SAINT SEIYA EPISODE G N°14

L'EREDE SPIRITUALE

Personaggi Presenti: Shura, Crio, Ponto, Gaia, Prometeo, Iperione, Ceo, Febe, Aioria, Milo, Aldebaran, Shaka, Euribia.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

Dal suo palazzo sul fondo del mare, Euribia avverte lo spegnersi del cosmo di Crio e piange lacrime amare "Il cosmo del mio amato sposo, insieme all'Ichor che nelle sue vene scorre, si disperde nella Via Lattea e svanisce!" pensa disperata, mentre sul campo di battaglia il Titano crolla sconfitto a terra. Altrove, Gaia urla di dolore, ma di fronte a lei Ponto la rassicura, ricordando che tutto ciò è per permetterle di risvegliarsi e donarle il dominio del mondo. "Madre, affinchè la terra torni nelle vostre mani, qualunque uomo o Dio eccetto noi dovrà perire!" afferma minacciosamente la divinità ancestrale. I due non sono soli, attorno a loro avanzano le evanescenti e spettrali figure delle divinità ancestrali. "Scommetto che li vedi, Prometeo! Tu che ti trovasti infinite volte sul baratro che separa la vita dalla morte, e ne contemplasti continuamente le sponde, dovresti scorgere anche i miei scomparsi fratelli. Ammira gli spettri delle grandi divinità che nei tempi antichi plasmarono il mondo!" dichiara Ponto, indicando a Prometeo i fantasmi che si avvicinano, e che assorbendo il cosmo dei Titani morenti acquistano consistenza e forza, vicini al tornare in vita. Quando uomini e Titani saranno caduti, il mondo sarà nelle mani delle divinità primordiali. Sul campo di battaglia, Shura barcolla ma cerca di riprendere il cammino per non tradire la promessa d'amico fatta ad Aioria. Dopo pochi passi però le sue ferite sgorgano sangue, ed il Cavaliere crolla esanime a terra. Più avanti, Aioria, Milo, Aldebaran e Shaka avvertono preoccupati il cosmo del compagno svanire, e temono per la sua vita, ma decidono comunque di proseguire in nome della promessa fattagli. Nel suo tempio divino, Iperione riflette sull'intera situazione, chiedendosi come possano dei semplici umani riuscire a compiere così tanti miracoli. Ceo interviene, dicendo che è a causa della differenza che esiste tra uomini e Dei "Se gli esseri umani riescono a compiere dei miracoli, forse è perchè conoscono il valore della vita. Ciò che consente loro di superare gli Dei è la mancanza dell'immortalità, ovvero il possedere null'altro che una vita limitata. Proprio in virtù dei suoi limiti, è infinitamente preziosa. E' l'unica vita che è dato loro di possedere, ed essi la bruciano fino in fondo per sfidare gli Dei. Il cosmo che sgorga dalle nostre vite pur nella sua immensità è cupo e freddo. Le vite umane invece sono minuscole ed effimere, eppure il loro cosmo risplende di una luce accecante!". Iperione si chiede se il fratello abbia ragione, e se sia davvero il possedere una vita limitata a rendere talmente potenti gli uomini. Convinto di ciò, Ceo dichiara che si porrà al loro stesso livello e chiede a sua moglie Febe di affidargli il pianeta che custodisce. La Dea gli chiede perchè debba essere lasciata fuori, pensando che Ceo non creda nella sua forza, ma il Titano vuole che lei sia una delle Dee fondatrici del nuovo mondo. Di fronte ai Cavalieri d'Oro, le rocce si aggregano in un nuovo pianeta circondato da fulmini neri, ed Aioria riconosce subito il gigantesco cosmo di Ceo. Avvolto da nere saette, il Titano compare davanti ai nemici, soddisfatto di potersi di nuovo battere con Aioria, che dal canto suo attendeva di reincontrarlo. I due decidono di combattere senza interferenze, ma Shaka è preoccupato dal notare i fulmini neri che circondano il Titano "Credevo che il potere dei fulmini non fosse stato concesso ai Titani! Furono sconfitti da Zeus proprio perchè non controllavano le saette. Dicono che il Titano Ceo sia una divinità le cui geste non vengono narrate nelle leggende. Se Zeus lo bandì addirittura dal mito, significa che ne temeva il potere?!". Intanto, il fulmine di Aioria sfreccia contro il nemico, la cui velocità però sembra essere aumentata all'inverosimile, diventando superiore a quella del Cavaliere. Dopo aver schivato alcuni attacchi del Leone, Ceo colpisce alla velocità del Fulmine, e si presenta misteriosamente come colui che comprende la divina provvidenza. Sbalordito, Aioria si chiede se sia questa la sua vera forza.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 27 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Per quale motivo Ceo si fa donare il pianeta di Febe invece di usare il proprio?

Note: "Se è necessaria una vita, ebbene sono disposto ad offrire la mia!". Un capitolo introduttivo abbastanza bello, soprattutto la parte dedicata alla spiegazione di Ceo sulla forza degli esseri umani, ma anche i nuovi dettagli sul piano di Ponto. Inizia a diventare ripetitivo invece che i Titani vogliano proteggere le loro spose andando a combattere da soli. Il capitolo si apre un paio di pagine prima della fine del precedente, mostrando la reazione di Euribia e Gaia alla caduta di Crio. La prima si trova in un tempio sottomarino, come evidente dai numerosi pesci che vi nuotano attorno, mentre la seconda è sempre imprigionata nella cascata d'acqua. Non è chiaro quanto Gaia effettivamente comprenda di quel che succede, nè se il dolore sia emotivo per la morte di un figlio o fisico per l'assorbimento del suo cosmo. Per la prima volta, Ponto rivela l'esistenza degli spettri delle divinità primordiali i quali, assorbendo il cosmo dei Titani insieme a Gaia, riprendono pian piano consistenza. Non è noto perchè siano in queste condizioni, nè di quali divinità si tratti esattamente, ma sono almeno sei. Prometeo è ancora insieme a Ponto, e quest'ultimo fa riferimento alle numerosissime volte in cui il Titano fu in procinto di morire a causa della punizione di Zeus per aver donato il fuoco agli uomini. Ceo aveva combattuto contro Aioria in India, venendo quasi ucciso quando il Cavaliere usò per la prima volta il Photon Burst. Iperione lo salvò comparendo all'ultimo momento, e curò con l'Ichor le sue ferite. Secondo il Titano, è la brevità della vita mortale che permette ai Cavalieri di bruciarla a tal punto fino a compiere miracoli. Il Dio si fa donare da Febe il suo pianeta: la Titanide è infatti la sua sposa nella tradizione Greca narrata da Esiodo. Il mondo di Ceo è coperto da fulmini neri, la prerogativa del guerriero. A differenza di quelli di Ioria, questi sono fulmini impuri, e per questo non potevano essere usati per spezzare i sigilli di Crono. Come ricorda Virgo, non vi sono molti miti che riguardano Ceo: insieme a Febe, egli generò Lete, che a sua volta diede a Zeus Apollo ed Artemide, il che rende il Titano il nonno delle due divinità. Soprattutto, Ceo era noto come il Titano della Saggezza, ruolo cui accenna nell'ultimissima frase del capitolo, e che avrà una certa rilevanza nei successivi.