SAINT SEIYA LOST CANVAS

VOLUME 11 - I GEMELLI

Personaggi Presenti: Defteros, Aspros, Degel, Ema, Kokalo, Junkers, Sion, Berserker, soldato semplice.

Data: 1741

Lunghezza: 189 pagine in b/n.

CAPITOLO 1 (67) - L'OMBRA D'ORO - GOLD SHADOW

Nel 1741, Defteros scopre che le Pizie sono state massacrate, e vicino ai loro cadaveri c'è suo fratello Aspros. Con un comportamento che alterna rassicurazione e sottile minaccia, l'uomo dichiara di non saperne niente e gli chiede se davvero sospetti di lui, cosa che porrebbe fine a qualsiasi loro rapporto e al sogno che portano avanti sin dall'infanzia: far sì che Aspros divenga Sacerdote per porre fine alle dicerie sui gemelli come portatori di sventure. Defteros è dubbioso e ammette che il fratello è cambiato negli anni, ma Aspros lo rassicura, salvo allarmarlo di nuovo quando apre l'Another Dimension e vi getta all'interno i cadaveri delle Pizie, ufficialmente per evitare che si decompongano e causino malattie. Dopotutto, afferma Gemini, in qualità di veggenti sapevano anche che avrebbero fatto questa fine. Qualche notte dopo, Defteros è tormentato e ripensa a quanto diverso il fratello fosse in passato, quando da ragazzo rischiò la vita per portarlo fuori dal Santuario e farlo curare dopo una brutta febbre. Inseguiti dai soldati e feriti, i due si rifugiarono in una caverna, con Aspros che voleva diventare Cavaliere esclusivamente per il bene del fratello, e Defteros che si ripromise di diventare forte per non essergli di peso o intralcio. Intanto, Junkers del Lupo accompagna un soldato di ronda nella zona dell'arena, spaventandolo con vecchi racconti: lì Atena aveva fatto decapitare alcuni Berserker di Ares, apponendo poi un sigillo su di loro, nonostante il quale però la notte è ancora possibile sentirli urlare. In quel momento, strani rumori provenienti dall'arena sembrano dare un fondo di verità alla leggenda, al punto che Junkers vorrebbe andare a indagare. Un Cavaliere d'Oro però lo ferma, dicendogli che se ne occuperà lui. Nel frattempo, Defteros ha imparato a usare l'Another Dimension, ma viene sorpreso dal Cavaliere d'Oro che si rivela essere Degel dell'Acquario. Informato della sua esistenza dal Sacerdote, Degel lo paralizza con il Koltso non appena Defteros cerca di attaccarlo, e confessa di star indagando sulla sorte delle Pizie, del cui omicidio sospetta Aspros. Per difendere il fratello e attirare i sospetti su di sé, Defteros - che pure nutre a sua volta dubbi sul gemello - si libera dal Koltso e attacca di nuovo, finendo però prigioniero del Freezing Shield. Chiede allora a Degel di finirlo, ma l'Acquario percepisce che non è lui il vero assassino e dissolve il ghiaccio. Sua intenzione è consegnarlo alle guardie, ma improvvisamente i fantasmi decapitati dell'arena si risvegliano. È opera di Aspros che, in procinto di salpare per una nuova missione, ha distrutto i sigilli di Atena sull'arena, nella speranza di liberarsi di Degel - pericoloso perché troppo vicino al Sacerdote. Inizialmente, sperava se ne sarebbe occupato Defteros, ma ora non gli importa se anche il fratello perderà la vita.

