SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°32

IL VERO TERRORE! LO STRANO COSMO CHE PERMEA LA CASA DEL CANCRO!

Disegnatori Yoshitaka Yashima

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Yuna, Schiller di Cancer, Koga, Harbinger del Toro, Arne, Komachi, dannati, persone comuni.

Mentre mancano solo dieci ore e sedici minuti alla distruzione del mondo, e gli effetti si fanno sentire sia in America che ad Angkor Wat, Yuna, pur preoccupata per la sorte di Koga al tempio del Toro, varca la soglia della casa del Cancro. Dopo essere stata accolta dalle tenebre, si trova su una spiaggia in riva al mare, dove l’attende Schiller, Cavaliere d’Oro a difesa del luogo. Ignara del fatto che Koga è ancora in difficoltà contro la forza fisica di Harbinger, Yuna prova a sorprendere Schiller attaccando per prima con l’Aquila Spinning Predation, ma al Cavaliere d’Oro non basta che una mano per respingerla, restando seduto sopra una rupe. Affascinato dall’odore di una morte imminente, ma anche ritenendo Yuna inadatta ad affrontare un padrone del settimo senso, Schiller decide di non sporcarsi le mani e, con un gesto, apre le numerose bare che costellano la spiaggia. Dal loro interno escono i cadaveri delle vittime del Cavaliere, ridotte ad essere le sue marionette ed usate come armi in battaglia. Circondata, Yuna si difende e cerca di allontanarsi, ma Schiller ha altri corpi a sua disposizione: da altre due bare, emergono Arne e Komachi, le amiche della ragazza alla Palaestra, che Yuna aveva lasciato prigioniere nel cristallo nella Torre di Babele. Atterrita, l’Aquila le riconosce e teme siano morte. Schiller decide di divertirsi e ferma gli altri cadaveri, lasciando solo Arne e Komachi ad attaccare la ragazza, che non osa reagire per timore di ferirle, e si limita a schivare. Così facendo però, si trova indifesa di fronte ad uno dei colpi segreti di Cancer, il Meido Choraku, con cui usa Arne e Komachi per travolgere Yuna con un’esplosione di energia, accompagnata da illusioni che preludono al momento della morte. Terrorizzata, l’Aquila si schianta a terra, mentre Schiller si diverte a spiegarle di essere lui il creatore del cristallo della Torre di Babele, che in realtà è il Tomb Squeeze, forgiato con la luce di Atena. Chi è prigioniero al suo interno, è costretto a bruciare continuamente il proprio cosmo pur essendo in coma. Inoltre, Schiller può controllare i corpi dei defunti, o di coloro che sono prossimi alla morte. In cambio dei suoi servigi, Mars gli ha permesso di prendere alcuni corpi da usare come marionette, e per questo ha con sé Arne e Komachi. Nel sentire che le sue amiche sono ancora vive, Yuna si rialza, decise a salvare sia loro che tutti coloro che sono ancora prigionieri nella Torre di Babele, ma Schiller si limita a ridere delle sue intenzioni ed a mandarle contro anche gli altri cadaveri in suo controllo. Intanto, alla casa del Toro, Koga è a pezzi, pieno di fratture per i colpi subiti da Harbinger, ma, al pensiero di Yuna e dei suoi amici, continua a bruciare il suo cosmo e rialzarsi. Dopo averlo atterrato ancora una volta, il Toro ammette di essere sorpreso dalla sua resistenza, e dall’intensità della sua luce, che deve per forza venire dal suo cuore. Decide così di affrontarlo in un duello diretto e affronta il Pegasus RyuseiKen con il suo Greatest Horn. L’esplosione è tale da costringerlo in ginocchio, ma Koga ha la peggio e viene travolto, volando verso l’uscita. Sbalordito però, Harbinger lo vede rialzarsi e continuare ad avanzare, dandogli le spalle pur di uscire e raggiungere i suoi amici. Ridendo, il Toro decide di lasciarlo proseguire, promettendogli che si affronteranno di nuovo quando Pegasus sarà diventato più forte, in modo che rompergli il cuore gli dia ancora più soddisfazione. Alla casa del Cancro, anche Yuna avverte l’avvicinarsi del cosmo di Koga, e promette che gli aprirà un varco per proseguire. Certo che la sua morte sia imminente, Schiller sferra di nuovo il Meido Choraku, ma stavolta Yuna non si dà per vinta e, anziché lasciarsi cadere, ne sfrutta la spinta per potenziare il Divine Tornado, travolgere i cadaveri e volare verso Cancer. Ancora una volta tuttavia Schiller la respinge con facilità, per poi aggiungere che in realtà lo scopo del piano era spingerlo a combattere di persona, in modo da non obbligarla ad affrontare le sue amiche. Quando Yuna ribadisce di volerle salvare, Schiller le racconta la propria storia: da bambino, perse tutti gli affetti a causa della guerra, ma comprese anche che dietro la morte altrui poteva nascondersi la sua salvezza. Divenne quindi sempre più forte, uccidendo chiunque fosse necessario, fino a scoprire dell’esistenza dei Cavalieri ed allenarsi, raggiungendo il settimo senso. Convinto che solo i forti meritino di vivere, ha ucciso numerose persone fino ad ottenere l’armatura di Cancer. Ora ucciderà Yuna con le sue mani, come lei desidera, facendola sprofondare nell’orrore dell’aldilà con il Sekishiki MeikaiHa. Travolta, Yuna precipita negli inferi.

