SAINT SEIYA LOST CANVAS

VOLUME 2 - LO SCORPIONE

Personaggi Presenti: Cardia, Sasha, Calbera, Wesda, Nahuapilli, Sisifo, Degel, Sage, Krjest, Giaguari, persone normali.

Data: 1738

Lunghezza: 191 pagine in b/n.

CAPITOLO 1 (10) - LO SCORPIONE E LA FANCIULLA

In Centro America, diversi anni prima della Guerra Sacra, Cardia si porta a spasso una piccola Sasha senza neppure conoscerne l'identità, solo perché l'aveva incontrata al Santuario e vista triste. Scacciati dei randagi che li infastidivano, i due entrano in un'osteria nonostante le remore di Sasha, che si sente a disagio là dentro. La sua espressione abbacchiata le fa ottenere la simpatia di Calbera, la padrona della locanda, che le offre da mangiare e sgrida Cardia per averla portata là dentro contro la sua volontà, ma ben presto l'atmosfera di festa viene interrotta dall'ingresso di un gruppo di giovani, che si presentano come i Giaguari, le belve guerriere, e affermano di star cercando la locandaia. Presala di peso, cercano di rapirla, ma Cardia interviene e li sconfigge facilmente con una sola puntura dello Scarlet Needle. Lasciata Calbera, gli uomini sembrano iniziare a trasformarsi, ma fuggono nella foresta prima di cambiare del tutto aspetto.

CAPITOLO 2 (11) - LA PICCOLA DEA

Al Santuario, Sisifo informa il Sacerdote della scomparsa di Sasha e Cardia e chiede il permesso di partire per andare a recuperare la bambina, in pericolo visto che non ha ancora manifestato i suoi poteri divini. Sage però preferisce lasciarla in compagnia di Cardia, l'uomo più adatto a far svanire l'angoscia nel cuore della bambina, ancora chiaramente impacciata dalla rivelazione di essere una dea. In Centro America, Calbera ringrazia Cardia per il salvataggio, ma lo sgrida anche per il modo in cui ha ridotto la locanda, obbligandola a chiudere per la serata e far uscire tutti gli avventori. Vedendo che Sasha sta ancora tremando, l'invita a passare la notte lì con lei, mentre Cardia viene sbattuto fuori per trovarsi un'altra locanda in cui dormire. Calbera ha notato la malinconia di Sasha e si offre di ascoltarla, così le bambina le confessa che di recente le è stato rivelato di avere un destino ben più grande delle persone normali, e di essere terrorizzata al pensiero di quel che l'aspetta. La paura di non essere all'altezza delle aspettative è tale da farle sognare casa ogni notte, e per questo motivo è fuggita con Cardia. Pur non capendoci molto, Calbera l'abbraccia e l'invita a non aver paura del futuro. Intanto, Cardia sta facendo la guardia nelle strade e si imbatte di nuovo nei Giaguari, che adesso non solo sono più numerosi, ma si sono trasformati in ibridi animali, costringendolo a indossare l'armatura d'oro. Sconfittili con un colpo solo, si trova davanti al loro capo, l'imponente Wesda.

CAPITOLO 3 (12) - IL SACERDOTE DELLE BELVE

Wesda, Sacerdote del Sole, afferma che i Giaguari stanno cercando un cuore speciale da sacrificare per dar vita a una nuova era. Cardia se la ride e risponde che il suo cuore è Antares, la stella rubino della Scorpione, così Wesda gli porge la mano per metterlo alla prova. Nello scontro di cosmi che ne risulta, la sua stretta si rivela devastante nonostante il calore dell'aura di Cardia, al punto che Wesda - ritenendolo la perfetta offerta sacrificale - imprime un segno sul suo cuore in attesa del rituale Citla Lo Ixca che avrà luogo tra due giorni appena. Il vacillare del cosmo del Cavaliere porta lì Sasha e Calbera, spingendo Wesda a lasciare la stretta e allontanarsi. Prima però spiega di aver lasciato nel corpo di Cardia una zanna di ossidiana, il Tlacotli, che risalirà lungo i vasi sanguigni dalla mano fino al cuore fino a ucciderlo, così che l'organo possa essere offerto in sacrificio al sole. Wesda poi abbraccia Calbera, dicendole che un tempo avevano vissuto insieme, ma Cardia gliela strappa dalle mani e promette che entro due giorni sarà il Sacerdote a morire per mano sua. Intrigato, Wesda promette di tornare a prendere entrambi e va via.

