SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°36

UN NOBILE ORGOGLIO! MIKENE, IL PUGNO DEL RE!

Disegnatori Yoichi Onishi

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Mikene, Soma, Haruto, Eden, Mars, Medea, Koga, Yuna, Ryuho.

Otto ore e tredici minuti alla fine del mondo: Soma e Haruto raggiungono finalmente la casa del Leone, dove vengono accolti da Mikene, che li invita a tornare indietro se gli preme la vita. I due rammentano brevemente il loro ultimo scontro con il Leone d’Oro, ma sono rincuorati dall’essere diventati molto più forti nel frattempo, nonostante il cosmo d’oro del nemico sia tale da mutare l’interno del tempio in un panorama di zanne rocciose. L’inizio non è dei migliori, senza quasi muoversi Mikene ferma il pugno di Soma con un solo dito, paralizza i kunai di Haruto e fa esplodere il Souga Hourou Jin, travolgendo subito entrambi. Frustrato, Haruto gli chiede perché abbia messo la sua enorme forza al servizio di Mars, che intende distruggere il mondo. Mikene risponde che resterà sempre fedele al suo signore, nel quale ha scorto una nobile volontà. Tredici anni prima, Mars, che stava per lanciare il suo primo attacco contro Atena, lo portò a vedere da lontano il Grande Tempio, confidandogli di non sapere se a trionfare sarebbero state le sue fiamme o la luce della Dea, ma che la battaglia avrebbe comunque cambiato il mondo. Era tuttavia un male necessario, per porre fine alle sofferenze che affliggono gli uomini, e creare una nuova terra in cui i forti avrebbero dominato i deboli e non ci sarebbe stato più dolore. Mikene era pronto ad aiutarlo, ma Mars gli chiese di non prendere parte al conflitto, e di addestrare piuttosto Eden, il futuro principe del mondo. Toccato da tanta fiducia, Mikene giurò di obbedire, chiamando Mars con il suo vero nome, che aveva ormai abbandonato: Ludwig. Pur non dandolo a vedere, ora però non può fare a meno di tentennare, al pensiero dell’assassinio di Aria, i dubbi di Eden e le trame di Medea, intenzionata a usare l’oscurità di Koga per portare avanti i piani di conquista del marito, apparentemente anche a discapito del figlio, nei cui confronti sembrava ambigua. Tornando al presente, Mikene ribadisce la propria lealtà, pari a quella del re delle fiere che lo simboleggia. Respinto di nuovo Soma, e schivato l’Hoko Tenro Kuzushi di Haruto, decide di fare sul serio con il suo colpo segreto, il King’s Roar. Paralizzati dal ruggito del leone, i due Cavalieri vengono travolti in pieno. Rialzandosi a stento insieme all’amico, Haruto intuisce che quella tecnica ha due livelli: prima il ruggito paralizza la preda, poi le zanne d’oro l’investono con tutta la loro forza. Sotto lo sguardo attento di Medea, che osserva tutto con le proprie palle di vetro, i due decidono comunque di provare ancora ad attaccare, ma né il Lionet Burning Fire, né le shuriken di pietra di Haruto, sortiscono alcun effetto. Travolti di nuovo dal King’s Roar, i ragazzi sono in crisi, ma rifiutano comunque di fuggire, continuando a rialzarsi. La determinazione che trasuda dai loro cosmi e il legame che li unisce impressionano Mikene, facendolo pensare ad Eden, ed alla possibilità che riescano a compiere