SAINT SEIYA EPISODE G N°6

COLUI CHE AZZANNA IL DESTINO

Personaggi Presenti: Aioria, Ceo, Shaka, Aiolos.

Data: Incerto, probabilmente 26 Aprile 1979.

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

In India, il cosmo di Shaka inizia a risplendere, opponendosi a quello oscuro dei Titani e spingendo Ceo ad affrettarsi nella sua missione. Al Dio continua però ad opporsi Aioria, sanguinante ma sorretto dal suo cosmo d'oro e dalle zanne del leone. Venendone la determinazione, Ceo decide di prendere sul serio il cavaliere e di liberarsi di lui, attaccando con i fulmini neri prodotti dalla sua Soma. Aioria non riesce a vedere i colpi del nemico ed è obbligato a subirli impotente, venendo centrato più volte. Anche un tentativo di contrattacco si rivela fallimentare quando Ceo blocca il calcio del cavaliere e, dopo aver spiegato che nulla può battere in velocità la sua sciabola, perfora l'armatura d'oro e gli affonda le dita nella gamba. Impotente, Aioria viene lanciato in aria e subisce sia l'Ebony Illumination che lo Sparkle Rapier, crollando infine al suolo privo di forze. Sul punto di lasciarsi andare, Aioria ricorda l'addestramento con suo fratello Aiolos, ed in particolare il giorno in cui riuscì a creare un colpo quasi invincibile, nel quale aveva riposto tutte le sue speranze. Il cavaliere del Sagittario però gli vietò di usare quella tecnica perché consumava troppe energie e persino in una semplice situazione di allenamento lasciava Aioria appena capace di reggersi in piedi. Il guerriero quindi gli consigliò di usarlo solo in una situazione eccezionale, ad esempio per proteggere Atena, ma anche una persona amata, un innocente o un amico la cui vita è in pericolo, solo in quel caso Aioria avrebbe dovuto riversare nel proprio cosmo tutto se stesso, mutandolo in invincibili zanne. Intanto, Ceo sta per distruggere il tempio in cui si trova Shaka, ma all'improvviso avverte alle sue spalle una minaccia incombente, simile ad una belva. Quando cerca di difendersi però scopre che non c'è nulla e comprende che è stato il cosmo di Aioria a manifestarsi sotto forma di leone. Il cavaliere d'oro si rialza e, pur essendo palesemente esausto, solleva il braccio per attaccare. Non volendo lasciargli l'iniziativa, Ceo sferra lo Sparkle Rapier, ma Aioria lo infrange con il Lightning Plasma, sbalordendo il Titano. Questo attacco lascia però il cavaliere con la guardia scoperta, ma quando Ceo cerca di approfittarne, viene colpito alle spalle da un raggio di luce. Il cosmo di Aioria infatti ha creato un universo di stelle scintillanti, la cui energia aumenta di pari passo con il cosmo del Leone. Dando fondo a tutte le sue energie, Aioria si prepara a scatenare contro Ceo l'universo da lui creato.

Glossario: Ebony Illumination: Fonte di luce d'ebano. Sparke Rapier: Fioretto scintillante.

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 11 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Come già nel capitolo precedente, Virgo viene definito uno degli assassini di Micene, ma al momento l'affermazione non ha fondamento. Ioria indossa l'armatura d'oro già durante l'addestramento, prima quindi di ricevere l'investitura (ma vedi Note). Anche contro Iperione Ioria si era trovato in una situazione disperata ed in circostanze simili, eppure non aveva considerato di usare il nuovo colpo segreto.

Note: "Stelle balenanti […] conficcate nel fato le vostre zanne !". Un capitolo molto avvincente, con una regia che ricorda più l'episodio di un anime che parte di un fumetto. Proprio questo causa alcuni tempi morti nel combattimento, che comunque non ne risente particolarmente, anche grazie ai dialoghi ed alla caratterizzazione. Unica nota un pò stonata, i curiosi riferimenti ad una paghetta di Ioria, che ripropone la questione delle paghe dei cavalieri, accennata nel numero scorso. All'interno del tempio di Shaka si trova una statua di Buddha riverso al suolo, nella posizione in cui morì. Come già notato nello scorso numero, Ceo può usare la sua sciabola per generare fulmini neri, in un certo senso simili a quelli di Ioria stesso. Il fatto che il cavaliere del leone non riesca a vedere i colpi del nemico suggerisce che sono alla velocità della luce, o comunque molto vicini, cosa che peraltro ha senso visto che si tratta di scariche di luce. E' già la seconda volta che l'armatura del leone viene danneggiata, anche se rispetto al combattimento tra Ioria ed Iperione i danni sono più leggeri e la corazza non avrà bisogno di ulteriori riparazioni da parte di Mur. Il flashback dovrebbe essere ambientato durante l'addestramento di Ioria, che, come sappiamo, si è svolto sotto la supervisione di Micene. È comunque possibile che si tratti solo di un ulteriore allenamento, visto che Ioria ha già l'armatura e dal manga classico sappiamo che i cavalieri avevano ottenuto l'investitura poco tempo prima della morte di Micene. Inoltre, già nella Jump Gold Selection veniva indirettamente spiegato che, anche dopo aver ottenuto l'armatura, un cavaliere poteva scegliere di continuare ad allenarsi, in modo da affinare la propria tecnica o ideare nuovi colpi segreti, come fa Ioria in quest'occasione. A quanto pare, Ioria aveva l'abitudine di combattere senza elmo anche durante gli allenamenti. L'esistenza di un terzo colpo segreto per il cavaliere del Leone era stata già ipotizzata da Mur nel numero quattro, durante un dialogo con Toro poco prima dell'attacco dei Giganti. Questa tecnica, il Photon Burst, verrà mostrata in azione nel prossimo capitolo, ma già ora ne vengono spiegati alcuni principi base. A quanto pare, Ioria genera una galassia di stelle con il suo cosmo, lasciando poi accumulare l'energia al loro interno, fino a farla esplodere in una pioggia di colpi. Sotto alcuni punti di vista assomiglia quindi al Sacro Leo, ma anche alla Galaxian Explosion di Gemini ed alla Stardust Revolution di Mur. Il dialogo tra Micene e Ioria, oltre a confermare lo speciale rapporto di affetto esistente tra i due, ed a mostrare ancora una volta la maturità del cavaliere del Sagittario, indica l'esistenza di una paghetta settimanale che il cavaliere del Leone riceverebbe dal fratello. Questo suggerisce che Micene aveva una qualche fonte di reddito, ma non sappiamo se si tratta di una specie di stipendio dato dal Grande Tempio o di altro.