SAINT SEIYA EPISODE G N°3

IL GIUSTO

Personaggi Presenti: Shura, Saga, Shaka, Mur, Aioria, Aldebaran, Lythos, Giapeto, Iperione, Crono, Giganti.

Data: Incerto, probabilmente notte tra 18 e 19 Aprile 1979.

Lunghezza: 3 pagine a colori, 32 pagine in b/n.

Alla sesta casa, Shaka avverte due cosmi provenire dalle stanze del sacerdote, uno nero come la pece e l'altro in procinto di esplodere. A sua insaputa, questi cosmi appartengono a Saga ed a Shura che, colpito dal potere dell'Illusione Diabolica, si dimena in preda al dolore distruggendo tutto quel che lo circonda. Osservandolo, Saga riflette sul fatto che l'Illusione Diabolica è da sempre la tecnica segreta del Grande Sacerdote, e che in teoria nessun altro potrebbe usarla, neanche un impostore come lui. Il cosmo di Shura infatti continua a resistere, opponendosi al potere di Gemini, e preso dalla disperazione il custode della decima casa scatena il suo colpo segreto Excalibur, devastando l'ambiente circostante. Anche il Sacerdote ne viene investito, ma il potere oscuro del suo cosmo continua a persistere, impedendo a Shura di pensare chiaramente a causa del dolore. Quando la polvere si dirada, Shura si accorge che il Sacerdote ha ora indosso l'armatura dei Gemelli, che lo ha protetto, e capisce finalmente che in verità si tratta di Saga. Credendo che Saga abbia fatto qualcosa al Sacerdote, Shura lo attacca frontalmente, ma il dolore dell'Illusione Diabolica gli impedisce di imprimere la massima forza all'Excalibur, che così viene bloccata dal cavaliere di Gemini con una sola mano. Approfittando del momento, Saga scatena il suo colpo segreto, la Galaxian Explosion, che investe in pieno Shura. Ferito e sanguinante, il cavaliere della decima casa crolla al suolo, ma con uno sforzo di volontà si rifiuta ancora di arrendersi. Saga però è più che mai deciso ad averlo al suo servizio, e così lo colpisce di nuovo con l'Illusione Diabolica, provocandogli un dolore persino più lancinante di prima. Nonostante tutto, Shura, ormai incapace di muoversi, continua a resistere, spingendo Saga a dire "Sino a tal punto è inflessibile il tuo senso della giustizia ?! Vorrà dire che ti rivelerò la mia vera identità. Io sono la giustizia, Shura". A queste parole, Shura si blocca e, sottomesso al potere del nemico, accetta di identificarlo con la giustizia e si inchina ai suoi piedi. Osservandolo, Saga è soddisfatto perché l'aver piegato, almeno in parte, la volontà di un cavaliere d'oro significa che il suo potere è ormai superiore a quello dei suoi parigrado e si sta avvicinando sempre di più a quello del vero Sacerdote. Intanto, in Jamir, Aioria, Lythos ed Aldebaran tornano alla torre di Mur, scoprendo che il cavaliere dell'ariete sta sanguinando copiosamente. Durante la battaglia infatti, Mur aveva impedito alle sue ferite di sanguinare eccessivamente, in modo da non apparire debole al nemico, ma ora esse grondano sangue. Ignorando il dolore però, Mur prende i suoi attrezzi, dichiarando di aver deciso di riparare l'armatura del Leone a dispetto dell'ardore giovanile di Aioria. Seppur grato, Aioria vorrebbe prima medicare Mur, ma il cavaliere rifiuta, spiegando che ora userà proprio il suo sangue per ridare la vita alle zanne del leone. E' infatti necessario sangue di cavaliere per riparare un'armatura sacra, e proprio per offrire il suo sangue Aldebaran aveva accompagnato Aioria in Jamir, anche se ora il suo aiuto non è più necessario. Non volendo che Mur rischi la vita, Aioria si oppone, ma il cavaliere d'ariete gli chiede d'aver fede in lui ed inizia la riparazione. Nello stesso momento, al tempio di Crono, Giapeto chiede perdono per aver agito senza permesso ed offre di privarsi della vita per espiare la sua colpa. Iperione però lo ferma e perora la sua causa con Crono, principalmente perché gli altri Titani non sono ancora risorti e vista la guerra imminente non possono permettersi di perdere guerrieri. A fermare la loro diatriba è lo stesso Crono, che usa i suoi poteri per liberare altri che si uniranno alla sua causa: la stirpe dei Giganti.

