SAINT SEIYA EPISODE G N°9

COLUI CHE MUOVE LE CORRENTI

Personaggi Presenti: Camus, Oceano, Aioria, soldati.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979.

Lunghezza: 44 pagine in b/n.

Oceano e Camus confrontano i rispettivi poteri. Il primo è in grado di generare l'acqua, fonte di vita ed in continuo movimento, il secondo di arrestarla, fermando il moto degli atomi con il proprio gelido cosmo. Il Titano osserva i cristalli di ghiaccio creati da Acquarius e prepara il Thalassa Deluge, ma il cavaliere d'oro congela immediatamente ogni cosa con un solo gesto, intrappolando anche il nemico. I soldati pensano che la vittoria sia arrivata, ma Aioria li avverte che il cosmo del Dio è ancora presente, ed infatti improvvisamente Oceano frantuma il ghiaccio con due spade corte. Queste daghe, dono di Gaia, sono parte della sua Soma ed hanno il potere di risucchiare la vita, come il Dio dimostra ruotandole e generando due possenti vortici d'acqua. Sotto gli occhi di Camus, i vortici si scontrano, scatenando il colpo segreto Current Impact, la cui onda d'urto travolge il cavaliere d'oro. Oceano è convinto di aver ottenuto la vittoria, e ribadisce che gli esseri umani non possono far altro che piegarsi alla volontà degli Dei, ma Aioria, avanzando circondato dal bagliore del suo cosmo, dichiara calorosamente che non è così. Anche se gli Dei hanno creato il mondo e gli uomini, questi ultimi hanno ora il diritto di lottare per la loro sopravvivenza. Oceano, pur accettando il discorso di Aioria, lo critica per non essere intervenuto in difesa di Camus, ma il Leone ribatte che le cose non stanno affatto così. Il Dio è infatti circondato da anelli di ghiaccio, che gli impediscono ogni movimento. In quel momento si rialza Camus, che spiega di aver preso provvedimenti per impedire al nemico di uccidere i soldati, intrappolandolo tra i suoi anelli poco prima, quando aveva generato la coltre di ghiaccio. Quegli anelli sono il Koltso, e terranno il Dio imprigionato finchè le guardie non si saranno allontanate, poi il loro duello potrà riprendere. Seccato a quest'ultima frase, Aioria interviene, dicendo di essere lui l'avversario di Oceano, ma Camus risponde con calma di essere il più adatto a quello scontro. I poteri del leone, basati sul fulmine, verrebbero infatti dispersi dalle acque di Oceano, mentre i suoi, basati sul ghiaccio, hanno maggiori probabilità di vittoria. Inoltre, il cosmo di Aioria è ormai indebolito per le numerose battaglie, quindi il suo compito sarà solo quello di proteggere i soldati, mentre lui affronterà Oceano. Il Dio, finora rimasto in silenzio, interviene affermando che quella di Acquarius è solo illusione, perchè nessun ghiaccio potrà resistere al suo cosmo in espansione, ed inizia a far pressione sugli anelli. Aioria non è ancora convinto, ma Camus chiude il discorso affidandogli la difesa dei soldati in segno di fiducia, e preparandosi a fronteggiare l'offensiva del Dio oscuro. Soddisfatto, Oceano sferra improvvisamente lo Stream Edge, due fendenti d'acqua che assorbono gli anelli di ghiaccio e sfrecciano contro Camus, obbligandolo a congelarli per difendersi. La strategia ha successo e le lame d'acqua cadono al suolo, ma in quel momento il cavaliere si accorge che Oceano, facendosi trasportare dalla corrente, gli si è portato davanti ad altissima velocità. A distanza ravvicinatissima, il Titano sferra il Current Impact, colpendo in pieno Acquarius, che riesce solo ad incrociare le braccia per difendersi. Per di più, gli effetti collaterali del colpo stanno per abbattersi sui soldati inermi, obbligando Aioria a proteggerli con il Lightning Plasma, con il quale crea un semicerchio di energia che disperde parte della forza dell'attacco. Il cavaliere di Leo è impressionato dal danno che la sua mano ha subito, pur ricevendo solo l'onda d'urto dell'Impact, e teme per la sorte di Camus, che però, seppur sanguinante, è ancora in piedi. L'eroe ammette che, se avesse subito in pieno il colpo, sarebbe sicuramente morto, ma ciò non è accaduto perchè le braccia del Titano sono completamente congelate. Il cavaliere spiega di aver dosato il gelo per non essere notato, in modo da congelare lentamente le braccia e le mani del Dio ed impedirgli di attaccare con tutta la sua potenza. Ora però Camus può attaccare liberamente, e sferrare il Diamond Dust, il cui gelo investe in pieno Oceano, penetrando persino la sua Soma. Certo della vittoria, Camus ribadisce il diritto degli uomini di scegliere quali dei venerare, ma Oceano, frantumando facilmante il ghiaccio che gli intrappolava le mani, minaccia che, dopo l'estinzione degli esseri umani, grazie alle sue acque creerà nuove creature ancora più perfette.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 18 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Nonostante Acquarius dica varie volte ai soldati di allontanarsi, loro continuano a restare sul campo di battaglia. Nel secondo numero, Iperione dava a intendere abbastanza chiaramente che le Soma erano sia armatura che arma, ed infatti ne usava il potere con un colpo segreto. Ora invece Oceano usa le due daghe pur continuando ad indossare l'armatura (vedi Note).

Note: "Non è questione di chi sia arrivato prima, ma di chi possegga le qualità più adatte alla situazione". Un capitolo dal ritmo un pò lento, ma comunque molto appassionante grazie alle diverse strategie messe in campo da Acquarius, che fronteggia Oceano non solo con la forza ma anche con la ragione. Oceano possiede due daghe, dalla lama luminosa, dono di Gaia. Non è chiaro se queste siano parte della sua armatura, come per esempio le armi di Libra, o se invece siano un dono, ma il fatto che possiedano la resistenza della Soma fa pensare alla prima ipotesi. Di certo comunque le daghe non sono il totem della Soma, visto che Oceano sta ancora indossando la corazza. Il Titano mostra tre colpi segreti: oltre al già citato Thalassa Deluge, sferra infatti il Current Impact (Impatto della Corrente), con cui genera due vortici d'acqua che ruotano ad enorme velocità in direzioni opposte, esplodendo quando si scontrano, e poi lo Stream Edge (Flusso Affilato o Taglio del Flusso), con cui crea una specie di lame d'acqua. Come giustamente notato da Acquarius, Ioria non è cavaliere adatto ad affrontare Oceano, perchè il suo fulmine verrebbe disperso ed indebolito dall'acqua del Dio, secondo le normali leggi della fisica. Ioria è inoltre stanco per i numerosissimi scontri consecutivi che ha affrontato, e non riposa dal periodo subito successivo al duello con Ceo. Dopo quel momento, ha combattuto, per intero o brevemente, con Crio, Cronos e Temi, subendo i loro colpi segreti e perdendo molto sangue. Curiosamente, gli Anelli di Ghiaccio non vengono chiamati Koliso, come nella serie classica, ma Koltso. Visto che la prima versione è apparsa per iscritto in numerosi fonti, è verosimile che questa sia un errore.