EPISODIO N°77

I SETTE ZAFFIRI

«LE LACRIME DEL GIGANTE! MORIRE IN NOME DI HILDA»

Disegnatori Masahiro Naoi, Osamu Ishikawa, Tadahito Ochiai

Personaggi presenti: Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Thor, Ilda, Maestro dei Cinque Picchi, Fiore di Luna, Isabel, Flare, Orion, Luxor, Mime, soldati di Asgard.

Ancora una volta, il cavaliere si rialza. Pegasus è preoccupato: riesce a vedere i colpi di Thor, lanciati alla velocità della luce, ma non a fermarli. Colpito di nuovo il nemico, Thor vorrebbe lasciarlo morire per non violare le nevi di Asgard, ma Pegasus si rimette faticosamente in piedi. Il guerriero di Odino si lancia allora all’attacco e scaglia ancora una volta il Braccio di Titano per finire l'avversario, ma il ragazzo è salvato appena in tempo dall'arrivo di Sirio, il quale, presolo in braccio, lo trascina con se fino al costone inferiore. Pegasus è felice di rivedere l'amico, che lo mette al corrente di quanto ha saputo in Cina dal suo maestro. L'anziano insegnante, che già sapeva che è l'anello del Nibelungo la causa del cambiamento di Ilda, ha spiegato infatti che l'unico modo per liberare la celebrante da quell'oggetto maledetto è usare Balmunk, la spada di Odino. Questa può essere ottenuta solo unendo tutti i sette zaffiri del Nord, i quali si trovano incastonati nelle armature dei cavalieri di Asgard. In ogni armatura c'è uno zaffiro, e sarà loro compito raccoglierli tutti e sette, o non riusciranno mai a liberare Ilda. I due amici sono interrotti dall'arrivo di Thor, ed in effetti vedono la pietra incastonata nella sua armatura, ma, quando Sirio consiglia all'amico di proseguire mentre lui affronterà il gigante, Pegasus risponde che lui ne conosce già i colpi e quindi è il più indicato per il combattimento. Dragone annuisce e corre da Cristal ed Andromeda, mentre Pegasus riprende lo scontro con Thor, ma nonostante i suoi sforzi, il cavaliere di Asgard sembra invincibile, e l'eroe, colpito duramente, è di nuovo a terra. Per nulla intenzionato ad arrendersi, Pegasus brucia il suo cosmo e fronteggia il nemico, ma non riesce comunque a difendersi dal Braccio di Titano, che lo colpisce in pieno, precipitandolo sul fondo del crepaccio. Thor corre poi ad occuparsi degli altri cavalieri, proprio mentre Sirio ha svegliato i due amici e spiegato loro degli zaffiri. I tre ragazzi iniziano la corsa verso il palazzo, ignari di essere inseguiti a breve distanza da Thor. Pegasus intanto è ancora svenuto, finché non giunge in suo aiuto la voce di Lady Isabel, la quale, come Castalia aveva fatto precedentemente, consiglia all'eroe di ricordare la battaglia al Grande Tempio. Rialzatosi, Pegasus espande il suo cosmo, deciso ad affrontare nuovamente Thor. Il gigante ha intanto raggiunto i tre cavalieri, bloccandogli la strada, e Sirio, temendo che la sua presenza significhi la morte di Pegasus, chiede a Cristal di poter essere lui a vendicare l'amico. L'eroe è però fermato dalla voce dello stesso Pegasus, la quale afferma "No, Cristal! Non dare questo piacere a Sirio, non ha nessuno da vendicare!" Benché debole e ferito, Pegasus avanza verso Thor, il quale lo colpisce nuovamente. Il ragazzo crolla su un ginocchio, ma quando Cristal ed Andromeda vogliono intervenire in suo aiuto, Sirio li ferma, consapevole che l'amico riuscirà a cavarsela da solo, ed infatti l'eroe espande il suo cosmo fino ai limiti estremi, ed alla sua energia si unisce il cosmo di Isabel. Thor avverte il cosmo di Lady Isabel, il quale gli ricorda quello di Ilda la prima volta che la incontrò. Molto tempo prima infatti, Thor era inseguito da alcuni soldati poiché aveva cacciato degli animali nonostante la legge lo vietasse, e fu allora che incontrò Ilda, la quale, curate le sue ferite, lo invitò a palazzo. Thor rimase molto colpito dalla bontà d'animo della celebrante di Odino, ed ora non può fare a meno di pensare a quanto sia cambiata, ricordando quando qualche giorno prima gli ordinò di portare via Flare, la quale si era opposta alle sue idee. Thor non può comunque venire meno ai suoi doveri di difensore di Asgard e così scaglia il Braccio di Titano, ma, con suo immenso stupore, Pegasus riesce prima a parare il colpo con le mani, e poi persino a rilanciarglielo indietro, ferendolo alle gambe. Entrambi i cavalieri bruciano i loro cosmi, pronti per quello che sarà certamente l'ultimo duello, e si scontrano a mezz'aria, ma Thor alla fine si convince della veridicità delle parole del suo avversario e non affonda i colpi, subendo in pieno stomaco l'attacco nemico. Il Fulmine di Pegasus sfonda infatti il ventre del nemico, causandogli una ferita mortale. Thor, che ha ormai compreso che Pegasus aveva ragione riguardo ad Ilda, piange, ricordando la bontà della donna che aveva conosciuto, poi, crolla al suolo, mentre lo zaffiro cade dalla sua armatura del nord. I cavalieri raccolgono lo zaffiro, caduto dall'armatura, ma sono comunque molto tristi per la tragica morte di Thor, consci che poche pietre non possono richiedere così grandi sacrifici. Poi, i quattro amici riprendono la corsa, fino ad arrivare alla fine del sentiero. Qui, decidono di separarsi, dandosi appuntamento al palazzo di Ilda. Come al Grande Tempio infatti, hanno poco tempo, stavolta non segnato dai fuochi della meridiana ma dal sole, e così ciascuno di loro corre in una direzione diversa, mentre la neve inizia a ricoprire il cadavere di Thor.

