SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°10

MISSIONE SUICIDA! UN ALTRO CAVALIERE D'ORO!

Disegnatori Yoshihiko Umakoshi

Data: Primavera 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Soma, Yuna, Ryuho, Eden, Haruto, Aria, Mykene di Leo, Mars, Seiya, Ionia, Geki, Spear, Rudolph, Arne, Komachi, studenti della Palaestra, soldati di Mars.

Nei pressi di quel che resta del Grande Tempio, la falsa Atena sta guardando un orecchino di cristallo, quando Mars prende il controllo di lei con le tenebre, e ne usa il cosmo per erigere un’enorme costruzione. È la Torre di Babele, l’edificio che gli esseri umani provarono invano a costruire prima di venir puniti da Dio per la loro superbia. Mars ora la chiama simbolo della loro speranza, dichiarando che si innalzerà sino al cielo, avviando la seconda parte del suo piano. All’interno della Torre, la bambina, svenuta, viene depositata da Ionia in una pozza d’acqua. Il suo enorme cosmo di luce, colmo di vita, si attiva, facendo nascere piante e sbocciare fiori attorno a lei. La costruzione della Torre attira l’esercito di Mars, ma i soldati non sono i soli ad essere nei paraggi. Koga, Yuna, Ryuho, Soma ed Haruto sono infatti venuti ad investigare, e rimangono sconvolti nel trovare il Grande Tempio distrutto. Impulsivo come sempre, Koga afferma di voler entrare nella Torre di Babele per cercare la bambina, come promesso in precedenza e, per la sua irruenza, riceve uno scappellotto da Soma, che lo esorta a usare la testa. Poco dopo, proprio Soma attacca la torre, insieme a Ryuho e Haruto. Si tratta di un diversivo per attirare fuori l’esercito di Mars e permettere a Koga e Yuna di infiltrarsi di nascosto all’interno. La ragazza in particolare è incaricata di tenere Pegasus a freno, in modo che possano salvare la misteriosa Atena senza troppi rischi. Il piano sembra funzionare: mentre i tre Cavalieri affrontano le orde nemiche, Yuna e Koga si fanno strada di soppiatto, eliminando con pochi sforzi i guerrieri in cui si imbattono. Nel frattempo, il cosmo della bambina pervade l’intera Torre, fino ad accendere cinque sfere poste in cima. Altrettanti fasci luminosi, rappresentanti cinque dei sette elementi, scendono dal cielo, congiungendosi alle sfere e attivando la Torre, che inizia a brillare di una luce multicolore. Dal suo trono, Mars è soddisfatto, perché ora la distruzione degli esseri umani è imminente. All’interno di Babele, Koga avverte il cosmo della bambina, che conduce lui e Yuna ad un ingresso a forma di scettro di Nike. Qui trovano proprio la misteriosa fanciulla, che subito riconosce il giovane Pegasus. Non appena le mani di Koga toccano le sue, la memoria della ragazza ha un sussulto, e finalmente rammenta il suo nome: Aria. Altrove, nella Torre, un Cavaliere d’Oro con l’armatura del Leone si trova davanti un pilastro di cristallo, al cui interno sono imprigionati Geki, Spear, Rudolph e tutti gli altri studenti della Palaestra. Pur immaginando che non siano felici della situazione, Leo dichiara che il loro sacrificio sarà prezioso per il Santuario, giurando sulla propria armatura di non renderlo vano. Poco lontano, Koga e Yuna si avviano verso l’esterno con Aria, la quale sa qualcosa dei piani di Mars. Dopo aver detto loro che la Torre si chiama Babele, spiega che ha la capacità di assorbire e contenere il cosmo, che Mars sta accumulando per mettere in atto i suoi piani. A conferma di ciò, i tre arrivano al pilastro di cristallo, rimanendo sconvolti nel vedere i loro amici prigionieri all’interno. Koga