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Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 6 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Per quale motivo Virgo non accorre alle sale del Sacerdote quando avverte i due cosmi darsi battaglia ? per di più anche gli altri cavalieri d'oro dovrebbero riconoscere con facilità almeno il cosmo di Capricorn ed accorrere in caso il Sacerdote fosse in pericolo. Parimenti, il boato dell'Esplosione Galattica dovrebbe essere udito almeno nelle case più vicine (nel manga classico, quando Gemini attacca Phoenix, il rumore viene udito in tutto il Grande Tempio). Il mantello di Capricorn resta intatto per tutto il combattimento, persino dopo l'Esplosione Galattica. Iperione e Giapeto non si tolgono l'elmo di fronte a Crono come d'abitudine.

Note: " Vorrà dire che ti rivelerò la mia vera identità. Io sono la giustizia, Shura ". Un capitolo più breve del solito, chiaramente diretto a concludere le sottotrame lasciate in sospeso nel precedente, ma comunque interessante per il modo in cui vengono caratterizzati i vari cavalieri d'oro. Gemini sta chiaramente continuando a contrapporre se stesso al vero Grande Sacerdote, nella speranza di essergli pari non sono nell'apparenza ma anche nel potere. E' interessante notare che ora ha bisogno di indebolire Capricorn con la Galaxian Explosion, di usare due volte il colpo del demone e di un'argomentazione razionale per sottomettere a se un cavaliere d'oro, mentre tra sei anni riuscirà a prendere il controllo di Ioria con un colpo solo, segno che il suo potere continuerà a crescere negli anni. La sottomissione mentale di Capricorn è essa stessa una novità, in quanto, nel manga classico, il cavaliere in punto di morte ammetteva di seguire Gemini perché per lui la forza e la giustizia erano la stessa cosa, sostenendo quindi la linea di pensiero tipica di Cancer. Il concetto veniva ripetuto poco dopo da Fish, che rivelava ad Andromeda come lui, Cancer e Capricorn conoscessero la malvagità del Sacerdote. L'anime, gli OAV e la side story della Jump Gold Selection 2 però, pur lasciando inalterati gli eventi, contribuirono a modificare l'immagine del custode della decima casa, che venne rappresentato come un cavaliere realmente fedele ad Atena, consapevole dei propri errori e pronto a sacrificarsi e ad aiutare Sirio per adempiere ai suoi doveri. In questa stessa ottica Capricorn venne ripreso nella saga di Hades, ed ora, in Episode G, Kurumada cerca di spiegare le ragioni che lo portarono a seguire Gemini in primo luogo. Al momento non è noto se, nel corso di Episode G, Capricorn riuscirà a liberarsi o meno dal controllo di Gemini, ma, col senno di poi, si può interpretare l'espressione che il cavaliere ha sul viso quando, subita la Pienezza del Dragone, Sirio gli spiega di essere pronto al sacrificio per Atena, proprio come il momento in cui la presa del Sacerdote si spezza. A quanto pare un cavaliere con sufficiente esperienza e forza di volontà può controllare il proprio flusso sanguigno per brevi periodi. Come questo avvenga non è chiaro, ma è possibile che Mur abbia usato i suoi poteri mentali per fermare l'emorragia, oppure che abbia contratto i muscoli per impedire la fuoriuscita del sangue. Non è la prima volta che vediamo una netta contrapposizione tra il carattere calmo di Mur e quello più impulsivo di Ioria, nella saga di Nettuno ad esempio i due arriveranno vicini allo scontro quando si tratterà di decidere se andare o meno nel regno degli abissi. A quanto pare, Toro aveva seguito Ioria per donare il proprio sangue per la riparazione dell'armatura del Leone. Questo indica che il custode della seconda casa non condivide i pregiudizi di alcuni dei suoi parigrado dei confronti di Ioria, e lo rispetta almeno come cavaliere. Toro inoltre mostra di conoscere abbastanza bene Mur, nello scorso capitolo ad esempio sapeva già della Stardust Revolution, ed ora rivela di conoscere i dettagli del processo di riparazione di un'armatura. Una loro possibile amicizia era già stata accennata nell'anime, subito dopo lo scontro tra Toro stesso e Pegasus. Gli attrezzi da lavoro di Mur appartengono in realtà all'armatura d'argento dello Scultore, ed al momento non è noto perché si trovino nelle mani del cavaliere d'ariete. Per la prima volta vediamo Mur riparare un'armatura indosso al suo possessore. A quanto pare, Hyperion ha riparato il fianco della sua Soma dopo lo scontro con Ioria. Nel parlare con Giapeto, il Titano rivela quello che Giapeto stesso aveva accennato nel capitolo precedente, ovvero il fatto che dei 12 Titani esistenti, solo loro due sono per il momento risorti. I Giganti sono, al pari dei Titani, parte della progenie di Crono. Nel mito mossero guerra a Zeus, che dopo una dura battaglia e con l'aiuto degli altri Dei riuscì ad intrappolarli nel Tartaro fulminandoli con le sue saette. Come nel capitolo precedente, le prime tre pagine erano originariamente a colori, e sono state convertite in bianco e nero nell'edizione italiana.