SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°43

LA RESURREZIONE DEGLI DEI DELLA GUERRA! BATTAGLIA NELL’ULTIMA CASA!

Disegnatori Yoshitaka Yashima

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Yuna, Ryuho, Soma, Haruto, Amor di Pisces, Mars, Medea, Diana, Vulcanus, Bacchus, Romulus, Seiya, Shiryu, Shun, Hyoga, Ikki, Saori.

Ad appena due ore e dieci minuti dalla fine del mondo, e con Marte ormai vicinissimo, i Cavalieri raggiungono il tempio dei Pesci, ignari di essere spiati con attenzione da Medea, soddisfatta delle vette raggiunte da Koga raggiungendo il settimo senso. Entrati di slancio, e superata una specie di grotta marina, i ragazzi arrivano in un salone dove, comodamente seduto su un divano, li attende Amor di Pisces, che, a loro insaputa, è proprio il fratello di Medea. Con uno schiocco di dita, il sardonico Cavaliere si presenta, dichiarando che ora avrà inizio l’ultimo atto. Prima che chiunque possa fare qualcosa, Amor usa il Silent Water per creare un muro d’acqua, resistente persino agli attacchi di terra di Haruto, e separare Koga e Yuna dagli amici. Il passo successivo è immobilizzare Koga con l’Arrested Judgement, ovvero una gabbia di giavellotti di tenebra, infrangibili per chi non possiede un cosmo di tenebra. Unica ancora in grado di muoversi, Yuna si lancia all’attacco, ma Amor la schiva con enorme facilità, permettendosi persino di deriderla e cercare di sedurla con la promessa di un posto nel nuovo mondo di Mars se diventerà la madre dei suoi figli. Prima che la ragazza possa riprendere il combattimento, Pisces innalza il suo cosmo di tenebra ed invoca i cosiddetti Dei della Guerra con il Rinne Kessho. Quattro figure in armatura integrale compaiono davanti a Ryuho, Soma e Haruto: sono Romulus, Vulcanus, Diana e Bacchus, ovvero i fedeli seguaci di Mars che, all’epoca della prima guerra contro Atena, affrontarono Seiya e gli altri Cavalieri leggendari, riuscendo persino a metterli in difficoltà. Saori, scesa in campo con la sua armatura divina, riuscì a sigillarli con frammenti di luce, ancora visibili sui corpi dei quattro, che in effetti sembrano aver perso la capacità della parola, e buona parte del loro raziocinio. Ciononostante, il loro potere supera quello di un Cavaliere d’Oro, ed ora Amor li aizza contro i tre ragazzi. Il suo vero obiettivo però è Koga, che Pisces vuole costringere a rinunciare al cosmo di luce a favore di quello delle tenebre, l’unico in grado di liberarlo dall’Arrested Judgement e permettergli di salvare i suoi compagni. Pegasus rifiuta, ma, nonostante i suoi sforzi, non riesce a spezzare i giavellotti che lo bloccano, mentre anche Yuna non riesce a mettere a segno un singolo calcio contro Amor, che continua a deriderla con irriverenti complimenti. Intanto, il Lionet Bomber di Soma è facilmente bloccato da Romulus, che travolge l’avversario con un pugno di pietra. Da solo contro Vulcanus e Bacchus, Haruto si sdoppia con una tecnica ninja, ma la copie viene rapidamente fatta a pezzi dalle falci di fuoco del primo, mentre il secondo lo mette in difficoltà con la sua forza brutta. Preso di mira anche dalle frecce di fulmine di Diana, Haruto viene salvato da Ryuho, senza però che alcuno di loro riesca a intravedere una via per vincere. Divertito, Amor si siede sul divano per gustarsi lo scontro, facendo infuriare ancora di più Koga, che inizia a considerare di ricorrere al cosmo di tenebra. Intuendo la trappola, Yuna e gli altri lo esortano a non cedere, promettendo che risolveranno loro la situazione, ma i loro buoni propositi sembrano vanificati sul nascere quando Amor para con una sola mano l’Aquila Spinning Predation, e obbliga la ragazza a sedersi accanto a lui, mentre i Re Celesti uniscono le forze e travolgono i tre Cavalieri con un’esplosione che danneggia persino le loro armature. Esasperato, Koga brucia al massimo il cosmo per liberarsi, ma senza alcun risultato. Soddisfatto, Amor comunica telepaticamente con Medea, chiedendole quali siano i suoi piani per Pegasus, visto che dalla loro parte c’è già Mars con il potere delle tenebre. La risposta è vaga, mirata a intendere che unire l’oscurità di Mars con quella di Koga darà loro persino più potere per dominare il mondo. In quel momento, Yuna si libera e rimette in piedi, ma la sua interferenza infastidisce davvero Amor per la prima volta. Rivelando una frazione della sua vera forza e natura, il Cavaliere dei Pesci colpisce la ragazza senza alcun preavviso, trafiggendola all’addome con un raggio d’acqua e scagliandola a terra. Sconvolto, Koga vede Amor creare una lancia di tenebra e prendere la mira sulla compagna, avvertendo che l’ucciderà se lui non passerà immediatamente all’oscurità. Con gli amici in pericolo di vita, Pegasus ripensa a Saori, Aria e Yuna stessa, ed a quanto abbiano sofferto per proteggerlo dalle tenebre, ma poi prende una decisione e si abbandona all’oscurità, liberandosi dai giavellotti appena in tempo per intercettare il dardo diretto verso la compagna. Mentre Amor, soddisfatto, gli ricorda che quella è stata una sua libera scelta, Yuna guarda con orrore l’amico avvolto nel cosmo oscuro.

