LOST CANVAS - EPISODIO N°7

I FRUTTI DELLA MAGNOLIA

Disegnatori: Himaki Yuuji, Motohashi Hideyuki

Personaggi presenti: Tenma, Yato, Yuzuriha, Aron, Asmita, Doko, Aldebaran, Sasha, Cerbero.

Ai piedi della lugubre cascata di sangue, che sorge tra la sesta e la settima prigione di Ade, sorge un albero, la magnolia degli inferi, ed è verso di esso che Tenma e Yato sono diretti, guidati da Yuzuriha. La ragazza spiega loro che, secondo il maestro, a quell'albero è legato il segreto che permette agli Spectre di risorgere ogni volta che serve, e che quindi condannerebbe alla sconfitta i Cavalieri di Atena. Correndo il più in fretta possibile, i tre attraversano un passaggio segreto che collega la valle della morte agli Inferi veri e propri, nella speranza di riuscire a portare a termine la missione prima che il braccialetto di Tenma si sfaldi del tutto, portando alla morte il cavaliere. Ben presto, i guerrieri riescono a spuntare nelle vicinanze della sesta prigione. Vengono però intercettati dal mostruoso Cerbero, che ringhiando li aggredisce. Evitate le teste del cane con un balzo, i tre cercano di decidere il da farsi, e Yato propone ai compagni di proseguire, mentre lui si occuperà del mostro. Lanciandosi all'attacco, il guerriero centra una testa con la Criniera dell'Unicorno, ma viene quasi divorato dalla seconda, che Yuzuriha chiude appena in tempo saltandovi sopra. La stessa ragazza però è messa sulla difensiva dalla terza testa, che la obbliga a tornare a terra. Tenma prende allora in mano la situazione e sferra il proprio Ryuseiken, generando una raffica di colpi che abbatte il mostro, facendolo schiantare al suolo. Liberi di proseguire, i tre arrivano alla settima prigione, dove sono rinchiusi i ladri e truffatori, e non possono fare a meno di rattristarsi nel vederli soffrire nel profondo del lago di sangue. Tenma in particolare è furioso che Aron, un tempo amante della vita e dei colori, ora stia combattendo contro Sasha per imporre una tale oscurità sul mondo. Il ragazzo giura di fare qualcosa per far rinsavire l'amico di un tempo, ma in quel momento Yato e Yuzuriha attirano la sua attenzione: Hades è apparso di fronte a loro, ed è venuto per parlare con Tenma. Tutti sono stupiti di vedere il Dio, ed in particolare Tenma, che non capisce perchè Hades sia venuto loro incontro di sua spontanea volontà, ma prima che possa ipotizzare qualcosa, Yuzuriha decide di approfittare della situazione e si lancia all'attacco brandendo i propri pugnali. Ovviamente, contro un Dio un tentativo del genere non basta, ed infatti Hades la ferma con un solo gesto, accusandola di arroganza e lanciandola facilmente indietro, dove Yato la prende al volo attutendo la caduta. Tenma è preoccupato per i compagni, ma in quel momento Aron gli afferra gentilmente il viso con le mani, tirandolo a se e portandolo vicino al proprio. Il Dio afferma di volergli bene e dichiara che, quando lo ha ucciso, ha in qualche modo legato la propria vita alla sua. Osservando il braccialetto di fiori, Aron afferma che, nonostante l'intervento di Sasha, quella situazione non può essere casuale, e gli propone di unirsi al suo esercito, di aiutarlo a cambiare il mondo. Aron continua dicendo che insieme potranno dipingere la Terra di nero, donandole quiete e silenzio, e che il solo ostacolo da eliminare è Atena. Yato e Yuzuriha gridano a Tenma di non lasciarsi confondere, ma il ragazzo, dopo aver abbassato lo sguardo per qualche secondo, allontana gentilmente le mani di Aron e lo fissa negli occhi con un sorriso di sfida, dicendo di non essere affatto interessato ad una proposta così poco allettante e di preferire Sasha. Ribadendo di essere cavaliere di Atena, Tenma dichiara che combatterà per salvare il mondo che Aron amava, non quello che ora vuole creare. Sorridendo tristemente, Aron si libera della stretta di Tenma, affermando che l'amico è quel che lui avrebbe potuto essere, poi balza in groppa a Cerbero, nel frattempo ripresosi, dicendo di dover lasciare quei luoghi, ma