EPISODIO N°72

SCONTRO FINALE

«VAI SEIYA! CHE I TUOI AMICI NON SIANO MORTI INVANO»

Disegnatori Masahiro Naoi, Hitoshi Inaba,Tomohiro Koyama

Personaggi presenti: Pegasus, Arles, Virgo, Phoenix, Mur, Kiki, Castalia, Tisifone, Mylock, Asher, Black, Geki, Ban, Aspides, Isabel.

Rapidamente, Pegasus viene privato dei restanti sensi e crolla al suolo privo di forze. Alla prima casa, Mur sente una voce chiedere il suo aiuto, si tratta di Virgo, il custode della sesta casa. Virgo prega Mur in tutta umiltà di riportarlo alla sesta casa insieme ad un altro uomo che è con lui. Mur accetta e Virgo ritorna alla sesta casa insieme a Phoenix. Indossata l'armatura e svegliato il nemico di un tempo, Virgo lo informa rapidamente sulla situazione e gli dice di correre in aiuto di Pegasus. Poi, bruciando il suo cosmo, fa risorgere l'armatura delle fenice. Alle domande del cavaliere, Virgo risponde ricordando gli ultimi attimi della loro battaglia, quando Phoenix si sacrificò in nome dell'amicizia, e spiega che in quell'occasione, per la prima volta nella sua vita, il dubbio lo sfiorò. Ringraziato Virgo, Phoenix esce dalla casa, proprio mentre Pegasus, pur stremato e pieno di ferite, si rialza e fronteggia Gemini. Espandendo il suo cosmo, Pegasus raggiunge il settimo senso e lancia il suo colpo alla velocità della luce gridando "Le forze oscure devono cedere il passo!" e travolgendo Gemini. Convinto della vittoria, Pegasus cerca di dirigersi alla statua di Atena, ma il sacerdote si rialza e colpisce l'avversario, frantumandogli l'elmo. Pegasus allora si lancia contro Arles e lo blocca alle spalle. "Dea Atena, io ti invoco. Gemini è oscuro, donami la forza, Atena! Fulmine di Pegasus, diventa cometa!" grida l'eroe, e, avvolti in una spirale di luce, i due cavalieri volano nel cielo di Atene. Privo della vista, Pegasus può solo sperare che il dodicesimo fuoco sia ancora acceso, poi i due ricadono nella sala del trono. L'armatura di Pegasus è piena di crepe ed anche l'eroe è ormai esausto. Gemini è invece forte nel pieno del suo cosmo, doppio rispetto alla norma, e si prepara a colpire a morte Pegasus, quando l'elmo della sua armatura inizia a piangere. Arles però è convinto di fare la cosa giusta perché pensa che è meglio un dominatore, anche malvagio, piuttosto che un mondo governato dal caos, e solleva la mano verso Pegasus. Il colpo è però fermato dalle piume di bronzo di Phoenix, ed il cavaliere di Atena appare di fronte al Grande sacerdote. Gemini è stupito di vedere Phoenix, che credeva scomparso insieme a Virgo, ma poi afferma che sarà lui stesso, che lo ha plasmato, a porre fine alla sua esistenza. "E' sempre stato difficile per me unirmi agli altri cavalieri di Atena, amici che hanno affrontato insieme il destino. Io avrei dovuto esserne parte, ma non ci sono riuscito, dentro di me sapevo di esserti appartenuto un giorno! Non sono mai stato veramente parte dei cavalieri di Atena, per il ricordo di essere appartenuto alle forze oscure ed a te, Arles!" afferma Phoenix piangendo e ricordando i sacrifici di Sirio, Cristal ed Andromeda. Dietro i due, Pegasus si rialza ed inizia a camminare verso la scalinata che conduce alla statua di Atena. Vedendolo, Arles lo attacca, ma Phoenix ferma il colpo con il proprio corpo. Phoenix si rende conto delle condizione disperate di Pegasus, privo dei cinque sensi ed allo stremo delle forze, e si prepara ad affrontare Gemini. Pegasus in questo momento infatti è il solo a poter prendere lo scudo, che a Phoenix non sarà mai concesso prendere. "Sei un ricordo che mi tormenta!" dice l'eroe lanciandosi all'attacco. Pegasus è intanto giunto in cima alla prima rampa di scale, ma poi le forze lo abbandonano e l'eroe ricade all'indietro. "Prima potevo ben distinguere con gli occhi del cuore la statua di Atena, perché ora non riesco più a vederla? Che il mio cosmo si stia lentamente spegnendo?" afferma prima di perdere conoscenza. Poco più in basso, Phoenix attacca Arles con le Ali della Fenice, ma il cavaliere evita il colpo e precipita il cavaliere della Fenice nella dimensione oscura. Sulle scale, Pegasus è ancora svenuto, quando ode una voce

