SAINT SEIYA EPISODE G N°12

IL MESSIA

Personaggi Presenti: Aioria, Shaka, Giapeto, Temi, Galan.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

Giapeto, ricoperto dall'Ichor indaco di Temi, sferra il suo assalto contro Aioria, attaccando con la lama formata da quel che era il corpo della sua amata. Il Cavaliere del Leone, notando la lentezza dell'attacco, si prepara a pararlo, ma Giapeto lo anticipa facendo svanire l'arma con il Khora Temnein, per poi farla ricomparire dal basso. Pur in controtempo, Aioria tenta di intercettarlo con la gamba, quando vede sopra di se il Brabeus Talanton, la bilancia del giudizio che era uno dei colpi segreti di Temi. Obbligato a sopportarne il peso, Aioria si ritrova indifeso di fronte alla lama, che ha in se il potere del Brabeus Blade, il secondo colpo segreto della Dea, che sta evidentemente donando il suo potere all'amato Giapeto. Il Titano, dall'aspetto sempre più trasfigurato in quello di un demone, sferra attacchi a ripetizione, facendoli apparire ovunque con il Khora Temnein, e raggiunge il Cavaliere d'Oro anche con il Khaos Blade, in un vero e proprio attacco omnidirezionale. Spiazzato, Aioria sta per essere colpito alle spalle dal Brabeus Blade, ma in suo soccorso giunge Shaka, che lo protegge con la Sottomissione dei Demoni, e poi erige il Kaan attorno a se ed al compagno. Resosi conto che persino il suo attacco è andato a vuoto, Shaka intuisce che presto il Kaan crollerà di fronte al loro potere congiunto. Aioria però non vuole sentire ragioni, ribadendo il suo desiderio di salvare Lythos, ed a queste parole Virgo risponde "Lotterò al tuo fianco! […] Poichè come te anelo a proteggere l'umanità, agiamo di comune accordo e lanciamo un attacco combinato. Io fermerò tutti gli attacchi, e vedrai che prima o poi egli mostrerà il fianco. Tu dovrai cogliere quell'istante. Solo il tuo fulmine può battere i Titani". Aioria è sorpreso dall'offerta del compagno, ma esita ad accettare perchè non vuole che Shaka rischi la vita per difenderlo. Rammaricato da tali dubbi, Cavaliere della sesta casa, che afferma di avere totale fiducia in lui e nella sua capacità di attaccare, gli chiede di fare altrettanto e credere nella sua abilità difensiva. "Vorrei che tu riponessi fiducia in me come io la ripongo in te, Leone della folgore. Tu porti sulle spalle il peso del karma, ma fai di tale fardello la tua forza. Tu sei un vero Cavaliere capace di avanzare intrepidamente. Solo tu puoi salvarli!" dichiara Shaka, esortando l'amico ad osservare con attenzione quel Dio che hanno di fronte, il cui viso straziato dal dolore piange lacrime di sangue. Lui più di chiunque altro ha bisogno di essere salvato, è tale è il dovere dei Cavalieri di Atena. Mentre il Brabeus Talanton cade sul Kaan, mettendone alla prova la forza, Aioria chiede a Shaka di avere fiducia non solo in lui, ma anche in Galan che gli ha donato le zanne con cui ora combatte. Acconsentendo, Virgo apre gli occhi, sfondando sia il Kaan che il Brabeus Talanton e sferrando il più potente tra i suoi colpi segreti, i Sacri Anelli Celesti Danzanti, capaci di privare la vittima di uno dei cinque sensi. Il loro potere fa scomparire il Giapeto il tatto, arrestando i suoi movimenti, e pur sapendo che grazie alla Dunamis il Dio saprà rigenerarlo in un istante, Shaka spera che quel momento basti ad Aioria per portare a segno il suo assalto. Cogliendo l'attimo, il Leone balza all'attacco, circondato dalla folgore del suo cosmo, e sembra proprio sul punto di centrare il bersaglio, quando Giapeto, usando il suo cosmo, ripristina il tatto ed apre una breccia dimensionale con il Khora Temnein, schivando l'assalto. Sospeso a mezz'aria, è adesso Aioria ad essere indifeso di fronte all'imminente assalto del Titano, che cala contro di lui la propria lama. Il ragazzo però ha molto per cui combattere, ed una valida ragione per non lasciarsi sconfiggere "Se ora perdessi non sarebbe soltanto la mia sconfitta. Significherebbe la disfatta anche dell'anima di un fiero uomo, che credendo in me ci rimise sia i propri sogni di guerriero che il proprio corpo. E questo non posso permetterlo! Se le forze e la tecnica non bastano, combatterò con il cuore!" si dice, dando fondo a tutte le sue energie in nome di Galan. Con un gesto improvviso, Aioria blocca la lama di Giapeto lasciandosi trafiggere alla gamba, e poi, forte della memoria del coraggio di suo fratello Aioros e avvolto dalla luce splendente del suo cosmo, si prepara all'ultimo assalto. "Pugno mio, senti questo cosmo in cui ho infuso tutta la mia vita e trasformati in zanne affilate! Dammi la forza di arrestare il grido di dolore di Giapeto e le sue lacrime di sangue che sgorgano senza sosta!" invoca l'eroe, sferrando il pugno con tutte le sue forze.

