SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°37

IL GUARDIANO INAMOVIBILE! IL CAVALIERE DI VIRGO!

Disegnatori Ken'ichi Takase

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Fudo di Virgo, Koga, Ryuho, Yuna, Soma, Haruto, Mars, Medea, Kiki, Harbinger, soldati, genti del mondo.

Con la fine del mondo a sole sette ore e trentacinque minuti, vari disastri naturali sconvolgono il pianeta, spingendo la gente alla fuga. Consapevoli del poco tempo a disposizione, Soma e Haruto raggiungono finalmente la casa della Vergine, adornata da statue orientali e circondata da un prato fiorito. Pur avvertendo un cosmo potente provenire dall’interno, i due si apprestano ad entrare. Intanto, alla casa dell’Ariete, Kiki continua ad affrontare l’esercito di Mars, sorpreso dalla loro fedeltà alla causa, che li spinge a combattere anche dopo che molti sono già stati abbattuti. In quel momento sopraggiunge Harbinger del Toro, che si offre di aiutarlo, ricordando come Kiki avesse rifiutato di combattere in nome di Mars. L’Ariete gli fà notare che, così facendo, nell’eventuale nuovo mondo perderà l’attuale posizione d’elite, ma al Toro non importa, basta solo che ci siano persone con ossa forti con cui continuare a confrontarsi, indipendentemente da chi vincerà la battaglia finale. Kiki pensa a come i giovani Cavalieri siano riusciti a convincere anche Mikene della bontà delle loro azioni, ma teme il Cavaliere di Virgo, uno dei custodi dorati più potenti. Alla sesta casa, Haruto e Soma stanno per entrare, quando un cosmo nemico li attirà all’interno, chiedendo loro cosa intendano fare, ed avvertendoli che, proseguendo, raggiungeranno solo l’Inferno. Quando i due insistono per passare, il Cavaliere di Virgo compare innanzi a loro, circondato da fiamme, seduto in posa di meditazione con gli occhi chiusi, e con in mano una spada e una corda,. Il suo nome è Fudo l’Inamovibile, Cavaliere della dannazione e della salvezza, e non indossa l’armatura d’oro. In cima alle Dodici Case, sia Medea che Mars seguono gli eventi, quest’ultimo certo che il suo vecchio amico saprà mostrare ai nemici il significato della vera forza. Fudo è l’incarnazione di Fudo Myoo, e intende fermare il cammino dei malvagi nel mondo. Punto sul vivo, Haruto lancia i suoi kunai, che però vengono disintegrati senza sortire risultati. Soma tenta un colpo diretto, ma una barriera invisibile protegge Fudo, respingendo prima il Leone Minore e poi l’Hakuroken Tenshin Muso di Haruto. I due sono impressionati dall’enorme forza del nemico, che per tutto questo tempo non si è neppure mosso: Fudo proclama infatti che rimarrà immobile in quella posizione finché il mondo non verrà salvato. Per di più, le fiamme della sesta casa indeboliscono progressivamente Haruto e persino Soma, perché non è fuoco comune, ma proveniente dagli Inferi, e in grado di succhiar loro le forze. Deciso a finire la cosa e liberarli dalle sofferenze della vita, Fudo recita il mantra associato alla divinità di cui è incarnazione - Noumaku Sanmanda Bazaradan Kan - e investe i Cavalieri con un’esplosione di fuoco. Atterrati, i due riescono comunque a rialzarsi, sostenuti dal pensiero degli amici che presto li raggiungeranno. La loro determinazione secca Fudo che, ritenendoli impossibili da salvare, gli lancia contro la corda che ha in pugno con lo Shogyo Danzai. Moltiplicatasi in due, questa blocca entrambi e li costringe in ginocchio, stritolandoli, mentre nuove fiamme e lava stanno per investirli. All’ultimo momento però, il fuoco viene arrestato