SAINT SEIYA EPISODE G N°15

COLUI CHE SI ERGE SOLITARIO

Personaggi Presenti: Aioria, Ceo, Milo, Aldebaran, Shaka, Galan.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;

Lunghezza: 42 pagine in b/n.

In Grecia, sulla tomba del nobile Aiolos, si erge un'urna cineraria cui è legato l'elmo dell'armatura del Leone. Mestamente, Galan va a trovare il suo antico compagno ed amico, lamentandosi del fatto che quell'urna è in realtà vuota, perchè non fu concesso loro di ricevere le spoglie del Sagittario. Ciononostante, Galan pensa che Aiolos sarebbe felice di riposare lì, da dove è possibile ammirare il Santuario che tanto a lungo il Cavaliere protesse. L'uomo gli porta in dono del vino e dei fiori, scusandosi se è da tanto che non va a fargli visita, e confessando i propri timori per Aiolia, che "Ora sta combattendo in una landa ammantata dalle tenebre. Egli non si batte solo per salvare la Terra, ma anche per ristabilire il tuo nome, nonchè per riportare indietro una persona cara che gli è stata strappata". Galan poi rivela che Aiolia non riesce ancora a perdonarsi il non essere riuscito a salvare Aiolos, e per questo motivo non indossa mai l'elmo dell'armatura, la criniera del leone, ritenendosi indegno di vestire ciò che della nobile fiera è il simbolo. Il servitore però ritiene che tale punizione autoinflitta sia ingiusta, e supplica Aiolos di lasciar Aiolia libero di camminare sulle sue gambe, nonchè l'armatura di andare a proteggerlo "Perchè nell'istante in cui egli sarà liberato dall'influsso del fratello, diverrà un vero leone". Infine, Galan rivela che i fiori che ha portato in dono sono giacinti, il cui significato nel linguaggio floreale è l'amore che supera il cordoglio. Nel Tartaro, Aioria esegue il Cosmos Open, sebbene il numero di fotoni sia ridotto rispetto a prima. Ceo dubita che un tale potere possa sconfiggerlo, ma il Leone gli ribadisce l'iportanza del coraggio e del desiderio di proteggere gli altri. Il Titano, rispettando la forza del nemico, decide quindi di contrastarla colpendo con la Dunamis alla massima potenza. Certo della forza degli esseri umani, Aioria sferra il Photon Drive, ma Ceo assorbe facilmente gli astri del nemico con il proprio cosmo. Il Leone vacilla e Ceo lo colpisce in pieno con la Ebony Rapier, invitandolo a dimostrare la sua vera potenza, l'energia degli esseri umani. Aioria sente le forze venir meno ed i sensi spegnersi, ma all'ultimo momento ricorda che "Noi Cavalieri possediamo una forza superiore… una forza estrema, che trascende la morte", e nello stesso momento in Grecia l'elmo del Leone frantuma l'urna cui era legato e vola via, proprio nel momento in cui Aioria risveglia il settimo senso. Shaka, Milo ed Aldebaran avvertono l'esplodere del cosmo del compagno, e lo stesso Ceo ne riconosce la forza. Proprio grazie alla perdita dei sensi, Leo è riuscito ad innalzare al massimo la sua energia, ed ora sembra eseguire di nuovo il Photon Drive. Ceo non capisce cosa voglia fare, ma poi vede allibito che tutti i fotoni che aveva imprigionato fino a quel momento si stanno liberando "Ha ripreso il dominio dei fotoni assorbiti all'interno del pianeta di folgore!" realizza, aggiungendo però che può ancora vincere colpendo prima che il nemico riesca a concentrare il suo attacco. "Dimmi, Aioria… sprofonderai nell'oltretomba come un guerriero imperfetto?!" gli grida, e in quel momento, attraversando lo spazio fino al Tartaro, l'elmo del Leone si dispone sul capo dell'eroe, assurgendo al proprio ruolo di criniera. Diventato finalmente un guerriero completo, Aioria tiene testa alla Dunamis. "Al fine di diventare un guerriero completo ha reciso tutto ciò che vincolava il suo cuore… puntando con le sue sole forze verso nuove altezze! Questo ragazzo ha appena raggiunto la perfezione come guerriero umano" realizza il Titano, senza nè rabbia nè timore. Concentrando tutto il suo cosmo nel pugno, Aioria sferra il Lightning Bolt, trafiggendo da parte a parte il nemico. "E' questa la forza… di cui ha bisogno il futuro che ci attende…" afferma sibillino Ceo, sorridendo al Cavaliere.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 29 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Il capitolo dovrebbe essere ambientato nel 1979, ma la bottiglia di vino portata da Galan è del 1982. Quel che Galan dice sul significato mitologico del Giacinto è giusto, ma in questo caso era un uomo (Giacinto, appunto) e non una donna ad essere amato da Apollo.

Note: "Questo ragazzo ha appena raggiunto la perfezione come guerriero umano". Un capitolo molto bello all'inizio, fin troppo lento nella parte centrale ed in ripresa nel finale, con un colpo di coda di Ioria abbastanza emozionante. Particolarmente apprezzabile però è la spiegazione data per la continua assenza dell'elmo di Ioria, che era stata persino notata da Iperione all'epoca del loro primo duello. Ora scopriamo che esso è simbolicamente legato all'urna posta in memoria di Aiolos, perchè Ioria si ritiene indegno di indossarlo dal momento che rappresenta la criniera della belva, e quindi la sua parte più rappresentativa. Galan e Ioria non hanno mai avuto indietro il corpo di Aiolos, a loro insaputa perchè neppure il Santuario ne è in possesso, dal momento che il cadavere non fu mai trovato. Quello che il Cavaliere aveva visto alla nona casa era infatti un'inganno, come svelato da Capricorn nel numero 7. L'enorme urna cineraria, posta su una collina da cui vedere il Santuario in panoramica, è quindi vuota. Galan dona ad Aiolos dei giacinti ed una bottiglia di vino. Quest'ultima è "Vin de pays" (vino di campagna) francese del 1982, mentre il significato dei fiori, sia nella mitologia che nel linguaggio floreale, viene spiegato dall'uomo stesso. Per la precisione, sono i giacinti scarlatti a significare amore e dolore, mentre quelli blu indicano coerenza. Non è chiaro quando Ioria abbia lasciato l'elmo sull'urna di Aiolos, ma dovrebbe essere prima del numero 1 di Episode G, flashback esclusi. Il tema del capitolo, continuato dal precedente, è la capacità di Ioria di vivere reggendosi sulle sue gambe, e recidendo i legami ed il senso di colpa verso Sagitter, che finora lo aveva in qualche modo oppresso e frenato. Indossare l'elmo, ovvero la criniera del leone, è quindi prova e conferma di maturità ed indipendenza, come riconosciuto dallo stesso Ceo. Ioria riesce a raggiungere il settimo senso grazie al progressivo scomparire degli altri sei, come succede a Phoenix nella serie classica, durante il duello con Virgo. Il fatto che più uno o più sensi sono deboli e più il settimo senso, ovvero il cosmo, si potenzia è stato stabilito nella serie classica, sin dal periodo della cecità di Sirio. Ceo invece ribadisce l'enorme potenziale umano, legato paradossalmente proprio alla loro mortalità.