LOST CANVAS - EPISODIO N°10

L’AVVENTO

Disegnatori: ?

Personaggi presenti: Aldebaran, Doko, Kagaho, Sisifo, Sasha, Aron, Tenma, Grande Sacerdote, Atla, Cancer, Saro, Selinsa, Teneo, fratello di Kagaho.

Sconvolto, Doko fissa il corpo immobile e coperto di ferite di Aldebaran e grida di rabbia. Con un balzo, sferra un pugno verso Kagaho, che però lo schiva con un salto e si compiace che il suo vero nemico sia finalmente arrivato. Lo Spectre dichiara che ormai per il Toro è finita, perchè le fiamme lo terranno fermo, divorandolo dall'interno, finchè del suo corpo non sarà rimasto più nulla. Deciso a salvare l'amico, Doko brucia il suo cosmo, pronto a combattere, ma in quel momento si leva la voce decisa di Aldebaran. Il cavaliere d'oro della seconda casa chiede al compagno di non intromettersi nel suo scontro, ricordando che i cavalieri di Atena non combattono due contro uno, ma Doko, vedendo le sue precarie condizioni, non è convinto. Il Toro infatti sanguina copiosamente, ha un occhio ed un braccio bruciati e non può muoversi, ma ciononostante non sembra volersi arrendere. Sbalordendo sia Libra che Kagaho, con un gesto rabbioso Aldebaran strappa il Crucify Ankh, liberandosi. In quel momento, sopraggiungono Saro, Serinsa e Teneo, preoccupati per il loro maestro. Il più giovane in particolare, sfuggendo ai due compagni, cerca in lacrime di raggiungere il cavaliere del Toro, dicendo di non voler vederlo morire. Queste parole ricordano a Kagaho il proprio passato, quando da piccolo voleva proteggere a tutti i costi suo fratello minore. Aldebaran rimprovera Teneo, dicendo che non dovrebbero trovarsi lì, ma il ragazzo si giustifica dicendo di non essere riuscito a fermare Saro, che anche adesso sta lottando tra le braccia di Serinsa per raggiungere il maestro. Teneo poi raccoglie l'elmo del Toro e lo porge ad Aldebaran, affermando di voler combattere a suo fianco nella prossima battaglia, e quindi chiedendogli di non farsi sconfiggere in questa. Indossando il copricapo, il cavaliere d'oro acconsente e si gira verso Kagaho, in qualche modo colpito dal legame di Aldebaran con i suoi allievi. Mentre Doko tiene i tre a distanza, Kagaho e Toro bruciano i loro cosmi preparandosi al duello finale, e il cavaliere d'oro spiega di dover combattere per trasmettere il fuoco della passione per la vita ai propri eredi. Con una terribile esplosione di luce e fuoco, Kagaho e Aldebaran sferrano i rispettivi colpi segreti. Kagaho scatena tre Corona Blast combinati in un unico attacco, per incenerire Hasgard. Doko e gli allievi del Toro osservano con terrore il colpo dello Spectre, temendo per il cavaliere, che cerca di pararlo con una mano, venendo però spinto indietro. Hasgard è sorpreso dall'enorme potere del nemico, ma è comunque deciso a non arrendersi e, concentrando tutto il suo cosmo nella mano destra, colpisce con una forza inaudita il suolo. E' l'attacco Titan's Nova, con cui il Toro frantuma la terra, generando un'enorme onda d'urto simile ad un'esplosione. Impressionato e sbalordito, Kagaho resta immobile, usando solo le fiamme nere per proteggersi e ricevendo in pieno la potenza terribile del Nova. Quando l'attacco si placa, lo Spectre è ancora vivo, ma gravemente ferito e con la Surplice ormai a pezzi. Velocissimo, Hasgard gli si porta davanti, ma, pur potendo, non sferra il colpo di grazia, ribadendo che lo Spectre non ha un animo malvagio nonostante tutto ed è molto diverso dai suoi parigrado, avendo anche sofferto molto per cercare di proteggere qualcuno con tutto se stesso. Doko e gli altri sono stupiti da questo gesto del Toro, ma lo rispettano. Infastidito, Kagaho minaccia di uccidere Hasgard molto presto, poi si volta e vola via. Un attimo dopo, Aldebaran crolla a terra, esausto, venendo subito soccorso da Doko e gli allievi, cui ammette con allegria che non combatteva così seriamente da molto tempo. Sorretto da Doko, Aldebaran si avvia per tornare al Grande Tempio insieme agli allievi, chiedendosi a quale luogo farà ritorno Kagaho. Altrove, lo Spectre urla per il dolore e la frustrazione. Poco più tardi, Aldebaran, coperto di ferite e con il viso sfigurato dalle ustioni, fa rapporto al Grande Sacerdote, avvisando anche che la barriera si sta indebolendo ed alcuni Spectre stanno tornando in vita. Il sacerdote è sorpreso che un guerriero potente come il Toro possa essere stato ferito in questo modo, e non