Glossario: Sottomissione dei Demoni: Tenma Kofuku (Abbandono dell'Oriente); Khaos Blade: Lama del Caos; Brabeus Blade: Lama del Giudizio; Brabeus Talanton: Bilancia del Giudizio.

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 24 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Considerando la sua personalità nella prima parte della serie classica, Virgo appare qui fin troppo magnanimo nei confronti del nemico. Come nella serie classica, la perdità del tatto non dovrebbe portare alla paralisi.

Note: "Tu sei un vero Cavaliere capace di avanzare intrepidamente. Solo tu puoi salvarli!". Se il precedente capitolo era incentrato su Giapeto e Temi e le loro motivazioni, questo, in perfetto bilanciamento, è dedicato a Ioria e Virgo. Di fronte ad un Dio ridotto ormai ad un animale ringhiante e dall'aspetto di demone cornuto, i Cavalieri sanno mostrare le qualità non solo combattive ma anche morali che sono proprie del loro titolo, e contrapporre forza, determinazione ed un desiderio di salvare chiunque, anche i loro stessi nemici. In questo senso quindi il capitolo riesce molto bene, e lo stesso si può dire per il primo 2 vs 2 della storia dei Cavalieri, nonchè per il team-up di Ioria e Virgo, che, pur non risaltando moltissimo le differenze caratteriali tra i due, riesce comunque ad accennare ai loro diversi modi di fare e vedere. Il sangue di Temi, o Ichor, viene detto essere color indaco, ovvero azzurro. Per il senso di colpa ed il dolore di aver ucciso la propria amata, Giapeto assume le fattezze di un mostro, smette praticamente di parlare ed i capelli si attorcigliano in un paio di corna da diavolo, ma continua a piangere lacrime di sangue. In questa forma demoniaca, in cui anche la sua Soma cambia parzialmente aspetto, il Titano può usare sia i suoi colpi segreti che quelli di Temi, ed è in grado di ricorrere al Khaos Blade pur avendo perso il supporto dei cosmi degli abitanti del Melas Planetes. Dopo aver usato il Sacro Virgo come semplice onda distruttiva un paio di capitoli fa, Shaka lo adopera nella maniera più tradizionale, ovvero per privare dei sensi il nemico. In questo caso però il suo effetto è appena temporaneo, perchè la Dunamis e l'Ichor possono ripristinare immediatamente il senso perduto, in questo caso il tatto. La strategia con cui Ioria ferma la lama di Giapeto, che tra l'altro mostra di poter trapassare per ben due volte un'armatura d'oro, è vagamente simile a quella usata da Sirio contro Capricorn nella serie classica. La frase di Ioria, secondo cui Micene sarebbe in grado di salvare persino un Dio, potrebbe essere un riferimento al salvataggio di Atena nella serie classica, di cui il Leone non è al momento a conoscenza.