"Pegasus, puoi sentirmi? Pegasus"

"Una voce giunge a me attraverso le tredici stelle!"

"Torna in te, amico mio!"

" Andromeda!"

"La promessa a Milady, la promessa l'hai forse dimenticata?"

"No, Sirio!"

"Dici di non averla dimenticata quindi alzati, lo scudo di Atena è in cima a quelle scale! "

"Amici, siete vivi!"

"Non c'è tempo, vai!"

"Non avere paura, ne hai forse motivo?"

"Si, la forza è dentro di te!"

"Privo dell'udito, vi sento amici! Le vostre voci mi aiuteranno a trovare la strada verso Atena, le vostre voci mi condurranno da lei! Non sono più solo!"

afferma Pegasus rialzandosi e strisciando verso la cima della scalinata per poi trovarsi di fronte alla statua di Atena. Arles intanto sta per salire a sua volta la scalinata, ma è fermato da Phoenix, uscito dalla dimensione oscura. Phoenix attacca Gemini con le ali della Fenice scagliandolo contro una colonna, ma il cavaliere decaduto si rende conto che Pegasus è vicino allo scudo d'oro e contrattacca. Gemini con un colpo deciso distrugge la maggior parte della sala del trono, e mentre le colonne stanno crollando, colpisce Phoenix con un pugno, travolgendolo. "Lo scudo è raggiunto, Atena, ma quale, quale sarà la strada che mi condurrà da Lady Isabel?" afferma contemporaneamente Pegasus, che ha finalmente raggiunto la statua. Poi, mentre Arles sta rapidamente salendo le scale, il ragazzo inizia a sollevare lo scudo sopra la sua testa. Nello stesso istante in cui Pegasus ha sollevato lo scudo, appare Gemini, che colpisce l'eroe con un pugno terribile nello stomaco. Spinto all'indietro dal colpo, Pegasus non lascia comunque cadere lo scudo, che per alcuni secondi riflette la luce della luna creando un fascio luminoso. Il fascio di luce illumina per qualche istante la meridiana, proprio mentre si spegne il dodicesimo fuoco, l'ultimo, poi illumina il corpo di Lady Isabel e la freccia di Betelgiuse, infine scompare. Pegasus cade a terra accanto allo scudo ed Arles, vedendo spenti tutti i dodici fuochi, gioisce per la vittoria. Alla prima casa però, Mylock ed i cavalieri, tutti intorno a Lady Isabel, vedono la freccia d'oro dissolversi, la ferita rimarginarsi e gli occhi della fanciulla aprirsi.

Censure Mediaset: Nel flashback di Phoenix, tagliata la scena in cui si vede Capricorn trafiggere Sirio.

Dati originali: Gemini: Saga Gemini. Dimensione Oscura: Another Dimension.

