SAINT SEIYA - SAINTIA SHO

CAPITOLO 2 - LE SAINTIA DI ATENA

Personaggi Presenti: Sho (Shoko), Saori, Kyoko, Mii, Eris, serve di Eris.

Data: Giugno 1986 circa.

Lunghezza: 3 pagine a colori, 40 in b/n (edizione a rivista); 43 pagine in b/n (edizione a volume).

Shoko è incredula nel vedere Kyoko pararsi davanti a lei con indosso un’armatura, e travolgere la donna che l’aveva aggredita con il Colpo delle Stelle Cadenti di Equuleus. All’interno della scuola, lo scontro di cosmi è avvertito anche da Saori, intenta a prendere il tè versatole da Mii, e le due si precipitano in giardino, dove quest’ultima indossa la sua armatura del Delfino e uccide la misteriosa donna, ormai gravemente ferita dal colpo di Kyoko ma ancora intenta a dire di dover prendere il corpo che ospiterà la divina Eris. Mii e Kyoko mostrano di conoscersi già, con la prima che rimprovera amichevolmente l’altra per la sua avventatezza, e la seconda che risponde di potersi comunque difendere da sola, visto che la donna non era che un fantoccio privo persino di un vero corpo, e ora mutatasi in fiori avvizziti. Attimi dopo, sopraggiunge Saori, con in mano lo scettro di Nike, e la sua sola presenza basta a diffondere un alone di tranquillità su tutta la zona. Chiamandola Atena, Kyoko le si inginocchia fedelmente, davanti alla sempre più confusa Shoko. La ragazza pretende finalmente spiegazioni, spingendo Mii a raccontarle come, sin dalle epoche più antiche, divinità ed esseri malvagi cerchino di conquistare la Terra. A difenderla è da sempre Atena, al comando dei suoi Cavalieri, e l’Atena di questa generazione è proprio Saori. Seppur incredula, Shoko avverte che c’è in Saori qualcosa di fuori dal comune, e comprende che la donna che l’ha aggredita poco fa apparteneva alle forze del male che la Dea combatte. Intanto, Mii osserva i fiori, notando che si tratta di Saint John's Wort, l'Erba di San Giovanni, nota anche come Otogiriso in Giappone, e con la peculiarità di portare sfortuna. Si tratta di un messaggio del nemico, visto che nel linguaggio dei fiori esso rappresenta fede cieca, ma anche risentimento e ostilità. Intuendo che Shoko è in pericolo, Saori le dice di venire a casa con loro. Intanto, in un luogo sconosciuto, una donna, nuda e circondata da seguaci che sembrano emergere dalle piante stesse, percepisce la presenza di Atena e ne è felice, perché il conflitto imminente le darà nuova forza. Per di più, Atena non è completamente in possesso dei suoi poteri, ed è ancora frenata dai limiti umani, che la renderanno una facile preda quando Eris si sarà risvegliata del tutto. A villa Kido, Shoko ripensa a quanto appreso, chiedendosi se non sia tutto un sogno. Kyoko però la rassicura, e finalmente le due si concedono un abbraccio, durante il quale Shoko si scioglie in lacrime dalla gioia di aver ritrovato sua sorella dopo tutti questi anni. Camminando insieme a lei in giardino, Kyoko ammette di essere diventata molto forte grazie all’addestramento, le chiede di non rivelare mai pubblicamente l’esistenza di Atena, che deve restare segreta, e la rassicura sulla sorte degli altri studenti, che ormai si saranno ripresi. Shoko vorrebbe sapere le ragioni per cui era il bersaglio dell’attacco, ma la fame la convince a rimandare a dopo la conversazione. Intanto, Saori esce dalla doccia, e Mii, che le fa da vera e propria ancella personale, l’informa che la situazione a scuola è sotto controllo e che Katya sta per arrivare. In cielo però continua a brillare minacciosa la cometa Repulse, la cui vicinanza aumenta i poteri di Eris. Intuito che la Dea della Discordia vuole Shoko come suo nuovo corpo, Saori ordina che la ragazza sia ben protetta, specie il giorno seguente, quando la cometa sarà alla distanza minima dal pianeta. Poco dopo, è Mii stessa, ora in veste di cameriera, a servire personalmente il pranzo a Shoko, per scusarsi di averla scacciata in precedenza a scuola. Colpita dalla bontà del cibo, Sho chiede se i Cavalieri sappiano anche cucinare. Mii risponde spiegando che in realtà loro sono una cosa un po’ diversa: Saintia. Fondamentalmente, i Cavalieri che proteggono Athena sono solo uomini, e per questo una donna, per ottenere l’investitura, deve abbandonare la sua femminilità e seguire una regola che la obbliga ad indossare una maschera. Ci sono però donne autorizzate a rimanere con la vergine Atena per prendersi cura del suo corpo quando appare come un essere umano, le Saintie appunto. Loro godono di una deroga speciale che consente di diventare pari ai Cavalieri, senza rinunciare alla loro femminilità. Solo ragazze di grande bellezza e in perfetta castità possono essere qualificate per tale privilegio e diventare le servitrici personali di Atena. Shoko però non l’ascolta più di tanto e chiede quando potrà tornare a casa, ma la conversazione è interrotta da rami e rampicanti che compaiono attorno a lei, preludendo alla comparsa delle servitrici di Eris. Mii capisce troppo tardi che un seme era stato lasciato sui vestiti di Shoko, per permettere a nuove servitrici di nascere e catturarla. Si affretta così a proteggerla, ma Sho non ha intenzione di restare in disparte e ne colpisce una. In quel momento, Mii avverte un cosmo provenire da lei.