CAPITOLO 2 (68) - L'UOMO MALEDETTO

Sulla barca, Aspros ripensa all'incontro con le Pizie e al futuro che gli mostrarono: lui, con indosso una Surplice, impegnato in battaglia con il fratello, che vestiva l'armatura d'oro. Fu per mantenere il segreto che sterminò le sacerdotesse, deciso ad andare avanti sulla propria strada nonostante l'armatura sembri fremere per cambiare padrone. Intanto, nell'arena, Defteros e Degel sono circondati da nemici decapitati, anche se il primo percepisce dietro di loro il flebile cosmo del fratello. D'un tratto, tutti i presenti sono investiti da un mare di fiamme generate da Ema di Jamadhar, il sangue, uno dei guerrieri più spietati di Ephodos, plotone d'assalto dell'armata delle fiamme. Con ancora la testa sulle spalle e un'armatura indosso, il guerriero è pronto alla lotta, con Defteros deciso ad affrontarlo nonostante le gravissime ustioni subite senza neppure indossare una corazza. Ema vuole vendetta perché il Santuario ha decapitato suo fratello davanti ai suoi occhi, e mostra una pila di teste con sopra vari sigilli di Atena, per poi dare loro fuoco e lanciarle come proiettili. Degel però le congela a mezz'aria, dicendo a Defteros di non sospettare di lui per l'assassinio delle Pizie e di volerlo portare vivo dal Sacerdote per ricevere spiegazioni. Le sue parole sono interrotte da Ema, che vola subito contro l'Acquario e conficca la sua arma nel Freezing Shield. Irradiando il calore delle fiamme di Ares, il Jamadhar frantuma facilmente la difesa di Degel, ma Defteros balza a difendere il Cavaliere d'Oro, ringraziandolo per la fiducia e ammettendo di non sapere cosa dirgli circa l'omicidio delle Pizie, ma aggiungendo anche che quella battaglia fornirà delle risposte e gli permetterà di fuggire dal mondo di suo fratello. Ema e Defteros si confrontano, visto che anche il primo era il fratello minore, nel suo caso di Kokalo del Bhuj, "le ossa", che gli salvò la vita più e più volte nell'arena, evitandogli la decapitazione. I due si erano sempre protetti a vicenda fino alla morte di Kokalo nell'arena, per la quale ora Ema brama vendetta. Le fiamme del Creation Storm di Ema avvolgono Defteros, o così sembra perché in realtà il guerriero si è salvato entrando nell'Another Dimension, dalla quale riesce ad afferrare e spaccare l'arma del Berserker. Convinto che il destino che attende lui e Aspros sia tragico, Defteros sfoga la sua frustrazione scatenando la Galaxian Explosion, la distruttiva tecnica dei Gemelli che gli varrebbe persino l'armatura d'oro, come notato da Degel. Malconcio, Ema cerca di riprendere lo scontro, quando sul campo di battaglia compare la testa di Kokalo, finalmente risvegliatosi.

CAPITOLO 3 (69) - LACRIME

Ema è felice del ritorno di Kokalo, ma quest'ultimo, dopo averne lodato la devozione, lo colpisce alle spalle con il Bhuj, come punizione per non essere riuscito a sconfiggere nemmeno un nemico senza armatura. Sbalordito, Ema afferma che il fratello sembra un'altra persona, ma non c'è tempo per parlare perché l'arma di Kokalo inizia ad emettere un calore intensissimo con cui genera un vortice di fuoco per distruggere sia i due avversari che i Berserker decapitati, a loro volta colpevoli di essersi fatti mettere in difficoltà. Furioso dal modo in cui Kokalo ha tradito la fiducia del fratello - situazione in cui inconsciamente si identifica - Defteros gli si lancia contro, rischiando di finire in un lago di lava. Degel vorrebbe aiutarlo, ma Ema continua a opporsi, fedele al fratello fino all'ultimo nonostante quanto appena accaduto. Osservando Defteros, Kokalo capisce che è simile a loro perché la sua forza nasce dall'ego e dal desiderio di sopravvivere e affermare se stesso. Dopo un paio di ferite superficiali, lo attacca con la Predatory Lava, che poi dirige anche contro Degel ed Ema, colpevole di essersi fatto sfuggire l'Acquario per qualche istante. Ne viene fuori un inferno di lava e fiamme insopportabile persino per Degel e i Berserker, che invano tentano la fuga. Analizzando la situazione, il Cavaliere si chiede come mai non riescano a uscire dall'arena o perché nessuno sia venuto in loro soccorso, intuendo alla fine che tutto il campo di battaglia è stato rinchiuso nello spazio tra le dimensioni. È opera di Aspros, che continua a seguire gli eventi dalla nave, e che ha persino usato l'Illusione Diabolica - appresa da autodidatta - sullo spettro di Kokalo, giustificandone il cambiamento. L'armatura dei Gemelli però si rifiuta di restare a guardare e, con il volto buono in lacrime, segue la risonanza con quella dell'Acquario per raggiungere Defteros e disporsi sul suo corpo. Incredulo di fronte a quel prodigio, il ragazzo tiene finalmente testa a Kokalo, ignorando però che in questo modo fa il gioco di Aspros: avendo subito l'Illusione Diabolica infatti, il Berserker ora può scatenarsi sul serio.

