SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°55

LA COSA PIU’ PREZIOSA! RISVEGLIATI, DRAGONE!

Disegnatori Mamoru Hoshino, Shinjitsu Setsuko

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Ryuho, Halimede, Shiryu, ShunRei, Koga, Subaru, Yuna, Soma, Haruto, Pallas, Titan, Saori, soldati Pallasite, band di Haruto, pubblico.

Insieme ad un trepidante Subaru, che non vede l’ora di incontrare Ryuho ed affrontarlo, Koga, Soma e Yuna raggiungono i Cinque Picchi. Alla cascata, Ryuho si sta addestrando secondo le istruzioni di Shiryu, che è finalmente guarito ed ha recuperato i cinque sensi. Il Cavaliere leggendario chiede al figlio di invertire il corso della cascata con la sola espansione del cosmo, ma Ryuho, senza aver indosso l’armatura, continua a fallire. Per di più, il ragazzo è frustrato dal doversi continuare ad addestrare anche ora che la battaglia è conclusa, e non ne capisce le ragioni nonostante Shiryu gli ricordi che per un Cavaliere c’è sempre una minaccia da affrontare per difendere la pace e la giustizia sulla Terra. A causa di questi dubbi, Ryuho non riesce più ad indossare l’armatura, pur essendo andato in Jamir ed avendola fatta riparare da Kiki. Shiryu però sa che nel figlio riposa un dragone, che un giorno si risveglierà e si innalzerà verso il cielo, superando le attuali difficoltà. Lo scambio di battute è seguito con apprensione da ShunRei, ma nessuno sa che, non molto lontano, Koga e compagni sono stati bloccati da un gruppo di soldati semplici dei Pallasite, agli ordini di tal Halimede, guerriero di terzo livello. Indossate le armature, i quattro iniziano subito a combattere, ma la pochezza fisica dei nemici è compensata dal loro numero. Alla cascata, Ryuho ripensa a quando, tornato ai Cinque Picchi, aveva scoperto con gioia che Shiryu era finalmente guarito. L’eroe leggendario però aveva rifiutato di farsi restituire l’armatura del Dragone, che Ryuho aveva fatto riparare, affermando che ormai quel ruolo spettava al ragazzo, cui aveva fatto i complimenti per la battaglia contro Abzu, e che ne avrebbe sicuramente avuto di nuovo bisogno. In caso contrario, sarebbe tornata a riposare sul fondo della cascata, dove era rimasta per millenni, acquistando forza e robustezza superiori a quelle di un diamante grazie allo scorrere incessante dell’acqua. Ora però l’addestramento di Shiryu si è fatto così duro ed intenso che Ryuho non è certo di volerlo sostenere, anche perché il suo desiderio è sempre stato solo guarire il padre, per poter vivere insieme a lui e alla madre per sempre ai Cinque Picchi. A turno, Shiryu e ShunRei gli ricordano che l’armatura è il simbolo delle battaglie sostenute insieme ai preziosi amici che si erano creati lungo la strada, e solo questo impedisce al ragazzo di lanciarla nella cascata in un gesto di frustrazione, anche se decide comunque di lasciarla a casa e non indossarla. Ad insaputa di tutti, i loro gesti sono spiati da un nemico nell’ombra, che esce allo scoperto quando vede Ryuho da solo e senza armatura. Si tratta di Halimede, venuto ad uccidere lui e Shiryu con la sua barra tripunte. Deciso a difendere il padre, il Cavaliere lo attacca, ma senza corazza i suoi colpi vengono respinti, e non ha difese dalle bastonate della barra tripunte. In suo soccorso arriva allora ShunRei, che, su richiesta di Shiryu, gli lancia la Cloth Stone. Ryuho capisce che il padre sapeva dei Pallasite, e per questo l’aveva allenato tanto duramente, ma non indossa ancora l’armatura, dando tempo ad Halimede di lanciare la sua arma contro ShunRei. Il ragazzo protegge la madre con il corpo, ricevendo le critiche del nemico, secondo cui è da deboli difendere la famiglia o chiunque altro. Ryuho risponde ribadendo come l’affetto dei suoi genitori gli abbia permesso di arrivare fin lì, ma il colpo successivo di Halimede gli fa perdere la presa sulla Cloth Stone, che cade a terra. Il Pallasite cerca di approfittarne per distruggerla, ma Ryuho glielo impedisce, afferrando l’anello e stringendolo a sé nonostante le percosse alla schiena, che gli strappano la maglietta e lo fanno sanguinare. Spinto dal desiderio di proteggere la sua famiglia, il Cavaliere supplica l’armatura di aiutarlo, mentre gocce di sangue scorrono a bagnare l’anello. Memore delle parole del padre, Ryuho brucia al massimo il suo cosmo per proteggere le persone che ama, e sulla sua schiena compare il tatuaggio del Dragone. La Cloth Stone va allora in frantumi, rivelando un’aura che si innalza minacciosa verso il cielo e inverte il corso d’acqua della cascata, prima di trasformarsi nella nuova armatura del drago, che Ryuho riesce finalmente a indossare. Forte della corazza, il ragazzo para facilmente tutti gli attacchi di Halimede, incluso il suo colpo segreto Flail Shoot, che moltiplica la barra tripunte lanciata in rotazione, e risponde con il Rozan ShoryuHa, travolgendo il nemico ed obbligandolo alla fuga. Ryuho riceve allora i complimenti di Shiryu, che ha visto tutto ma non è intervenuto perché aveva fiducia in lui. Sopraggiungono anche Koga e gli altri, che si schierano per proteggerlo dal nemico, strappandogli una risata visto che ormai è già tutto finito. La minaccia però si è solo spostata, visto che proprio in quel momento, nella sua città, Pallas si risveglia, come viene percepito anche da Saori, e accetta la protezione di Titan. Salutati i genitori, Ryuho parte con i compagni, pur confuso dalla richiesta di sfida di Subaru. Ben presto però il gruppo si separa, con Koga che dice a lui, Soma e Yuna di tornare al Grande Tempio, mentre lui stesso si recherà in Giappone alla ricerca di Haruto insieme a Subaru, curioso di conoscere quest’ultimo. I cinque però ignorano che il loro amico è diventato un cantante rock e si sta esibendo sul palco con la sua band.

