SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°41

L’AMBIZIONE DI TOKISADA! IL SIGNORE DELLA FINE DEL TEMPO!

Disegnatori Mariko Aoki / Takeuchi Kei

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Haruto, Ryuho, Tokisada, Koga, Yuna, Eden, Soma, Mikene, Amor di Pisces, Medea, Mars, Genbu, Ionia, Saori.

Mentre Soma sta ancora piangendo sul cadavere di Sonia, Eden entra nell’ottava casa, avendo percepito quel che è successo mentre si trovava sulle scale. Soma gli chiede perdono, ma il ragazzo lo rincuora ricordandogli che Sonia aveva deciso di propria iniziativa di combattere, e lo esorta a proseguire, restando da solo con il corpo senza vita della sorella. Più in alto, Mars è furioso con Medea, che ha dato l’armatura di Scorpio a sua figlia, causandone la morte. La donna sembra scusarsi, ma in cuor suo pensa a quanto inutile sia stata la ragazza, verso cui non prova la minima pietà o compassione. Nel frattempo, Ryuho e Haruto si trovano alla fine del tempo, un luogo desertico e nebbioso tra le galassie, costellato di oggetti del mondo reale, da cui non è possibile fare ritorno, neppure per lui. Comparendo di fronte a loro, Tokisada spiega che precipitarli lì era la sua missione, ed è soddisfatto di averla compiuta, anche a costo della sua stessa libertà. I Cavalieri però rifiutano di perdere le speranze e attaccano insieme il nemico, combinando lo ShoryuHa ed il Tenshin Muso fino a ferire l’avversario, indebolito dallo scontro con Genbu. Fiduciosi di poter vincere, si lanciano di nuovo all’attacco, ma Tokisada annulla i danni con il Jikan Gyakko, avendo intuito che lì, alla fine del tempo, le sue abilità non solo si sono ricaricate, ma sono più potenti che mai. Innalzando il suo cosmo fino ai livelli del Big Bang, potrà non solo fuggire, ma persino ottenere il dominio sul tempo, e quindi il potere assoluto, superiore a Mars o Medea. Accecato dall’ambizione, Tokisada proclama che diventerà il padrone del mondo, e che comincerà eliminando i due giovani avversari. Nel frattempo, sulla Terra, mentre il fuoco di Scorpio si spegne, Koga e Yuna hanno raggiunto la casa di Sagitter, in teoria presidiata da Seiya, ma in realtà vuota a causa della scomparsa di quest’ultimo. All’interno, trovano però un’iscrizione sul muro, in greco antico "Giovani Cavalieri che qui siete giunti, dono a voi la cura e la salvezza di Atena". Il messaggio, come Yuna ricorda, è opera di Aiolos, il precedente Cavaliere di Sagitter, ed in passato è stato letto anche da Seiya ed i suoi amici. Ciò rinnova la determinazione di Koga nel salvare Saori ed il mondo sconfiggendo Mars. A loro insaputa però, Marte sta continuando ad avvicinarsi, e con esso Saori, prigioniera e priva di sensi mentre il pianeta torna lentamente alla vita. Alla fine del tempo, intanto, Ryuho e Haruto sono in crescente difficoltà contro i poteri di Tokisada. Dragone salva l’amico con lo scudo, ma nel farlo viene travolto e messo temporaneamente fuori gioco. Haruto rifiuta comunque di fuggire, memore di quel che accadde il giorno della morte di Yoshitomi, e Tokisada finalmente lo riconosce, rammentando il bambino che aveva risparmiato. Pur criticando la sua decisione di gettare inutilmente la vita affrontandolo, gli dice che, grazie a loro, è riuscito a diventare il signore del tempo e futuro padrone del mondo: un messaggio da trasmettere anche a Yoshitomi quando si rivedranno nell’aldilà. Sulla Terra, Medea si sta rilassando con del vino, convinta che la morte dei suoi amici prima o poi farà sprofondare Koga nell’oscurità, quando viene raggiunta da Mikene. Il Cavaliere di Leo ha capito che è a causa della donna che Mars ha intrapreso il cammino di distruzione attuale, per cui vuole giustiziarla e vendicare Sonia. Medea resta impassibile, perché la mano di Mikene viene fermata dalla comparsa del Cavaliere d’Oro dell’inganno e della guida, Amor di Pisces, la cui esistenza era ignota persino agli altri custodi dorati. Mikene cerca di convincerlo del tradimento di Medea, ma rimane sbalordito nell’apprendere che Amor non solo sa già tutto, ma è addirittura il fratello della donna. Sembra non esserci alternativa ad uno scontro tra Cavalieri d’Oro, una guerra dei mille giorni, ma Pisces innalza il suo cosmo, rivelando un’immensa aura di tenebra, che uccide il Leone prima che possa anche solo provare a difendersi. La sua fine viene percepita da Koga, Yuna e, soprattutto, Eden, che riprende finalmente la corsa lasciandosi alle spalle il cadavere di Sonia. Alla fine del tempo, Haruto, in enorme difficoltà tenta il Doton Sajin no Mai e crea un vortice di sabbia, senza però alcun risultato. In lacrime, ripensa a Yoshitomi, e afferma che, per quanto si soffra o si odia, quel che si è perduto non ritornerà più indietro. Ciononostante, anche la perdita a volte permette di ottenere qualcosa: un cuore che rifiuta la fuga e accetta la battaglia. Rivendicando il suo essere cresciuto con il passare del tempo, a differenza del più statico avversario, Haruto ricorda le battaglie sostenute e fa esplodere il proprio cosmo fino al settimo senso, spinto dal desiderio di proteggere Ryuho e le persone cui vuole bene. Disprezzando le sue ragioni, Tokisada lancia la Chrono Execution, che, alla fine del tempo, crea dei vortici in grado di far invecchiare istantaneamente tutto quel che toccano, incluso Ryuho stesso. Haruto risponde con un nuovo colpo segreto, l’Hakuroken Toga Shisso, creando un enorme lupo bianco che si scontra con la Chrono Execution. I due colpi sembrano annullarsi a vicenda, facendo invecchiare di colpo entrambi i contendenti, ma Haruto ha la forza per un secondo attacco e travolge il nemico, spazzandolo via. Poco dopo, Ryuho aiuta Haruto a rialzarsi: entrambi sono tornati giovani, ma la vittoria non li ha aiutati a lasciare quel luogo e tornare sulla Terra. In loro soccorso compare la Barra Gemellare di Libra, che li teletrasporta alla settima casa. Qui, Genbu spiega di essere riusciti a trovarli percependo l’esplodere del cosmo di Haruto, ma aggiunge anche di non poterli aiutare ulteriormente, essendo obbligato a restare lì per impedire il crollo del Santuario a causa dell’intervento di Medea. Li esorta quindi a proseguire da soli, per raggiungere i loro amici. In cima alle Dodici Case, Mars si rammarica della scomparsa di Mikene, mentre Amor rincuora Medea ricordandole che la prossima casa sul cammino dei ragazzi è protetta dal più forte tra i Cavalieri d’Oro: Ionia di Capricorn.

