara su un'isola rocciosa ed inospitale come quella. Poi, la ragazza gli chiese perché voleva diventare cavaliere, affermando che si sono cose molto più belle per cui valga la pena di morire, e mostra all'amico uno dei fiori del prato, testimonianza che la bellezza esiste anche su quell'isola. Le sue parole furono però interrotte da un colpo del maestro, che l'atterrò, furioso perché la figlia aveva distolto Phoenix dall'addestramento. Il ragazzo cercò di difenderla, ma non volle dare il colpo mortale all'uomo, che in tutta risposta lo attaccò. Il colpo del maestro sfiorò soltanto Phoenix, ma uccise Esmeralda, ed invano il ragazzo ne invocò il nome in lacrime. Accecato dalla rabbia per la crudeltà del suo maestro, che non solo aveva ucciso sua figlia ma non ne era neppure dispiaciuto, Phoenix bruciò il suo cosmo ed attaccò l'uomo senza pietà, uccidendolo e ricevendo l'armatura della fenice. Colto il fiore, Phoenix rassicura in cuor suo lo spirito di Esmeralda, affermando che ora ha capito ciò per cui vale veramente la pena di lottare, grazie all'affetto di Andromeda e l'amicizia dei cavalieri. Il ragazzo continua a camminare, ignaro che un nuovo nemico lo sta osservando dall'alto. Al Grande Tempio, Phaeton informa Arles che Jango ed i suoi si occuperanno di Phoenix, ma al tempo stesso non si dice convinto della fiducia di quegli uomini. Il sacerdote però risponde che Phoenix troverà la morte sull'isola, e non solo lui. Intanto, Lear sta sorvolando il Pacifico con un elicottero poiché Lady Isabel sente che Phoenix è in quella zona, ed in effetti ben presto avvista l'Isola della Regina nera. In ospedale, Pegasus, da poco ripresosi, viene informato da Andromeda che Phoenix è tornato sulla sua isola, sulla quale ora però governa Jango, un despota che ha riunito attorno a se alcuni cavalieri decaduti. Costui era stato cresciuto da uno dei capi della malavita di Nuova Luxor e fu inviato sull'isola per diventare una specie di sicario, ma poi, presane il controllo, non tornò più. Cristal capisce che Phoenix è tornato sull'isola per rimediare al male che aveva fatto, ma Andromeda afferma di essere preoccupato per suo fratello, aggiungendo che andrà anche lui alla Regina nera. Pegasus, nonostante sia ancora in precarie condizioni, decide di accompagnarlo, ignorando sia gli avvertimenti dei due amici sia quelli di Lady Isabel, che afferma "Su quell'isola sono in atto forze cosmiche terribili! […] forze cosmiche legate ad Arles!". Il ragazzo dichiara di dovere la vita a Phoenix e corre fuori dall'ospedale, proprio mentre, sull'isola, Phoenix sta per deporre sulla tomba di Esmeralda il fiore che aveva colto. Questo viene però distrutto da un colpo improvviso, e voltandosi Phoenix vede Jango il quale, informatolo che ora è lui il sovrano dell'isola, vuole l'armatura della fenice. L'eroe è pronto a lottare, ma accanto a Jango compaiono Phoenix nero e tre soldati dell'isola, i quali colpiscono il ragazzo con i propri artigli, spezzando le cinghie dell'armatura. Approfittando del momento favorevole, Phoenix nero usa il Fantasma diabolico, con l'aspetto di una fenice nera. Mentre Arles sta concentrando i suoi poteri malvagi sull'isola e Pegasus e gli altri, a bordo di un veloce elicottero, sono sempre più vicini, Phoenix si sente soffocare dagli artigli della fenice nera, ed è sul punto di lasciarsi andare. Il suo spirito corre da Esmeralda, verso il luogo del non ritorno, ma la ragazza lo respinge, chiedendogli di continuare a vivere e difendere gli uomini, com'è suo dovere di cavaliere fare, e nello stesso tempo si sentono nell'aria le voci di Andromeda, Pegasus e Cristal, che hanno effettivamente raggiunto l'isola. I cavalieri vedono Phoenix immobile, ancora sotto l'effetto del Fantasma Diabolico nella forma della fenice nera, ma in suo soccorso giunge lo spirito di Esmeralda, che dichiara "Sei Phoenix, il cavaliere della speranza! Non devi arrenderti…non puoi farlo!", e le sue parole danno al ragazzo la forza di liberarsi. Indossata l'armatura, Phoenix annienta il suo doppio malvagio con le ali della Fenice, poi, mentre i cavalieri affrontano i soldati e li vincono facilmente, l'eroe fronteggia Jango. Lear, che dall'elicottero ha seguito lo scontro, corre ad informare Lady Isabel, che si trova insieme a Shadir e Benam sulla propria barca, ormeggiata poco lontana, ma la ragazza avverte che il pericolo è imminente poiché l'energia di Arles è vicina. Phoenix subisce intanto il Pugno Infuocato di Jango, ma subito dopo lancia il Fantasma Diabolico sul nemico, il quale si vede bruciare nella lava e muore per il terrore. Pegasus scherza con Phoenix e tutti i cavalieri si mettono a ridere, ma intanto Arles sta completando la sua opera di distruzione. Il sacerdote si rivolge alle anime di tutti gli uomini malvagi che sono morti sull'Isola della regina nera, chiedendo il loro aiuto, poi dal Grande Tempio lancia un colpo verso l'isola, raggiungendone le profondità e provocando una serie di eruzioni a catena. La terra si spacca e fiumi di lava scorrono sull'isola, che inizia ad esplodere, bloccando i cavalieri. Phoenix corre verso la tomba di Esmeralda, ma viene travolto da un'esplosione, che distrugge anche la croce di legno, ultima memoria della fanciulla. L'isola poi si inabissa, ma Atena salva i suoi cavalieri avvolgendoli in sfere luminose e traendoli in salvo.