è il solo. Da dietro una tenda esce infatti il cavaliere del Sagittario, Sisifo, che esprime le stesse perplessità alla vista dell'amico ferito. Aldebaran spiega allora che colui che lo ha ferito ha una potenza tale da rivaleggiare con i tre Comandanti Infernali, ma invita comunque gli altri a non curarsi di ciò, perchè la cosa più importante è la salute di Atena, ormai sempre più provata per il mantenimento della barriera. Sisifo condivide i timori del compagno, ed ammette di essere profondamente preoccupato per la salute di Sasha: mantenere la barriera la obbliga a bruciare ininterrottamente il proprio cosmo al massimo, ma ciò mette a dura prova la sua salute e resistenza. Preoccupato, il cavaliere d'oro esce dalla sala, mentre, ai piedi della Statua di Atena, il piccolo Atla osserva Sasha all'opera. Sulle scale verso la dodicesima casa, Sisifo ammette ad Aldebaran che le cose non vanno per il meglio: Albafica è morto, Asmita non ha ancora fatto ritorno, ed ora anche lui è gravemente ferito. Il cavaliere della seconda casa cerca di dire che in realtà non sta tanto male, ma a Sagitter basta appoggiargli una mano sul petto per causargli una fitta di dolore, a conferma di quanto precarie siano le sue condizioni. Sisifo ricorda all'amico che dovrebbe fare attenzione anche perchè la morte di un cavaliere è sempre un dramma per Atena, il cui cuore lui conosce particolarmente bene. Fu infatti proprio lui a trovarla in Italia e condurla al Grande Tempio, anni prima, ed immagina quanto possa essere doloroso per lei dover combattere contro Aron, che amava come un fratello. In quel momento, un cosmo oscuro e profondo si manifesta sul Grande Tempio, comparendo in cima alla meridiana dello Zodiaco e catturando l'attenzione dei due cavalieri e della stessa Sasha, che lo riconosce. Un attimo dopo, la sua barriera va in pezzi e, circondato da una luce accecante, in cima alla meridiana compare Aron, giunto di persona al Santuario. La fanciulla lo riconosce subito, chiamandolo per nome, ma l'amico di un tempo le ricorda che ora lui è Hades, imperatore dell'aldilà. Il suo cosmo invade immediatamente il Grande Tempio. Alla casa, Cancer ne percepisce allarmato la presenza, e lo stesso accade a Doko e Sion, che avevano già incontrato il Dio nel corso della loro missione in Italia. Furiosi, i due cavalieri d'oro bruciano i loro cosmi, pronti a dar battaglia, ma Hades non vuole intromissioni e, con un semplice cenno, fa calare una pressione tremenda sui cavalieri di Atena, immobilizzandoli. Anche Aldebaran e Sisifo, giunti di corsa alla statua di Atena, risentono della pressione e cadono a terra, paralizzati dal cosmo di Hades. Il Dio poi si porta davanti a Sasha, fluttuando nell'aria, e le ricorda che non è più un suo amico fraterno, ma colui con cui combatte sin dalle epoche mitologiche. Mentre Sasha fa allontanare Atla, Hades sottolinea l'inutilità di una vita di sofferenze se paragonata alla serenità della morte, e l'invita a non aggrapparsi troppo al suo lato umano. Intanto, Sisifo riesce a rialzarsi nonostante la pressione del cosmo di Hades ed incocca la freccia d'oro del Sagittario, puntandola contro il nemico. Seccato, il Dio gli ricorda con chi ha a che fare ed aumenta la pressione su di lui, facendolo sanguinare, ma il cavaliere resiste e continua a fissare l'avversario. Guardandolo bene, Aron ricorda il suo viso, visto cinque anni prima quando venne a prendere Atena in Italia per portarla al Grande Tempio, ed il cavaliere conferma che era proprio lui, e che stava compiendo una missione sacra. Rivolgendosi ad Atena poi, Sisifo afferma che è strano che lei e Pegasus siano cresciuti proprio in compagnia del loro futuro nemico, e che Sasha stesso abbia spesso rischiato la vita per proteggerlo, come a cercare di impedire la guerra donandogli il proprio amore. Quest'ipotesi infastidisce Hades, ma Sisifo ricorda che è proprio il grande amore di Atena a dar loro speranza e scocca la freccia d'oro. Hades però la ferma con un solo gesto, facendola tornare al mittente e trafiggendo Sagitter al cuore. Nel vedere il suo guerriero crollare, Sasha si infuria ed espande il suo cosmo luminoso, mentre Hades sfodera la propria spada, pronto a dar battaglia. In quel momento, lo spiazzo viene illuminato dalla luce di un teletrasporto, e dal nulla compare Tenma, con in mano il rosario di Asmita, pronto a difendere Sasha dal nemico.