DVD: L'episodio è presente nel 8° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: Sia il riassunto iniziale che le scene di Koga e Harbinger indicano che gli eventi della quarta casa sono successivi a quelli della terza visti nello scorso episodio, ma in questo caso non è chiaro perché Yuna abbia tardato tanto a materializzarsi. Scegliendo casualmente, Schiller ha selezionato proprio Arne e Komachi, le migliori amiche di Yuna alla Palaestra. La posizione di Arne e Komachi nel cristallo varia molto da un flashback all’altro. Come ha fatto Schiller a tirarle fuori dal cristallo? Sulla spiaggia ci sono decine e decine di bare, troppe per essere tutti Cavalieri uccisi da Schiller.

Note: 7,5. Un episodio magari non trascendentale, ma molto carino per il ritmo serrato, l’alternarsi di eventi tra la quarta e la seconda casa, e la personalità di Schiller, il cui ruolo ha ramificazioni sugli eventi visti in passato e risolve uno dei tanti misteri costruiti finora, ovvero il cristallo capace di assorbire il cosmo. Piacevole anche l’idea di fare di Schiller una specie di negromante, con controllo sui cadaveri dei defunti, anche se la presenza di Arne e Komachi è un po’ forzata. Numerosi i riferimenti alla serie classica: Schiller saluta Yuna dicendole "bravo", termine che in realtà ormai è usato comunemente anche in inglese, specie nelle rappresentazioni teatrali, ma che in questo caso gioca sul fatto che il precedente Cancer fosse italiano; le bare, con i cadaveri all’interno, sostituiscono le teste dei defunti che tappezzavano il tempio in precedenza; l’odore della morte, a lungo citato da Schiller, era nominato anche da Pegasus e Sirio al loro arrivo nella quarta casa, come pure l’oscurità che inizialmente accoglie Yuna strizza l’occhio a quella incontrata dai due eroi nei primi metri. Nonostante il nome tedesco, l’origine di Schiller non viene indicata, ma, a giudicare dal flashback, dal modo di indossare il mantello e dalla carnagione, sembrerebbe indiano nonostante gli occhi azzurri. In generale, la sua storia è una versione perversa di quella di Yuna, visto che entrambi sono partiti da un’origine simile prendendo poi pieghe opposte. Per certi versi, ricorda anche quella di Manigoldo in Lost Canvas, prima dell’incontro con Sage. La sua armatura, pur generalmente fedele alle forme classiche, è molto asimmetrica, specialmente nell’elmo e nella cintura, ma non ne vediamo la Cloth Stone. Il suo titolo è "padrone della morte e della creazione", in riferimento ai suoi poteri, a proposito dei quali mostra finora già tre colpi segreti: il Tomb Squeeze (Doom Squeeze in alcune versioni dei sottotitoli, ma la Wikipedia giapponese supporta Tomb) è la tecnica con cui ha creato il cristallo, e da cui può estrarre i corpi. Dice di aver usato "la luce di Atena" per farlo, riferendosi probabilmente al cosmo di Aria visto nel nono e decimo episodio. Il Meido Choraku, più o meno "Caduta nell’Aldilà", è un colpo energetico con componente illusoria, che serve soprattutto a terrorizzare il nemico con la visione della morte. Infine, il classico Sekishiki MeikaiHa, o Strati di Spirito, sferrato con la posa storica e ancora ben funzionante nonostante la distruzione dell’Inferno e dell’Elisio al termine della serie classica. A onor del vero, già Next Dimension ha recentemente stabilito che la Valle di Ade in cui si cade dopo aver subito il Sekishiki non è parte del regno di Hades, anzi l’ingresso agli Spectre è addirittura impedito da un’estensione della barriera di Atena che protegge il Grande Tempio. Per personalità e credo, Schiller riprende alcune convinzioni di Cancer, ovvero l’importanza della forza, ma in modo più raffinato e stiloso, con una certa preferenza per il non sporcarsi le mani, che lo differenzia dallo stile più diretto del suo predecessore. Arne e Komachi sono, ovviamente, le due amiche di Yuna, viste brevemente nei primi episodi ed appartenenti alle costellazioni di Gru e Lepre. Eliminate già nella prova preliminare del Saint Fight, sono prigioniere nel Tomb Squeeze sin dal decimo episodio. Ciò tra l’altro indica che l’alleanza tra Schiller e Mars va abbastanza indietro nel tempo, risalendo almeno alla primissima parte della serie. Alla casa del Toro, Harbinger dice di aver rotto i metacarpi delle mani di Koga, ovvero le ossa del palmo alla base delle dita, ma a quanto pare l’armatura permette al ragazzo di continuare a muoversi con relativa normalità. Alla fine, nel farlo passare, Harbinger sembra apprezzarne, o almeno rispettarne, la forza, riprendendo il discorso fatto nel 30° episodio.