CAPITOLO 4 (13) - LO SCUOIATORE

Tornato alla sua piramide nella foresta, Wesda non vede l'ora che arrivi il Citla Lo Ixca, durante il quale il sacrificio di Antares permetterà la distruzione del genere umano e l'ascesa di Tezcatlipoca, il dio della guerra fautore di una nuova epoca nella quale avrà di nuovo al suo fianco Calbera, la generatrice di mondi. Improvvisamente alcuni Giaguari del suo seguito vengono attaccati e scuoiati da Nahuapilli, un loro compagno ossessionato dal freddo e desideroso di pellicce con cui coprirsi. Bloccata la sua lama, Wesda lo informa dell'incontro con Cardia, affermando che il cuore è suo, ma della pelle non sa che farsene. Felice, Nahuapilli corre a cercare lo Scorpione per scuoiarlo. Alla locanda, Cardia sta meglio e racconta a Calbera e Sasha la storia del suo cuore malato, su cui è stata usata una tecnica speciale per permettergli di bruciare adeguatamente il suo cosmo, che solo di recente ha imparato a controllare. All'apparenza per nulla turbato dalla storia della zanna di ossidiana, Cardia afferma che ogni vita finisce, e che quel che conta non è il quando, ma il come si vive. Calbera invece confessa le sue perplessità dopo l'incontro con Wesda, al cui collo ha visto un simbolo conosciuto. Pur avendo perso il padre quando era piccola, sa di discendere da una stirpe di sacerdoti di Quetzalcoatl, il serpente bianco alato che nel mito combatteva contro il giaguaro nero per contendergli il dominio del mondo, e lo specchio del Giaguaro era identico a quello di Wesda. La chiacchierata viene interrotta dal grido di aiuto di un uomo, scuoiato sulla schiena. Uscendo, Cardia si trova di fronte Nahuapilli di Youaltepuztli, con ora indosso la sua armatura.

CAPITOLO 5 (14) - DOLORE E SENSIBILITA'

Sempre morto di freddo, Nahuapilli spiega che userà la pelle d'oro dello Scorpione per scaldarsi per l'eternità, visto che le altre che nasconde sotto l'armatura non bastano e si sono già raffreddate. La corazza che indossa invece si chiama Nahual, e nel suo caso è circondata dagli spiriti di coloro che ha scuoiato, e che di tanto in tanto gli parlano colme di rancore. A Cardia non può interessar di meno, ma a causa degli spiriti i colpi di Nahuapilli lo raggiungono nonostante sembri schivarli, al punto da causargli varie ferite leggere. All'apparenza alle strette ma in realtà non molto preoccupato, Cardia risponde con il calore bruciante dello Scarlet Needle, il cui dolore atroce è troppo da sostenere per Nahuapilli. Indietreggiando, tenta la fuga, ma lo Scorpione - ritenendolo il giusto pagamento per chi è stato scuoiato - lo colpisce con molte altre punture nonostante le espressioni terrorizzate di Sasha e Calbera. Quando non manca che Antares, la bambina gli si pone davanti, chiedendogli se sia davvero diverso dal nemico visto che sembra godere nel torturarlo. Cardia risponde che Nahuapilli non prova nulla perché è un essere vuoto, che adesso però si sta sentendo vivo e caldo per la prima volta. In effetti lo scuoiatore ammette che è così al punto da non voler più morire: afferrata all'improvviso Sasha, corre via con lei, mentre il dolore al cuore causato dalla zanna di ossidiana impedisce a Cardia di fermarlo.

