EPISODIO N°98

LA VOCE DI UN DIO

«COMPARSA DI UN MIRACOLO! L'ARMATURA DI ODINO»

Disegnatori Tomoko Kobayashi, Etsuko Sugiura, Shizuo Kawai

Personaggi presenti: Ilda, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Gemini, Odino, Isabel, Kiki, Flare.

Scomparso Orion, Pegasus è pronto ad affrontare Ilda, ma è frenato dalla parola data al cavaliere del nord. Usare Balmung contro Ilda infatti potrebbe dire porre fine alla sua vita, e questo andrebbe contro la parola data. Approfittando delle sue esitazioni, Ilda lo colpisce ripetutamente con sfere di energia lanciate dallo scettro. Gli altri cavalieri cercano di soccorrere il compagno, ma riescono appena a strisciare a causa della fatica. Con un attacco improvviso Pegasus avrebbe modo di sconfiggere l'avversaria, ma si blocca all'improvviso, consapevole anche del fatto che, se Ilda dovesse morire, sarebbe la fine per Lady Isabel. Il cavaliere corre verso la statua di Odino, ma Ilda lo colpisce alle spalle, spingendolo nel baratro che separa la piazza dalla statua. Il ragazzo riesce ad aggrapparsi alle rocce, ma sembra non avere la forza di risalire e si chiede "Perché poi risalire se non posso affrontare Ilda senza mettere a repentaglio la vita di milady". Quando sta per cedere però, in suo soccorso giunge la voce di Gemini, il suo antico nemico, che lo esorta a ricordare la loro battaglia alle dodici case ed afferma "Riuscisti a prevalere perché in te avevi la forza della giustizia, unita al cosmo di altri cinque amici. Riuscisti a prevalere perchècredevi fermamente in te, e perché avevi dato parola di cavaliere come Dragone e gli altri. Parola di salvare Atena dalla minaccia delle forze oscure, parola che riuscisti a mantenere acquisendo il settimo senso, dono di Atena. La parola che ora hai dato riguarda Ilda, la vera regina di Asgard. Lei devi salvare, non il suo fantoccio. La parola che hai dato riguarda la vera regina di Asgard, ricordalo, perché le tue azioni non possono servire in alcun modo la malvagità di Nettuno. Ricorda la promessa che hai fatto ad Atena!" Il cavaliere poi scompare, e Pegasus, commosso dal suo intervento, inizia ad arrampicarsi e ben presto esce dal crepaccio, raggiungendo di nuovo Ilda. Ignorando la donna, il ragazzo avanza verso la statua di Odino, ma improvvisamente Ilda lo attacca con una sfera di luce. Cristal però protegge il compagno col suo corpo e prima di cadere gli dice "Balmung deve essere tua". Non appena Ilda risolleva lo scettro, anche Sirio ed Andromeda si pongono a difesa del cavaliere, che, sofferente, riprende il cammino. Uno dopo l'altro i due cavalieri crollano a terra, ma ormai Pegasus è vicinissimo alla statua. Ilda lancia allora lo scettro contro di lui, ma stavolta è Phoenix a intervenire, e l'arma gli si conficca nell'addome. "Pegasus, tutto è in te ora" afferma sanguinante l'eroe prima di essere travolto dal potere dell'anello del Nibelungo. Dietro di lui, Pegasus tende gli zaffiri verso Odino e chiede la spada Balmung, ma purtroppo non accade nulla. Sorridendo, Ilda ricorda al cavaliere che, come ha detto Syria, è Nettuno a governare su Odino, che quindi non lo tradirà mai, e poi travolge il giovane con l'anello, gettandolo nuovamente nel baratro. Mentre l'eroe precipita, i sette zaffiri cadono dalla sua mano ed improvvisamente iniziano a brillare e, assunta la configurazione dell'Orsa Maggiore, si dispongono sull'elmo di Odino. Con un fragore incredibile, la statua si inclina e dalla sua mano cade la spada di Balmung, dall'interno della quale compare l'armatura del Dio, avvolta in una sfera di luce. Avvolto dalla medesima luce, Pegasus riemerge dal baratro e vola verso le vestigia del Dio. Improvvisamente, Pegasus di Fuoco si stacca dal suo corpo, ed al suo posto il cavaliere indossa l'armatura di Odino, completa di Balmung. L'eroe atterra davanti alla stupefatta Ilda e solleva la spada, ma la donna è ancora pronta a combattere. Il potere dell'anello si scontra con la spada, ma Pegasus sembra poterla respingere ed è pronto al fendente finale quando Ilda gli ricorda che così facendo ucciderà anche un'innocente. Timoroso al pensiero di ucciderla per errore, Pegasus abbassa la spada, e la celebrante ne approfitta per travolgerlo col suo potere. Mentre la notte sta per calare, le voci dei compagni esortano l'eroe a rialzarsi, ma a convincerlo è l'apparizione della voce di Odino, che si trasmette attraverso la spada e l'armatura. "Pegasus, non avere paura, non temere! La terra di cui sono signore, Asgard, è stata per secoli costretta alla guerra. Finalmente era venuta la pace, ma Nettuno ha chiesto nuovi sacrifici per la sua smisurata sete di potere. Le stelle dell'Orsa, i cavalieri del nord, si sono spente in nome suo, ed amavano Asgard, e credevano in me! […] Pegasus, impugna la spada Balmung e non temere, non avere paura. Libera la terra dall'incantesimo dell'anello! Spezza la magia oscura! La sorte di Asgard, di Atena e degli uomini tutti è nelle tue mani, e nel polso di un cavaliere della giustizia! Credi in me, non esitare, alzati!" sostiene il signore del Nord, e Pegasus si rimette in piedi con la spada in pugno. Fiducioso nelle parole di Odino e col supporto dei compagni, Pegasus solleva la spada e brucia al massimo il suo cosmo, superando il potere dell'anello e colpendo la donna.

