SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 169 - IL PARCO GIOCHI

Personaggi Presenti: Sion, Rune di Balron.

Data: 1743

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Sion afferma di essere cambiato rispetto al passato e lancia la Stardust Revolution contro Rune, ma così facendo non ottiene che di aprire un passaggio verso un’immensa biblioteca, in cui, spiega lo Spectre, è celato il passato dell’intero genere umano. Le colpe, la storia, la vita di tutti, a disposizione di Rune. Sion ha un sussulto a quella visione, permettendo all’avversario di colpirlo con il Reincarnation, grazie al quale è possibile vedere le colpe passate. I due tornano così a quanto accaduto anni prima: un piccolo Sion apprendeva i rudimenti della riparazione delle armature ma, ogni volta che sfiorava una corazza, gli compariva davanti agli occhi la vita del Cavaliere che l’aveva indossata. Con il passare del tempo, spiare le loro vite era diventata un’ossessione da cui non riusciva a liberarsi. Un giorno, Rune venne da lui e gli offrì di poter spiare le vite di tutti gli esseri viventi, seguendolo. Quando le armature si sollevarono a mezz’aria per impedire al bambino di andare, Rune gli disse che doveva compiere una scelta. Senza esitare, Sion iniziò a frantumare le corazze con i suoi attrezzi.

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Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 39 della Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Nello scorso capitolo, Sion e Rune dicevano di essersi incontrati otto anni prima, mentre ora si parla di sei. Nel tempo occorso a Sion per lanciare la Stardust Revolution, Rune si è difeso - non è chiaro come - ha preso un libro e si è persino seduto su una sedia messa appositamente nel centro della biblioteca. Nella serie classica, Mur non ha mai accennato al poter leggere la storia dei Cavalieri toccandone l’armatura. Sembra inoltre un po’ strano che ci siano decine e decine di corazze in pezzi appena pochi anni prima dello scoppio della guerra, quando in teoria i Cavalieri più anziani erano già stati scelti. Come ha fatto Rune a trovare Sion?

Note: A differenza del capitolo precedente, l’incontro tra Rune e Sion viene qui datato sei anni prima del presente, nel 1737, quando Sion di anni ne aveva 12. Le immagini però sembrano sostenere la tesi degli 8 anni, visto che Sion sembra un po’ più piccolo di un normale dodicenne. Nel flashback, ambientato in Jamir, lo vediamo impugnare gli attrezzi dell’armatura dello Scalpello / Bulino / Caelum, che poi finiranno in mano a Mur nella serie classica, e che servono a riparare le corazze dopo averle bagnate di sangue, se necessario. E’ circondato da moltissime armature di bronzo e d’argento: tra le tante, si vedono Perseo, Freccia, Balena, Ercole, Cani da Caccia, Cerbero, Lucertola, Corvo, Aquila, Ofiuco, Mosca, Unicorno, Orsa, Idra, Camaleonte, un paio di inedite che sembrerebbero Indiano e Idra Maschio, e persino Andromeda. Pegasus a parte, è molto raro che una delle armature dei protagonisti classici compaia nel prequel, anche se Andromeda è la scelta migliore, visto che Cigno era chiusa nel ghiacciaio, Fenice sull’Isola Nera e Dragone ai Cinque Picchi. Non è chiaro se le armature siano morte o solo danneggiate, ma di certo le loro condizioni sono pessime, si suppone in seguito alla guerra del 1500, o a qualche altro conflitto intermedio. Hanno però ancora un po’ di energia, visto che fluttuano per chiedere al ragazzo di non andare. Toccandole, Sion vede la vita, e soprattutto la morte, dei Cavalieri che le avevano indossate per ultimi. A causa della solitudine, tale atteggiamento voyeur pare essere diventato quasi una droga, che lo rende vulnerabile alla proposta di Rune di scoprire la vita di tutti gli esseri viventi. Tali vite sono catalogate in infiniti volumi, che Rune pare aver portato con sé al tempio di Venere, ma che in condizioni normali si suppone siano conservati nel Tribunale della Prima Prigione, in Ade.