SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 9 - SEPARAZIONE

Personaggi Presenti: Tenma, Aron, Sasha, Doko, Unicorno.

Data: 1743 circa.

Lunghezza: 20 in b/n.

Tenma ricorda un giorno di tanti anni prima, quando il sole ancora brillava sul loro futuro e Sasha diede a lui ed Aron i braccialetti di fiori. La bambina era stata adottata e sarebbe dovuta partire presto, quindi aveva preparato quei bracciali per avere la certezza che nessuno di loro si sarebbe mai dimenticato degli altri due, e che un giorno si sarebbero rivisti. Seppur non felicissimo all'idea di indossare qualcosa del genere, Tenma alla fine aveva acconsentito per consolare Sasha, in lacrime all'idea di dover lasciare gli amici. Ora, nel presente, Tenma cavaliere di Pegasus è di fronte ad Aron, incarnazione di Hades, e non riesce a credere che si tratti proprio dell'amico. Infuriato al pensiero che Aron abbia distrutto la città e massacrato tutti gli abitanti dell'orfanotrofio, Tenma chiede una spiegazione, ma il ragazzo si limita a rispondere, ed a notare che l'amico non è affatto cambiato negli ultimi due anni. Mostrandogli il braccialetto, Aron ricorda la promessa che si erano fatti due anni prima: Tenma sarebbe diventato cavaliere, mentre lui sarebbe diventato un pittore. Queste parole permettono a Tenma di capire che si tratta veramente di Aron, ma, prima di lasciargli dire qualcosa, l'incarnazione di Hades muove il mantello, mostrando un dipinto. Si tratta del ritratto di Tenma che aveva iniziato a dipingere due anni prima, e che finalmente ha potuto finire, essendo riuscito a trovare un rosso adatto dopo tante ricerche. A comando del Dio, un mare di sangue e di cadaveri compare ai suoi piedi, sbalordendo Doko, appena arrivato insieme al ferito Unicorno, e colpendo Tenma, che non riesce a capire il perchè delle azioni dell'amico. Aron allora immerge il pennello nel sangue e, prima che Doko o Tenma possano intervenire, disegna una X sul ritratto del ragazzo. Immediatamente l'armatura di Pegasus va in frantumi, ed il ragazzo si ritrova barcollante e gravemente ferito. Nel cadere, Tenma cerca di aggrapparsi ad Aron, ma riesce solo a strappargli il braccialetto dal polso. Vedendo l'allievo caduto, Doko si lancia all'attacco, ma all'ultimo momento si blocca. Aron sta infatti piangendo lacrime di sangue, ed i suoi capelli, da biondi, stanno diventando profondamente neri. Mentre il suo cosmo esplode, distruggendo il suolo, il ragazzo, con l'ultimo pensiero cosciente, dà l'addio a Sasha.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato sul numero 3 di Lost Canvas edizione italiana.

La logica, questa sconosciuta: Ancora una volta, è impossibile che un bracciale di fiori sia rimasto intatto per anni.

Note: "Addio Tenma...Addio,Sasha..." Un capitolo carino, che mostra discretamente lo stupore di Tenma alla scoperta della verità, ma che soffre della mancanza di azione, finendo per essere solo l'ennesimo preludio. Ed in effetti è singolare che, dopo ben nove capitoli, ancora non vi sia stato in Lost Canvas un combattimento degno di nota. Sasha preparò i bracciali di fiori poco prima di lasciare l'orfanotrofio, dopo aver saputo di essere stata adottata. Questo indica che la bambina non partì subito, ma restò in Italia ancora qualche giorno, prima che qualcuno, forse il Grande Sacerdote, la portasse in Grecia. Abbiamo inoltre la conferma che Aron, Tenma e Sasha erano grandi amici ed inseparabili sin da piccoli, e che il rosso che Aron tanto cercava serviva per riprodurre gli ardenti occhi di Tenma. Gli eventi da pagina 5 in avanti sono ambientati dopo il primo capitolo, ed infatti vediamo Libra stringere Unicorno, ferito dagli Spectre nel corso della battaglia in città. Forse per volontà di Aron o forse perchè il ritratto era stato per lo più realizzato prima della possessione, Tenma non è morto subito come tutti gli altri che erano stati dipinti. Ciononostante, dipingendo una X sulla tela, Aron riesce a ferirlo gravemente ed a frantumare la sua armatura, esibendo ancora una volta poteri di controllo sulla morte che non aveva mostrato nella serie classica. La distruzione dell'armatura ovviamente implica che verrà riparata almeno una volta, verosimilmente da Sion, visto che Pegasus l'indosserà nella serie classica. La trasformazione di Aron si completa solo dopo che Tenma gli ha strappato il braccialetto, ad indicare che il ricordo degli amici d'infanzia teneva ancora vivo lo spirito del ragazzo nonostante la possessione di Hades, e forse che in quel bracciale vi era una scintilla del cosmo di Atena, cosa che gli avrebbe permesso di restare intatto per tanti anni. Le lacrime di sangue che Aron piange alla fine sono un chiaro riferimento alla serie classica, ed al pianto di Gemini, Capricorn ed Acquarius. Spesso nei manga anche le lacrime normali sono colorate di nero, per renderle più evidenti, ma il fatto che finora in Lost Canvas siano sempre state di colore normale suggerisce che stavolta sono proprio di sangue.