SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°65

SFONDATE IL CANCELLO DI FERRO! LA LANCIA DI PEGASO E LO SCUDO DEL DRAGONE!

Disegnatori Yoichi Onishi

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Ryuho, Subaru,Yuna, Soma, Haruto, Seiya, Saori, Fudo, Titan, Hyperion, Aegaeon, Gallia, Pallas, Tarvos, Pallasite, Cavalieri d’Acciaio.

Guidati da Seiya, i Cavalieri fanno irruzione in città, arrivando a un bivio e venendo ben presto accolti dall’esercito nemico. Dopo averli inizialmente respinti, Seiya decide di fare da esca e corre via, facendosi inseguire per lasciare gli altri liberi di proseguire lungo l’altro percorso. Intanto, al Grande Tempio, Saori ha ripreso temporaneamente i sensi ed è in compagnia di Fudo, che invano cerca di convincerla a riposare. Alla domanda su come veda la situazione, Virgo ammette che i Cavalieri sono in svantaggio, ma aggiunge che la vittoria dipenderà dal raggiungimento di Omega, lo stadio ultimo del cosmo che nessun Cavaliere ha mai raggiunto prima, e che sarà indispensabile contro avversari del calibro di Hyperion. A Pallasvelda, mentre Pallas percepisce il cosmo di Atena fluire in lei, Titan organizza le difese e manda in campo il gigantesco Tarvos, forte di una nuova Chronotector. Nelle strade, i Cavalieri vedono persone pietrificate e capiscono che quella un tempo era una città normale di cui i Pallasite si sono impadroniti. Voltati in una strada più grande, vengono intercettati da Tarvos, fiero della sua nuova corazza invincibile e della mazza ferrata Hyper Star Crusher. Sconfitto facilmente un plotone di Cavalieri d’Acciaio con l’Hyper Iron Meteor, insiste per sbarrare loro la strada, spingendo Koga a offrirsi di affrontarlo da solo per saldare i conti in sospeso, e convincere gli amici a proseguire. Convinto un recalcitrante Subaru, il gruppo si allontana con i feriti, lasciando Koga da solo, desideroso di vendicare gli abitanti di Pallasvelda. I suoi pugni o il RyuSeiKen però non riescono a scalfire la nuova Chronotector, lasciandolo alla mercé dell’Hyper Iron Meteor finché in sua difesa non compare Ryuho, che lo salva con lo scudo del Dragone. All’inizio, Koga è arrabbiato con l’amico che è tornato indietro, e insiste per lottare da solo, ma poi il solitamente posato Ryuho si inalbera, rimproverandolo sia perché si espone a inutili rischi ignorando la fase difensiva, e sia perché tutti loro condividono la sua rabbia e il suo desiderio di salvare o vendicare gli abitanti della città. Per provare quanto detto, para di nuovo l’Hyper Iron Meteor, sottolineando la forza del suo scudo, ormai diventato il più potente in assoluto. Prendendo il controllo della situazione, Ryuho elabora una strategia: lui difenderà Koga con lo scudo, permettendogli di avvicinarsi abbastanza da colpire a bruciapelo con tutte le sue forze, unico modo per sfondare la difesa del Chronotector. In questo modo, loro due diventeranno lo scudo e la lancia invincibili della leggenda cinese, stavolta non posti l’uno contro l’altro, ma uniti verso un obiettivo comune. Accettando l’aiuto dell’amico, Koga acconsente al piano, sfruttando la lentezza del nemico per avvicinarsi e colpire ripetutamente, mentre Ryuho lo difende con lo scudo. Tarvos allora si scatena e sferra il suo colpo più potente, l’Iron Meteor Bazooka, ma Ryuho riesce a non farsi spazzare via, e frantuma la Star Crusher con il Rozan ShoryuHa. Questo permette a Koga di portarsi a ridosso del nemico e colpire con il SuiSeiKen, che finalmente frantuma la Chronotector e lascia Tarvos inerme di fronte al Pegasus Rolling Crush, con il quale il ragazzo lo annienta una volta per tutte. Koga è consapevole di aver vinto grazie alla sua amicizia con Ryuho, e i due riprendono la corsa. A palazzo, Titan apprende la notizia della morte del sottoposto, ma non gli interessa: grazie al tempo ottenuto, Pallas ha sottratto abbastanza energia a Saori da crescere di qualche anno, e ora il suo cosmo pervade la sala del trono.

DVD: L'episodio è presente nel 17° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Che fine hanno fatto Menkar, Miguel e Bartschius, e da dove escono i Cavalieri d’Acciaio? Scopriamo che Pallasvelda è una città moderna, nonostante si trovi in mezzo a un deserto, oltre una foresta sperduta, e sia circondata da monti e mura fortificate senza tracce di strade. Per dei Cavalieri, sarebbe più semplice correre sui tetti in modo da avere sempre in vista il castello di Pallas. Tarvos rimane due volte fermo mentre Koga e Ryuho chiacchierano.