CAPITOLO 6 (15) - CITLA LO IXCA

Nahuapilli porta Sasha da Wesda, che tramite il Tlacotli sta ricevendo il calore del cuore di Cardia e spera di risvegliare presto Tezcatlipoca. Per far avvampare ancora di più lo Scorpione, l'uomo ordina a Nahuapilli di scuoiare Sasha al tramonto, poco prima che inizi il Citla Lo Ixca. Terrorizzata, la bambina ripensa al suo incontro con Cardia, cui rifiutò di dire chi fosse facendogli credere di essersi persa per via della barriera. Ammettendo di dover vivere lì per sempre, lo pregò di portarla in giro con lui, e il Cavaliere accettò volentieri per tirarla un po' su di morale. Nel frattempo, anche Cardia sta pensando a lei tra il sonno e la veglia, sorpreso dal suo coraggio. Svegliatosi del tutto, trova un messaggio di Calbera, che lo informa di essere andata avanti per cercare di salvare la bambina, rimasta coinvolta nei suoi problemi di famiglia. Nonostante il dolore al cuore, si precipita così nella foresta per trovarle e salvarle, tutto sommato eccitato dalla prospettiva delle difficoltà che lo attendono. Vedendolo riflesso nel suo specchio, Wesda ne annuncia l'imminente arrivo ai soldati, segno che l'agognata distruzione del mondo è vicina. Presenta poi la sua sposa rivelando Calbera, in trance e con indosso gli abiti rituali di Quetzalcoatl. Vedendola, Sasha invoca il nome di Cardia, che arriva in un lampo e si libera dei soldati semplici.

CAPITOLO 7 (16) - NON HO PIU' FREDDO

Wesda accoglie Cardia dicendogli che è giunto il momento di distruggere e ricreare il mondo, ormai invaso dallo sviluppo incontrollato degli esseri umani e dal loro progresso dalle conseguenze devastanti. Per evitare che ciò accada, la civiltà dev'essere periodicamente azzerata o, nelle sue parole, il sole deve tramontare prima di rinascere. Indossata la Nahual di Tezcatlipoca, entra in risonanza con il dio Giaguraro, iniziando a simularne la forza. Lo Scarlet Needle infatti si rivela inutile, anzi persino piacevole per il Sacerdote, che spinge Cardia a sprigionare sempre più calore in modo da poterlo assorbire e ordina a Nahuapilli di uccidere Sasha. La bambina però è libera dalle catene, tranciate da alcune cuspidi appositamente indirizzate lì da Cardia, e per di più Nahuapilli si rifiuta di inseguirla, scosso dall'affetto che lei aveva mostrato proteggendolo e dal calore delle punture subite in precedenza, due cose grazie alle quali finalmente non ha più freddo. Wesda allora decide di fare da solo e sferra un globo di fuoco, ma Nahuapilli si sacrifica per proteggere Sasha con il suo corpo, riscaldato dal calore delle sue lacrime. Il disinteresse del Sacerdote per la morte del compagno infuria Cardia, che si prepara a reagire.

CAPITOLO 8 (17) - OLTRE IL CULMINE

Nonostante l'ira di Cardia, la forza del pugno di Wesda lo fa sprofondare attraverso le rovine della piramide, fino a una caverna sotterranea dove si trovano Calbera e l'effige del dio Giaguaro. Avvicinato il Cavaliere a Tezcatlipoca, Wesda gli mostra come il calore del suo cuore venga risucchiato tramite la zanna di ossidiana e mutato in un raggio distruttore in grado di sbriciolare le montagne, tramite il quale intende distruggere l'umanità e poi lasciare finalmente il pianeta per fare ritorno nello spazio insieme a Calbera. Quest'ultima, seppur ancora in trance, inizia a piangere, ma a Wesda non importa che completare la missione che ormai sta portando avanti da decine di migliaia di anni. Seccato, Cardia incendia il suo cuore e si libera, utilizzandone l'immenso calore per lo Scarlet Needle Katakaio, talmente ardente da dare dolore persino a Wesda. Il colpo finale, Katakaio Antares, annienta il Sacerdote e lo fa bruciare tra le fiamme, ma anche Cardia è allo stremo e crolla in ginocchio.