anche che prima o poi si rivedranno di sicuro, e quella volta dovranno affrontarsi. Sarcastico, Tenma replica che, quando succederà, lui lo sconfiggerà, e gli ricorda che mantiene sempre le proprie promesse. Consapevole di ciò, Aron saluta l'amico, dandogli appuntamento al Grande Tempio, poi si allontana insieme a Cerbero. Rimasti soli, Tenma, Yato e Yuzuriha riprendono il cammino, fino a raggiungere la base della lugubre cascata di sangue, in cima alla quale si scorge un albero. Decisi a raggiungerlo, i tre iniziano ad arrampicarsi, ma ben presto Tenma avverte una sensazione strana. Preoccupato, chiede notizie a Yazo e Yuzuriha, solo per accorgersi che sono completamente paralizzati, come se il tempo si fosse fermato. In quel momento, una voce afferma che è stata opera sua, che agisce nell'ombra, e subito dopo con un boato la cascata esplode, rivelando l'apparizione del cavaliere d'oro di Virgo. Tenma è stupito nel vedere un cavaliere d'oro comparire dalla cascata di sangue, e si chiede cosa faccia in Ade. L'uomo, sospeso a mezz'aria in posa da meditazione e con gli occhi chiusi, si presenta come Asmita della Vergine, ed accusa Pegasus di aver peccato contro gli Dei, sfidando persino colui che governa la morte. Al Grande Tempio, Libra chiede al cavaliere del Toro il permesso di passare per la sua casa, in modo da tornare alla settima. L'enorme guerriero, in piedi davanti al proprio tempio con le braccia incrociate, saluta il compagno, che fino a quel momento si era occupato di difendere la casa dell'Ariete al posto di Sion, e gli chiede se ora stia tornando a proteggere quella della Bilancia. Doko annuisce, spiegando che Sion sta per tornare e quindi la sua presenza non è più necessaria, ma ammette anche di essere preoccupato per le notizie portate dal messaggero del Jamir, secondo cui gli Spectre sono praticamente immortali, e quindi il sacrificio di Albafica è stato inutile. Toro rincuora allora il compagno, ricordandogli che anche il suo allievo Tenma sta per tornare in vita. Doko sorride, affermando però che il ragazzo aveva una naturale predisposizione al cosmo, e che quindi il suo addestramento è stato più che altro simbolico. Ora Tenma per lui è come un fratello minore e gli è molto legato, anche se di tanto in tanto gli dà preoccupazione. Toro è lieto che ci sia un alleato in più in guerra, anche perchè teme che i nemici non siano soltanto gli Spectre, ma anche il misterioso cavaliere di Virgo. Toro confessa di avere dei dubbi sul compagno, che considera ambiguo e non chiaramente schierato al loro fianco visto che, anche in un momento di crisi, invece di farsi vedere preferisce rinchiudersi nel proprio tempio a meditare. Inoltre, il custode della seconda casa non è felice del fatto che Virgo pratichi il buddhismo pur essendo un cavaliere di Atena, per di più nella zona sacra del Grande Tempio, ed è preoccupato per le storie che si rincorrono sul suo conto, secondo le quali sarebbe capace di parlare con Buddha o di teletrasportarsi tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Il guerriero teme quindi che Virgo possa passare dalla parte di Hades, e Libra conferma che una simile eventualità è meglio non considerarla, perchè complicherebbe non poco la guerra. Osservando l'esterno della sesta casa, Doko si chiede quali siano le intenzioni di Virgo in questa guerra, ignaro che, all'interno, il guerriero è impegnato in profonda meditazione. Intanto, in Ade, Tenma intuisce che è stato proprio Asmita di Virgo a paralizzare Yato e Yuzuriha e non capisce il motivo per cui un alleato abbia fatto una cosa del genere o mostri un cosmo così aggressivo, come un nemico. In quel momento, Asmita inizia a parlare, dicendosi deluso dell'aspetto mingherlino di Tenma, colui che ha osato sfidare gli Dei, e criticando Atena, che non ha intuito quanto lunga sarebbe stata la guerra. Secondo Virgo dunque, Hades finora è l'unico che si è dimostrato previdente. Tenma è immediatamente irritato da queste parole, per di più provenienti da un