Manga: L'episodio è tratto dai nn 12 e 13 del manga. L'armatura che Virgo crea è la corazza che poi Phoenix indosserà contro Nettuno ed i suoi generali. Il cavaliere d'oro poi dice a Phoenix di non uccidere il sacerdote. Durante lo scontro tra Pegasus e Gemini, è solo il lato della giustizia dell'elmo d'oro a piangere, mentre nell'anime si vedono quattro fiumi di lacrime, a suggerire che anche l'altro lato piange. Si inserisce ora una scena assente nell'anime, in cui Phoenix attraversa le case rimaste. Alla decima casa, vede cadere dal cielo Sirio, con indosso l'armatura di Capricorn. Sirio, seppur privo di forze, è ancora vivo, ed accenna all'amico il pentimento di Capricorn, poi lo esorta a proseguire senza preoccuparsi per lui. All'undicesima casa, Phoenix trova Cristal, anche lui ancora vivo, che pure lo esorta a raggiungere Pegasus, ed infine alla dodicesima casa il cavaliere parla con Andromeda, sopravvissuto alla rosa bianca. E' in questa occasione che i due fratelli si ritrovano e finalmente possono parlare. Phoenix chiede perdono al fratello per le sue azioni passate, poi corre da Gemini. Tutte queste scene come detto nell'anime mancano. Gemini intanto colpisce ancora Pegasus, ma non gli distrugge l'elmetto come nel cartone. Subito dopo arriva Phoenix, che invece nell'anime si era teletrasportato. Mancano le parole e le lacrime di Phoenix per il suo passato (nell'anime Phoenix era stato "forgiato" da Arles, nel manga i due non si conoscono). Pegasus resta a terra svenuto, mentre nell'anime si rialza e si incammina verso la statua d'oro. Il combattimento tra Phoenix e Gemini è molto più lungo nel manga. Gemini respinge più volte le Ali della Fenice, poi i due si sfidano usando i loro colpi "mentali". Phoenix subisce il "Fantasma dell'oscurità" di Arles, e dietro suo ordine si ferisce al braccio. Arles gli ordina di decapitare Pegasus (che nel manga è a terra svenuto) e Phoenix obbedisce, ma in realtà questa scena è solo un'illusione creata dal Fantasma Diabolico. Intanto Mur, interrogato da Virgo, rivela agli altri cavalieri d'oro che Arles è Gemini (questa spiegazione nell'anime è fatta più avanti da Libra, che invece nel manga non compare). Mentre Gemini usa L'Esplosione Galattica contro Phoenix, Mur racconta ciò che accadde anni prima. Il sacerdote doveva scegliere il suo sacerdote tra i cavalieri d'oro, ma a parte Libra, Gemini e Micene, gli altri erano troppo giovani. Libra, sopravvissuto come il sacerdote all'ultima guerra sacra, era uno dei cavalieri della generazione precedente e quindi non era adatto, Gemini invece era amato da tutti come un Dio. Il racconto è interrotto dalla voce di Gemini, che si diffonde sul Grande Tempio in modo che tutti, inclusi i soldati semplici, Mylock e gli altri possano ascoltarla. Gemini racconta che il vecchio sacerdote convocò lui e Micene, e, dopo aver spiegato che il sigillo di Atena, che tiene rinchiuso il male ed il cui potere dura 250 anni, sta per perdere efficacia, alla fine nominò Sagitter come suo successore. Gemini non si ribellò, ma la sera stessa raggiunse il sacerdote sulla collina delle stelle, chiedendogli spiegazioni. Il sacerdote, che prima dell'arrivo di Gemini osservando lo spostamento della stella polare si era reso conto che una nuova Guerra sacra era vicina, risponde che avverte il male nel cuore del cavaliere della terza casa. In quel momento i capelli di Gemini cambiano colore ed il cavaliere uccide il sacerdote colpendolo al cuore e decidendo di fingere di prendere il suo posto. E' quindi chiaro che tutti hanno sempre creduto che il sacerdote non è mai cambiato, mentre nell'anime Arles è sempre stato descritto come il fratello e successore del sacerdote precedente, improvvisamente scomparso. La maggior parte di questo racconto nell'anime manca, il resto è parzialmente rimpiazzato dal racconto che più avanti farà Libra. Tra l'altro, nel manga è stabilito che Ioria era già diventato cavaliere d'oro quando Micene fu accusato di tradimento (nell'anime è chiaro che non è così).