un miracolo. Deciso a metterli alla prova, li invita ad attaccarlo ancora, per poi travolgerli per l’ennesima volta. Ora però i ragazzi iniziano a vedere i colpi alla velocità della luce del nemico, ed a studiare una contromossa. Consapevole che la loro unica speranza è annullare separatamente le due fasi del King’s Roar, Haruto chiede a Soma di assecondarlo e brucia al massimo il proprio cosmo. Colpito dalla loro crescita, Leo esegue di nuovo il King’s Roar, ma stavolta i due sono pronti: sfoderando i nuovi artigli della sua armatura, Haruto esegue un nuovo colpo segreto, il Rogaken Rasetsu Senpujin, coprendo il ruggito e permettendo a Soma di fermare la parte fisica con il Lionet Burning Fire. I due Cavalieri sono soddisfatti di quanto appena compiuto, e persino Mikene sorride, ma solo per un attimo. Poi il suo cosmo si innalza, in preparazione al suo attacco più potente, la zanna del leone dorato. Il Cavaliere lancia il King’s Emblem, un mortale raggio dorato, diretto verso Soma. Haruto però si pone a difesa dell’amico e cerca di contrapporre il proprio Hakuroken Tenshin Muso, potenziato dai nuovi artigli. Lo scontro di cosmi che ne risulta è percepito persino da Koga, Ryuho e Yuna, ancora impegnati a salire la scalinata dopo essere usciti dalla casa di Cancer. Ciò però gli permette solo di smorzare l’assalto del nemico, per poi accasciarsi tra le braccia di Soma, che ha protetto con il proprio corpo. Colpito dal suo gesto, Mikene lo guarda impressionato, ma Haruto, con l’elmo ormai in pezzi, afferma che almeno uno di loro continuerà sempre a proseguire, anche per i propri compagni. Motivato dalle parole dell’amico, Soma infiamma il suo cosmo, dichiarando che continueranno a proteggere le persone che amano anche quando saranno ridotti in punto di morte. Mentre il giovane scaglia il Lionet Bomber, Mikene capisce che la fonte della loro forza è l’amicizia, e ripensa ad Eden, ai giorni dell’addestramento, e al suo desiderio di proteggere Aria, che lo sosteneva dopo ogni caduta. Avvolto dalle fiamme, il leone non bada neppure a difendersi, ma desidera che Eden torni quello di un tempo, e non sia più il guscio vuoto di adesso. Nello stesso momento, in riva al lago, Eden, raccolto l’orecchino in frantumi di Aria, prende la propria decisione di combattere contro Mars come Cavaliere di Atena e, piangendo lacrime di sangue, fa esplodere il suo cosmo, giurando di riuscire a far cambiare idea al padre, o di affrontarlo fino alla fine. I petali, sospinti dalla sua aura, raggiungono anche le Dodici Case e Mars stesso, che li osserva pensoso. Al tempio del Leone, il Lionet Bomber ha fallito e Soma giace a terra malridotto, ma il coprispalla destro di Mikene è crepato. Nel vedere i petali, il Cavaliere d’Oro capisce che Eden ha superato i suoi dubbi, esaudendo in un certo senso il suo desiderio. Dichiarandosi sconfitto, lascia tornare il tempio alla normalità, e concede agli sbalorditi Soma e Haruto di passare, colpito dalla forza della loro determinazione, dal legame che li unisce, e dal loro desiderio di forgiare un nuovo futuro. Ora anche lui ha preso una decisione, e sa cosa deve fare. Medea, che ha visto tutto, è furiosa al suo tradimento.