Censure Mediaset: Nel flashback sulla morte di Esmeralda manca l'attimo in cui il braccio di Phoenix affonda del petto del maestro, ma nel complesso la scena è stata tagliata molto meno che nel 15° episodio. Sono poi state eliminate brevi scene dello scontro fra Phoenix e gli uomini di Jango (i loro artigli lo graffiano al volto) e dello fra i cavalieri e gli stessi nemici (Cristal colpisce l'ultimo di loro al volto, facendolo sanguinare).

Dati originali: Phoenix nero: Black Phoenix. Jango: Jango. Isola della Regina Nera: Death Queen Island. Pugno infuocato: Death Queen Inferno. Esmeralda: Esmeralda.

Manga: L'episodio è tratto dal n°5 del manga, e, pur con notevoli differenze, è parte del flashback che Phoenix vive dopo aver subito il Fantasma Diabolico, riflesso da Cristal. Phoenix, ucciso il maestro, deve recuperare l'armatura della fenice, che è nelle mani di Jango, capo dei cavalieri neri. Per far questo va nella parte dell'isola dominata dai cavalieri neri e, uccisi vari soldati nemici, affronta e vince Cigno nero. Proseguendo, si ferma ad osservare un fiore e ricorda Esmeralda, abitante di un'isola vicina che era stata venduta come schiava e veniva spesso frustata dal padrone. Nonostante tutto però, Esmeralda non vuole fuggire e preferisce restare con Phoenix finché lui non "volerà via come una fenice". Il fiore è distrutto dalla catena di Andromeda nero, il quale affronta Phoenix, venendo ben presto sconfitto. Ripreso il cammino, Phoenix ricorda le ultime parole del maestro, che in punto di morte gli ha rivelato che il padre dello stesso Phoenix, e di tutti gli altri 99 orfani, è Alman di Toole. Furioso con un uomo che ha usato i sue figli come giocattoli, Phoenix vorrebbe ucciderlo, ma siccome è già morto da cinque anni, decide di usare la sua forza per distruggere tutti coloro che hanno avuto legami con lui, inclusi gli altri orfani ed Andromeda. Il maestro è felice, perché l'ira e l'odio renderanno potentissimo il cosmo di Phoenix, e prima di morire manda Phoenix a conquistare la sua armatura. Phoenix sconfigge anche Pegasus nero e Dragone nero, il quale gli rivela dove sono Jango e lo scrigno con l'armatura della fenice. Trovato Jango, Phoenix lo vince col Fantasma Diabolico ed indossa finalmente la sua armatura, affermando di essere invincibile. Dal cielo sopraggiunge però Virgo, cavaliere d'oro, che ha deciso di uccidere i cavalieri neri per punirli della loro malvagità. I cavalieri neri sono però stati già sconfitti da Phoenix e Virgo si allontana per andarsene, deridendo Phoenix che si considera invincibile. Infastidito da queste parole, (Phoenix è paragonato ad uno scimmiotto) il cavaliere attacca, ma le Ali della Fenice si infrangono come una leggera brezza. Virgo annienta Phoenix con un colpo solo, ma lo risparmia perché vede la giustizia in fondo al suo cuore. Andandosene, Virgo cancella dalla mente di Phoenix il ricordo del loro incontro, ma afferma che se un giorno loro due si dovessero incontrare di nuovo, Phoenix ricorderà tutto e sarà sopraffatto dal terrore. Phoenix è davanti alla tomba di Esmeralda (che probabilmente ha scavato lui stesso) quando i quattro cavalieri neri lo raggiungono e gli giurano fedeltà, insieme a tutti i soldati neri rimasti. Phoenix decide di tornare in Giappone, ostacolare la Guerra Galattica, uccidere tutti coloro che hanno legami con Alman ed usare l'armatura d'oro per conquistare il mondo, ma lo spirito di Esmeralda, che gli appare per un attimo, afferma che, nonostante le sue azioni, la giustizia esiste ancora nel profondo del suo cuore.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette Yamato e n°16 DeAgostini