Note: 8. Un bel passo avanti dopo lo scivolone precedente, con un combattimento tutto sommato carino, degli sviluppi sia nella storia che nei personaggi, e un gradito riferimento alla serie classica. Peccato però per la maniera un po’ banale e infantile in cui è trasmesso il messaggio sull’amicizia, gradevole nei contenuti ma tendente allo stucchevole nell’esposizione. Diciamo addio a Tarvos, il primissimo Pallasite di terza classe entrato in scena nel 52° episodio e qui al suo terzo combattimento con Koga, che nel 58 aveva distrutto la sua Chronotector originale. A differenza di compagni come Aegir, Hati o Cyllene, motivati dall’ambizione, Tarvos si è sempre detto spinto solo da rabbia e desiderio di distruzione, cosa confermata anche stavolta quando non mostra alcun rimorso verso gli abitanti di Pallasvelda. Rispetto al 52° episodio però, grazie al nuovo armamentario la sua forza è notevolmente cresciuta, obbligando Koga non solo a sfoderare il primo SuiSeiKen dai tempi di Mars e Abzu, ma persino a ricorrere per la prima volta al Pegasus Rolling Crush (Spirale di Pegasus), tecnica ideata da Seiya contro Misty/Eris nel lontano 24° episodio della serie classica. Come faccia a eseguirlo pur non avendolo mai visto resta un mistero, portando acqua al mulino della teoria della memoria delle armature, o almeno delle tecniche legate non solo ai guerrieri ma anche alle costellazioni. In questo episodio inoltre, Koga usa l’intero arsenale di Seiya e quasi tutte le tecniche a sua disposizione, lasciando fuori solo il Senko Ken, presumibilmente ormai troppo debole per essere utile contro nemici di livello. Fudo parla con Saori di Omega, il "cosmo ultimo superiore al settimo senso", e afferma senza mezzi termini che nessun Cavaliere d’Oro l’ha mai raggiunto prima. Questo va a sostegno di quanto detto da Doko nei flashback del 62° episodio circa le generazioni che diventano più forti man mano che si va avanti, ma, a insaputa dei presenti, affonda le sue radici anche in una diversa filosofia di lotta dei Cavalieri, che si sposta dallo scontro individuale all’azione di gruppo. In quest’ottica, convincendo Koga a collaborare, Ryuho inconsapevolmente lo indirizza verso Omega, riprendendo principi già esposti da Haruto e altri negli episodi precedenti. Per farsi ascoltare da Koga, nel doppiaggio originale Ryuho abbandona finalmente l’onorifico -kun che aveva sempre usato con lui, chiamandolo d’ora in poi solo per nome. Il racconto su lancia e scudo invincibili riprende addirittura il 4° episodio della serie classica, e nello specifico il duello tra Shiryu e Seiya, già citato proprio nel 4° episodio di Omega. In quell’occasione, la lancia era il pugno stesso di Shiryu, in grado di sfondare ogni difesa proprio come il suo scudo era in grado di fermare ogni attacco, e Seiya riuscì a distruggerli entrambi facendoli scontrare tra loro (o facendo colpire lo scudo con una velocità pari alla sua massa, nella versione italiana). Ora la leggenda viene ripresa, ma la lancia diventa Koga, lasciando a Ryuho i doveri difensivi e suggerendo che il suo pugno destro non ha la forza distruttiva di quello del padre, o che comunque è inferiore a quello di Koga stesso. Non è la prima volta che i due affrontano insieme da soli un nemico: era successo contro Miguel nel 12° episodio, e poi, più brevemente, contro Paradox e Schiller nelle puntate 33 e 34. La parola "contraddizione" inoltre non viene usata in questo episodio, probabilmente perché il doppio senso è più chiaro sulla carta, dove (in giapponese) la parola si scrive proprio con i caratteri di lancia e scudo. Ryuho dice che il suo scudo è il più forte in assoluto, mentre nel 4° episodio lo aveva riconosciuto solo come il più potente tra le armature di bronzo. Difficile però capire cosa intenda: da una parte, tra il suo settimo senso e l’evoluzione dell’armatura in New Cloth, anche lo scudo si è sicuramente potenziato; dall’altra, con Genbu e Ennead fuori gioco, il suo è di fatto l’unico rimasto. È anche interessante notare che il ragazzo non usa più il Meikyo Shisui, tecnica d’acqua che più volte in passato aveva rafforzato la sua difesa. Più in generale, sono proprio le tecniche elementali a essere quasi scomparse in questa seconda stagione, a favore di quelle più puramente energetiche classiche, cosa comprovata anche dalla sparizione di schizzi e gocce dallo ShoryuHa. A fine puntata, Pallas cresce, passando da 5-6 anni a 10-11 circa, e facendo avverare le parole di Titan a Seiya nel 52° episodio.