SAINT SEIYA EPISODE G N°2

COLUI CHE FRANTUMA LE OSSA

Personaggi Presenti: Aioria, Iperione, Milo, Shaka, Deathmask, Aldebaran, Shura, Camus, Aphrodite, Grande Sacerdote, Lythos, bambino, Gea, Titani.

Data: Incerto, probabilmente 16 Aprile 1979.

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

Iperiore subisce la furia del Lightning Plasma senza barcollare, ed in realtà non è per nulla impressionato dalla potenza della tecnica del nemico. Al contrario, il Titano dichiara che è solo grazie all'armatura che Aioria è sopravvissuto ai suoi colpi. Irritato dall'essere sottovalutato, Aioria si lancia di nuovo all'attacco, stavolta con un calcio triplo. Per sferrarlo al meglio tuttavia è obbligato a lasciare scoperta la testa, cosa di cui Iperione approfitta immediatamente per tentare un pugno ravvicinato. Aioria però aveva previsto tutto e, bloccato il colpo col dorso del braccio destro, sferra un violento pugno col sinistro, centrando il fianco del Titano, la cui difesa era temporaneamente abbassata. Il possente pugno dell'eroe apre delle sottili crepe nella corazza del Titano, ma il potere divino si rivela ancora superiore. Per effetto del pugno sferrato infatti, il bracciale sinistro dell'armatura del Leone va quasi in pezzi, ed anche la carne e le ossa vengono lacerati. Sbalordito e sanguinante, Aioria guarda il braccio ferito, mentre Iperione spiega il segreto della sua armatura: all'epoca del mito, per permettere ai Titani di sconfiggere Urano, Gea diede a ciascuno di loro un'arma potentissima, dotata sia di capacità offensive che difensive. In caso di necessità infatti, quelle armi possono scomporsi, creando le armature delle dodici divinità. L'arma di Iperione era una spada, e di conseguenza il Titano può usarne il potere per sferrare un colpo tremendo, il cui nome è lo stesso dell'armatura: Soma. A testimonianza delle sue parole, Iperione sferra un fendente col braccio, lacerando la terra e scatenando una violenta esplosione. Temendo di non poter respingere un tale attacco, Aioria pensa di evitarlo, ma poi si accorge che Lythos è ancora alle sue spalle col bambino. Consapevole che, allontanandosi, li condannerebbe a morte, Aioria concentra il suo cosmo nel braccio sinistro e scatena il Lightning Plasma, allo scopo di fronteggiare l'assalto nemico. Sbalordito dal valore del cavaliere, Iperione lo osserva mentre cerca di respingere il suo attacco, e stessa cosa fa Lythos, la quale, fiduciosa in Aioria, rassicura il bambino. Aioria intanto espande al massimo il suo cosmo, facendo apparire l'aura del Leone, ed alla fine, con una violenta esplosione, respinge l'attacco di Iperione verso il cielo. Attimi dopo però il suo cosmo scompare, e tale avvenimento è percepito chiaramente da tutti i cavalieri d'oro del Grande Tempio, che temono la sconfitta del compagno. Sul campo di battaglia, di Aioria non ci sono tracce, ma l'armatura d'oro del Leone si è ricomposta per proteggere Lythos ed il bambino. Stupito, Iperione è costretto ad ammirare la forza di volontà del cavaliere, ma all'improvviso si accorge che alla corazza mancano dei pezzi: solo il braccio sinistro, la testa ed il torace si sono infatti posti a difesa dei due bambini. In quell'istante, Iperione intuisce che Aioria è ancora vivo, ma prima di poter fare qualcosa viene attaccato dall'alto dal cavaliere d'oro, che muovendosi alla velocità della luce schiva l'Ebony Vortex e scaglia il Lightning Bolt a distanza ravvicinatissima. Usando il braccio destro, il suo braccio dominante, e facendo esplodere il suo cosmo d'oro, Aioria colpisce di nuovo il punto della corazza che aveva danneggiato poco prima, riuscendo finalmente a frantumarla ed a ferire superficialmente Iperione. Mentre il braccio destro di Aioria va in pezzi per l'impatto con la Soma, Iperione comprende che il cavaliere è riuscito, grazie a coraggio e determinazione, ad eguagliare la potenza divina e compiere un miracolo. Soddisfatto del valore del nemico, il Titano decide di permettergli di vivere, in modo che un giorno potranno affrontarsi di nuovo, e dopo avergli consigliato di riparare l'armatura e curare le ferite, scompare nel nulla. Sorridendo stancamente, Aioria guarda il sole tornare a splendere sul Grande Tempio e dichiara "io sarò colui… che di Dei farà strage.". In lacrime per l'eroismo del cavaliere, che non ha esitato a rischiare la vita pur di proteggerla, Lythos si offre di curargli le ferite, ma il ragazzo le risponde "Ho vinto perché ho sentito il tuo spirito credere in me. Poichè volevo ricambiare la tua fiducia, il mio cosmo ha generato una forza infinita." Finalmente, grazie al coraggio della bambina, Aioria ha capito che la sua forza deve essere usata per proteggere gli innocenti, e di questo le è grato.