DVD: L'episodio è presente nel 14° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: In precendenza il cosmo di Ryuho era blu, ma ora è decisamente verde come quello di Shiryu. Nella serie classica, lo spuntone di roccia su cui Shiryu si allenava era collegato al resto della montagna, mentre ora esce direttamente dalla cascata. Nel flashback, i colori dell’armatura originaria del Dragone sono diversi rispetto alla serie classica, con diverse parti in azzurro. Come mai Halimede non usa il Chrono Delayed su ShunRei? Quando Pallas si sveglia, non ha il braccialetto a spirale.

Note: 7. Un episodio in linea con i precedenti, costruito attorno al dover reintrodurre un protagonista e permettergli di superare i dubbi che lo attanagliano, ma arricchito da una piacevole atmosfera classica, ottenuta inserendo dettagli come il tatuaggio del dragone che compare sulla schiena di Ryuho, Sirio che finalmente vede e parla, la V1 storica, la casa a pagoda ed il dover invertire il corso d’acqua della cascata. Meno interessante Halimede, personaggio finora abbastanza semplice e lineare, armato di una barra tripunte, o Triple Rod, analoga a quella dell’armatura della Bilancia. Come le armi di Ymir e Methone nello scorso episodio, il nome proprio non viene indicato, e l’arma non mostra poteri speciali o neanche particolare potenza, visto che Ryuho subisce numerosi colpi senza riportare ferite permanenti. Più particolari sono i soldati semplici, che compaiono per la prima volta, con indosso armature verdi non completamente identiche tra loro, e armi che variano dalla mazza ferrata all’ascia, passando persino per i boomerang. Pur non particolarmente forti, riescono a tenere impegnati per un bel po’ i protagonisti, nonostante l’esatto passare del tempo sia reso leggermente caotico dal doppio flashback al centro dell’episodio. Qui, scopriamo che Shiryu non solo è guarito dalla ferita di oscurità, ma ha anche recuperato tutti i sensi, inclusa la vista (teoricamente assente dai tempi della battaglia con Krisaore, anche se Next Dimension, e l’abitudine del Cavaliere di tenere gli occhi chiusi, possono teoricamente far coincidere la cecità con la guerra con Mars). Ciononostante, rifiuta l’armatura del Dragone a favore di Ryuho, anche se non sembra essersi definitivamente ritirato come Jabu. In qualche modo, è a conoscenza della battaglia contro Abzu, così come della minaccia di Pallas, per la quale addestra aspramente il figlio. A quanto pare, pur essendo diventato Cavaliere, Ryuho non era mai riuscito a invertire il corso d’acqua della cascata senza l’armatura. Anche se in seguito era andata scemando, l’importanza di queste ultime dopo la trasformazione in Cloth Stone era stata indicata sin dal 4° episodio, dove era chiaro che, senza, i Cavalieri potessero a fatica controllare il proprio elemento, ma sembra comunque strano che Ryuho abbia ottenuto l’armatura prima di padroneggiare lo ShoryuHa. D’altra parte, la richiesta di Shiryu è abbastanza specifica: ribaltare la cascata non colpendola fisicamente o con un colpo segreto, ma con la sola espansione cosmica. Tale addestramento ricorda la Pienezza del Dragone, tecnica suprema dei Cavalieri di questa costellazione, cui strizza l’occhio anche il movimento a spirale del drago attorno a Ryuho. Inoltre, sulla sua schiena compare il tatuaggio del drago, per quella che si suppone essere la prima volta. Tale tatuaggio indica che il cosmo del Cavaliere ha raggiunto il massimo, e di recente in Next Dimension è stato anche collegato ad una predestinazione per l’armatura della Bilancia. In un flashback, vediamo il totem della prima, storica, armatura del Dragone, e viene ricordato che essa ha dormito sotto la cascata "per l’eternità", acquistando la forza e lucentezza di un diamante. Questa frase, insieme alla cascata che cade direttamente dalle galassie, proviene a sua volta dalla serie classica, ed era stata riportata in maniera quasi identica a Sirio da Doko. Altro riferimento è la scena dell’anello che si bagna di sangue, visto che, fino all’introduzione delle Cloth Stone, era necessario il sangue di un Cavaliere per riparare e far evolvere un’armatura gravemente danneggiata. La cosa sembra essere venuta meno e ora l’unico catalizzatore necessario è la Stardust Sand, ma la scena ha comunque un valore simbolico. Yuna ricorda a Subaru che Ryuho è il Cavaliere con maggior talento della loro generazione, una distinzione risalente al 4° episodio, anche se opinabile viste le imprese compiute da Koga ed Eden. La casa a pagoda in cui Ryuho e famiglia vivono è la stessa di Doko, comparsa un po’ di volte nella serie classica. ShunRei, per motivi sconosciuti, si è tagliata la lunghissima treccia che aveva sin dall’infanzia, e sembra nel complesso essere diventata più forte e matura, anche se le sue parole sull’aver sempre accettato le partenze di Shiryu sono un po’ una menzogna visto che spesso, in lacrime, aveva cercato di trattenerlo.