cavaliere d'oro, e lo accusa di tradimento, attaccandolo con il proprio Ryuseiken. Per nulla preoccupato, Asmita si difende con la barriera del Khan e, senza confermare nè smentire l'accusa del ragazzo, si limita a spiegare che le emozioni hanno indebolito il suo attacco e reagisce con un semplice gesto, travolgendo l'avversario. Gettato nel fiume in fondo alla cascata, Tenma si rialza a fatica ed osserva con rabbia il nemico, ancora sospeso a mezz'aria. Dal canto suo, Asmita nota che in effetti ci vuole di più per uccidere un Deicida, ma queste parole fanno solo innervosire ulteriormente Tenma, che non capisce il perchè di quell'appellativo. Virgo spiega che, sin dalle epoche più antiche, il cavaliere di Pegasus è sempre stato legato ad Atena, e soprattutto è sempre stato un elemento fondamentale nella lotta tra la Dea ed Hades. Nelle ere mitologiche infatti, un cavaliere di Pegasus riuscì a ferire Hades, cambiando le sorti della Guerra Sacra. Ora però, Virgo non può che criticare lo spirito debole di Tenma, e di conseguenza anche Atena, che lo ha voluto al suo fianco. Sempre più infastidito, Pegasus afferma di non essere interessato a queste questioni, e di voler solo proteggere Sasha e la Terra. Il ragazzo lancia un altro attacco, che ancora una volta però non va a segno a causa del cosmo di Asmita. In quel momento, nella mente di Tenma si fa strada una visione: mentre centinaia di fiori sbocciano, di fronte a lui compare l'immensa figura del Buddha, che sovrasta Virgo. Tenma è sbalordito dal potere di Asmita e gli chiede se anche lui è un Dio, il Buddha, ma il cavaliere d'oro rispondere di essere semplicemente alla ricerca della verità, e di voler vedere chi di loro ha ragione. Asmita richiama l'Om, per poi scatenare la Tenma Kofuku abbattendo facilmente il ragazzo e facendolo cadere di nuovo nel lago di sangue. Insoddisfatto, Asmita ordina a Tenma di alzarsi, perchè una vittoria così rapida non gli fornirà le risposte che cerca, e gli chiede per cosa combatte. Irritato, il ragazzo ribatte di combattere per Atena e la Terra, come tutti i Cavalieri, e si lancia all'attacco, ma Asmita lo respinge con una semplice esplosione cosmica. Il cavaliere d'oro è deluso dell'avversario, incapace di confermare con i fatti le sue belle parole, ed inizia a pensare di star sprecando il proprio tempo. Ai suoi occhi è chiaro che Hades ha ragione: la terra è al collasso a causa di coloro che la abitano e vivono nella sofferenza, quindi il silenzio della morte è di gran lunga preferibile, ed Atena è nel torto. Convinto che la resurrezione di Tenma non sia necessaria, Asmita dichiara che lo ridurrà in cenere con le fiamme dell'Inferno e concentra il proprio cosmo tra le mani, prendendo di mira il giovane avversario e sferrando il Rikudo Rinne. Tenma viene precipitato nei sei mondi di Ade: l'Inferno, dove cadono i malvagi dopo la morte; il Mondo degli Spiriti, dove le anime degli egoisti sono condannate alla fame eterna; il Mondo delle Bestie, dove coloro che in vita seguivano solo i propri istinti ora vivono e combattono sotto forma di animali; Ashura, il Mondo della Guerra, che Asmita ritiene adatto al suo avversario, perchè popolato da coloro che in vita furono violenti, ora condannati a battersi per sempre; il Mondo degli Umani, in cui si è condannati al dolore di vivere, eternamente divisi tra bene e male senza mai riuscire a raggiungerli veramente. Quest'ultimo Mondo appare a Tenma come il suo villaggio in Italia, e sotto un albero rivede il giorno in cui Sasha, prima di partire, donò a lui ed Aron i braccialetti fatti con i fiori. Tale visione gli ricorda la promessa fatta alla ragazza, ma prima di poterci pensare oltre, Tenma viene attirato verso l'ultimo Mondo, il Mondo Celeste, in cui si è costantemente a rischio di cadere in uno degli altri Mondi. Per un attimo, in questo luogo, Tenma vede se stesso, con indosso una sfavillante armatura, affrontare un guerriero armato di spada, con una corazza completamente nera, poi ricade in Ade, schiantandosi