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 1 edizione Panini.

La logica, questa sconosciuta: La storia dovrebbe essere ambientata nel 1986, ma Saori usa un laptop moderno. Anche dopo la spiegazione, la storia delle Saintia non convince del tutto, specie se paragonate alle Sacerdotesse/Cavalieri donna. Queste ultime infatti erano obbligate all’uso della maschera, alle regole ad essa relative e alla rinuncia alla femminilità, mentre le Saintia, pur avendo poteri paragonabili, sono esenti da queste restrizioni in cambio di un voto di castità, che peraltro è parzialmente implicito anche nella vita delle Sacerdotesse. Non è inoltre chiaro se una donna possa prima o poi smettere i panni della Saintia e riconsegnare l’armatura in cambio dello scioglimento della restrizione, come può succedere alle Sacerdotesse. Pare improbabile che Micene, in punto di morte, abbia parlato ad Alman anche di questa casta finora ignota, quindi chi e come ha organizzato la riunione delle Saintie, per di più senza che Gemini ne sapesse nulla? Kyoko era praticamente una bambina quando è partita per l’addestramento e, ammesso che sia stata conseziente, è improbabile che possa aver compreso più di tanto il discorso e le implicazioni della castità. Dov’è Tatsumi?

Note: 5. Un capitolo interessante ma anche noioso, con numerose incongruenze e un eccesso di scene prettamente shojo o di solo fan service. In particolare, si insiste troppo per sottolineare la dicotomia tra la bontà delle Saintia - caste, pure e virginee - e la malvagità perversa della seguace di Eris, raffigurata in atteggiamenti e pose abbastanza spinte insieme alle sue servitrici. Difficile non scorgervi una metafora abbastanza banale e semplicistica, mirata a criticare un certo tipo di ragazze adolescenti nella rigida società giapponese, secondo l’assioma casta=buona, "facile"=cattiva. Andrebbe però ricordato anche che, nella serie classica, le antagonisti femminili principali come Ilda, Tisifone o Pandora, non avevano mai atteggiamenti equivoci o pose conturbanti, e che anzi i personaggi realmente cattivi erano pochissimi, con gli altri che si limitavano a seguire un diverso senso di giustizia.

Seppur chiaramente posticcia e a tratti un po’ forzata, è comunque apprezzabile la spiegazione sul ruolo delle Saintia, donne dedite sia a combattere che a prendersi cura del corpo di Atena in veste di ancelle, e per questo libere di non rinunciare alla propria femminilità in cambio di un voto di castità. Non è però chiaro se tale voto sia inscindibile, o se ad una Saintia sia concesso venirne meno in cambio della rinuncia al titolo e all’armatura. Per la prima volta inoltre si sottolinea la castità di Saori stessa, intuita in varie occasioni ma mai esplicitamente dichiarata. Scopriamo che, oltre a Kyoko, che è Saintia di Equuleus, anche Mii è una guerriera, appartenente alla costellazione del Delfino. Viene inoltre nominata una certa Katya, probabilmente terzo membro del classico quintetto. Durante il racconto dei nemici di Atena, si intravede la Surplice di Hades, accanto al serpente alato simbolo di Discordia. Eris stessa pare avere un certo legame con il mondo vegetale, che permette alla sua comandante in campo addirittura di creare una specie di omunculi, tutte uguali tra loro e, parrebbe, capaci di crescere da semplici semi lasciati in giro. Queste donne venerano la donna come una madre (o un’amante) e hanno una discreta abilità combattiva, oltre alla capacità di percepire il cosmo. L'identità della donna a capo delle truppe di Eris non viene indicata per ora, ma si tratta di Ate, comandante in campo della Dea in attesa del suo ritorno. Le mansioni di Mii sembrano variare da segretaria, ad ancella, ad assistente privata, a guardia del corpo, al punto che porge a Saori gli abiti dopo la doccia. Parrebbe essere anche un’abile cuoca e la vediamo nei panni di cameriera. Ciò lascia supporre un controllo dello staff di villa Kido paragonabile a quello di Mylock / Tatsumi, che in effetti finora è assente. A scuola, la serva di Eris lascia dei fiori di Iperico Perforato, una pianta nota anche come "scacciadiavoli", dotata di capacità antidepressive e antivirali. L’Iperico fiorisce a fine giugno, dato che potrebbe collocare il capitolo in estate, ovvero circa due mesi e mezzo prima dell’inizio della Guerra Galattica, datata 10 settembre nel manga classico. A differenza di quel che dice Mii però, nel linguaggio dei fiori è considerata una pianta antimalefici, quasi un talismano protettivo, visto che sboccia proprio nella notte del solstizio d’estate, ovvero la cosiddetta notte delle streghe. L'edizione italiana la chiama Erba di San Giovanni o Saint John's Wort, che è appunto il nome comune dell'Iperico, e aggiunge una nota al nome giapponese, spiegando che significa "erba del fratello minore ucciso (con la spada)", basato su una leggenda apposita. È solo il primo di tantissimi riferimenti, grafici o testuali, ai fiori e al loro linguaggio, che saranno presenti per tutta la serie. L'edizione italiana ha optato per la prima volta per un adattamento ibrido, usando in maniera intercambiabile i termini Saint, Cavaliere e Sacro Guerriero, o Cloth e Armatura. Si è inoltre mantenuto il termine Saintia sia per il singolare che per il plurale.