SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°3

LA LEGGE DELLA MASCHERA! COMPARE IL SAINT DEL VENTO!

Disegnatori Yoichi Onishi

Data: Primavera 2005 circa.

Personaggi presenti: Kouga, Souma, Yuna, Geki, Spear di Dorado, Komachi, Arne, Rudolph, Gray, Ionia, vicedirettore della Palaestra, studenti della Palaestra, maestra di Yuna, Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun, Ikki.

Kouga e Souma raggiungono delle rovine in un bosco, quando Leone Minore dice che sono arrivati alla Palaestra. Kouga si guarda attorno confuso, ma una voce l’avverte che la strada si apre solo a chi viene reputato degno. È una ragazza mascherata, Yuna dell’Aquila, che si avventa minacciosa sul giovane Pegasus e lo attacca con una serie di calci. Solo chi possiede il cosmo può infatti entrare nella Palaestra, e, per ora, Yuna non avverte alcuna energia provenire da Kouga. Proprio quando sta per vietargli di proseguire, il ragazzo riesce ad evocare la sua armatura, la cui visione convince l’istruttore, rimasto finora in disparte. È Geki, compagno di Seiya in gioventù, che gli concede il passaggio e lo conduce alla vera Palaestra, che si trova su un’isola al centro di un lago. All’ingresso dell’elegante edificio si trova una statua di Atena, cui Yuna, ora in uniforme, porge rispetto. Prima che possa allontanarsi, viene fermata da altri tre giovani Cavalieri, Spear, Gray e Rudolph, che chiedono informazioni sul nuovo venuto. L’Aquila si mantiene vaga, ma Spear la deride per via della maschera, che impedisce di vedere il suo volto, facendola infuriare al punto da spingerla a proporre di chiamare un insegnante in modo da poter organizzare un duello. L’arrivo di Geki, che obbliga entrambi a scusarsi e ricorda che i combattimenti tra Cavalieri sono proibiti, calma le cose. Tutti vanno via, con Spear che osserva incuriosito Kouga, e subito dopo anche Geki e Souma porgono rispetto alla statua di Atena. Kouga da subito non ama quest’usanza, cosa che infastidisce Geki, e per di più risponde vagamente alle domande dell’uomo sull’armatura di Pegasus, dicendo solo che gli è stata affidata da Seiya, che un tempo gli salvò la vita. Più tardi, Souma lo porta dal vicedirettore, che spiega la funzione della Palaestra: è un luogo dove i nuovi Cavalieri di Bronzo possono allenarsi, studiare e perfezionarsi insieme. A Kouga non importa più di tanto, lui vuole solo vedere Atena, che però - gli viene detto - si trova al suo tempio, oltre le Dodici Case del Santuario, ove solo i Cavalieri d’Oro possono accedere. Souma spiega all’amico la divisione dei Cavalieri in tre classi, bronzo, argento ed oro. Per di più, in quest’epoca ci sono solo due Cavalieri d’Oro attivi, quindi Kouga avrebbe modo di incontrarla solo riuscendo ad ottenere l’investitura al rango più alto dell’esercito della Dea. L’uomo poi chiede a Leone Minore di fare rapporto sulla sua missione, così Souma racconta delle tracce di cosmo sull’isola, e soprattutto delle parole di Kouga circa il rapimento di Atena. Il vicedirettore è poco convinto, perché, se fosse vero, sia il Santuario che la Palaestra sarebbero in preda al panico, mentre Atena è ancora al suo tempio. Tutto ciò insospettisce il giovane Pegasus, che si chiede chi sieda sul trono di Saori al Santuario. Più tardi, il giovane va nella stanza di Souma, che d’ora in poi sarà il suo compagno di camera, e poi a mangiare. La Palaestra al momento è quasi vuota perché è la pausa di primavera, ma tra un paio di giorni tutti gli studenti faranno ritorno. Il pensiero di casa fà riaffiorare i sensi di colpa di Kouga, che rimpiange il non essersi impegnato di più negli allenamenti, ed il non essere riuscito a salvare Saori. Yuna, che sta leggendo un libro a pochi passi, si intromette affermando di aver