malamente sulle sponde del fiume di sangue, quasi privo di sensi. Notando che è ancora vivo, Asmita decide di rivelargli qualcosa: come cavaliere di Atena, in passato lui si è già reincarnato molte volte per combattere gli Dei, ed una volta è persino riuscito a ferire il corpo mitologico di Hades, il guerriero vestito di nero visto poco prima. Per evitare che ciò si ripeta, Hades da allora ha scelto di lasciar riposare il proprio corpo all'Elisio, preferendo incarnarsi di volta in volta nell'essere umano più puro esistente, come Aron. Nel sentire queste parole, Tenma si chiede se quel che è successo ad Aron non sia colpa sua, perchè in fondo è stato il suo "peccato originario" a spingere Hades ad usare corpi umani. In quello stesso momento, Asmita concentra il proprio cosmo, preparandosi a finire il ragazzo, ma all'improvviso Tenma si rialza. Con uno sguardo di sfida, Pegasus afferma di non saperne niente di cose come il passato o il destino, e dichiara che il motivo per cui combatte non è poi così complicato: lui lotta per proteggere Sasha ed Aron, per mantenere la promessa fatta in gioventù, e così continuerà a fare. Non convinto, Asmita gli chiede di passare dalle parole ai fatti e di sconfiggerlo. Tenma brucia il suo cosmo, ribadendo di combattere per le promesse fatte ad Aaron e Sasha e per difenderli, ma le sue parole non interessano Asmita, che sa tutto quel che c'è da sapere sul passato e sul destino, incluso il fatto che quest'ultimo è ciclico, e non può essere modificato da cose superficiali come una promessa. Dal canto suo, Tenma non è minimamente interessato alle sue eventuali vite precedenti e grida che, quand'anche ciò fosse vero, è la vita attuale l'unica che gli gli preme. Il ragazzo attacca con le sue Meteore, ma ad Asmita, impassibile come sempre, basta la barriera del Khan per proteggersi. Il cavaliere d'oro apprezza la semplicità disarmante del nemico, ma lo avverte che è semplicemente troppo debole per riuscire a ferirlo. D'altra parte, ad interessarlo è la forza del cuore di Tenma, non quella del corpo, e così il cavaliere d'oro abbandona la posizione del loto, tenuta finora, alzandosi in piedi. Tenma è preoccupato per questo gesto del nemico, ed Asmita ammette che, sopravvivendo ai due colpi segreti precedenti, il ragazzo ha ottenuto il suo rispetto, ragion per cui ora lo attaccherà con il proprio colpo più potente, il Tembu Horin. Il cosmo di Asmita si espande, ed attorno a lui compaiono immagini del Buddha, quasi a separare lui e Tenma dal luogo in cui si trovavano. Improvvisamente, Tenma viene colpito da un'esplosione di luce, e subito dopo si accorge di non poter più sentire il proprio corpo. Paralizzato, Pegasus intuisce che è opera di Asmita, il quale conferma la cosa spiegando gli effetti del suo colpo segreto, che rappresenta un mondo armonizzato dalla perfezione della verità cosmica: chi lo subisce non può più attaccare nè difendersi, ed è destinato a perdere uno dopo l'altro i cinque sensi, proprio come ora Tenma ha perso quello del tatto. Con un gesto, Asmita priva il nemico anche dell'olfatto e del gusto, dicendo che ora tutte le sue intenzioni non servono più a nulla, poi fa lo stesso con l'udito e, infine, la vista. In pochi secondi, il mondo di Tenma sprofonda nelle tenebre, lasciando il ragazzo immobile ed impotente. Allontanandosi, Virgo spiega che ormai gli è rimasto solo il sesto senso, l'intuizione, ma che basterà un gesto ad annullare anche quello. Vicino alla fine, Tenma vede Asmita avvicinarsi ad un albero, ai piedi del quale è inginocchiata Sasha, intenta a pregare. Raggiuntala, il cavaliere d'oro dichiara di voler mettere fine anche al suo desiderio di proteggere la Terra, così il mondo cadrà per sempre nelle mani di Hades, poi, con un gesto improvviso, la trafigge con la mano, uccidendola. Nel vedere Sasha sanguinante e morente, Tenma si scuote con un'esplosione di rabbia e si lancia contro Asmita, perforando il pettorale della sua armatura d'oro con un pugno e colpendolo al cuore.