DVD: L'episodio è presente nel 9° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Entrati nella casa, Soma e Haruto non si accorgono di Mikene finché non finisce di parlare, nonostante sia proprio di fronte a loro. Haruto ormai dovrebbe sapere che i kunai sono inutili contro Cavalieri di livello superiore al suo. Subito dopo che l’elmo di Haruto va in pezzi, lo si può ancora vedere nella successiva inquadratura da lontano. Il King’s Emblem frantuma l’elmo del Lupo, ma non fà sanguinare minimamente Haruto, né produce altre crepe sulla sua armatura. Su una delle isolette del lago dove si trova Eden c’è una costruzione, di cui non c’era traccia nello scorso episodio.

Note: 8.5. Un ottimo episodio, intenso e con il giusto mix di azione, approfondimento e pathos, ottimamente supportato da una colonna sonora adatta e all’altezza. Pur concentrando l’intera battaglia in un solo episodio, l’assenza di veri tempi morti, ed i flashback brevi e ben focalizzati, evitano la sensazione di un episodio affrettato, permettendogli invece di scorrere alla perfezione e di delineare sia i crescenti dubbi di Mikene, che la determinazione di Soma e Haruto. Proprio quest’ultimo prosegue ulteriormente la sua maturazione, iniziata nell’episodio 22 e, dopo essere stato a lungo il più schivo e solitario del gruppo, arriva a sacrificarsi per un compagno con cui, in fondo, finora aveva avuto ben poco a che fare. Dal canto suo, Mikene si mostra determinato e fedele all’estremo, ma non cieco e pronto al cambiamento, se supportato non solo dalle parole, ma anche dai fatti. Dal punto di vista combattivo, né Soma né Haruto raggiungono il settimo senso, ma lo sfiorano, probabilmente raggiungendo i livelli di Koga contro Harbinger. Haruto, dopo aver fatto ricorso a due tecniche già viste in passato - Houko Tenro Kuzushi (episodio 9) e Souga Hourou Jin (episodio 10) - mostra gli artigli retrattili nati nella sua armatura dopo la riparazione da parte di Kiki, ed esegue il Rogaken Rasetsu Senpujin, ovvero Artigli del Lupo: Vortice di Lame del Rakshasa, dove i Rakshasa sono una razza di esseri umanoidi nella mitologia induista. Considerando che, graficamente, il colpo non ha nulla a che fare con loro, si suppone che il nome sia stato inserito solo per effetto scenico. Il Lionet Bomber di Soma incrina il coprispalla di Mikene, probabilmente perché quest’ultimo si lascia praticamente colpire. La quinta casa, che ha mantenuto le sculture dei due leoni sulla soglia, è indicata con la parola Leon, ovvero appunto leone in greco. Mikene ne modifica quasi subito l’interno, rendendolo identico a quello del campo di battaglia del 10° episodio, in cui affrontò, e sconfisse facilmente, i vari protagonisti. Non sappiamo però se anche quel terreno fosse una manifestazione del suo cosmo, o se la scena sia mirata ad intimorire i nemici e spingerli a fuggire. In uno dei momenti più interessanti dell’episodio, vediamo un flashback di Mikene e Mars risalente a prima del primo scontro con Atena, intravisto nel 12° episodio, e scopriamo che il vero nome del Dio era Ludwig, e che aveva sembianze molto più umane di quelle attuali. Mikene, privo della cicatrice sulla fronte, lo conosceva sin da allora, e gli era fedele ancora prima di diventare Cavaliere d’Oro. In quest’ottica, è quindi possibile che i "due Cavalieri d’Oro" di cui si parla nel 3° episodio, alla fin fine non fossero Ionia e Mikene, ma Ionia e Kiki, con Mikene investito solo dopo l’ascesa al potere di Mars. Ad ogni modo, il Cavaliere non possiede i colpi segreti dei suoi predecessori, ma il King’s Roar e il King’s Emblem, nomi basati entrambi sulla fama del leone come re degli animali, significanti rispettivamente Ruggito del Re ed Emblema del Re. Mentre il secondo è un semplice fascio concentrato di energia, il primo è più inusuale ed ha due fasi: la tradizionale esplosione di energia è infatta preceduta da un attacco acustico, un ruggito appunto, che paralizza il bersaglio, rendendolo vulnerabile. La forza non pare enorme, visto che Soma e Haruto si rialzano continuamente, ma non sappiamo con quanta serietà Mikene l’abbia eseguito, visto che voleva permettere loro di fuggire. A fine episodio, Eden piange lacrime di sangue nel decidere di ribellarsi attivamente al padre e assecondare i desideri di Aria. Si tratta di un riferimento alla serie classica, quando Gemini, Capricorn e Acquarius fanno lo stesso, a simboleggiare il loro rimpianto nel dover combattere contro gli ex compagni, durante il finto tradimento della serie di Hades. La stessa scena dei petali ricorda la serie classica, e la morte di Virgo nel giardino degli alberi gemelli. Nell’abbandonare i suoi dubbi, Eden accontenta indirettamente la richiesta fatta da Mikene nello scorso episodio, e reiterata in questo quando lo supplica di tornare l’uomo che era e ritrovare le sue convinzioni. A quanto pare, la fedeltà di Mikene è quindi più ad Eden che a Mars stesso visto che, preso atto del suo cambio di schieramento, decide di lasciar passare Soma e Haruto, in un gesto che ricorda da vicino quello di Scorpio con Cristal nella serie classica.