Censure Mediaset: Tagli alle scene in cui Phoenix, colpito dallo scettro, perde sangue, ed a quella in cui Pegasus immagina di colpire Ilda.

Dati originali: Ilda: Polaris Hilda

Manga: L'episodio non esiste nel manga.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°19 Yamato e n°49 DeAgostini

Fonti: Odino è il Dio principale della mitologia nordica. Per maggiori informazioni su di lui vi rimando alla sezione mitologica del sito.

La logica, questa sconosciuta: Quando i cavalieri strisciano sulle scale, Phoenix è quello più indietro, ma quando arrivano in cima, è davanti a tutti. Nel ricordare a Pegasus la battaglia al Grande Tempio, Gemini dice "avevi la forza della giustizia, unita al cosmo di altri cinque amici", ma gli amici erano quattro. Sul corpo di Sirio sono scomparsi i tagli del duello con Orion. Perché Andromeda non usa la catena per difendersi dai colpi di Ilda? e perché l'arma non accorre spontaneamente in sua difesa? L'abito di Pegasus cambia palesemente colore dal rosso al blu durante la sequenza della vestizione. Sui volti di Andromeda e Sirio appaiono e scompaiono dei flotti di sangue. Quando Pegasus indossa l'Armatura di Odino si nota per un istante una cosa strana: il pettorale e la cintura un attimo prima di agganciarsi al suo corpo sembrano formare un unico blocco con un pezzo intermedio che li unisce e che corrisponde all'addome. Questo pezzo è dello stesso colore dell'armatura anche se è più chiaro e perfettamente liscio e sparisce nel momento in cui il blocco si aggancia al cavaliere (infatti i due pezzi, pettorale e cintura, vengono indossati contemporaneamente - grazie a Fenrir per la segnalazione).

Note: "Voglio la spada Balmung!" Un episodio reso piacevolissimo più dalle musiche e dall'ottimo lavoro dei doppiatori che dalla trama in se, anche se le apparizioni di Gemini e Odino sono due fra i momenti più alti dell'intera serie, e sono toccanti le scene dei cavalieri che fanno da scudo a Pegasus. Nota di demerito i primi due o tre minuti, in cui Pegasus è incerto se attaccare o meno: dopo una giornata di battaglie e sacrifici da parte di amici e nemici, ci si aspetterebbe un po' più di determinazione da lui, e poi sin dall'inizio era stato chiaro che l'obiettivo non era uccidere Ilda ma rompere l'anello. Alcune scene, come il discorso di Gemini e la risalita di Pegasus, sembrano ispirate rispettivamente al 3° ed al 1° OAV. Come nel 75°episodio, Ilda mostra di poter lanciare sfere di energia, stavolta tramite la lancia che impugna. La scena in cui schizzi di sangue volano davanti alla statua di Odino rispecchia quella del 73°episodio, tra l'altro disegnato dallo stesso team, in cui volavano davanti alla statua di Atena. A differenza di quell'episodio invece, la parte buona di Gemini ha una voce maschile. Come Capricorn (episodi 78 e 79), anche Gemini sembra proteggere dall'altro i cavalieri di Atena. Tra la statua di Odino e la piazza sottostante c'è un baratro abbastanza largo e molto profondo. Ilda, sotto la possessione dell'anello, crede a quanto ha detto Syria nello scorso episodio, ovvero che Odino è un sottoposto di Nettuno. Sull'elmo della statua di Odino ci sono sette fori, disposti come le stelle dell'Orsa Maggiore, in cui gli zaffiri si incastrano. E' probabile che in principio gli zaffiri risiedessero lì, e che in seguito Odino li abbia staccati per inserirli nelle sette armature del nord. L'armatura di Odino era nascosta all'interno dell'enorme spada della statua, che va in pezzi alla sua apparizione. Odino aveva indossato la sua armatura nelle battaglie mitologiche agli albori della storia. La corazza è azzurro ghiaccio ed ha un aspetto che ricorda vagamente quella del Maestro dei Ghiacci. Quando Odino parla a Pegasus, per qualche secondo compare il suo vero volto. Ha l'aspetto di un uomo con i baffi ed i capelli lunghi, che assomiglia in qualche modo al padre di Alcor e Mizar (93°episodio, disegnato da Kobayashi come questo). Odino conferma che per secoli Asgard è stata impegnata in guerra. Fra i cavalieri caduti in suo nome si vede anche il volto di Mizar, ma non quello di Alcor, rafforzando il sospetto che il cavaliere sia morto nel 94°episodio. L'immagine conclusiva rispecchia quella dell'88°episodio (disegnato ancora da Kobayashi!) Vediamo immagini del 77° e 73° episodio.

Galleria immagini