SAINT SEIYA EPISODE G N°9

IL CONDANNATO

Personaggi Presenti: Aioria, Shura, Crono, Febe, Teti, Tia, Rea, Mnemosine, Temi, Aldebaran, Atlante, Giapeto.

Data: Incerto, probabilmente 27 Aprile 1979.

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

Stupito, Aioria osserva il corpo mitologico di Crono, che, nudo, gli è di fronte. Il Dio emana un cosmo potentissimo, simile ad un buco nero che assorbe ogni cosa, ma ha l'aspetto di un ragazzo persino più giovane del Leone, ed un corpo che non sembra adatto alla battaglia. Incredibilmente però, Crono è confuso, e le sue prime parole sono "Dove mi trovo ?". Preoccupando le Titane infatti, il Dio non ricorda più niente, ed anzi chiede persino ad Aioria perchè si trovi innanzi a lui. Rea, Temi e le altre Dee sono spiazzate da questo sviluppo, anche perchè riescono a percepire che l'anima del loro sire è vuota. Mnemosine, che governa la memoria, spiega che le saette di Zeus non intrappolavano solo il corpo di Crono, ma anche il loro cosmo, che negli Dei contiene potere, conoscenza e ricordi. Zeus aveva sigillato le membra del Dio con i suoi fulmini, ma tale sigillo, incapace di contenere all'infinito un potere vasto come quello di Crono, si sono logorati nel tempo, al punto da permettere al fulmine di Aioria di frantumarli. Quel fulmine però ha distrutto anche l'immagine illusoria di Crono creata dal suo cosmo, di fatto spazzando via ogni ricordo del Dio, che appunto lì risiedeva. Nel sentir ciò, Aioria cerca di cogliere l'occasione propizia e lancia un potentissimo fulmine di energia contro il Dio indifeso, ma Temi accorre a proteggerlo, sferrando con un calcio il colpo segreto Brabeus Blade e tagliando in due il colpo di Aioria e ferendolo con una lama di luce. La Dea, che ha il potere di giudicare gli esseri umani, genera sul corpo del cavaliere d'oro una pressione proporzionata alle sue presunte colpe, iniziando a schiacciarlo al suolo. Questa tecnica è il Brabeus Talanton, che si manifesta con una bilancia di luce i cui piatti rappresentano peccati e virtù del cavaliere d'oro. Immediatamente, il piatto che rappresenta i peccati si posiziona sopra il ragazzo, per schiacciarlo con il proprio peso. Non ancora soddisfatta, Temi sferra un altro calcio, per tagliare la testa di chi ha osato cercare di ferire Crono. La Brabeus Blade però viene fermata dal filo di Excalibur, Shura infatti è appena giunto in soccorso del compagno, nonostante le ferite riportate contro Crio. Le Titane sono infastidite da tale intervento, ma Temi è comunque certa di poter uccidere da sola il nemico, e salta contro di lui. A fermarla giunge improvviso un fulmine di Aioria, ancora vivo nonostante il peso opprimente della bilancia e pronto a combattere. Il cavaliere sferra il Lightning Plasma, che però viene rimandato al mittente dal Brabeus Blade, proprio mentre il peso terribile del Brabeus Talanton aumenta, impedendo al Leone qualsiasi movimento ed obbligandolo a subire passivamente il suo stesso colpo segreto. All'ultimo istante però Shura interviene di nuovo, sostenendo il peso del Brabeus Talanton con il braccio sinistro e sferrando Excalibur col destro, in modo da annullare il Lightning Plasma. Nonostante le proteste di Aioria, il cavaliere di Capricorn ricorda che sostenersi a vicenda è nella natura degli esseri umani, e che quindi ora aiuterà il compagno sostenendo il peso delle sue colpe. Queste parole spingono Temi a ricordare Atlante, che Zeus punì a sopportare il peso del mondo, per simboleggiare che delle membra mortali non possono sopportare a lungo il peso dei loro peccati. In quel momento interviene Rea, seccata dal prolungarsi del duello, che interviene per contribuire alla morte di coloro che hanno osato ribellarsi a Crono, suo consorte sin dalle epoche mitologiche. Con un gesto, la Titana usa il Ge Phython, facendo comparire quattro immensi serpenti di pietra, che si appoggiano sul piatto della bilancia, schiacciandolo del tutto. Sconfitti i nemici, le Dee decidono di tornare al labirinto insieme a Crono, troppo vulnerabili nelle sue spoglie attuali, per interrogare Ponto circa una possibile soluzione. Scomparse le sette divinità, tutto sembra finito, ma lentamente la bilancia ed i serpenti di pietra iniziano a sollevarsi, sostenuti da Shura. Il cavaliere di Capricorn si accerta delle condizioni del compagno, vivo ma ormai incapace di muoversi. Aioria rimprovera il parigrado per non essere fuggito quando ne aveva la possibilità, mettendo quindi a rischio la vita, e Shura in effetti ammette che, dati gli ordini del Grande Sacerdote, nessuno verrà in loro soccorso, e che quindi presto verranno schiacciati. Ciononostante, se proprio deve morire, è felice di farlo con accanto un amico. Queste parole colpiscono profondamente Aioria, ma proprio in quel momento qualcun altro solleva senza sforzo l'enorme piatto della bilancia, scusandosi per il ritardo: Aldebaran del Toro è giunto in aiuto dei due amici in pericolo.

