SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 37 - LE FIAMME NERE

Personaggi Presenti: Aldebaran/Hasgard, Kagaho, Saro, Selinsa, Teneo.

Data: 1743 circa.

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Kagaho è infastidito nel vedere Toro limitarsi ad incrociare le braccia, invece di mettersi in posizione di combattimento, ma il cavaliere d'oro continua a provocarlo per spingerlo ad attaccare. Seccato, lo Spectre sferra il Corona Blast, ma a Hasgard basta un movimento del braccio alla velocità della luce per disperderle, impressionando il nemico. Toro poi scaglia il Great Horn, sbattendo Kagaho contro la parete rocciosa e facendolo infuriare sempre di più. Lo Spectre diffonde le proprie fiamme nere, senza però causare ferite all'avversario, ma solo a se stesso. Stupito, Toro si accorge che Kagaho è vulnerabile alle sue stesse fiamme, e gli chiede se tutti gli Spectre siano così imprudenti. Stizzosamente, il guerriero risponde che a lui non importa degli altri Spectre, ma solo di se stesso e del sire Hades, ma Hasgard lo paragona alle sue fiamme, dicendo che distrugge indiscriminatamente tutto quel che tocca, senza cognizione di causa. Kagaho ribatte che tutto ciò non gli importa, e che decide lui chi seguire e chi no, affermando che non ha interesse nella Guerra Sacra, ma solo nel servire Hades, e così facendo sferra un pugno al nemico. Intanto, al campo di addestramento, Teneo per poco non viene schiacciato da una grossa roccia. Saro e Selinsa lo soccorrono subito, e la ragazza ammette di essersi spaventata tantissimo, come l'ultima volta in cui accadde un incidente del genere. Allora, quando Saro aveva appena iniziato ad allenarsi, lui ed i due amici avevano rischiato di essere schiacciati dal crollo di alcune rovine, ma Hasgard li aveva salvati, proteggendoli con il proprio corpo e restando lievemente ferito. Il cavaliere d'oro aveva detto loro di non poterli costringere a diventare cavalieri, e che se avevano paura di morire in battaglia avrebbero fatto meglio ad andare via, ma almeno avrebbero sempre portato nel cuore il desiderio di proteggere i deboli e la giustizia. "Aprite bene le orecchie,tutti e tre.Se avete paura di morire,nessuno può costringervi a combattere la Guerra Santa.Fuggite pure...ma anche senza essere cavalieri,anche senza combattere...vivete con la forza e la gentilezza necessaria a proteggere i deboli." Le sue parole fecero colpo in particolare su Teneo, spingendolo ad ammirare il maestro, ed a desiderare di diventare un cavaliere e brillare come la stella Aldebaran. In quel momenti, Selinsa avverte il cosmo del maestro combattere poco lontano contro un nemico. Intanto, Hasgard si è lasciato colpire dal pugno di Kagaho senza difendersi o vacillare, spiegando di voler vedere la vera forza del suo nemico. Ora può percepire chiaramente che dietro la sua rabbia non c'è malvagità, ed ha deciso di impegnarsi per fargli mettere la testa a posto.

Glossario: Great Horn: Sacro Toro

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel n° 9 Italiano.

La logica, questa sconosciuta: Le fiamme di Kagaho dovrebbero almeno bruciare il mantello di Aldebaran o ferire i punti non protetti dall'armatura.

Note: "Per me gli spettri,i Cavalieri di Athena e la Guerra Santa...non contano nulla! L'unica cosa che ora ha un significato per me...è il Grande Ade!" Un capitolo interessante, principalmente per le piccole scoperte sulla personalità di Kagaho, anche se il combattimento con Toro continua a non decollare, ed è ormai il terzo episodio consecutivo che finisce con un'immagine di Hasgard a braccia incrociate che si prepara a fare sul serio. E' la seconda volta che vediamo il Corona Blast, la prima fu nel numero uno, in occasione dello scontro con Dauko, ed in quell'occasione fu abbastanza potente da incenerire la maggior parte dell'effetto dei Cento Draghi. Il fatto che ora Toro riesca a fermarlo così facilmente ha varie interpretazioni, ma la più probabile è che Kagaho avesse messo più energia nel suo attacco visto che doveva difendere Hades. Per la prima volta, un cavaliere non è immune agli effetti del proprio colpo segreto, ed infatti Kagaho risente delle sue stesse fiamme nere. La descrizione che lui stesso da della propria personalità, interessato solo ad Hades e non agli altri Spectre o alla guerra sacra, ricorda chiaramente Phoenix della serie classica, specie nei primi tempi, e le somiglianze aumentano prendendo in considerazione l'aspetto della Surplice e di Kagaho stesso, oltre al suo simbolo. Al momento però non è noto se tuttpo ciò sia una coincidenza o meno. A giudicare dalle immagini, il flashback degli allievi di Hasgard è ambientato quando Saro, che è il più piccolo dei tre, aveva appena iniziato ad allenarsi. Le parole successive di Aldebaran non sono molto chiare, ma danno a intendere che il ragazzo stesse cercando di scappare, forse inseguito da Selinsa e Teneo. La divisa di addestramento di Hasgard è chiaramente un misto tra quelle normali e la sua armatura, visto che ha corni alle spalle ed alle ginocchia.