visto nelle stelle che Atena è al sicuro. La ragazza ha infatti la capacità di leggere gli astri, e sembrerebbe disposta a controllare di nuovo per Kouga, finché quest’ultimo non la fà arrabbiare chiedendole della maschera che indossa, evidentemente un argomento che Yuna non ama trattare. Più tardi, la ragazza ricorda quando la sua maestra le spiegò la legge della maschera, chiedendole poi di diventare un forte Cavaliere. All’epoca, accettò senza esitazioni, ma ora sembra dubitare di quella legge e della maschera che la simboleggia. Intanto, in un vicolo, Kouga si allena prima ad invocare a comando l’armatura di Pegasus, e poi a ripetere il Ryuseiken usato contro Mars. Quest’ultimo però non gli riesce, e per di più Spear, Rudolph e Gray lo disturbano, provocandolo e chiedendogli come faccia ad avere la corazza del leggendario Seiya. Spear minaccia anche velatamente di farlo espellere se provocherà uno scontro tra Cavalieri, ma Kouga fa crollare parte di una parete e si allontana. Girovagando, finisce nel planetario dove si trova Yuna, che gli indica le stelle principali della costellazione di Pegaso. Secondo la ragazza, Pegaso ha una personalità egocentrica, ambiziosa, impaziente e determinata, ma anche onesta e sincera. Queste ultime doti vengono fuori quando il ragazzo le chiede di nuovo di Atena, spingendo Yuna a spiegargli che la stella della Dea risplende ancora, anche se è in parte coperta dalle tenebre. Questo significa che un pericolo la minaccia, ma anche che al momento è sana e salva. Nel ringraziarla, Pegasus nota che anche lei tiene ad Atena, poi la conversazione divaga e Yuna ammette che vorrebbe togliersi la maschera e sentire il vento, il suo elemento, sul viso. La legge però glielo impedisce, obbligandola ad amare o uccidere l’uomo che dovesse vederla in faccia. Kouga la trova una legge ridicola e insensata, affermando di non voler obbedire a regole in cui non crede e promettendo di crearsi la sua strada da solo. Spear lo interrompe, e, nonostante le proteste di Yuna, ben presto i due sono vicini allo scontro, al punto da indossare le rispettive armature. Quando Spear, che indossa l’armatura del Dorado, commenta sulle maschere dei Cavalieri donna, il cosmo di Yuna si infiamma con turbini di vento. Compare allora Geki, che ordina loro di risolvere il diverbio in un regolare duello sotto la sua supervisione. Dopo aver detto a Yuna che, combattendo, forse capirà quel che è veramente importante per un Cavaliere, Geki dà inizio al combattimento. Lo Swordfish Cutter di Spear ed il Blast Typhoon di Yuna si scontrano, subito seguiti da un’accesa lotta corpo a corpo in cui Dorado si porta gradualmente in vantaggio, anche per via dei dubbi dell’Aquila. Intanto, Geki dice a Kouga che è sbagliato ignorare tutte le regole, ma lo è anche seguirle troppo rigidamente. In gioventù, anche lui trasgredì alla legge e per questo rischiò la vita, ma per lo stesso motivo ha conosciuto amici leali ed è diventato istruttore della Palaestra. Un vero Cavaliere non è chi obbedisce alle leggi, ma chi segue le regole del proprio cuore. In quel momento, Yuna viene atterrata e rischia la sconfitta. Kouga allora le urla che, se ora dovesse perdere, nulla potrebbe mai cambiare e sarà obbligata per sempre a seguire leggi che non condivide. Ascoltandolo, la ragazza fa esplodere il suo cosmo, frantumando la maschera e scatenando il Divine Tornado, con cui travolge Spear e vince il duello. Nonostante il ragazzo l’abbia vista in faccia, Yuna non ha intenzione né di amarlo né di ucciderlo, ed anzi abbandona per sempre la maschera, scandalizzando un po’ le sue amiche Arne e Komachi. Il giorno dopo, Kouga si presenta agli studenti della Palaestra, mentre il direttore, Ionia, è curioso su questo nuovo studente.