DVD: L'episodio è presente nel 11° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Nel flashbck della battaglia tra Re Celesti e Cavalieri, Shiryu ha gli occhi aperti e la pupilla non sembra vitrea. A tratti, Yuna si dimentica completamente di Amor per guardare il combattimento. In una scena, Ryuho ha la mano senza la protezione dell’armatura. Dov’è l’elmo dei Pesci?

Note: 7.5. Una dodicesima casa che si rivela piacevolmente piena di sorprese lontanissime dai canoni tradizionali dei Cavalieri dei Pesci, grazie all’istrionica personalità di Amor, capace di passare da giocoso giullare a inquietante minaccia e sottile manipolatore. Se però da una parte è interessante la comparsa dei Re Celesti, con tanto di flashback della loro battaglia contro i protagonisti classici, dall’altra le avances a Yuna, ed il ruolo abbastanza passivo di quest’ultima, sono un po’ troppo esasperate, e rovinano in parte la tensione dell’episodio. Amor, che aveva già debuttato nel 41° episodio uccidendo Mikene, mostra di essere elemento acqua oltre che tenebra, il primo a fondere due elementi insieme, e di poter comunicare telepaticamente con Medea. Sfodera inoltre tre colpi segreti: Silent Water è un muro acquatico, capace di resistere alle tecniche di terra di Haruto nonostante lo svantaggio dell’elemento, e di restare attivo a tempo indeterminato; Arrested Judgement crea una prigione di giavellotti oscuri, che possono essere distrutti solo da un cosmo di tenebra; e Rinne Kessho ("Cristallizzazione della Metempsicosi"), evoca i Re Celesti, alleati di Mars all’epoca della prima guerra contro Atena. Definiti superiori ai Cavalieri d’Oro, questi quattro riuscirono persino a mettere un po’ in difficoltà i Cavalieri leggendari, e sono presumibilmente i responsabili dei danni alle loro armature visti nella sigla e nei flashback. Tre su quattro, Diana, Vulcanus e Bacchus, hanno i nomi basati su altrettante divinità romane, corrispondenti ad Artemide, Efesto e Dioniso, ma non è chiaro se si tratti necessariamente di loro. Il loro capo, Romulus, prende invece il nome da Romolo, leggendario fondatore di Roma insieme a Remo, a rafforzare il legame con la storia e mitologia latina, piuttosto che quella greca. I legami vanno oltre i nomi: Diana, come l’omonima Dea, è un’arciere, Vulcanus combatte con armi di fuoco e Bacchus beve un fiasco d’acqua ed esegue le movenze della "tecnica dell’ubriaco", un tipo specifico di arte marziale. Ognuno di loro inoltre domina un elemento, rispettivamente fulmine, fuoco e acqua per Diana, Vulcanus e Bacchus, e terra per Romulus. Piantate nei loro corpi ci sono delle lame di luce, che scopriamo essere opera di Atena stessa. Contrariamente a quanto intravisto nei flashback precedenti, la Dea affrontò Mars indossando addirittura la sua armatura divina, e prese parte attiva sconfiggendo i Re Celesti con un sigillo diverso dalle sue solite pergamene usate nella serie classica. Gli effetti non vengono esplicitamente descritti, ma i Re Celesti sembrano aver perso la capacità di parlare o pensare autonomamente, e potrebbero essere anche stati depotenziati. Non è però chiaro come abbia fatto Amor ad evocarli, o da dove. Sempre nel flashback, i protagonisti classici indossano le versioni originali delle loro armature, confermando che la battaglia ha avuto luogo prima della caduta del meteorite di tenebra, e della nascita delle Cloth Stone. Questa è una piccola contraddizione, perché nel flashback i Re Celesti usano già tecniche elementali, ma d’altra parte nulla vieta che quella fosse semplicemente la natura dei loro poteri. L’accoppiamento Cavaliere - Re Celeste è: Pegasus vs Romulus, Shiryu vs Bacchus, Hyoga vs Diana e Ikki e Shun vs Vulcanus, strizzando l’occhio alla tradizione che spesso vuole i due fratelli affrontare il medesimo avversario. Per ragioni presumibilmente solo estetiche, il campo di battaglia dei Re Celesti ha quattro statue sullo stile di quelle sull’Isola di Pasqua, i famosi moai. Il dilemma tra luce e oscurità per Koga si trascina avanti sin dal 26° episodio, in cui si era scoperto la vera natura del cosmo del ragazzo. In seguito, il cosmo di tenebra era riemerso nel 34° episodio, a causa della discesa negli inferi, e poi nel 42°, per via del Domination Language di Ionia. Come sottolineato da Amor, questa però è la prima volta in cui Koga sceglie spontaneamente le tenebre.