vorrebbe subito cercare di liberarli, ma il Cavaliere di Leo li sorprende, e chiede ad Aria come mai si trovi lì, visto che il suo compito è accumulare il proprio cosmo di luce nella Torre, per stabilizzarla come chiesto da Mars. Resasi conto del calibro del nuovo venuto, Yuna afferra di scatto Aria e Koga, per poi lanciarsi all’esterno dell’edificio con i suoi poteri. I tre atterrano poco lontano, ma Pegasus è infastidito per l’aver dovuto fuggire invece di restare ad aiutare gli altri. Yuna allora lo rimprovera duramente, sottolineando in primo luogo che non avevano possibilità contro un Cavaliere d’Oro, e, in secondo luogo, che non c’è alcuna certezza che basti distruggere il pilastro di cristallo per salvare tutti. In quel mentre, i tre vengono raggiunti da Haruto, Ryuho e Soma, felici di vedere che la missione è andata a buon fine. L’allegria è di breve durata, visto che il Cavaliere d’Oro si sta dirigendo verso di loro. Pegasus decide di restare indietro a trattenerlo per permettere loro di fuggire, e chiede a Yuna di aver cura di Aria. A parte tutto infatti, l’assenza della ragazza impedirà a Mars di usare Babele come previsto, ostacolandone i piani. Yuna non è convinta, ma, a sorpresa, Soma, Ryuho e Haruto si schierano con Koga, affermando di restare insieme a lui. In quattro infatti potrebbero avere una possibilità, seppur remota. Colpita, Yuna accetta a malincuore e, presa Aria, si allontana in silenzio. Istanti dopo, Leo irrompe sulla scena, ordinando loro di restituire Atena. Quando Koga rifiuta, dicendo piuttosto che dovrà sconfiggerli, il guerriero si presenta come il più orgoglioso tra i Cavalieri d’Oro, Mykene del Leone, e brucia il suo cosmo dorato. I quattro fanno lo stesso, ignari che anche Mars ha percepito le loro aure. Soma attacca per primo, ma Mykene lo ferma e respinge senza alcuno sforzo, mettendolo fuori combattimento. Tocca allora ad Haruto, che, dopo aver usato invano una serie di trucchi ninja, scaglia il Souga Hourou Jin, con cui fà sorgere una testa di lupo di pietra, che inghiotte Mykene prima di andare in pezzi. Anche questo sforzo va a vuoto: Leo, portatosi alle spalle del nemico, lo stende facilmente con un colpo alla nuca, per poi sferrare un pugno contro Koga. Ryuho protegge l'amico con lo scudo, che viene immediatamente danneggiato. Quando la pressione aumenta, la difesa va in pezzi, ed il pugno colpisce il giovane Dragone al torace, facendolo crollare. In ginocchio, Pegasus si rende conto della differenza di valori in campo, ma brucia comunque il suo cosmo al massimo per permettere a Yuna ed Aria di fuggire. L'ardere della sua aura viene interrotto da una pioggia di strali rossi: Mars scende personalnente sul campo, ordinando a Mykene di ritirarsi. Alla vista dell'odiato nemico, Koga gli chiede dove sia Saori. ma viene travolto da una serie di scariche energetiche, e rapidamente sconfitto. Sollevatolo per la testa. Mars si prepara a finirlo, quando un cosmo enorme si irradia sul campo di battaglia. Brillante come una cometa. Seiya compare miracolosamente a difesa di Koga. che lo guarda sbalordito. Allarmato. Mars afferma che il suo cosmo ha ancora un'insospettata lucentezza e lo contrasta, deciso a finirlo. L'eroe leggendario risponde che non lascerà morire cosi questi giovani Cavalieri, e che è pronto a tutto per difenderli. Il suo Ryuserken si scontra con il Rubel Sirus Gugnir dei nemico, generando un'esplosione tremenda che devasta tutta la zona. Di fronte allo sguardo ancora incredulo di Koga, Seiya scompare di nuovo.

