SAINT SEIYA EPISODE G N°3

L'UOMO DELL'ARIETE

Personaggi Presenti: Aioria, Mur, Aldebaran, Lythos, Saga, Pontos, Giapeto, soldati di Giapeto.

Data: Incerto, probabilmente 18 Aprile 1979.

Lunghezza: 42 pagine in b/n.

Mur deduce che Aioria è venuto per far riparare la propria armatura e, facendo sfoggio dei suoi poteri telecinetici, che sbalordiscono il cavaliere del Leone, estrae la corazza dallo scrigno. L'armatura però non emette alcuna energia vitale, quindi Mur non può far nulla. Il ragazzo consiglia ad Aioria di tornare da dove è venuto, ma il cavaliere di Leo, per nulla disposto ad accettare un rifiuto, decide di convincerlo con la forza e scaglia il Lightning Bolt contro di lui. Muovendosi ad una velocità straordinaria però, Mur evita il colpo, per poi svanire e riapparire alle spalle di Aioria, il quale intuisce che il suo avversario è in grado di usare anche il teletrasporto. Con un solo gesto della mano, Mur intrappola Aioria in una gabbia psichica potente forse persino più di quella di Iperione, poi si rattrista che l'armatura del Leone sia andata in dote ad una persona così apparentemente inadatta ad essere cavaliere d'oro, e rivela che la corazza è morta. Intanto, in Grecia, all'altura delle stelle, il Sacerdote osserva il movimento delle stelle, portatrici di sventura, e profetizza che il cavaliere del Leone sarà "di innumerevoli lotte la causa, e di fiumi di sangue la fonte". In quel momento, Pontos appare sul posto, incuriosito dal fatto che il Sacerdote, un impostore, possa davvero scorgere il futuro negli astri. Togliendosi l'elmo rituale, il Sacerdote si inginocchia, convinto che Ponto sia venuto a prendere di persona il Megas Drepanon. Il Dio però afferma di essere solo venuto per domandare al Sacerdote del futuro, intuendo di volersi accertare che nel suo inganno Gemini abbia davvero raggiunto i poteri che sono propri solo del Sacerdote. Per dissipare i suoi dubbi, Gemini rivela una nefasta profezia, in cui vede "la sventura, la morte e la decadenza, e la sagoma di una grandiosa divinità che si erge nuovamente". Soddisfatto da questi eventi, Ponto si allontana, chiedendosi però se l'uomo predestinato, Aioria del Leone, sarà in grado di modificare il corso degli eventi. In Jamir, Aioria cerca disperatamente di liberarsi dalla morsa telecinetica di Mur, ma quando tutto sembra perduto l'armatura d'oro del Leone inizia a pulsare di vita e si dispone sul corpo del cavaliere, permettendogli di infrangere la gabbia. Ora libero, Aioria brucia il suo cosmo, consapevole che quella è l'ultima scintilla di vita della sua corazza, ma l'attacco che segue non è diretto a Mur, bensì a dei soldati neri dalle armature invisibili che si nascondevano nella zona. Vedendo Lythos confusa, Aldebaran spiega che Mur e Aioria avevano solo finto di lottare, in modo da ingannare i nemici che li osservavano nascosti. Aioria però ha eliminato solo dei soldati, ma non il loro capo. Per di più, l'armatura del Leone ora sembra pesante. Improvvisamente, il vero nemico, un guerriero dall'armatura nera come quella di Iperione, compare di fronte ai cavalieri d'oro. Aioria è pronto a lottare, ma Mur gli ricorda che quella è la sua terra e, indossata l'armatura d'oro dell'Ariete, si appresta allo scontro.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 5 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Come spesso capita in situazioni come questa, è difficile stabilire fino a che punto lo scontro tra Mur e Ioria fosse effettivamente organizzato, specie visto che il cavaliere di Leo ignorava i poteri di quello d'Ariete. Ad esempio, perché usare addirittura il Lightning Bolt contro un nemico senza armatura ? Come già visto in altri capitoli, Ponto sembra in grado di entrare al Grande Tempio senza problemi, nonostante l'esistenza di numerosi scudi difensivi. Mur e Aioria non avrebbero bisogno di trucchi per uccidere i soldati nemici, mentre credere di poter battere un Titano con un solo colpo improvviso è alquanto improbabile, quindi lo scontro tra i due non ha in effetti ragioni di esistere.

Note: "Mio è il dovere di combattere". Un capitolo carino, che ha principalmente lo scopo di introdurre Mur a Ioria e, indirettamente, a tutti i lettori che ancora non lo conoscevano. Il cavaliere d'Ariete dà così sfoggio dei suoi poteri di base, teletrasporto e telecinesi, e mette in evidenza alcuni tratti base del suo carattere, ben più pacato di quello di Ioria. D'altra parte il loro scontro è essenzialmente gratuito, e questo abbassa in un certo senso il livello del capitolo. Molto bello invece, sia a livello di dialoghi che di contenuti, l'incontro tra Pontos e Gemini. Curiosamente, Mur ha i capelli più corti rispetto al manga classico, ma è difficile dire se la cosa sia voluta o se sia solo lo stile di Okada. Le parole di Mur riguardo la morte dell'armatura del Leone ricordano da vicino quelle che dirà a Sirio nel manga classico. Come pure in quelle circostanze, si ha l'impressione che le armature possano inspiegabilmente morire per un danno relativamente minore, visto che sono solo i bracciali della corazza ad essere danneggiati. Per la prima volta in un manga italiano, l'Altura delle Stelle viene chiamata in questo modo invece che con l'originale Star Hill. Gemini sembra capace di prevedere il futuro, almeno in modo vago, attraverso il movimento degli astri, ma al momento è ignoto come abbia imparato tale tecnica. Continuando la tradizione dei numeri precedenti, Mur spiega come agisce il suo potere telecinetico, che a quanto pare blocca direttamente la zona del cervello che da inizio al movimento, interrompendo quindi il flusso di scariche neuronali verso i muscoli. I soldati che Ioria uccide assomigliano a quelli che Ponto aveva mandato dopo lo scontro tra Leo e Iperione, segno che i Titani possiedono una sorta di milizia generica composta da soldati con corazze identiche, capaci di riflettere la luce e rendere invisibili. Il commento di Ioria sull'improvvisa pesantezza dell'armatura indica che, una volta morta, una corazza diventa solo un ingombrante pezzo di metallo, resistente ma privo di qualsiasi potere. Una situazione del genere si verifica anche se il cavaliere è indegno o incapace di usare la corazza, accadrà infatti a Pegasus nel primo numero del manga classico e nel primo episodio dell'anime.