Censure: L'episodio è al momento inedito in Italia

Dati originali: /

Manga: L'episodio proviene dai capitoli 25-29 del numero quattro del manga. Inesistenti le differenze tra le due versioni. Nel manga, Yuzuriha attacca Hades con la spada di Yato, mentre nell’anime usa i suoi pugnali.

La logica, questa sconosciuta: Anche con la guerra in corso, è incredibile che in Ade non vi sia uno Spectre, se non altro a guardia del passaggio. C'è un pò di confusione con le prigioni infernali: la settima, il lago di sangue dovrebbe essere la punizione dei violenti (infatti nella serie classica vi precipita Pegasus), mentre truffatori e ladri dovrebbero essere più avanti, nell'ottava, condannati a stare tra i serpenti. Anche considerando l'impulsività e la tensione del momento, Yuzuriha è quantomeno arrogante nel pensare di poter uccidere da sola Hades. Se Aron voleva Tenma nel suo esercito, perchè non incontrarlo prima? Esattamente come fa Asmita a paralizzare Yato e Yuzuriha? Non pare neppure averli privati del tatto, visto che sono quasi sospesi a mezz’aria senza cadere. Come succede fin troppo spesso ultimamente, Virgo non indossa l'elmo dell'armatura. Per scendere dalla settima alla prima casa, Doko deve aver oltrepassato la sesta ed incontrato Asmita, eppure nella conversazione con Toro non fa accenno alla cosa. Tenma cade nella cascata di sangue, ma quando si alza la maggior parte del suo vestito è ancora pulito. Tenma resta paralizzato dopo aver perso il tatto, ma quest'ultimo è responsabile solo per percepire il contatto, non per il movimento.

Fonti: /

DVD: L'episodio è presente nel 4° DVD TMS

Note: 4.5/10 Un episodio bruttino, principalmente perché troppo affrettato. I colpi della Vergine, che nel manga avevano un capitolo ciascuno, finiscono per essere tirati via in meno di 10 minuti, eseguiti noiosamente in sequenza senza dare mai davvero l’impressione di essere potenti. Più interessanti la caratterizzazione di Asmita, personaggio per ora ambiguo, ed i dubbi del Cavaliere del Toro su di lui. Dal lato tecnico, fondali e colori bellissimi come sempre, mentre mediocri le animazioni, nascoste largamente da una regia di alto livello. La cascata di sangue viene citata per la prima volta nella mappa del manga classico, è fatta dalle lacrime dei dannati e si trova tra la settima e l'ottava prigione (o tra la sesta e la settima, secondo il manga Granata), subito prima delle dieci valli. Curiosamente, è uno dei pochi luoghi infernali in cui non ci sono dannati prigionieri. Nella serie classica, non viene mostrato il passaggio dei cavalieri in questo luogo, quindi non sappiamo se l'albero esiste ancora o meno. A quanto pare, il potere di far risorgere gli Spectre è legato ad un albero di magnolia che si trova vicino alla cascata, la cui esistenza è nota al maestro di Yuzuriha. Ancora una volta quindi il saggio mostra una straordinaria conoscenza dell'aldilà e delle sue regole, superiore persino a quella del Grande Sacerdote, che nel precedente capitolo ignorava la capacità degli Spectre di tornare in vita. A quanto pare, esiste un corridoio sotterraneo che collega la Valle della Morte all'aldilà, e che fa uscire più o meno alla sesta prigione. È possibile che questo passaggio fosse collegato all'edificio in rovina in cui era imprigionato Tenma, e la cosa spiegherebbe anche l'improvvisa apparizione di Fedor nel 15° capitolo. Guardando con attenzione, si nota infatti