SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 40 - SOLITUDINE

Personaggi Presenti: Aldebaran/Hasgard, Kagaho, Doko, Teneo, Saro, Serinsa, fratello di Kagaho.

Data: 1743 circa.

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Sconvolto, Doko fissa il corpo immobile e coperto di ferite di Aldebaran e grida di rabbia. Con un balzo, sferra un pugno verso Kagaho, che però lo schiva con un salto e si compiace che il suo vero nemico sia finalmente arrivato. Lo Spectre dichiara che ormai per il Toro è finita, perchè le fiamme lo terranno fermo, divorandolo dall'interno, finchè del suo corpo non sarà rimasto più nulla. Deciso a salvare l'amico, Doko brucia il suo cosmo, pronto a combattere, ma in quel momento si leva la voce decisa di Aldebaran. Il cavaliere d'oro della seconda casa chiede al compagno di non intromettersi nel suo scontro, ricordando che i cavalieri di Atena non combattono due contro uno, ma Doko, vedendo le sue precarie condizioni, non è convinto. Il Toro infatti sanguina copiosamente, ha un occhio ed un braccio bruciati e non può muoversi, ma ciononostante non sembra volersi arrendere. Sbalordendo sia Libra che Kagaho, con un gesto rabbioso Aldebaran strappa il Crucify Ankh, liberandosi. In quel momento, sopraggiungono Saro, Serinsa e Teneo, preoccupati per il loro maestro. Il più giovane in particolare, sfuggendo ai due compagni, cerca in lacrime di raggiungere il cavaliere del Toro, dicendo di non voler vederlo morire. Queste parole ricordano a Kagaho il proprio passato, quando da piccolo voleva proteggere a tutti i costi suo fratello minore. Aldebaran rimprovera Teneo, dicendo che non dovrebbero trovarsi lì, ma il ragazzo si giustifica dicendo di non essere riuscito a fermare Saro, che anche adesso sta lottando tra le braccia di Serinsa per raggiungere il maestro. Teneo poi raccoglie l'elmo del Toro e lo porge ad Aldebaran, affermando di voler combattere a suo fianco nella prossima battaglia, e quindi chiedendogli di non farsi sconfiggere in questa. Indossando il copricapo, il cavaliere d'oro acconsente e si gira verso Kagaho, in qualche modo colpito dal legame di Aldebaran con i suoi allievi. Mentre Doko tiene i tre a distanza, Kagaho e Toro bruciano i loro cosmi preparandosi al duello finale, e il cavaliere d'oro spiega di dover combattere per trasmettere il fuoco della passione per la vita ai propri eredi. Con una terribile esplosione di luce e fuoco, Kagaho e Aldebaran sferrano i rispettivi colpi segreti

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Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel n° 10 Italiano.

La logica, questa sconosciuta: I capelli di Aldebaran non si sono minimamente bruciati nonostante il Crucify Ankh.

Note: "Voi spettri immortali non potete capire.Anche se la vita ha un termine,un cuore ardente non cessa di battere...fintanto che c'è qualcuno a succedergli." Un capitolo molto veloce, apprezzabile perchè Hasgard mette finalmente da parte i sermoni e decide di lottare sul serio, ma anche per l'indizio sul passato di Kagaho ed il ruolo un pò più attivo di Doko. A quanto pare, il Crucify Ankh brucia il nemico dall'interno, anche se probabilmente l'armatura d'oro ne rallenta l'effetto, visto che Aldebaran non mostra danni particolarmente gravi, se non per l'occhio destro. Scopriamo che Kagaho ha, o aveva, un fratello minore, di vari anni più giovane di lui e con i capelli chiari, che era determinato a proteggere, forse in seguito alla morte dei genitori. Ciò fa pensare che si tratti di Aron, anche in considerazione dei vari indizi seminati negli scorsi capitoli, nei quali lo Spectre mostrava di non essere interessato alla guerra sacra, ma solo al sire Hades. Il fatto che Hasgard parli principalmente con Teneo, indicandolo come responsabile anche degli altri due allievi, conferma che quest'ultimo è il più grande dei tre.