CAPITOLO 9 (18) - LA NASCITA DELLA DEA

Sasha e Calbera soccorrono Cardia, ma tutti loro rischiano di essere spazzati via da quel che resta di Wesda, che vuole vendicarsi distruggendo almeno loro con l'ultimo barlume di potere di Tezcatlipoca. Lo scettro di Nike allora compare tra le mani di Sasha, che finalmente abbraccia il suo destino e decide di vivere il presente per proteggere i suoi cari. Il suo cosmo blocca e sigilla l'attacco del dio Giaguaro, salvando tutti. Poco dopo, in lacrime sul corpo esausto di Cardia, Sasha ammette che è stato lui a darle la forza, mentre Calbera racconta di aver finalmente ripreso la memoria: i suoi antenati partirono insieme a Wesda da un pianeta lontano e giunsero sulla Terra per osservare lo sviluppo dell'umanità. In caso di bocciatura, Tezcatlipoca l'avrebbe distrutta, mentre Quetzalcoatl avrebbe creato un nuovo mondo prima di partire di nuovo per lo spazio. Ora, la donna dona il potere del sole a Cardia per salvarlo e rimuove la Tlacotli, permettendogli di riprendere i sensi. Pochi giorni dopo, Calbera riapre la locanda, mentre Sasha e Cardia fanno ritorno al Grande Tempio. La mattina seguente, in compagnia di Degel e di un infastidito Sisifo, Cardia si reca per la prima volta a conoscere Atena, restando allibito nel vedere che è proprio Sasha.

EXTRA TRACK - SCORPION'S INTERLUDE

Attorno al 1731, un piccolo Cardia apprende di avere un solo anno di vita e scappa dal sanatorio in cui era ricoverato, desideroso di vivere appieno il poco tempo che gli resta. Finito per caso in periferia del Santuario, si sente male e accascia, ma viene soccorso dal vecchissimo Krjest attorno al quale vortica un'aria ghiacciata. L'anziano riconosce il potenziale di Cardia, notando che, se avesse un fisico più robusto, potrebbe ottenere grandi risultati e far brillare la sua vita come la stella Antares. Informatolo che nel suo corpo scorre il sangue di Atena, grazie al quale vive da ormai più di 500 anni, gli chiede se non lo desideri anche lui. Cardia accetta con entusiasmo, non per vivere per sempre, ma per bruciare con più intensità, così Krjest applica una tecnica segreta su di lui.

Glossario: /

Manga: Il volume è stato pubblicato nel numero 2 della collana Lost Canvas Extra dalla Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Sembra un po' troppo conveniente che con tutto il mondo a disposizione Cardia e Sasha finiscano proprio alla locanda di Calbera e proprio due giorni prima del Citla Lo Ixca. Al di là dell'effetto scenico, è impossibile per un oggetto grande come la zanna di ossidiana spostarsi in vasi sanguigni minuscoli come i capillari. Wesda dice di essere arrivato sulla Terra "decine di migliaia" di anni prima, ma le civiltà mesoamericane sono esistite solo per 3-4000 anni.

Note: 5. Un gaiden molto anonimo, che soffre della decisione di mettere un personaggio importante come Sasha nel ruolo di comprimario, e non riesce mai a dividere equamente la scena tra lei e Cardia. Il Cavaliere di Scorpio finisce così per non mostrare nulla di nuovo o illuminante, nessuna sfaccettatura personale o abilità marziale che non conoscessimo già, in scontri quasi sempre piatti o a senso unico, mentre la bambina sottrae spazio senza aver mai il carisma necessario per rubare davvero la scena fino alle ultime pagine. Per di più, la promettente ambientazione mesoamericana si riduce solo a nomi impossibili e panorami suggestivi, senza diventare mai il terzo protagonista della storia. Paradossalmente, è nell'extra track finale che si vedono le cose migliori del gaiden.

