SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 109 - UNITY, IL GUERRIERO DEGLI ABISSI

Personaggi Presenti: Degel, Unity, Garcia, Serafina.

Data: 1743 circa.

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Degel è sconvolto al pensiero che Unity sia ancora vivo, e voglia usare sua sorella come ricettacolo per l'anima di Poseidonee. Le ragioni di tale decisione gli sono sconosciute, ma il Generale degli Abissi afferma che è per il bene di Blugrad, e che Serafina sarebbe felice di dominare il mondo nei panni di Dio dei mari. Unity chiede a Degel di aiutarlo per il bene di Blugrad, come aveva promesso da bambino, e mostra di possedere l'anfora in cui, bloccata dal sigillo di Atena, dorme l'anima di Poseidone. Per aprirla, è necessaria almeno la forza di un Cavaliere d'Oro, e per questo il ragazzo chiede ad Acquarius di farlo, promettendo che in cambio riceverà l'Oricalco, il metallo in cui il sovrano dei sette mari ha riversato la propria potenza, che si trova nel ciondolo davanti a Serafina. Degel però rifiuta immediatamente, dichiarando con forza che agendo in questo modo calpesterebbe non solo il proprio onore e lo spirito di Poseidone, ma anche quello di Serafina stessa. Unity non è sorpreso di questa prevedibile reazione, e si limita a dire che otterrà il suo aiuto con la forza, imprigionandolo con i suoi coralli, che sono in grado di assimilare i tessuti del corpo umano, e agire sui muscoli e sul sistema nervoso, dandogli sostanzialmente il controllo del suo corpo. Degel sembra imprigionato, e contro la sua volontà tende la mano verso l'anfora di Poseidonee, per aprirla. Attraverso i coralli però, vede anche i ricordi di Unity, che un giorno piangeva disperato nella libreria di Blugrad, a causa del destino cui era condannato il suo popolo. Il ragazzo chiedeva l'aiuto degli Dei per donare il sole alla sua gente, ed in quel momento avvertì una forza divina chiamarlo dal passaggio verso Atlantide, permettendogli di entrare nel regno degli abissi e raggiungere la sala delle armature dei mari. Lì, la corazza di Dragone del Mare si dispose sul suo corpo, e Unity comprese di essere stato scelto da Poseidonee perchè permettesse a Blugrad di dominare il mondo. Unity tentò di spezzare il sigillo del Dio, fallendo, ed in quel momento venne raggiunto dal padre, Garcia, che lo rimproverò per le sue azioni, ricordandogli che Poseidonee è una divinità malvagia e che non è in questo modo che potranno salvare Blugrad. Senza fare una piega però, Unity uccise il padre trapassandogli il cuore, e giudicando il suo blando modo di regnare responsabile per la sorte del suo popolo. Degel è inorridito nell'apprendere questa verità, e proprio quando la sua mano sta per aprire l'anfora, il gelo del suo cosmo distrugge i coralli, liberandolo. Furioso, il cavaliere di Acquarius vuole vendicare gli amici di un tempo e sferra il Diamond Dust.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 25 della Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Vediamo Unity raggiungere Atlantide attraverso la biblioteca, ma per far ciò avrebbe dovuto spezzare il sigillo di Atena, che invece era intatto alcuni capitoli fa. Atena possiede già l'Oricalco, che Hakurei aveva usato nei primi numeri per riparare l'armatura dell'Unicorno, ed inoltre in che modo questo metallo dovrebbe aiutare i Cavalieri a raggiungere Hades? Le scritte sui piedistalli delle armature dei Generali sono completamente sbagliate: Dragone del Mare e Siren sono indicati come Pacifico del Nord e del Sud, invece di Atlantico del Nord e del Sud, e Kraken è indicato come Atlantico del Nord invece di Artico.

Note: "D’ora in avanti sarò io a guidare il popolo!". 6.5 Un capitolo discreto, che funziona pur prendendo in prestito e combinando numerosi elementi della serie classica. L'omicidio di Garcia da parte di Unity ricalca infatti quello di Piotr da parte di Alexer, sempre a Blugrad, ed anche in quell'occasione la sorella del patricida è coinvolta nel mezzo. Il desiderio di Unity invece rievoca sia quello dello stesso Alexer che, soprattutto, quello dei Cavalieri di Asgard nell'anime. Continua il dubbio riguardo Unity come Dragone del Mare: in questo capitolo scopriamo che qualcosa lo ha attirato nel regno sottomarino e che subito dopo l'armatura di scaglie si è disposta sul suo corpo, ma non viene ancora detto chiaramente se sia lui o meno il vero Generale. Ad ogni modo, i suoi coralli, oltre a poter curare le ferite e imprigionare il nemico, sono anche in grado di penetrare nel suo corpo e prenderne il controllo, instaurando un legame psichico con il loro padrone e permettendo di scoprire i suoi ricordi. Non è chiaro, per ora, se Unity sia a conoscenza o meno di questo dettaglio, e se abbia permesso lui a Degel di vedere proprio quei ricordi precisi. Il fatto che, nel distruggerli, Degel riprenda pieno possesso di se indica che il suo gelo ha agito tanto all'esterno quanto all'interno del corpo. Garcia ha verosimilmente seguito il figlio, senza però mostrarsi fino all'ultimo momento, forse per comprendere i suoi fini. La forza di Unity non basta ad aprire l'anfora, mentre pare che quella di un Cavaliere d'Oro dovrebbe essere sufficiente. Questo metterebbe i protettori del Grande Tempio un gradino sopra i Generali, anche se è molto probabile che più che una questione di cosmi, dipenda tutto dalla fedeltà alla divinità che ha posto il sigillo. Viene suggerito che il ciondolo di fronte a Serafina, il cui ruolo in tutto ciò è ancora poco chiaro, sia fatto di Oricalco, ovvero il metallo con cui nella serie classica Mur ripara le armature, e che anche Nettuno utilizzò nel forgiare le armature di scaglie. Si tratta in realtà dell'Oricalco, che nel folklore e nella mitologia è spesso legato al mito di Atlantide. Per la prima volta in Lost Canvas vediamo la sala con le armature degli abissi, rappresentata in maniera identica alla serie classica. In precedenza, questa stanza è comparsa anche in Episode G, oltre ovviamente che nell'anime e manga tradizionale.