Censure: L'episodio è al momento inedito in Italia

Dati originali: /

Manga: L'episodio proviene dai capitoli 40-43 dei numeri cinque e sei del manga. Sempre inesistenti le differenze tra le due versioni, l’anime ha solamente eliminato la breve immagine in cui si vede Scorpio all’ottava casa.

La logica, questa sconosciuta: Il cosmo di Doko dovrebbe essere d’oro, non verde. I capelli di Aldebaran non si sono minimamente bruciati nonostante il Crucify Ankh, e, alla visita dal Sacerdote, ogni traccia di sangue è scomparsa dal suo corpo e persino dal vestito, che nella maggior parte delle immagini è nuovamente pulito. Inoltre, l'occhio e la fronte sono bruciati, ma il sopracciglio è intatto. Aldebaran non ha mai incontrato i tre Giudici di Ade, quindi non può paragonare il potere di Kagaho al loro con cognizione di causa. Cancer Sion e Doko avvertono il cosmo di Hades, ma non vediamo alcuna reazione da parte di Scorpio, Acquarius, Capricorn, Leo e Gemini. Che fine hanno fatto gli elmi di Aldebaran e Sisifo? L’arco si materializza dal nulla in mano a Sisifo mentre dovrebbe essere piegato dietro la schiena. Quando la freccia di Sagitter trafigge Sisifo non c'è traccia di sangue, e sul pettorale si vede solo il buco occupato dall'asta, ma non c'è traccia delle crepe o spaccature che la grossa punta deve per forza aver creato. Tenma viene teletrasportato alla statua di Atena, ma per effetto del cosmo della stessa Dea, il teletrasporto dovrebbe essere impossibile al Grande Tempio.