CAPITOLO 4 (70) - FRATELLI

La forza del pugno di Defteros frantuma il Bhuj atterra Kokalo, ma ormai il Berserker è una marionetta nelle mani di Aspros e inizia a scatenare le fiamme di Ares, rialzandosi per uccidere tutto e tutti. In questo stato nemmeno riconosce il fratello, ma, avvolti i resti dell'arma nel suo cosmo, attacca all'impazzata dicendo di dover prendere più teste possibile. Avvolto dalle fiamme, Defteros si accorge che Kokalo non sta nemmeno provando a difendersi e risente lui stesso degli effetti del calore intensissimo. Ema rifiuta di abbandonarlo, ma Kokalo lo scambia per un nemico e lo attacca, al punto che è Defteros stesso a dover correre in suo aiuto, per una sorta di solidarietà tra fratelli minori. Il ragazzo ha capito che ormai Kokalo è fuori controllo, e che così resterà finché non avrà ucciso almeno un nemico. Ema però afferma di esistere solo e soltanto per il fratello, al punto da essere disposto a dare la vita per lui, e infatti si lascia trapassare il petto dal pugno di Kokalo, per poi decapitarsi da solo con le ultime forze rimastegli. Questo sacrificio sconvolge Defteros, ma almeno risveglia Kokalo, che definisce un vero demone colui che ha usato i Berserker come burattini fino a questo punto. Defteros, sapendo di chi sta parlando, gli promette di fermarlo, prima di spazzarlo via con la Galaxian Explosion e porre fine allo scontro. Sulla barca, Aspros pensa che il suo controllo su Kokalo era ancora imperfetto, quando Degel compare a restituirgli l'armatura d'oro. L'Acquario è chiaramente sospettoso, ma, non potendo accusarlo apertamente, si limita a dire che i due gemelli sono più diversi di quanto sembri, e a ricordare che la nomina per il nuovo Sacerdote è vicina. Nell'arena, Defteros ha spezzato la barriera e ormai sono rimasti solo i teschi di Ema e Kokalo. Degel è convinto che l'armatura abbia scelto lui, ritenendolo più degno di essere Cavaliere d'Oro dei Gemelli, ma Defteros rimanda la questione a quando Aspros sarà tornato, augurandosi che per allora sarà riuscito a trovare se stesso.

EXTRA TRACK - OTHER DREAM

Sion, appena diventato Cavaliere dell'Ariete, incontra e cura Defteros, ferito da una guardia del Santuario. A condurlo da lui è stata l'armatura dell'Ariete, di cui può percepire la volontà essendo anche un fabbro riparatore. Defteros gli chiede perché abbia scelto di diventare Cavaliere, sentendosi rispondere che lo ha fatto dopo aver visto il sacrificio di tutti gli eroi delle generazioni precedenti. Defteros è colpito dal sentire che la motivazione non è stata personale, ma motivata dal desiderio di proteggere gli altri, inclusi quelli che non ci sono più o che non sono ancora nemmeno nati. Pur non avendo esperienza a riguardo, Defteros afferma che chiunque ha qualcosa a cui dedicare la vita risplende di luce abbagliante.

Glossario: /

Manga: Il volume è stato pubblicato nel numero 11 della collana Lost Canvas Extra dalla Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Sembra strano che Atena abbia scelto una pena di morte cruenta come la decapitazione per i Berserker. Il sigillo di Atena distrutto da Aspros non viene rimpiazzato, quindi non dovrebbe essere possibile distruggere i Berserker, che erano praticamente spettri e non guerrieri fisici che fosse possibile uccidere. Inoltre non è chiaro come abbiano fatto a tornare alla vita con un corpo fisico, dal momento che la resurrezione dovrebbe essere prerogativa solo di Hades. Da quando in qua il Cavaliere dell'Acquario può proiettare la propria immagine per comunicare a distanza?

Note: 7. Un racconto con alti e bassi, dove è lodevole la ripresa dei Berserker e del mito di Ares, ma è anche un po' troppo estremizzato il rapporto tra le due coppie di fratelli Defteros/Aspros e Kokalo/Ema. A farne le spese è il combattimento, soprattutto per quel che riguarda Degel, che finisce per essere poco più di uno spettatore senza mai dare effettivamente la sensazione che la sua presenza serva a qualcosa. D'altra parte, i patemi di Defteros sono ben resi, e l'idea dell'Illusione Diabolica permette di evitare agilmente il rischio di fare di Kokalo solo un folle assassino, giustificando in qualche modo anche le azioni di Ema.

