SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 141 - L’INSURREZIONE

Personaggi Presenti: Tenma, Yato, Sasha, Yuzuriha, Sisifo, Sion, Regulus, Defteros, Doko.

Data: 1743 circa.

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Nei suoi ultimi istanti di vita, mentre il portone va in pezzi, Sisifo raccomanda ai Cavalieri di proteggere Atena, e di accompagnarla al campo di battaglia. Nell'esplosione di luce che segue l'Athena Exclamation, delle piume d'angelo cadono dal cielo, piovendo persino sul Grande Tempio e sull'Isola di Kanon. Qui, alcune di esse vengono raccolte da Defteros che, osservando il bagliore del Lost Canvas, capisce che Sisifo è morto per permettere ai compagni di sopravvivere, e pur non capendo le sue ragioni, è in un certo senso felice che se ne sia andato realizzando quel che voleva. Entrato in una grotta, Defteros si avvicina ad una figura seduta immobile: è Doko, circondato dalle armi della Bilancia e sprofondato in una specie di coma. A causa della ferita infertagli da Hades infatti, un cosmo oscuro ha afferrato il suo cuore e gli impedisce di svegliarsi. Non appena Defteros si avvicina, le armi della Bilancia, conficcate nella roccia, si muovono per difendere il loro padrone, ma il guerriero le blocca facilmente, e nel frattempo afferma che è tempo che Libra si risvegli. A questo fine, Defteros si bagna le dita con il sangue contenuto in una boccetta in suo possesso, e le conficca nel cuore di Doko, che immediatamente si risveglia in un'esplosione di cosmo. Riconosciuto Defteros, Libra gli chiede cosa sia successo, e l'altro gli spiega che è rimasto in coma per un mese sull'isola di Kanon, mentre nel frattempo i Cavalieri, Tenma incluso, hanno raggiunto il Lost Canvas. Nell'apprendere ciò, Doko vorrebbe raggiungerli, ma Defteros gli consiglia di non farlo, perchè difficilmente potrà ribaltare la situazione: Atena è destinata alla sconfitta. La chiave della vittoria è altrove, e per raggiungerla Doko deve portare la boccetta, contenente il sangue di Atena, alla statua della Dea che si trova in cima al Grande Tempio. È stato infatti il sangue di Atena a salvarlo, lo stesso con cui in passato erano stati benedetti la spada o i talismani, ma esso possiede ancora un segreto, uno che neppure Defteros conosce bene perchè era noto solo al Sacerdote, ma che può forse decidere le sorti della guerra. Doko comprende e decide di seguire questa strada, ma prima di andare chiede a Defteros perchè abbia aspettato così tanto prima di scendere in campo. Sorridendo, il guerriero dice che aspettava il momento più propizio, e contemporaneamente alle sue spalla l'armatura d'oro dei Gemelli esce dalla lava, disponendosi sul suo corpo.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 32 della Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Da dove viene l'abbronzatura di Defteros? Le armi di Libra sono state riparate dopo i danni subiti nello scontro con Hades, ma non è chiaro se sia stato semplicemente il passare del tempo o il calore del vulcano. A terra si vedono entrambi i tridenti (uno è a destra, dietro lo scudo), ma Doko ha ancora la fibbia anteriore del cinturino, che è formata appunto dalle lame del tridente. Esattamente, come ha fatto Doko a finire in quella grotta? Visto che il sangue di Atena può spezzare la maledizione di Hades, Sasha avrebbe potuto usarlo per salvare più facilmente Sisifo da Morphia, ed Isabel potrebbe adoperarlo con Pegasus nella serie classica. È strano che qualcosa così prezioso come il sangue di Atena sia nelle mani di Gemini piuttosto che del Sacerdote, specie considerando che sarebbe stato utile contro Hypnos o Thanatos, ad esempio per creare nuovi sigilli. Defteros indossa l'armatura appena estratta dalla lava, che quindi dovrebbe essere incandescente.

Note: "Dopo tanto tempo è arrivato il momento di indossare l’armatura dei Gemelli". 7. Un capitolo carino, che si prende il giusto tempo narrativo, riuscendo a spiegare o introdurre vari elementi senza risultare troppo lento. Come già intuibile da un pò di tempo, Defteros, che per un pò ha addestrato Tenma, è il Cavaliere di Gemini, ritiratosi sull'Isola di Kanon per ragioni proprie. Doko ed Asmita conoscono la sua identità, ed è probabile che lo stesso valga per tutti gli altri Cavalieri d'Oro, sebbene Degel in passato lo abbia semplicemente definito un demone. Rispetto alle apparizioni precedenti però, la sua carnagione è scura, quasi nera. Doko è sull'isola da un mese, il che indica che fosse già lì quando Tenma veniva addestrato al controllo del cosmo. La sua condizione non è molto diversa da quella di Sisifo o di Pegasus all'inizio di Next Dimension, segno che si tratta di un effetto normale per chi subisce una ferita mortale da parte di Hades, anche se ogni caso ha le sue leggere differenze. Egli è privo della parte superiore dell'armatura, di cui si era privato nello scontro con Hades, e circondato dalle armi di Libra, che lo proteggono attaccando (debolmente) chiunque gli si avvicini. Le armi sembrano essersi riparate dopo i danni inflitti dal Dio della morte. Non è chiaro come mai Doko si trovi lì: è molto probabile che lo abbia salvato Defteros stesso, ma il modo in cui le armi sono disposte a difesa, ed il fatto che di Gemini non ci fossero tracce durante la battaglia in Italia, mentre il suo cosmo sarebbe dovuto essere percepito se si fosse mosso alla velocità della luce o cose del genere, lasciano qualche dubbio. La posa in cui Doko siede è ovviamente un riferimento a quella presa da Phoenix nella serie classica, quando si reca sull'Isola per guarire il braccio ferito da Cristal o per solidificare l'armatura. In qualche modo, Defteros possiede una boccetta contenente sangue di Atena, con il quale guarisce Doko, colpendolo al cuore. Il Cavaliere non ne conosce esattamente tutti i poteri, ma sa che va usato per bagnare la statua della Dea. Ovviamente, in questo modo si risveglierà l'Armatura di Atena, già vista nella serie classica, la cui esistenza dovrebbe essere nota solo ai sacerdoti.