DVD: L'episodio è presente nel 11° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Soma aveva coperto Sonia con il mantello dell’armatura d’oro, di forma rettangolare, ma adesso sembra più una coperta quadrata. Eden ha impiegato circa un’ora per salire due case. Che ci fanno velieri e monumenti alla fine del tempo, e come ci sono arrivati? Quando Haruto e Ryuho corrono verso Tokisada, la mano sinistra del Dragone è scomparsa. Quando Tokisada usa il Jikan Gyakko, la sua armatura è piena di crepe che un attimo prima non c’erano. La scritta sulla parete della nona casa era andata distrutta nella serie classica, rivelando l’uscita a Seiya e compagni. Cosa ha fatto Mikene in queste ultime ore, prima di arrivare da Medea? Alla settima casa, si vede solo uno dei due avvallamenti creati nel combattimento tra Genbu e Tokisada. Libra inoltre non è più nella posa che sembrava costretto a mantenere nel 39° episodio, e non sta bruciando il suo cosmo.

Note: 6.5. Un episodio che cerca di dividersi su troppi fronti, ben quattro, finendo inevitabilmente per tralasciarne alcuni. Se è apprezzabile il tempo dedicato a mostrare la reazione di Eden alla morte di Sonia, non può che risultare affrettata la fine di Mikene, così come il passaggio di Koga e Yuna nella nona casa, e la lettura del testamento di Aiolos che, se da una parte offre un piacevole collegamento tra passato e presente, dall’altra ha inevitabilmente meno valore per chi del vecchio Sagittario probabilmente aveva solo sentito parlare, o letto sui libri della Palaestra. Eppure, l’episodio non è da buttare: affascinante la presentazione di Amor, che subito si dimostra di ben altra pasta rispetto ai precedenti Cavalieri dei Pesci, e molto piacevole l’approfondimento su Tokisada e Haruto. Il primo completa un percorso evolutivo opposto rispetto a quello di molti altri personaggi, visto che nella sua primissima apparizione era sembrato fedele a Mars ma relativamente buono, abbastanza da risparmiare Haruto, mentre qui cade nel gorgo dell’ambizione e desidera addirittura superare Mars e dominare il mondo, confermando il detto secondo cui il potere corrompe. Il secondo invece si libera finalmente della sola etichetta di Cavaliere ninja, mostrando con enfasi una vera personalità. A conferma dell’abbandono del tempo reale dello spettatore, a inizio episodio mancano appena quattro ore e dodici minuti alla fine del mondo, quindi anche la battaglia dell’ottava casa è durata ben un’ora. Haruto scherza su come i Cavalieri d’Oro amino portare altrove i propri avversari, riferendosi probabilmente ad Harbinger, che aveva sparpagliato tutti loro tra le prime case. La fine del tempo è il luogo di cui Medea aveva parlato nel 38° episodio, e pare che Tokisada abbia il potere per recarvisi, ma non per fare ritorno. Viene mostrato come una specie di deserto, con scheletri di animali, monumenti e velieri, sparpagliati un po’ alla rinfusa e senza chiare spiegazioni di come siano finiti là. Tokisada afferma che in quel luogo passato, presente e futuro si incrociano, ma la frase non ha vero riscontro nel panorama, né i tre sembrano inizialmente influenzati in alcun modo. Evidentemente però, quel luogo è alla base dei poteri cronali di Acquarius, che ricarica il proprio cosmo, raggiungendo forse per la prima volta il reale livello di un Cavaliere d’Oro. Dopo lo scontro con Genbu inoltre, il teschio sull’armatura è scomparso, senza che ne sia mai stata realmente spiegata l’origine, ma Tokisada accenna al "potere dell’oscurità", implicando che esso in realtà fosse opera di Medea, che in effetti aveva