Fonti: /

DVD: L'episodio è presente nel 5° DVD TMS

Note: 7.5/10 Un buon episodio sotto ogni punto di vista, il cui unico difetto, in realtà imputabile al manga, è il concludere un po’ troppo sbrigativamente il duello tra Toro e Kagaho, passando subito alla fase successiva. In netto miglioramento animazioni e disegni rispetto alla puntata precedente, anche se alcune scelte stilistiche, come il cosmo verde anziche dorato di Doko, sono opinabili. A quanto pare, il Crucify Ankh brucia il nemico dall'interno, anche se probabilmente l'armatura d'oro ne rallenta l'effetto, visto che Aldebaran non mostra danni particolarmente gravi, se non per l'occhio destro. Scopriamo che Kagaho ha, o aveva, un fratello minore, di vari anni più giovane di lui e con i capelli scuri, che era determinato a proteggere, forse in seguito alla morte dei genitori. Il fatto che Hasgard parli principalmente con Teneo, indicandolo come responsabile anche degli altri due allievi, conferma che quest'ultimo è il più grande dei tre. Il cavaliere del Toro mostra una tecnica inedita, il Titan's Nova, con cui frantuma la terra concentrando l'energia nella mano e poi liberandola nel sottosuolo. Kagaho invece mostra di poter usare le sue fiamme per difendersi, e di saper combinare almeno tre Corona Blast, triplicandone la potenza, anche se la tecnica del Toro sembra ancora superiore, visto che ne annulla l'effetto. Per la prima volta, un cavaliere d'oro inedito non muore alla fine del primo ciclo di eventi che lo vede coinvolto. Pur molto danneggiata, la Surplice di Kagaho gli permette ancora di volare. Secondo aldebaran, Kagaho ha una forza paragonabile ai tre Giudici di Ade, anche se il suo potere è in parte minato dall'essere "psicologicamente instabile". Per la prima volta facciamo conoscenza con il Cavaliere di Sagitter: il suo nome è Sisifo, e probabilmente non è stato scelto a caso perchè nella mitologia appartiene al figlio di Eolo. A sua volta Eolo in greco si dice Aiolos, ovvero il nome originale di Micene nella serie classica, segno che i cavalieri di Sagitter hanno nomi che in qualche modo li collegano ai venti, forse per la loro capacità di volare con le ali d'oro. Proprio come Micene, Sisifo ha una fascia attorno alla fronte ed è molto vicino ad Atena, visto che fu lui a trovarla in Italia, portandola via dall’orfanotrofio in cui viveva di fronte a Tenma ed Aron. E' ignoto come i cavalieri abbiano ritrovato Atena, ma probabilmente è stata opera del Grande Sacerdote. Atla, dopo aver portato il messaggio del suo maestro al Grande Sacerdote, è rimasto al fianco di Atena, più o meno come Kiki ad Asgard nella serie classica. A quanto pare, Hades può volare, o almeno fluttuare in aria, e possiede dei poteri telecinetici, che gli permettono di muovere gli oggetti, come la sua spada. Scopriamo inoltre che, proprio come Atena e Nettuno, anche lui può usare la spada della Surplice senza aver indosso il resto della corazza. A quanto pare, Libra, dopo aver accompagnato Aldebaran due capitoli fa, è tornato alla settima casa, mentre Sion è ancora di guardia alla prima. Con un bel tocco di continuity rispetto al manga classico, viene mostrato che la freccia di Sagitter è normalmente riposta sotto il coprispalla sinistro, e non dietro la schiena come a volte indicato erroneamente nell'anime. Secondo Sisifo, il fatto che Sasha e Tenma siano cresciuti insieme ad Aron non è una coincidenza, ma un tentativo di Atena di purificare il suo futuro nemico con il proprio amore. Il modo in cui Hades respinge la freccia di Sagitter è ovviamente un riferimento allo scontro tra Pegasus e Nettuno nella serie classica, anche se il Dio dei mari non aveva bisogno di gesti della mano. Tenma ha ancora al polso il bracciale di fiori, ormai quasi spoglio, e stringe in mano il rosario lasciatogli in dono da Asmita, che ha già cinque grani neri, corrispondenti agli Spectre abbattuti in Jamir.

 Galleria immagini