DVD: L'episodio è presente nel 1° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: Kouga è fin troppo ritroso nell’esprimere i suoi dubbi o nel parlare di Atena con gli insegnanti, mentre lo fà liberamente con Yuna. Inoltre, perde tempo mangiare o dialogare, nonostante la situazione di emergenza in cui si trova Saori. Viene detto che solo i Cavalieri possono entrare nella Palaestra, ma nello scorso episodio Souma dava a intendere di aver appreso lì i rudimenti del cosmo, quindi dovrebbe essere stato ammesso prima di ricevere la corazza. Quando vediamo la scena dagli occhi di Yuna, la placca tra gli occhi e troppo sottile rispetto a quella che effettivamente è sulla maschera. Viene dato a intendere che Yuna indossi la stessa maschera sin dall’infanzia, ma, crescendo, dovrebbe averla sostituita con una più grande.

Note: 5,5. Un episodio complesso, non per la trama in sé ma per i tanti temi introdotti. La Palaestra è un’idea interessante e tutto sommato piacevole, seppur lontana dai canoni della serie classica, ma il discorso di Geki sulla legge del cuore, seppur condivisibile, rischia di giustificare le derive anarchiche di Gemini o Cancer nella suddetta serie. In particolare, la decisione di Yuna di restare Cavaliere e nel contempo smettere di indossare la maschera sembra venir accettata troppo facilmente, e svilisce quello che era stato il dramma di Tisifone in diversi episodi. Notevole il lato tecnico, con fondali belli e dettagliati, ed ottime animazioni nello scontro finale, ma nota negativa l’inutile fanservice, con l’armatura di Yuna francamente brutta e penalizzata dalla gonna, ridicola per chi usa principalmente tecniche di gamba. Facciamo conoscenza con numerosi personaggi minori, molti dei quali chiamati per nome nell’artbook Saint Seiya Pia: Spear del Dorado è il ragazzo che affronta Yuna, la sua costellazione è appunto il Dorado, o Pesce Spada, ed il suo elemento è l’acqua. La sua tecnica è lo Swordfish Cutter, una croce di acqua e cosmo. I suoi compagni sono Rudolph della Renna, il più grosso dei due, e Gray della Colomba, il bassino. Le amiche di Yuna invece sono Komachi della Gru, con i capelli chiari ed i codini, e Arne della Lepre, con i capelli lisci lunghi. Il direttore della Palaestra si chiama Ionia, ed in sua assenza le cose sono gestite dal vicedirettore, il cui nome non è noto al momento. Le fonti ufficiali però dicono che è un ex Cavaliere, che ha ormai perso la maggior parte delle sue abilità di guerriero. Tra i professori, la sorpresa più lieta è Geki, il vecchio Cavaliere dell’Orsa Maggiore introdotto sin dal secondo episodio della serie classica. Geki, esteticamente quasi identico al passato, fa riferimento a quando anche lui infranse la legge. Sta parlando, ovviamente, della sua partecipazione alla Guerra Galattica, un torneo privato tra Cavalieri, ed al suo successivo schierarsi dalla parte di Isabel nella guerra contro il Grande Tempio. Nei fatti, ciò si tradusse solo in una rissa con dei soldati semplici, visto che Geki non partecipò ad alcuno scontro importante, venendo sconfitto subito da Pegasus nel 2° episodio. Curiosamente, gli amici straordinari di cui parla, non sono i suoi compagni più stretti Jabu, Ichi, Nachi e Ban, ma i protagonisti della serie classica: Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun ed Ikki, tutti di spalle e nei lori storici abiti civili. Sigla a parte, per tutti tranne Seiya è la prima comparsa nella serie Omega. È possibile che, in qualità di insegnante, Geki abbia un certo peso nel permettere a Yuna di smettere di indossare la maschera, oppure che la regola cada nel