Glossario: Ebony Vortex: Vortice d'Ebano. Lightning Bolt / Lightning Plasma: Sacro Leo.

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 4 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Ioria non indossa l'elmo in battaglia, eppure quando l'armatura riprende la forma assemblata il volto del Leone è presente. Nonostante tutti i colpi subiti, il mantello di Ioria non riceve neanche un graffio e resta intatto fino alla fine del combattimento. Già dopo la morte di John Black (Episode G 1 capitolo 2) Ioria pareva aver capito che il suo dovere era proteggere gli altri, quindi la frase finale detta a Lythos non ha del tutto senso.

Note: "L'aura cosmica che dal suo corpo sgorga… è un Leone !". Uno dei migliori capitoli fino a questo momento, con alcune rivelazioni sui Titani, qualche approfondimento psicologico ed un grande combattimento, ben bilanciato tra strategia ed azioni miracolose, frutto di cosmo e coraggio. Legittimo anche che Ioria non ottenga una vittoria netta su Hyperion, cosa che sottolinea l'immensa potenza dei Titani e pone le basi per battaglie future. Iperione conosce la suddivisione delle 88 armature in tre classi: bronzo (52), argento (24) e oro (12). In realtà nell'hypermyth, Kurumada parlava di 48 armature di bronzo e 4 armature fatte da materiale misterioso, ma le costellazioni ed i cavalieri corrispondenti a queste corazze non erano mai stati chiariti. Il fatto che ora si parli di 52 armature di bronzo suggerisce che Kurumada abbia abbandonato l'idea delle armature sconosciute, a meno che la loro origine non venga spiegata proprio in Episode G. Quando Iperione parla delle armature di bronzo, si riconoscono gli scrigni di Lupo, Pegaso, Fenice, Dragone, Cigno, Andromeda ed uno non distinguibile, mentre sullo sfondo sono le costellazioni di Fenice, Pegaso e Andromeda. Le costellazioni d'argento invece sono Ofiuco, Aquila, Rana ed Ercole. Storicamente, è la prima volta che un'armatura d'oro viene danneggiata, ma visto che non è stata completamente distrutta si può, per ora, accettare ancora la nozione che le armature d'oro non sono mai state distrutte sin dall'epoca dei miti. Tra le armi che Gea dona ai Titani si vedono almeno due spade, tra cui una per Iperione, una balestra, una picca, una mazza ed un'ascia. In numeri futuri si vedranno le altri armi, tra cui una coppia di spade corte, una specie di spada ad uncino ed un martello. Evidentemente le armi divine possono scomporsi e formare delle corazze, ma mantengono comunque le proprie caratteristiche offensive anche in questa forma, e possono quindi essere usate per lanciare attacchi. Per di più la loro enorme resistenza causa danni anche a chi le colpisce per danneggiarle. Non è la prima volta che vediamo la strategia di usare il braccio più debole per lanciare attacchi dal risultato dubbio, in futuro infatti Capricorn farà lo stesso nel corso del combattimento con Sirio. Parimenti, nel manga classico, Toro lascierà la sua armatura d'oro a difendere i cavalieri svenuti dalla minaccia di Syria delle Sirene, proprio come ora fa Ioria per proteggere Lythos ed il bambino. Sempre in tema di riferimenti, fa qui la sua comparsa, cronologicamente per la prima volta, la famosa frase secondo cui un colpo segreto non è efficace due volte contro un cavaliere. In quest'occasione, Ioria approfondisce un pò il concetto, spiegando che durante il combattimento un cavaliere studia attentamente le mosse del nemico, in modo da individuarne un eventuale punto debole. Per di più, pare chiaro che durante l'attacco, un cavaliere è quasi costretto ad abbassare le difese, in modo da poter imprimere al proprio colpo segreto tutta l'energia disponibile. In quel momento, la cui lunghezza dipende dalla velocità di esecuzione del cavaliere, è solo l'armatura a proteggere il guerriero dall'essere a sua volta colpito. Tale concetto era già stato accennato più volte nella serie classica, sia Sirio che Orion ad esempio scoprono il cuore per mettere nei rispettivi attacchi la massima energia. Per di più, il fatto che Iperione non riesca ad anticipare Ioria, fa intuire che i Titani, seppur capaci di muoversi ad enorme velocità, potrebbero non essere in grado di raggiungere la velocità della luce.