accarezzato la corazza proprio sul pettorale. Nel corso del combattimento, il Cavaliere usa le tecniche già adoperate contro Genbu, mentre Haruto ne sfodera due nuove: Doton Sajin no Mai ("Danza della Nube di Sabbia"), sostanzialmente un piccolo tornado, e il ben più potente Hakuroken Toga Shisso ("Attacco del Lupo Bianco: Furia Irrefrenabile delle Zanne di Battaglia"). Nello sferrare quest’ultimo, perde il fiocco dei capelli, che vengono mostrati sciolti per la prima volta. A inizio scontro inoltre unisce il Denshin Muso con lo ShoryuHa di Ryuho, confermando la capacità dimischiare le proprie tecniche con quelle degli amici, come visto insieme a Soma alla quinta e sesta casa. Nel combattimento, anche Ryuho perde il diadema, continuando la tradizione iniziata con Haruto stesso, e proseguita con Soma. La presenza del giovane drago tra l’altro non è del tutto casuale, essendo proprio lui l’unico a conoscere la storia di Haruto, appresa nel 22° episodio. A fine puntata, Genbu riesce a salvare i ragazzi, mostrando di nuovo i poteri di teletrasporto delle armi di Libra, già visti nel 39° episodio e, presumibilmente, nati in seguito alla trasformazione dell’armatura. In un bel momento di caratterizzazione, Mars si mostra sinceramente addolorato per la morte di Sonia, contraddicendo un po’ quanto detto da Soma nella scorsa puntata e mostrando di tenere a lei. Di contro, Medea si conferma interessata solo a sfruttare gli altri per i suoi scopi, come intuito da Mikene. Quest’ultimo aveva dato a intendere di voler cambiare schieramento al termine del 36° episodio, ma la sua ribellione, un chiaro riferimento a quella intentata da Ioria nella serie classica, ha breve durata a causa di Amor di Pisces, che si rivela essere addirittura il fratello della donna. Con indosso un’armatura d’oro dalle forme molto classiche, a parte un vistoso scaldacollo, Amor rivela di avere un cosmo di tenebra, unico tra i Cavalieri d’Oro, e di essere talmente più forte del parigrado da eludere la regola secondo cui due custodi dorati sono destinati a dar vita ad una battaglia dei mille giorni. La fine di Mikene è impietosa, visto lo spessore del personaggio e il peso avuto finora, ma pone automaticamente Amor come il più forte Cavaliere dei Pesci conosciuto, e come uno dei più potenti guerrieri in generale. Alla nona casa, Koga e Yuna leggono la scritta di Aiolos, il Cavaliere di Sagitter le cui gesta hanno sostanzialmente fatto da prologo alla serie classica. Scritta in greco antico e incisa sul muro da Aioros poco prima di morire, la frase fu effettivamente vista da Seiya e compagni nel 64° episodio e 11° numero del manga originale. A differenza di Koga, Yuna sa di Aiolos, segno che Pavlin o gli insegnanti della Palaestra l’hanno informata a grandi linee sulla storia recente del Santuario. In realtà, l’apparizione della scritta qui, su una parete laterale, è fedele al manga più che all’anime, dove l’iscrizione celava la via d’uscita e scomparve dopo essere stata letta. Il fatto che sia ancora presenta conferma che le Dodici Case attuali non sono semplicemente uguali a quelle precedenti, ma sono proprio loro, nonostante fossero in apparenza state distrutte nel 9° episodio. A quanto pare, il cosmo di Aria, che le aveva fatte esplodere, è riuscito anche a ricrearle, limitandosi a spostarle sulla nuova scalinata in cielo. Il buco sotto la frase è il cratere lasciato dalla freccia di Sagitter, arma spesso risolutiva nella serie classica ma ancora mai vista in Omega. Fuori scena, Eden ha superato Genbu, e di conseguenza anche Haruto e Ryuho, nella scalata.