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Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 17 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Nel colpire la gamba di Temi con Excalibur, Capricorn dovrebbe ferirsi la mano a causa della resistenza della Soma, come accadde a Ioria contro Iperione. Per arrivare alla statua di Atena, Toro deve aver attraversato le Dodici Case, quindi gli altri cavalieri d'oro dovrebbero averlo avvisato dell'ordine. Lo stesso discorso vale per Capricorn, che deve aver superato le case di Acquarius e Fish.

Note: "Non mi dispiace di dover morire insieme ad un amico". Un gran bel capitolo, soprattutto per le interazioni tra Ioria, Capricorn e, nel finale, Toro, che mettono in secondo piano quel che dovrebbe essere il tema principale, ovvero la capacità degli uomini di vivere sopportando (a volte anche ignorando) il peso delle proprie colpe. Da varie frasi in questo e nei capitoli successivi si intuisce che il corpo attuale di Crono non è quello che aveva nelle epoche mitologiche, ma solo una specie di simulacro, dotato di un cosmo latente ma incapace di usarlo, e quindi indifeso di fronte ai nemici. Questo è successo a causa di un secondo sigillo di Zeus, e dell'azione di Ioria che, spazzando via l'enorme manifestazione del cosmo del Dio nello stesso momento in cui lo liberava, ne ha anche cancellato i ricordi. Tre delle Titane fanno riferimento ai loro ruoli mitologici: Temi era la Dea della Giustizia, amministratrice di colpe, e fa effetto vederla da nemica, visto che nei CdZ la Dea della Giustizia è stata erroneamente identificata con Atena. Mnemosine è la Titana della memoria, capace di riportare alla luce gli antichi ricordi, e Rea era la moglie di Crono stesso. Temi mostra finora due colpi segreti: Brabeus Blade e Brabeus Talanton. Brabeus in greco vuol dire "giudizio", ed infatti le due tecniche significano Lama del Giudizio e Bilancia del Giudizio. La prima tecnica è una specie di Excalibur, lanciata con un calcio e capace di dividere anche i colpi energetici, per poi deviarli e rimandarli al mittente, mentre il secondo ricorda un pò la tecnica di Pharaoh di Sfinge perchè materializza una bilancia, che simboleggia colpe e virtù. La vittima, posta sotto il piatto delle colpe, viene schiacciata dal suo peso, che secondo Temi è una rappresentazione fisica dei peccati da lui commessi in vita. Shura non è a conoscenza dell'ordine di non interferenza del Sacerdote perchè, quando è stato diramato, stava combattendo con Crio insieme a Ioria. A quanto pare, le Titane invece sapevano di tale ordine, forse grazie a Ponto o Crono stesso. La Soma di Temi ha una particolarissima protezione per le gambe, a forma quasi di calza a rete, chiaramente metallica. Temi fa riferimento al mito di Atlante, il Titano condannato a sopportare il peso del cielo, che compare anche nelle dodici fatiche di Ercole. Rea usa il colpo segreto Ge Phython, ovvero Pitoni della Terra, con cui usa il suolo per creare dei serpenti di pietra e terreno, capaci di muoversi come se fossero vivi. Accenni dell'amicizia tra Capricorn e Ioria, sostenuta più dal primo che dal secondo, almeno finora, si erano visti sin dal primo numero, per poi continuare nel 3 e nel 7, ma è la prima volta che Shura chiama apertamente "amico" il compagno. L'arrivo di Toro al Grande Tempio è documentato nel capitolo speciale. Il cavaliere d'oro era in Jamir sin dagli eventi del numero 2, e per questo non aveva ricevuto l'ordine del Grande Sacerdote.