DVD: L'episodio è presente nel 3° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: Perche Koga e compagni sono sempre in abiti civili quando non devono combattere? Per di più, li avevamo lasciati tutti con le uniformi scolastiche, mentre ora indossano di nuovo i loro vestiti normali. E’ normale che la Torre sia parzialmente sguarnita, essendo ancora in fase di costruzione, ma la facilità con cui Koga e Yuna prendono Aria e eccessiva, specie considerando che un contrattacco dei Cavalieri dopo il crollo del Santuario era prevedibile. Mykene tiene l’elmo al contrario, con la gemma verso la schiena. La Torre viene costruita dal nulla, quindi dov’erano prima Geki e gli altri prigionieri? Mykene all'inizio insegue i fuggiaschi con lentezza esasperante. Mars può controllare Aria attraverso la collana, ma non lo usa per impedirle di fuggire. Quando Seiya lancia il Ryuseiken, il braccio e erroneamente colorato giallo come l'armatura.

Note: 8.5. Il miglior episodio finora, con una regia eccellente ed una seconda parte molto dinamica e combattiva, che bilancia una prima frazione più onirica e lenta. Arriva anche qualche, gradita, spiegazione, che pero si unisce alla nascita di nuovi misteri. Andando per ordine, la falsa Atena conosciuta qualche episodio fa si chiama Aria e, per la seconda volta, acquista una maggior consapevolezza a contatto con il cosmo di Koga. La sua aura di luce è particolarmente forte e mostra poteri visti, nella serie classica, solo con Atena, visto che permette la nascita e crescita di fiori e piante, a simboleggiare le forme di vita. All'inizio ha in mano una specie di orecchino di cristallo, ma non sappiamo se sia una Cloth Stone, un oggetto particolare o un semplice gioiello. Soprattutto, conosce qualcosa dei piani di Mars, e sembra decisiva per il funzionamento della Torre di Babele. Quest'ultima è sostenuta da cinque colonne di luce, disegnate in modo leggermente diverso tra loro, ad indicare i cinque elementi acqua (azzurro), fulmine (giallo), terra (marrone), fuoco (arancione) e vento (verdino). Con Mars che è chiaramente l'oscurità, la luce di Aria sarebbe l'unico elemento mancante per completarli tutti e sette, e forse è in questo che consiste la funzione della bambina. I cinque elementi di base sono attratti da altrettante sfere poste in cima alla torre e disposte a croce, attivate dall'espandersi del cosmo di Aria. La Torre di Babele, disegnata in maniera quasi identica alla rappresentazione di Pieter Bruegel nel 1563, è un riferimento alla Bibbia. Qui, nella Genesi, si narra di come le genti umane, una generazione dopo il Diluvio Universale, si riunirono a costruire l'immenso edificio, aspirando a renderlo più alto del cielo per vivere lì tutti insieme e parlare una lingua unica. Dio, vedendo la loro opera, li accusò di presunzione e la distrusse, spargendoli per il globo ed obbligandoli a parlare lingue diverse, incornprensibili tra loro. Mars accenna a tutto ciò e, se da una parte afferma che la Torre gli permetterà di dominare sul mondo, dall'altra la definisce "la nostra torre della speranza", forse a suggerire ragioni più profonde dietro le sue azioni. Ad ogni modo, la Torre ha il potere di sottrarre e accumulare il cosmo, proprio come Mars stesso. All’interno della Torre c’è un pilastro di cristallo, che imprigiona almeno una parte di studenti e professori della Palaestra, tra cui Geki, Rudolph, Spear, Arne e Komachi. Non c’è traccia invece di Hook, Dali, Guney, Georges e tutti gli altri, anche se potrebbero semplicemente non essere stati mostrati. A guardia del pilastro c’è il secondo Cavaliere d’Oro originale della serie dopo Ionia: Mykene del Leone, con un’armatura quasi identica a quella della serie classica. Che sia un caso o meno, il nome è praticamente lo stesso di Micene di Sagitter nel doppiaggio italiano della serie classica, e non è neanche il primo riferimento all’Italia, dopo Ragno di Spider, Aria e lo stesso Mars. Considerando che Ionia potrebbe essere una storpiatura di Ioria, viene da chiedersi se gli autori della serie abbiano visionato, o almeno letto qualcosa circa il doppiaggio italiano del vecchio anime. Caratterizzato da una cicatrice a forma di x sulla fronte, anche lui è fedele a Mars, ma parla in maniera più sibillina, dichiarando esplicitamente di agire per il bene del Santuario, ed è chiaro che si trattiene contro i protagonisti. Ciò si presta a varie interpretazioni, dal Cavaliere plagiato al doppiogiochista, fino all’ingannato di buona fede, ma ovviamente è troppo presto per sapere quale sia la verità. Esteticamente, sembra avere tra i 30 ed i 40 anni, quindi sarebbe dovuto essere in giro già ai tempi della serie classica, e potrebbe persino trattarsi del predecessore di Ioria. Nonostante un fregio a forma di fiamma sul retro del cinturino, il suo elemento non viene mostrato o dichiarato. A proposito degli elementi, rispetto ai primi episodi il cosmo continua ad essere rappresentato in maniera più classica, con i protagonisti che si circondano di aure di luce. Nella seconda puntata, Soma si circondava di fiamme, ma non emetteva nessuna luce di questo tipo. Haruto conferma uno stile di lotta ninja ed usa un kunai, arma resa celebre da Naruto equivalente più o meno ad un piccolo pugnale. Non è una vera effrazione delle leggi di Atena, visto che le armi sono concesse ai Cavalieri di rango inferiore, ma non è chiaro se l’abbia creata dalla roccia, come le shuriken dello scorso episodio, o se ne fosse in possesso già da prima. Quest’ultima ipotesi, in teoria, dovrebbe essere poco plausibile perché di certo Haruto non era stato imprigionato armato, ma, d’altra parte, anche i vestiti che indossa al posto dell’uniforme della Palaestra sono comparsi dal niente. Oltre che per lui, anche per Yuna è la prima comparsa in abiti civili, con un completino giallo. Tornando ad Haruto, nel combattimento usa una nuova tecnica: Souga Hourou Jin, ovvero più o meno Spiriti degli Artigli del Grande Lupo, con cui manipola il suolo trasformandolo in un’enorme testa di lupo, che inghiotte il nemico prima di crollare e seppellirlo. Dal canto suo, Mykene non utilizza colpi segreti, ma frantuma lo scudo del Dragone con la sola forza del pugno, in riferimento a quando Mur, nel 42° episodio della serie classica, lo sfondò con un dito. La sorpresa più grande della puntata è, ovviamente, il ritorno di Seiya, la cui situazione rimane però avvolta nel mistero. In primo luogo, la sua armatura d’oro ha ancora i danni a bracciale e coprispalla causati da Mars nel 1° episodio, ed il Dio stesso si dice sorpreso non tanto della sua presenza, ma del bagliore del suo cosmo. Gli indizi quindi suggeriscono che questa sia più che altro una manifestazione del cosmo dell’eroe, il cui fato non è noto. Seiya comunque mostra di sapere quel che sta accadendo, e per Koga è il secondo incontro con lui, dopo quello avvenuto quando era neonato, o il terzo, se si considera il suo incoraggiamento al termine del 1° episodio. Anche stavolta, Mars usa il Rubel Sirus Gugnir, che potrebbe essere la sua tecnica più forte. Curiosamente, il Pegaso di Seiya è disegnato in maniera classica, senza le linee rosse di quello di Koga.