Censure Mediaset: Tagliata la parte finale della scena in cui il colpo di Pegasus trapassa Thor. Nella versione originale si vede anche il sangue schizzare fuori dalla ferita.

Dati originali: Thor: Phecda (Gamma) Thor. Braccio di Titano: Titanic Hercules

Manga: L'episodio non esiste nel manga.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°15 Yamato e n°39 DeAgostini

Fonti: Nella mitologia vichinga, Thor, figlio di Odino, era il Dio del Tuono e proteggeva gli umani dalla minaccia dei giganti. La sua arma era il mantello Mjomnir, capace di tornare indietro dopo essere stato lanciato. Per alcuni dei miti che hanno protagonista Thor vi rimando alla sezione mitologica del sito. L'armatura di Thor rappresenta Migdarg, un serpente figlio di Loki, tanto grande da stringere la terra nelle sue spire. L'animale era nemico del Dio Thor, ed il giorno del Ragnarok (Il crepuscolo degli Dei), si scontrò con lui e venne ucciso. Dopo aver compiuto nove passi però, anche Thor morì, a causa del veleno del serpente.

La logica, questa sconosciuta: Il Maestro dei Cinque Picchi chiama erroneamente Orsa Minore l’Orsa Maggiore. In alcune immagini i fermi del diadema di Andromeda sono argentati e non rossi. Come ha fatto Thor a precedere Sirio e gli altri? Le catene di Andromeda avrebbero dovuto avvertire la presenza di Thor. I cavalieri dovrebbero sentire il cosmo di Pegasus e capire che è ancora vivo. Se, come sembra, Thor non ha ricevuto un vero addestramento (altrimenti avrebbe usato il Braccio di Titano sui soldati), quando ha imparato a combattere? Durante l’inseguimento, i soldati non hanno lance, che però sono ben visibili poco dopo. Se le nevi di Asgard sono sacre, i soldati non avrebbero dovuto cercare di uccidere Thor, eppure lo minacciano con le lance. Nelle immagini successive allo scontro finale, non c’è traccia della ferita nell’armatura di Thor. Lo zaffiro si stacca con incredibile facilità dalla cintura di Thor. Pegasus prende la pietra con la mano sinistra, poi, quando la mostra ai compagni, è nella destra, e quando la si vede in primo piano è di nuovo nella sinistra. I cavalieri avevano raggiunto la fine della scalinata già nella scorsa puntata, ma ora, pur essendo andati parecchio più avanti, la raggiungono di nuovo.