Esercito di Ares, i Berserker non compaiono mai in nessuna serie, ma sono brevemente citati nell'Hypermyth di Kurumada, nel quale si racconta anche del conflitto tra Atena e il dio della guerra. Erano divisi in quattro armate - fiamme, fuoco, terrore e calamità - ed è possibile che fossero guidati da Phobos, Deimos, Keres e Kydoimos, citati però soltanto in Episode G. Ares stesso era stato già mostrato dall'autrice del gaiden dell'Acquario, come uno degli avversari affrontati da Krjest in gioventù. È possibile che la prigionia e decapitazione dei Berserker visti ora, inclusi Ema e Kokalo, risalga proprio all'era di Krjest, e che in quest'ottica Degel sia stato inserito come gesto di continuity, e sappia di loro grazie ai racconti del maestro. Secondo l'Ipermito, all'epoca del primo conflitto erano attivi solo 58 Cavalieri di Atena, e fu necessario l'utilizzo delle armi della Bilancia per vincere. Nella storia, l'autrice riprende l'idea di armata delle fiamme, chiamandola Ephodos, e fa di Ema e Kokalo i due guerrieri più spietati, senza però approfondirne il grado o i compiti all'interno dell'esercito. Considerando che sono gli unici con frammenti di armatura addosso, è plausibile che gli altri fossero soldati semplici, mentre loro Berserker di grado, ma, appunto, la cosa non viene mai approfondita. Il termine Berserker esiste realmente nella storia e indica i guerrieri - solitamente vichinghi - che entravano in uno stato di trance chiamato berserkergang, abbandonandosi totalmente alla violenza senza esitare nemmeno dopo essere stati feriti o menomati. Pur avendo nomi grechi, che vogliono dire sangue e osso, i due utilizzano armi indiane: il bhuj, che prende il nome dalla città omonima in cui fu creato, è una specie di misto tra ascia e pugnale, con manico lungo e lama piccola ma pesante. Solitamente, l'asta nascondeva un secondo pugnale a stiletto, ma qui Kokalo non sembra esserne dotato. Il jamadhar invece è un pugnale con impugnatura ad H tipico dell'asia meridionale, usato soprattutto da principi e nobili come simbolo di ricchezza, ma anche dagli atleti in particolari competizioni. Difficile dire se Ema e Kokalo siano due indiani con soprannomi greci, o due greci con armi indiane, anche se la fedeltà ad Ares fa propendere per questa seconda opzione. Anche se non viene espressamente indicato, l'arena in cui si svolge l'avventura dovrebbe essere la stessa in cui, secoli dopo, Seiya affronterà Cassios per l'armatura di Pegasus.

Il racconto si apre con l'assassinio delle Pizie, profetesse di Delfi in buoni rapporti con il Santuario, incontrate in precedenza nel gaiden di Sisifo. La visione che mostrano ad Aspros è fatta con le tavole della serie regolare, per la precisione provenienti dal numero 18 (35 e 36 in Italia). Curiosamente, in una di loro Defteros ricorre al Mavros Eruption Clast, che quindi Aspros ha qui modo di vedere per la prima volta e magari di imparare a parare, visto che in quel duello sortirà ben pochi effetti. È possibile che la strage delle Pizie ponga fine per sempre alle profetesse, giustificandone l'assenza nella serie classica. Più volte, Defteros ripete che Aspros è cambiato: è a causa della goccia di oscurità di Yoma, che il Cavaliere ha ricevuto anni prima ad insaputa del fratello, in un periodo successivo al flashback della loro gioventù visto ora. La rimozione del sigillo di Atena sull'arena è probabilmente un riferimento a Kanon, che nella serie classica farà la stessa cosa con quello di Nettuno nella prigione di Capo Sounion. L'idea dell'Illusione Diabolica come colpo segreto del Grande Sacerdote viene invece da Episode G ed è tirata in ballo per la prima volta da Saga, per poi essere ripresa nella serie regolare di Lost Canvas e, in maniera indiretta, in Saint Seiya Omega. Non sembra però avvallata da Kurumada che, in Next Dimension, indica la tecnica come propria ai Cavalieri dei Gemelli. Sempre a proposito di citazioni, l'elmo che piange simboleggia la sofferenza della metà buona di Gemini, ed è un evento che si ripeterà nella serie classica, durante il combattimento tra Saga e Seiya nella tredicesima casa. La nave su cui si trova Aspros invece serve a introdurre il gaiden successivo, del tutto dedicato a lui.

Co-protagonista della storia, Degel agisce in veste di consigliere del Sacerdote, ruolo di cui già si accenna nella serie regolare affermando che i due spesso studiano gli astri insieme. Non è raro per il Sacerdote avere un consigliere: in Episode G, il ruolo è svolto da Shaka, mentre nell'anime classico dall'Arles originale, Cavaliere d'Argento dell'Altare. Aspros lascia intendere che Degel sia tra i compagni più deboli e che Defteros dovrebbe riuscire a ucciderlo anche senza armatura, riprendendo un po' l'impressione generale riguardante l'abilità marziale dell'Acquario. In un ruolo di contorno compare anche Junkers del Lupo, predecessore di Nachi/Black e qui già Cavaliere di bronzo, segno che la sua investitura non era avvenuta subito prima della guerra con Hades.