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°14 Yamato e n°36 DeAgostini

Fonti: Per i Gemelli vedi 44° episodio. Nike, la Dea della vittoria, è una divinità minore greca, spesso compagna di Atena in battaglia. Era spesso ritratta come una fanciulla alata, e ne è una celebre rappresentazione la Nike di Samotracia

La logica, questa sconosciuta: Per quale motivo Virgo non ha contattato prima Mur? che volesse seguire gli eventi prima di decidere se salvare Phoenix o meno? Il mantello di Virgo appare dal nulla sulle spalle del cavaliere. Nel 57°episodio, l'armatura della fenice era scomparsa ma non era stata distrutta, quindi Virgo non potrebbe raccoglierne le ceneri. L'uscita della sesta casa è avvolta nella luce, ma fuori dovrebbe essere notte. Anche se privo del senso del gusto, Pegasus parla normalmente. Stesso discorso per il tatto: visti gli eventi del 57°episodio, il cavaliere dovrebbe essere quasi paralizzato. Pegasus grida "Fulmine di Pegasus, diventa cometa!" ma il colpo che lancia è la Spirale di Pegasus, non la Cometa. Attimi dopo, Arles commette lo stesso errore. Le lacrime della maschera di Gemini scorrono in quattro direzioni opposte. Phoenix attraversa le ultime 6 case con incredibile rapidità. Quando Pegasus si rialza, se si osserva il "solco" che ha lasciato, sembra che il suolo sia rosso come il tappeto. Phoenix grida "Fantasma Diabolico", ma il colpo che lancia assomiglia di più alle Ali della Fenice o comunque ad un altro attacco "fisico". Data la forza di Gemini, i suoi timori nel 68° episodio appaiono abbastanza immotivati. Visto il modo in cui Pegasus viene colpito, la luce dello scudo si sofferma fin troppo tempo su Lady Isabel. Per di più, le teste di Mylock e gli altri dovrebbero fare ombra.

Note: "La forza è dentro di te!" Un bellissimo episodio, nel quale tutti i protagonisti, uniti almeno spiritualmente, contribuiscono alla salvezza di Atena. Molto importanti anche le lacrime di Phoenix, che portano il personaggio alla completa redenzione. Splendidi il doppiaggio di Pegasus da parte di De Palma, il monologo di Phoenix e la caratterizzazione di Virgo. Dopo gusto e tatto, Gemini priva Pegasus (nell'ordine) dell'udito, dell'olfatto ed infine della vista. Virgo può tornare dallo spazio esterno con le sue sole forze, ma non può portare qualcun altro con se. Al risveglio, Phoenix è inizialmente all'oscuro del tempo trascorso e della morte di Andromeda e gli altri. Virgo, invece, sa tutto, il che indica che abbia seguito lo svolgersi degli eventi dallo spazio esterno. Stavolta, l'armatura della fenice risorge grazie al cosmo di Virgo, che la rende anche più forte. Dopo essere riuscito a vedere i colpi alla velocità della luce nel 51° episodio, Pegasus riesce anche ad attaccare a quella velocità. E' possibile che la perdita dei cinque sensi abbia rafforzato in lui il settimo senso, com'era stato per Phoenix nel 58° episodio. E' implicito che Scorpio abbia lasciato passare Phoenix attraverso l'ottava casa. Ancora una volta è confermato che Phoenix è stato addestrato per qualche tempo da Arles. Per la prima volta dal 23°episodio, vediamo Phoenix piangere. E' chiaro che, per fare da scudo a Pegasus ed intercettare il colpo di Arles, Phoenix si muove alla velocità della luce. Phoenix, per via delle sue antiche azioni malvagie, non può prendere lo scudo. Visto che nello scorso episodio Arles stesso aveva pianificato di usare lo scudo, si deve supporre che la limitazione esista fintanto che Atena è in vita. E' probabile che l'unico modo in cui lo scudo potesse salvare Atena fosse proprio questo: riflettere una fonte di luce (non necessariamente la luna) su di lei. Ci sono immagini del 58°, 66°, 67° e 71° episodio.

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