Fonti: Per la fenice, vedi 6° episodio. La colonna in cima alla quale si trova l'armatura di Phoenix, ricorda la pira in cima alla quale nella mitologia la fenice si lasciava distruggere dalle fiamme, per poi risorgere dalle sue ceneri.

La logica, questa sconosciuta: Per liberarsi dei soldati nemici, Phoenix non avrebbe certo bisogno delle Ali della Fenice. Il flashback della morte di Esmeralda è in parte diverso da quello del 15°episodio. Quando il maestro sorprende Phoenix ed Esmeralda, i due erano su un campo fiorito, ma quando la ragazza muore, il suolo è roccioso. Pegasus, che nella scorsa puntata si era rotto un braccio, ora è fasciato all'addome, ma non al braccio stesso. Addirittura, Cristal cerca di fermarlo trattenendolo proprio per quel braccio.

Note: Un episodio molto interessante, che esplora il passato di Phoenix liberandosi dalle costrizioni del manga, e che porta a compimento il suo cammino di redenzione (che si concluderà del tutto nella 72° puntata). Lo scontro tra Phoenix ed il suo doppio malvagio, simboleggia quello tra ciò che Phoenix era e ciò che è diventato grazie all'amicizia degli altri cavalieri ed all'amore di Esmeralda. Notevoli a proposito le sue parole "In quest'isola sono considerato peggio di un traditore, eppure dovrei esserne fiero! Chissà cosa sarei diventato se fossi rimasto in quest'isola per sempre…". Le immagini di Nuova Luxor all'inizio dell'episodio, confermano che la città è molto grande e piena di grattacieli (infatti nella versione originale è Tokyo). Viste le condizioni di Pegasus, tra questo episodio e quello precedente deve essere passata almeno una settimana. Sull'Isola della Regina nera, nonostante la lava e le rocce, sono miracolosamente cresciuti dei fiori. E' confermato che Esmeralda è l'unica figlia del maestro. Le immagini della morte di Esmeralda sono le stesse del 15° episodio. Phoenix ha poi sepolto la ragazza in cima ad un promontorio, ed ha posto una croce di legno in sua memoria. Lear sa pilotare l'elicottero. Secondo Cristal, Jango è stato cresciuto da uno dei più grossi capi della malavita di Luxor, che lo ha inviato all'isola nera per farne un sicario. Nella serie, questo è il primo, ed ultimo, riferimento alla presenza di bande malavitose, sebbene già l'incendio al palazzo dei tornei nel 20° episodio aveva suggerito che Nuova Luxor non è una città tranquilla. La scena in cui Phoenix corre verso Esmeralda, che invece lo respinge, è molto vicina a quella del 47° episodio, quando Cristal, vinto da Acquarius, corre verso la madre. Secondo Arles, l'isola nera è da sempre un luogo di orribili massacri e spaventose tragedie. Alle anime malvagie dei cavalieri assetati di gloria che sono morti sull'isola, il sacerdote si rivolge per esercitare il suo potere e far esplodere l'isola. Al termine della puntata, l'isola si inabissa per sempre. Oltre a poter ammansire gli animali e paralizzare i nemici (vedi ep. 30), Atena può avvolgere i cavalieri in sfere luminose e portarli in salvo. Nell'anime, questa è l'unica volta che Isabel ricorre a questo potere, ma nel manga lo usa di nuovo per salvare i suoi protetti da Hades. Ci sono riferimenti alle azioni di Phoenix nello scorso episodio.

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