Note: "Ilda, la regina che vidi quel giorno nella foresta. Solo per lei tenterò ancora!" Un bell’episodio, che approfondisce la personalità di Thor e chiarisce le ragioni che lo spingono a combattere. Commoventi le sue lacrime in punto di morte, chiaramente versate per Ilda e non per se stesso, e l’immagine finale in cui viene sepolto dalla neve. Interessante l'idea dei sette zaffiri e della spada Balmung, mentre, in appendice, è ben definita l’intesa tra Pegasus e Dragone, con quest’ultimo che è sempre il primo capire il compagno. Il riassunto iniziale, il primo della saga di Asgard, suggerisce che Pegasus sia in difficoltà per colpa di "Un'ormai persa abitudine alla battaglia". Stavolta, il Braccio di Titano viene chiamato Pugno di Titano. Thor è fiero di discendere da una stirpe di guerrieri, quindi anche i suoi antenati erano di Asgard. Il signore della guerra cui il cavaliere si riferisce è probabilmente Odino. A quanto pare le nevi di Asgard sono sacre, ed è vietato versare sangue su di loro. Il Maestro dei Cinque Picchi già sapeva di Ilda e dell’anello del Nibelungo, ed anche dell’esistenza dei sette cavalieri di Asgard e degli zaffiri. Balmung viene descritta come la spada di Odino ed è l’unica arma sulla terra capace di rompere l’anello del Nibelungo. Lo zaffiro di Thor è ben visibile nella cintura dell’armatura. Pegasus decide di continuare ad affrontare Thor contando sul fatto che ne conosce già il colpo segreto. E’ interessante notare che, convinto della morte di Pegasus, Sirio chieda solo a Cristal il permesso di vendicarlo. Difficile dire se il diritto spettasse a quest’ultimo perché aveva già affrontato Thor in precedenza, o se Dragone lo chieda a lui solo perché è il primo a muoversi. Per la prima volta nella serie, Cristal da l’impressione di ammirare l’abilità guerriera di Pegasus. A quanto sembra Thor non ha ricevuto un addestramento e fino a non molto tempo prima cacciava nella foresta per sopravvivere. Nel flashback, trasporta dei conigli legati alla schiena. I soldati di Asgard usano arco e frecce per attaccare da lontano, lance da vicino. Era stata Ilda stessa a decretare il divieto di caccia nella foresta di Asgard, allo scopo di proteggere gli animali da chi caccia per divertimento. Già al tempo dell’incontro con Thor, Ilda possedeva il cavallo bianco visto nel 75°episodio. Poco più avanti vedremo che ha anche un falco da caccia. Il cosmo di Ilda, nobile e gentile, può curare le ferite leggere. Com’era prevedibile, Flare si era opposta dall’inizio alle mire di espansione di Ilda, e per questo era stata rinchiusa nelle segrete del palazzo. Siccome la collocazione di questa parte del flashback non è chiara, è possibile che proprio in quell’occasione la ragazza abbia incontrato Cristal. Com’era intuibile, era per Ilda che Pegasus voleva la gloria in battaglia. I cavalieri non hanno tasche, quindi devono portare in mano gli zaffiri conquistati. E’ Sirio a suggerire ai compagni di separarsi, in modo da non costituire un bersaglio facile per il nemico. Verso la fine dell’episodio inizia una fitta nevicata.

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