Come spesso avviene, nomi e simboli dei personaggi non sono scelti a caso. Nahual, il nome qui scelto per le corazze nere dei nemici, nel folklore mesoamericano indica esseri umani in grado di trasformarsi parzialmente in animali, spesso proprio puma o giaguari. La spiegazione che viene data nel gaiden in realtà esula un po' dalla mitologia, perché i Giaguari e Tezcatlipoca vengono tra le righe detti essere alieni giunti sulla Terra migliaia di anni prima. Cronologicamente, è il primo uso di alieni nella serie, ma in seguito Saint Seiya Omega ha introdotto Mars e poi Saturn come divinità protettrici rispettivamente di Marte e Saturno, ampliando in questo modo la cosmologia dell'opera. Youaltepuztli, simbolo di Nahuapilli, è un demone avatar di Tezcatlipoca che nelle leggende messicane colleziona anime, compare la notte, preceduto dal rumore di un'ascia che taglia il legno, e si manifesta come un cadavere decapitato con un'apertura sul petto simile a una porta. In Giappone è però noto con l'aspetto di un rospo giallo con zanne e capelli lunghi. Nel gaiden, sembra che le due versioni siano state fuse, visto che l'immagine che compare alle sue spalle quando si presenta a Cardia è di rettile o anfibio, ma sono presenti anche i riferimenti alle anime catturate. Tezcatlipoca, nel mito, era una divinità atzeca con forma di giaguaro, legato alla notte, le tempeste, la magia e ad altri elementi scuri, come l'ossidiana. Una sua caratteristica è di essere privo della zampa posteriore destra, andata persa in una leggenda e di cui rimangono solo le ossa. A seconda delle circostanze, era nemico o alleato di Quetzalcoatl, il serpente volante bianco dio della luce e del vento. Il nome Tezcatlipoca significa "specchio fumante" visto che i preti atzechi indossavano uno specchio di ossidiana durante i rituali, proprio come fa Wesda nel racconto. Sempre nel mito, Tezcatlipoca richiedeva sacrifici umani annuali, attraverso una cerimonia che voleva il prescelto vivere nella ricchezza per un anno, con quattro donne in moglie, prima di essere sacrificato in cima alla piramide e divorato dai sacerdoti del dio. Nel racconto il prescelto per il sacrificio è Cardia, ma non sembra trattarsi di eventi a cadenza regolare.

Wesda ha il corretto aspetto sacerdotale, con la pelle dipinta e il capo ornato di piume. Il suo nome originale è Huesuda, ovvero "osso" in spagnolo, ma anche il termine con cui si indica la morte in Messico. La Nahual che indossa non è la sua ma quella di Tezcatlipoca stesso, in uno dei rarissimi casi in cui una divinità permette ad altri di indossare la sua corazza - evento visto nella serie classica solo con Odino. Anche con la Nahual, Wesda sembra essere sempre in controllo delle proprie azioni, a suggerire che Tezcatlipoca sia una divinità passiva o dormiente, la cui volontà si manifesta solo attraverso gli altri. Un discorso simile vale per Quetzalcoatl e Calbera, la cui trasformazione però se non altro è indicata dal cambio di colore dei capelli, evento non raro nel mondo dei Cavalieri e spesso associato proprio a possessioni divine o a passaggi dal bene al male. A differenza di Wesda, Calbera è solo una discendente dei preti venuti dallo spazio, segno che Quetzalcoatl potrebbe non donare la vita eterna come invece Tezcatlipoca. Ciò crea un parallelismo tra il primo e Atena, e tra il secondo e Hades, mantenendo una visione negativa dell'immortalità. Il nome Calbera dovrebbe significare "teschio" in spagnolo, mantenendo l'associazione con Wesda/Huesuda. A un tratto, Wesda parla di "un'isola europea" da cui si sta espandendo il progresso: è un riferimento all'Inghilterra e alla rivoluzione industriale che, a partire dal 1760 circa, avrebbe rivoluzionato il mondo in ogni sua forma. Considerando che la storia è ambientata nel 1738, quindi una ventina d'anni prima delle primissime fasi della rivoluzione, la frase di Wesda sembrerebbe un errore o un anacronismo, a meno che il Sacerdote non abbia un qualche potere di preveggenza.