dal Suiryu Enbu di Ryuho, che si erge a loro difesa, mentre Yuna trancia le corde e Koga sferra il RyuseiKen, a sua volta fermato dalla barriera di Virgo. Il gruppo è finalmente riunito, ma nemmeno essere solo contro cinque nemici preoccupa Fudo, che si limita a notare come i Cavalieri d’Oro delle case inferiori devono aver tradito, segno che l’umanità non può davvero essere salvata. Ricreate le corde, si prepara ad affrontarli: Ryuho e Yuna attaccano per primi, con il Rozan ShoryuHa e l’Aquila Spinning Predation forti del settimo senso, ma neanche questo basta a perforare la barriera difensiva di Fudo, che respinge entrambi con l’Om. Soma e Haruto allora uniscono le forze, con il secondo che esegue L’Hiden Chijin Ittai per rafforzare con la pietra il Lionet Bomber del compagno. Virgo loda la loro cooperazione, aggiungendo che rimane comunque tutto inutile e lanciando il Leone Minore contro l’amico. Rimasto solo, Koga sferra il RyuseiKen, solo per averselo rilanciato contro e venire abbattuto come gli amici. A terra, i ragazzi sembrano impotenti, con Koga in particolare frustrato dai discorsi di salvezza di Fudo, visto che il mondo intero è in pericolo. Piccato, Virgo risponde loro di essere rimasto per lunghissimo tempo immobile a sperare nella pace, e a guardare gli esseri umani distruggere non solo la natura e il pianeta, ma anche loro stessi, con guerre ed atti dissennati. Per questo ha accettato la proposta di aiutare il suo amico Mars a purificare il creato, piuttosto che continuare a guardare la gente che lo lascia sprofondare verso l’inferno. Consapevole che tutti loro hanno perso in battaglia una persona cara, e che quindi dovrebbero capire le sue ragioni, Fudo stringe le corde per punirli stritolandoli, ma proprio il pensiero di coloro che non ci sono più sorregge i ragazzi a rialzarsi, per proteggere l’umanità. Seccato, Virgo intensifica l’assalto con lo Shōji Sokunehan, rendendo incandescenti le corde. Gli eroi sembrano sconfitti, ma le parole di Fudo risvegliano in Koga i ricordi di Aria, e la sua supplica di sconfiggere Mars. Trovando nuove energie, il Cavaliere brucia al massimo il suo cosmo e si rialza, ribadendo le sue intenzioni di proteggere il mondo prima di strappare le corde. Ispirati dal suo gesto, e dal sogno di un mondo di pace, gli altri fanno lo stesso. Colpito dalla forza dei loro sentimenti, Fudo inizia a piangere ed apre gli occhi, che si rivelano essere di due colori diversi. Non è però un cenno di resa, ma il preludio al vero combattimento: Virgo richiama infatti l’armatura d’oro e, nel momento in cui l’indossa, il panorama all’interno della sesta casa muta, diventando un ridente prato al tramonto, attraversato da un ruscello. In netto contrasto è il nuovo aspetto del nemico, il cui volto è contorto in una smorfia di odio e furia nell’invocare il Myoo Rairin, ovvero i cinque Re della Saggezza, le cui immagini compaiono alle sue spalle. Gridando Khan, Virgo prima li investe con un’esplosione di energia, poi li imprigiona in altrettanti cerchi di luce a mezz’aria, ed infine li trafigge con dei raggi che partono dagli occhi dei cinque Re. Sconfitti, i cinque precipitano al suolo, accompagnati dalla promessa di Fudo di aiutare Mars a creare un mondo nuovo e migliore. Il Cavaliere d’Oro sferra poi un’enorme sfera di fuoco ed energia per finirli, ma, proprio quando per i ragazzi sembra la fine, una figura si erge a loro difesa, respingendo l’assalto. Sbalordito, Koga riconosce Eden, privo di armatura e con i capelli ormai bianchi.