momento in cui la prima persona ne ha visto il viso, il che spiegherebbe come mai Shaina non si è mai preoccupata di coloro che l’hanno vista in volto dopo Seiya. Ovviamente, il personaggio più importante che viene introdotto è Yuna, Cavaliere dell’Aquila, al momento degradata a bronzo per ragioni ignote. Il suo elemento è il vento, e mostra già due colpi segreti: Blast Typhoon e Divine Tornado, principalmente eseguiti combinando il vento con dei calci o delle rotazioni. Ha una personalità studiosa e pacata, è capace di leggere gli astri ed ha ricevuto la maschera da bambina da una maestra, il cui viso per il momento non ci viene mostrato. La sua Cloth Stone è una collanina, decisamente più piccola di quelle di Kouga e Souma. Un discorso a parte lo merita la Palaestra, nome greco per una scuola di lotta. Graficamente ispirata a Mont Saint Micheal, e forse un po’ al Grande Tempio visto in Lost Canvas, si trova su un’isola in un lago, e l’accesso è consentito solo ai Cavalieri. Non è quindi un luogo di addestramento, ma di perfezionamento per Cavalieri di Bronzo, ed eventualmente per promozioni a ranghi superiori. È strutturata come una scuola, con studenti che dividono le stanze, hanno una mensa comune, frequentano lezioni atte a migliorare il controllo del cosmo ed ottengono periodi di vacanza. L’uniforme scolastica è bianca, con una spilla a forma di emblema di Nike e strisce verdi per i ragazzi e viola per le ragazze, ma sembra sia obbligatorio indossarla solo a lezione. A gestirla è un rettore, di nome Ionia, coadiuvato da un vicedirettore, il cui ufficio ha il muro intagliato sempre a riprendere la forma dell’emblema di Nike. È innegabile che tutto, dall’aspetto all’idea alla realizzazione, riprenda Hogwarts, la celebre scuola di magia resa celebre dalla serie Harry Potter, che Omega pare omaggiare anche con le personalità dei primi tre protagonisti: abbiamo infatti il bambino predestinato salvato da piccolo Kouga/Harry, l’amico più scanzonato dai capelli rossi Souma/Ron, ed ora la ragazza studiosa e liberale Yuna/Hermione. Di per sé non è una cattiva idea, anzi è in linea con la personalità di Lady Isabel che difficilmente potrebbe avvallare i vecchi addestramenti mortali cui erano sottoposti gli aspiranti Cavalieri, ma stride comunque con l’atmosfera più classica e selvaggia della serie classica, proponendoci Cavalieri un po’ troppo simili a normali studenti. Esteticamente, la Palaestra sembra ben tenuta, ornata da statue classiche tra cui spicca quella di Atena, cui è necessario porre saluto ponendo la mano sul cuore. Davanti al planetario si trova invece una statua di Pegaso. Sempre nel planetario, si vede la "stella di Atena" attorno alla quale orbitano cinque astri, rispettivamente azzurro, verde, bianco, viola e arancione: sono ovviamente i colori dei cosmi di Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun ed Ikki, in sottile riferimento ai principali protettori della Dea. Yuna, che in questo frangente ricorda anche Yulij del Sestante, personaggio del romanzo Gigantomachia, deduce la personalità di Kouga dalla costellazione di appartenenza, ed indica le stelle del celebre Quadrato, includendo anche la stella Alfa di Andromeda. Scopriamo che al momento esistono solo due Cavalieri d’Oro, ma non è chiaro se ciò includa Seiya o meno. In teoria quindi il Santuario dovrebbe essere presidiato principalmente da Cavalieri d’Argento, la classe intermedia cui appartiene Shaina, e, forse, dal Grande Sacerdote. A sottolineare la fama di Seiya, persino Spear, Rudolph e Gray riconoscono subito l’armatura di Pegasus e chiedono lumi a riguardo.