Citla lo ixca in lingua Maya vuol dire "stella ardente", e proprio su una piramide Maya avviene lo scontro finale tra Cardia e Wesda. Tutto il gaiden in realtà alterna elementi Atzechi e Maya, i due più famosi imperi precolombiani dell'America centrale che si estendevano rispettivamente nell'attuale Messico e nelle zone di Guatemala, Honduras e Belize. In particolare, Tezcatlipoca e Quetzalcoatl sono i nomi di divinità atzeche, simili ma non del tutto identiche alle corrispondenti Maya, quindi sembra che l'autrice abbia fatto un po' di confusione tra le due culture, probabilmente a causa dei numerosi elementi misti alle popolazioni mesoamericane. Ciò rende anche difficile capire con precisione dove abbia luogo la storia, ma l'opzione più plausibile è la parte sudorientale del Messico, zona di confine tra Maya e Atzechi. Sempre alla cultura mesoamericana si deve l'uso di ossidiana - una pietra lavica totalmente nera - per creare armi o utensili dal taglio talmente affilato da essere persino superiore ai moderni bisturi.

Per tutto il gaiden, Cardia mangia mele, e l'autrice ha ammesso che si tratta di un doppio inside joke: in primo luogo, è un riferimento a Milo, lo Scorpione della serie classica il cui nome indica proprio il frutto, e in secondo luogo al proverbio "una mela al giorno toglie il medico di torno" che Cardia avrebbe appreso da Degel, e che evidentemente segue alla lettera. A proposito di Degel, l'anziano che compare nel capitoletto bonus è il suo maestro Krjest, antagonista principale del gaiden successivo. Il potere che gli ha permesso di vivere per oltre 500 anni è il Misopethamenos, ovvero il rallentamento cardiaco che al termine della guerra Atena usa su Doko della Bilancia, come rivelato nella serie classica. Il fatto che, perdendosi, Cardia sia finito nei pressi del Santuario ci rivela invece che è di origine greca, presumibilmente ateniese. Il racconto ha evidentemente luogo pochissimi giorni dopo l'arrivo di Sasha al Santuario, al punto che non tutti i Cavalieri d'Oro l'hanno neppure incontrata. La bambina è di origini italiane e, con l'aiuto delle profetesse di Delfi, era stata trovata e condotta in Grecia da Sisifo, come visto nella serie regolare. Lo scettro che le compare in mano a fine storia è Nike, arma principale di Atena in tutte le sue incarnazioni. Nel respingere l'attacco finale di Wesda, lo vediamo formare la parola Athena in caratteri greci e lettere di luce, cosa che solitamente indica l'uso di un sigillo anche se non c'è traccia della pergamena comunemente usata per apporlo. A un tratto, Cardia accenna alla barriera che circonda il Santuario, un ostacolo invisibile che impedisce alle persone normali di raggiungerlo facendole girare in tondo fino a perdersi nella zona montuosa circostante. Seppur totalmente inutile contro nemici dotati di cosmo, serve a evitare che il mondo esterno scopra l'esistenza del Grande Tempio. La vittima più celebre è Patricia/Seika, sorella di Pegasus nella serie classica che, smarritasi, cadde in un crepaccio e batté la testa, perdendo la memoria per oltre tredici anni.