SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°34

TRA LA VITA E LA MORTE! BATTAGLIA NELL’ALDILA’!

Disegnatori Mitsuru Soma / Kei Takeuchi

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Ryuho, Koga, Yuna, Schiller, Mars, Medea, Eden, dannati.

Terrorizzata, Yuna capisce di essere nel mondo dei morti, dove le anime dei defunti avanzano senza sosta, fino a cadere in un lago di lava. Intanto, Koga e Ryuho raggiungono la casa di Cancer, trovandosi di fronte alle illusioni al suo interno e poi incontrando Schiller, che sente provenire l’odore della morte da ambo i loro cosmi, a causa delle due battaglie nelle case del Toro e dei Gemelli. Cancer accenna inoltre all’aver incontrato Yuna, allarmando i due ragazzi. Provando ad attaccare, Koga scopre le bare piene di Cavalieri, ma Schiller gli dice che Yuna non è lì, ma nell’aldilà. Ryuho spiega come gli inferi siano il luogo in cui precipita l’anima, e ad essi si acceda tramite una sorta di terra di mezzo, dove si accumulano le anime di passaggio, in bilico tra la vita e la morte. Sia il ragazzo che Schiller ricordano come Shiryu abbia visitato quel luogo in passato, combattendo contro il precedente Cavaliere di Cancer, ma Schiller aggiunge che anche coloro il cui cosmo è stato rubato da Mars è destinato a soffrire laggiù. Yuna, sempre più terrorizzata dalle anime di Ade, che la circondano supplicando di poter morire, non può fare a meno di paragonarle agli abitanti del suo villaggio il giorno in cui vennero sterminati e fugge via in preda al panico, ignara del fatto che la sola permanenza nell’aldilà le sta succhiando il cosmo e la vita. Confortati dal fatto che Shiryu riuscì ad uscire dall’aldilà sconfiggendo Cancer, Koga e Ryuho attaccano il nemico, ma vengono facilmente respinti a causa delle loro precarie condizioni. Non volendo sporcarsi troppo le mani, Schiller lancia il Sekishiki MeikaiHa, avendo facilmente la meglio sul RyuseiKen di Koga. Ryuho prova ad aiutare l’amico con lo ShoryuHa, ma, pur avendo raggiunto il settimo senso, è troppo affaticato per usarlo al meglio. Il suo tentativo però permette a Koga di afferrare alle spalle l’avversario, trascinandolo con sé nell’aldilà a causa del Sekishiki. Rimasto solo, Ryuho non può far altro che sperare per la sorte degli amici. Caduto in Ade, Koga inizia a sentire l’effetto dell’oscurità, ma deve preoccuparsi di Schiller, furioso per essere stato trascinato in quel posto che lo disgusta. In difficoltà e circondato dai dannati, Pegasus ascolta il nemico spiegare che, più di ogni altra cosa, odia la morte e teme di diventare anche lui un’anima vagante un giorno. Per questo, avendo sentito di Cavalieri d’Oro che hanno vissuto per centinaia di anni, ha deciso di diventare uno di loro, proprio come il granchio del mito, che ottenne la vita eterna per la sua fedeltà agli Dei. Per questo, il simbolo del Cancro è il simbolo dell’immortalità, che lo separa e diversifica dai comuni mortali: avendo ottenuto da Mars il permesso di impadronirsi del cosmo dei deboli, ha in programma di vivere per sempre. Le anime che si trovano lì infatti sono quelle delle vittime di Mars e dei suoi seguaci. In quel mentre, Yuna vede e raggiunge Koga, facendo notare come forse anche Aria potrebbe trovarsi lì. Già disgustato da Schiller, Koga diventa furioso nel sentire il nemico ridere della ragazza, la cui anima è sprofondata in una parte persino più remota degli inferi. Cedendo alla natura di tenebra originaria del suo cosmo, Koga perde il controllo e attacca selvaggiamente Schiller, improvvisamente spaventato dalla sua furia e dalla possibilità di poter morire. Anche Ryuho e Mars percepiscono il cambiamento dell’aura di Koga, ma è Yuna a trattenere l’amico, nonostante il solo toccarlo le causi dolore, ricordandogli che Aria non vorrebbe vederlo così. Spossato, Koga si accascia, mentre la compagna è alla mercé dei colpi di Schiller, ora spaventato dalla minaccia che Pegasus rappresenta. La ragazza viene travolta dal Meido Indo, una pioggia di fasci di energia, e sembra sconfitta. In punto di morte però, il suo cosmo si innalza maestoso, spiegando le ali come un’aquila: spinta dal desiderio di proteggere Koga e coloro che ama, Yuna raggiunge il settimo senso. Sempre convinto che per vivere sia necessario uccidere gli altri, Schiller scatena il suo colpo più potente, il Sekishiki Meikai Rimbu, ma Yuna risponde con una nuova tecnica, l’Aquila Shining Blast. Dopo un breve scontro tra i tornadi generati dai due assalti, la tecnica di Yuna ha il sopravvento e travolge Cancer, facendolo sprofondare nel lago di lava. Koga e Yuna tornano alla quarta casa, dove Ryuho li soccorre. Ripresi i sensi, Pegasus è preoccupato dall’oscurità che esiste ancora in lui, ma l’amica gli ricorda che è riuscito a trattenerlo con la sola forza di volontà, e promette di aiutarlo se la cosa dovesse ripetersi. Spinta dal desiderio di salvare Arne, Komachi e tutti gli altri membri della Palaestra, Yuna sprona gli amici a proseguire verso Mars. Proprio quest’ultimo è intrigato dal potere del cosmo di tenebra di Koga, ma la più interessata è Medea, che vorrebbe usarlo per Eden.