DVD: L'episodio è presente nel 10° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Kiki combatte da ore, dovrebbe essere circondato da cadaveri di nemici ormai. Haruto continua a lanciare i kunai, nonostante si siano dimostrati costantemente inutili contro nemici dal cosmo superiore al suo. Prima dell’arrivo del trio, il suolo davanti a Soma e Haruto è spaccato, ma subito dopo è tornato normale. Quando Koga cade dopo il Myoo Rairin, l’ombra a terra dovrebbe ingrandirsi man mano che il ragazzo si avvicina. Come ha fatto Eden a raggiungere la sesta casa, con la battaglia in corso davanti alla prima?

Note: 7.5. Dopo aver offerto delle versioni a volte anche molto alternative dei primi Cavalieri d’Oro, stavolta abbiamo un episodio pieno di piacevoli echi allo scontro con Virgo nella serie classica, sia in termini di poteri che di caratterizzazioni. Lo scopo, evidente, è quello di mostrare la piena forza di Fudo, oltre che di delinearne la caratterizzazione che, pur non essendo nulla di innovativo, risulta piacevole e ben stratificata. Il Cavaliere d’Oro si proclama l’incarnazione di Fudo Myoo, o Acala, il principale dei cinque Re della Saggezza, divinità relativamente di secondo piano del Buddhismo, dopo i Buddha ed i Bodhisattva. Viene dato a intendere che sia vivo da secoli, ma non è chiaro se sia immortale, o se continui a incarnarsi in corpi diversi, per proseguire nel suo scopo di osservare l’umanità e il pianeta. Di certo, è amico di Mars e ne condivide gli ideali, sebbene le circostanze del loro primo incontro non siano mai rivelate. Il suo nome, in sanscrito, significa "inamovibile" e da qui la posa che mantiene per tutto l’episodio, e in cui dichiara di voler restare fino alla salvezza del mondo. Gli oggetti che impugna sono a loro volta riferimenti ad Acala, da una parte la spada, dall’altro il lariat, ovvero la corda, in grado di moltiplicarsi e di riformarsi se distrutta, mentre le fiamme sono un elemento spesso presente nella sua iconografia. Pur combattendo senza armatura per buona parte dello scontro, mostra numerosi colpi segreti, a partire dal Noumaku Sanmanda Bazaradan Kan, che è il mantra di Acala stesso, e vuol dire più o meno "Gloria agli onnipresenti Vajra, divorate e distruggete", con cui evoca fiamme e lava. Il secondo colpo usato è lo Shogyō Danzai, “Condanna di tutte le cose”, con cui lega e stritola i nemici con il lariat. Il terzo č lo Shōji Sokunehan, “La sofferenza della nascita e della morte sono il Nirvana”, all’apparenza una versione potenziata dello Shogyo Danzai. Il colpo finale con cui sconfigge i Cavalieri è il Myōō Rairin, “Venuta dei Re della Saggezza”, con cui evoca le figure delle cinque divinitą di cui lui stesso fa parte. Tra loro, quello centrale, alle sue spalle, è Fudo stesso, rappresentato però con l’aspetto tradizionale iconografico. Oltre a questi colpi, Fudo sa usare l’Ohm e il Khan, proprio come gli altri Cavalieri di Virgo, ma in maniera invertita: l’Ohm diventa infatti una barriera difensiva, abbastanza resistente da parare i colpi segreti di Yuna e Ryuho con il settimo senso, e il Khan una tecnica d’attacco. Sempre a proposito di colpi segreti, Haruto e Ryuho sfoderano a loro volta due nuove tecniche, rispettivamente Hiden Chijin Ittai, "Fusione dell'uomo e del suolo", e Suiryu Enbu, "Danza del Dragone d'Acqua". Soprattutto il secondo sembra una mossa estemporanea, utile a spegnere le fiamme senza consumare troppe energie. Tornando a Fudo, come detto abbondano i riferimenti alla serie classica, ed alla battaglia con Virgo: il giardino che circonda la sesta casa è un probabile riferimento al giardino degli alberi gemelli, visto nella serie di Hades, mentre l’ingresso del tempio (su cui ora svetta la scritta Parthenos, ovvero "Vergine" in greco, aggettivo spesso riferito ad Atena stessa) è ancora affiancato da due statue buddhiste. Quando Fudo blocca il pugno di Soma, l’avverte che, se non si ritirerà, perderà mano e armatura, quasi le stesse parole di Virgo a Sirio, mentre la stretta dello Shogyo Danzai ricorda quella delle catene di Andromeda, temporaneamente controllate con il Khan. Il mare di lava rievoca la prima illusione di Virgo a Phoenix, il cui arrivo all’ultimo momento viene ora imitato da Eden. Infine, Fudo tiene a lungo gli occhi chiusi, anche se non sembra una decisione mirata ad aumentare l’accumulo del cosmo. A non essere rimasta affatto uguale è invece l’armatura della Vergine, decisamente la più modificata tra le corazze d’oro viste finora, con pesanti innovazioni su gomiti e ginocchia, all’apparenza ispirati dalle armature di Andromeda, che in fondo è stato l’ultimo a indossare queste vesti, nell’Elisio verso la fine della serie di Hades. Koga, Yuna e Ryuho arrivano alla sesta casa senza aver incontrato Mikene, che aveva accennato ad un incarico da svolgere al termine dello scorso episodio. Pur avendo risvegliato il settimo senso, né Yuna né Ryuho usano i loro nuovi colpi segreti, presumibilmente per non consumare troppe energie, o perché troppo affaticati per poterlo fare. Le immagini che compaiono quando Fudo parla potrebbero riferirsi alle rivolte nelle strade di Londra nel 2011 (anche se su un negozio di elettrodomestici sembra essere scritto "automeccanica"), ai recenti conflitti in medioriente, ed a non meglio specificati scontri con forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Il vulcano che erutta all’inizio invece non sembra il solito monte Fuji, ma non ci sono elementi chiari per distinguerlo. La comparsa di Eden a fine puntata indica la prima volta che i sei protagonisti sono insieme sin dal 27° episodio, mentre la riunione del trio con Soma e Haruto ricostituisce il gruppo che Harbinger aveva diviso nel 30°. A proposito di quest’ultimo, messa in ombra dallo scontro c’è l’apparente redenzione del Cavaliere del Toro che, dopo aver concesso a Koga di proseguire nel 32° episodio, ora si offre persino di aiutare Kiki contro gli infiniti soldati di Mars, che il Cavaliere d’Ariete nel frattempo sembra essere riuscito a spingere fuori dalla prima casa. Harbinger mostra di non essere troppo interessato a chi vincerà il conflitto finale, ma di rispettare comunque Kiki, che conosce già e con cui sembra aver parlato di recente. Tale amicizia è ovviamente un riferimento a quella tra Mur e Toro nella serie classica, probabilmente tra le più note tra Cavalieri d’Oro. A simboleggiare il cambio di schieramento, per ragioni sconosciute ma probabilmente legate all’esplosione di cosmo dello scorso episodio, i capelli di Eden sono diventati bianchi. Seppur relativamente raro, non è una cosa impossibile neanche nel mondo reale, specie in seguito ad un trauma.