SAINT SEIYA EPISODE G N°17

COLUI CHE RITROVA LE TENEBRE

Personaggi Presenti: Aioria, Shura, Camus, Aldebaran, Shaka, Milo, Lythos, Crono, Mnemosine, Iperione, sconosciuto, soldati dei Titani.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

Aioria rischia di perdere la presa sullo spuntone roccioso, ma nonostante le richieste di Crono continua a rifiutarsi di lasciarlo cadere, ricordandogli quanto detto appena prima. Un attimo dopo la roccia va in pezzi ed i due cadono, ma con un balzo Aldebaran arriva al loro fianco, rimproverando il leone per agire senza riflettere. Sorridendo, Aioria risponde che in realtà non è così, egli ha agito memore che Camus "Mi aveva detto che i miei compagni d’arme non mi avrebbero mai abbandonato". Aldebaran allora gli chiede come ci si senta ad avere fiducia nel prossimo, e per la prima volta il ragazzo ammette che non è male come sensazione. Sorridendo, Aldebaran gli porge la mano e lo afferra, poi Shaka teletrasporta tutti al sicuro. Aioria e Virgo scambiano qualche battuta scherzosa, poi il custode della quinta casa torna a rivolgersi a Lythos, che confida di aver sempre avuto fiducia in lui. Questa parola, fiducia, lascia Crono perplesso. "E’ forse una parola per cui vale la pena di rischiare la vita? Io… non ne capisco l’importanza". Aioria gli risponde che non c’è niente da capire: "Avere fiducia significa sentire con il cuore. Solo colui che riesce a credere in qualcuno avrà qualcuno che crede in lui". Avvicinatosi al compagno, Milo gli chiede se quel ragazzo sia davvero Crono, suggerendo che, uccidendolo, potrebbero mettere fine al conflitto. Aioria però non vuole saperne, ed anche Camus afferma che in effetti non è necessario, basta che Crono accetti di avere fiducia negli esseri umani e tutti loro potrebbero vivere felicemente insieme. Aldebaran, Shura e Shaka sono concordi, le guerre esistono solo finchè c’è qualcuno che vuole combatterle, ed adesso la pace è davvero possibile. Riassumendo il pensiero di tutti, Aioria sorride a Crono, gli porge la mano e dichiara "La guerra contro gli Dei… è giunta a termine", anche se la decisione finale spetta al Dio stesso. In questo momento interi eserciti di soldati rischiano la vita e soffrono per il loro sovrano, sospinti dalla fede che hanno in lui, ed è proprio in mano a Crono che si trova il loro destino. Il ragazzo dubita di se, specie ora che è privo di poteri e memoria, finchè Aioria non gli fa notare che un grande guerriero come Iperione credeva in lui, e che quindi lui dovrebbe fare altrettanto. Memore delle parole di Lythos allora, Crono domanda se sia vero che la terra è un mondo in cui brilla la luce calda di un sole che appartiene a tutti, e quando Aioria gli risponde che è proprio così, inizia a piangere di gioia, commuovendo il Cavaliere d’Oro che lo abbraccia con calore. Da lontano, Ponto osserva tutto ciò sorridendo sinistramente. "Ha conosciuto l’affetto, la fiducia, la speranza, e il suo cuore si è così riempito di letizia da indurre il suo animo a piangere lacrime di gioia. Aspettavo questo momento! Poiché ora che il suo cuore ha raggiunto la serenità, io la trasformerò in disperazione!". L’oscura divinità ha infatti pianificato tutto per sfruttare le cose a suo vantaggio. "Per giungere a una disperazione tale da spezzare il cuore, occorre prima conoscere la speranza! La disperazione tingerà il tuo cosmo di un nero ancora più intenso". A suo comando, Mnemosine libera infatti i ricordi del Dio, la cui espressione cambia immediatamente, diventando malvagia e minacciosa. In quel momento il suo cosmo esplode, e di fronte agli attoniti Cavalieri d’Oro compare una falce nera, la Megas Drepanon, che per la prima volta si scompone e materializza sul corpo del Dio. Lythos teme che qualcuno gli stia facendo qualcosa, ma Aioria l’avverte di stare indietro: di fronte a loro non c’è più un ragazzino in lacrime, ma il Dio che ai tempi del mito si marchiò di parricidio, "Il grande Dio Crono". E Crono stesso è pronto alla battaglia decisiva.

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Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 34 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Tutta la scena in cui Aioria e Crono sono aggrappati alla roccia è poco chiara: come fa Aldebaran a restare in piedi in orizzontale, e perché Shaka non teletrasporta su direttamente Aioria e Crono, senza bisogno dell’intervento del Toro?

Note: "Poiché ora che il suo cuore ha raggiunto la serenità, io la trasformerò in disperazione". 7/10 Un capitolo terribilmente lento, quasi noioso a tratti, ma che ha il pregio di approfondire le caratterizzazioni di Ioria e Crono, mostrando da una parte la crescita del primo, che ha finalmente completato il suo processo di maturazione, e dall’altra la melanconia di Crono, eternamente macchiato dal crimine che compì nelle epoche mitologiche, e la malvagità di Ponto, che sfrutta freddamente l’intera situazione a suo vantaggio. Dopo aver trascorso la maggior parte del manga comportandosi come un lupo solitario, ed aver per questo ricevuto le critiche più o meno bonarie e gli insegnamenti di quasi tutti gli altri Cavalieri d’Oro, Ioria sembra aver fatto sua la lezione, al punto da trasformarsi in maestro e passarla a Crono. In particolare, è importante lo scambio di battute con Shaka, che insieme a Shura era il parigrado da lui maggiormente disprezzato per il ruolo, mai del tutto chiarito, avuto nella morte di Micene. La maturazione di Ioria era partita in maniera abbastanza costante nei primi 8 numeri, che lo avevano visto incontrare e, spesso, discutere con quasi tutti i compagni, verso i quali non nutriva fiducia o rispetto. Poi nel numero 9 l’intervento di Shura e Aldebaran in suo aiuto lo smosse, e nel numero 11 decise finalmente di fidarsi dei compagni quando scelsero di accompagnarlo nel Tartaro per salvare Lythos. Restano però i siparietti comici con Scorpio, con il quale non sembra andare molto d’accordo, probabilmente in riferimento alla leggera rivalità che accennano nella serie classica, quando vengono convocati insieme dal Sacerdote. Sia questo capitolo che il precedente danno a intendere che, nel profondo del cuore, Crono sia in colpa per l’assassinio di Urano, che ha macchiato per sempre il suo cosmo di nero, allontanandolo da tutti. Questo senso di colpa però scompare non appena il Dio recupera i ricordi, di cui era stato privato da Mnemosine nel numero 9, non appena era riuscito a recuperare finalmente la Megas Drepanon. Quest’ultima, nodo focale della prima parte del manga, fa la sua apparizione dopo diversi numeri di assenza, e per la prima volta la vediamo indossata, con tanto di lama sulla schiena e tre paia di braccia nere svolazzanti, simili a quelle che Crono aveva quando esisteva solo in forma di spirito.