che il soffitto del corridoio ha la stessa struttura a travi di quello dell'edificio, che quindi potrebbe semplicemente esserne l'uscita. Se così fosse, si potrebbe ipotizzare che Fedor fosse in realtà il guardiano dell'ingresso di quel corridoio, cosa che, vista anche la guerra, spiegherebbe la mancanza di altri Spectre. Cerbero, anzichè essere alla seconda prigione, si trova all'uscita del passaggio, vicino alla sesta. La cosa può essere spiegata in due modi: in assenza di Pharaoh, impegnato in guerra, il mostro è stato lasciato libero di divertirsi nell'Ade, oppure, visto che quasi tutti gli Spectre sono in superfice, qualcuno lo ha posto a custodire l'uscita del passaggio segreto. Rispetto alla serie classica, il mastino assomiglia ad un lupo più che ad un cane, ed ha il pelo più lungo. Sul braccialetto di Tenma ormai sono rimasti pochissimi fiori, quasi del tutto appassiti, mentre Aron porta ancora al collo la stella a cinque punte datagli da Pandora. La proposta di Aron a Tenma è da interpretare, ma viene confermato che per Hades il mondo ideale sia un mondo nero, in cui regni la quiete, e che quindi il Dio si ritenga nel giusto nel combattere Atena. Com'era prevedibile, Hades ha pieno controllo su Cerbero. La prima volta in cui Tenma aveva promesso ad Aron che si sarebbero rivisti è nel primo episodio, quando il ragazzo parte per l'addestramento in Grecia, lasciando l'amico in Italia. Fino allo scoprire che Aron è l'incarnazione di Hades, Tenma fa costante riferimento a quella promessa. Le parole finali di Hades danno a intendere che voglia attaccare personalmente il Grande Tempio per uccidere Sasha, come in effetti accadrà pochi episodi più avanti. Il cavaliere di Virgo si chiama Asmita, nome che deriva da asmi, che significa "io sono", ed indica l'identità o il fondersi insieme, per così dire, del potere della coscienza (purusha) col potere della cognizione (buddhi). A quanto pare, possiede la barriera del Khan, come Virgo nella serie classica, può paralizzare i nemici con il cosmo e teletrasportarsi senza sforzo dal mondo dei vivi a quello dei morti. L'immagine che appare mentre Doko e Toro parlano indica che Asmita sta meditando nel proprio tempio, ed infatti quella in Ade è solo un'emanazione del suo cosmo e non lui in carne ed ossa. Mentre Sion proteggeva Dodorio, Doko aveva difeso al suo posto la casa dell'Ariete, dando a intendere che l'amicizia tra i due esiste già. Il cavaliere del Toro, la cui mole ricorda molto quella dell'omonimo della serie classica, sembra abbastanza in confidenza con Libra, visto che lo tratta con amicizia e non esita e rivelare i suoi timori su Asmita. A quanto pare, Toro preferisce la gente che chiarisce la propria posizione dell'inizio, piuttosto di chi si comporta ambiguamente. Dal modo in cui ne parla, pare che il cavaliere non conosca molto bene il compagno della Vergine, al punto che le informazioni sui suoi poteri vengono da dicerie e voci. Inoltre, viene confermato che al Grande Tempio vige il culto di Atena, e che quindi adorare altri Dei, come appunto fa il Asmita, sia ritenuto quantomeno strano. Doko sembra conoscere leggermente meglio il compagno, o se non altro il suo potere, visto che sembra temere un eventuale tradimento. Sempre Doko, conferma che in Tenma il cosmo era già esistente prima dell'addestramento, cosa scoperta nel 1° episodio, e che lui si è occupato più che altro di affinarlo, cosa che spiega