DVD: L'episodio è presente nel 9° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: Il design delle bare è stato modificato, con le strisce diagonali non più in evidenza, ed il cerchio di una tinta più sgargiante. La lunghezza dei capelli di Ryuho, e le dimensioni dello scudo, variano per tutta la prima parte dell’episodio, anche in maniera evidente. Inoltre, a tratti lo scudo si sposta più in alto sul braccio. Koga e Ryuho cadono in acqua in posizioni invertite, ma poi tornano a quella di partenza. In una scena, a Ryuho manca parte di uno schiniero. Alla scomparsa delle illusioni nella quarta casa, si perdono le tracce anche di Arne e Komachi, i cui corpi però sarebbero dovuti restare lì.

Note: 5. Un episodio con nulla di particolarmente brutto, ma troppo affrettato per essere piacevole. Soprattutto la seconda parte è tirata via ad una velocità eccessiva, con Yuna che risveglia il settimo senso e vince fin troppo facilmente, nonostante Schiller riveli ben due nuove tecniche, teoricamente più potenti delle precedenti. Anche il ritorno del Koga oscuro, seppur interessante, finisce per durare troppo poco e venir messa rapidamente in secondo piano. Nel complesso, quindi, un episodio che avrebbe avuto bisogno di almeno una decina di minuti in più. A quanto pare, dopo la caduta di Hades nella serie classica, la morfologia dell’aldilà è un po’ cambiata, ed ora i dannati della Valle di Ade non cadono più nell’Inferno vero e proprio, ma solo in un lago di lava, o di qualcosa che ha l’aspetto della lava, visto che del magma normale non dovrebbe bastare a uccidere un Cavaliere d’Oro. Le vittime di Mars e dei suoi seguaci però sono destinate a vagare in eterno, proprio come chi è prigioniero del Tomb Squeeze, a suggerire un qualche legame tra il cosmo di tenebra e la morte. La principale eccezione è Aria, finita in un "luogo più profondo", ma non meglio specificato. A differenza di quello di Cancer, il Sekishiki di Schiller fa cadere anche il corpo nell’aldilà, e sembra manifestarsi come un’onda di energia più materiale, visto che per qualche attimo viene contrastato da una tecnica diretta come il RyuseiKen. Scopriamo che in Ade il cosmo viene rapidamente assorbito, ma non è detto che si tratti di una novità: anche se nella serie classica non se ne parla mai, Sirio si trovò quasi subito troppo stanco per muoversi dopo aver subito il Sekishiki di Cancer. Tra l’altro, sia Ryuho che Schiller sanno di quel combattimento, avvenuto negli episodi 48-50 della serie classica. Nel 49, Sirio raggiunse l’Ira del Dragone e la rabbia gli fece prendere brevemente il sopravvento, proprio come succede in questo episodio a Koga, in quello che probabilmente è un sottile riferimento o inside joke. Il fatto che il cosmo oscuro di Koga inizi a emergere subito dopo la caduta in Ade probabilmente è dovuto all’effetto dell’ambiente circostante e della morte che lo permea: sin dal 2° episodio di Omega infatti sappiamo che gli elementi sono potenziati dall’essere a contatto con la natura che li genera. Nonostante tutto, Schiller non ha elemento tenebra ma acqua, anche se la cosa si intravede appena in un paio di attacchi che sferra a Yuna. I suoi nuovi colpi segreti sono il Meido Indo (Requiem dell’Aldilà) ed il Sekishiki Meikai Rimbu (Danza degli Spiriti dell’Aldilà), con quest’ultimo che è dichiaratamente il suo attacco più potente. Yuna invece sfodera, un po’ dal nulla, l’Aquila Shining Blast, confermando quanto suggerito sin dal 7° episodio, ovvero che i colpi segreti ora si "sblocchino" quando viene raggiunto un cosmo adeguatamente forte, senza che ci sia necessariamente bisogno di averli appresi in precedenza. La morte di Schiller fa tornare la quarta casa alla normalità, confermando che i vari panorami che i Cavalieri incontrano sono solo illusioni, seppur dotate di una certa consistenza fisica. Non è la prima volta che Yuna dichiara di essere diventata Cavaliere per non dover perdere più nessuno: l’aveva accennato nel 7° episodio, e poi ripetuto a più riprese nel 14° e nel 30°. Ad inizio puntata, mancano 9 ore e 12 minuti alla fine del mondo. Le voci dei dannati che chiamano Yuna non sono occasionali, ma appartengono ai cantanti della nuova sigla di apertura originale, omaggiati in questo modo all’interno della serie. Schiller è il primo tra i nuovi Cavalieri d'Oro a morire, proprio come Cancer fu il primo a cadere nella serie classica.