la breve durata dell'addestramento, solo due anni contro i canonici sei. Secondo Asmita, il cavaliere di Pegasus ad ogni incarnazione è destinato ad essere al fianco di Atena, cosa che sarebbe già successa nelle Guerre Sacre precedenti. Virgo afferma inoltre che, nelle epoche mitologiche, un cavaliere di Pegasus riuscì a ferire Hades, cosa accennata sia dall'Hypermyth che dal Dio stesso nel n° 28 del manga nella serie classica. Mentre Asmita parla, si intravedono alle sue spalle Atena e Pegasus nelle rispettive armature divine, disegnate e colorate come negli ultimi episodi dell’anime classico. Anche se Lost Canvas è fuori continuity, l'accenno alle varie guerre passate è corretto visto che, nell'Hypermyth, si accenna a numerosi conflitti contro Nettuno, Ares ed Hades stesso, prima della guerra attuale. Secondo Asmita, il cosmo di Tenma è indebolito dalle emozioni. Un ragionamento simile viene fatto da Acquarius a Cristal nella serie classica, anche se non è detto che sia corretto, visto che molti personaggi hanno mostrato di saper trarre forza proprio dalle loro emozioni. L'immagine dei fiori che sbocciano si è già vista nel n°10 del manga classico, dove simboleggiava la nascita di Virgo. Il nome originale della Sottomissione dei Demoni, Tenma Kofuku, vuol dire "Capitolazione del Demone", ma in questo caso può essere inteso anche come "Capitolazione di Tenma", per via del nome del protagonista. I sei mondi di Ade del Rikudo Rinne vengono mostrati nello stesso ordine del n° 10 del manga classico e dell'anime, e con spiegazioni molto simili. La scena sulla città è ambientata vari anni prima del primo episodio, e ripropone una scena vista nel secondo, in cui Sasha, prima di partire per il Grande Tempio, donò ad Aron e Tenma i braccialetti di fiori. Nell'immagine del Mondo Celeste, Pegasus indossa la propria armatura divina, anche in questo caso identica a quella della serie classica. Hades, nel suo corpo mitologico, indossa invece la propria Surplice, già intravista nel secondo episodio. Le parole di Asmita sono in accordo con l'hypermyth, in cui viene narrato che, nel corso della prima guerra sacra tra Atena ed Hades, il cavaliere di Pegasus dell'epoca riuscì a ferire il Dio della Morte. Quella fu anche la prima volta in cui un'armatura di Atena raggiunse il livello di armatura Divina. A quanto pare, fu in seguito a quell'episodio che Hades decise di usare corpi altrui, in modo da proteggere il proprio per quando sarà il sovrano del mondo. Mostrando questa scena a Tenma, Asmita mostra di conoscere direttamente gli eventi dell'epoca mitologica, ed anche di poter usare la Volta di Minosse (Rikudo Rinne) per far vedere eventi passati. Tenbu Horin significa letteralmente "tesoro del cielo", in riferimento al coperchio del contenitore (Horin) che contiene le ossa di Buddha. Diversamente da Virgo della serie classica, Asmita non apre gli occhi per sferrare il Sacro Virgo, per ragioni che saranno spiegate nel prossimo episodio. L'immagine in cui Asmita è in piedi a mezz'aria, circondato da immagini di Buddha, è un chiaro riferimento alla posa di Virgo nello scontro con Phoenix alla sesta casa, nel n°10 del manga classico. Parimenti, Asmita toglie i sensi a Tenma esattamente nello stesso ordine in cui Virgo li toglie a Phoenix. Considerando che Tenma ha perso la vista, verosimilmente la scena finale è una specie di visione che appare nella sua mente.

 Galleria immagini