SAINT SEIYA NEXT DIMENSION

CAPITOLO 31 - IL LABIRINTO DELLA CASA DEI GEMELLI

Personaggi Presenti: Toma, Hyoga, Seiya, Marin, Tenma, Shun.

Data: 1743-1990.

Lunghezza: 2 pagine a colori, 18 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 20 pagine a colori (edizione volume).

Toma osserva Seiya, ormai ridotto a poco più di un vegetale con appena una stilla di cosmo e vitalità. L’Angelo è seccato che Callisto abbia scomodato lui per uccidere una persona così malridotta, ma intende comunque eseguire l’ordine per potersi finalmente liberare dalla maschera, e soprattutto per poter cercare sua sorella, da cui fu separato tanto tempo prima. Affermando che non è niente di personale, Toma leva la mano per uccidere Seiya, e nel passato Shun viene fermato da una sensazione orribile, un presentimento su Pegasus che probabilmente deve essere in pericolo. Lui e Tenma comunque non hanno scelta e si lanciano di nuovo all’interno del palazzo dei Gemelli, dove vengono accolti da un cosmo fatto di luce ed ombra e da una sensazione strana che non riescono a spiegare. Non potendo far altro, varcano l’uscita, ma anche stavolta sono tornati all’ingresso e per di più il tempio si è sdoppiato in due. Tenma non capisce cosa stia accadendo, ma Andromeda ricorda la sua esperienza precedente e lo avverte che la terza casa può trasformarsi in un labirinto per impedire ai nemici di passare. Tale labirinto però è solo un’illusione, ed è possibile superarle se si prosegue senza lasciarsi influenzare. I due si promettono solennemente di ritrovarsi alla casa del Cancro e si separano. Nel presente, Toma è stato bloccato da un cosmo enorme che si eleva dal braccialetto che Seiya porta al polso. È il cosmo di una divinità, tale da impedirgli di muovere anche solo un passo e di sferrare il colpo finale. L’Angelo ha però altri modi per eliminarlo e, usando il cosmo, solleva in aria di molti metri la carrozzella, per poi farlo cadere e finirlo. Ad interromperlo sopraggiunge inaspettata Marin dell’Aquila che, decisa a proteggere il suo allievo, avverte Toma che se lo farà cadere morirà anche lui a sua volta. I due si fronteggiano, ma, anzichè attaccare, Toma fa improvvisamente cadere la carrozzella obbligando Marin ad afferrarla al volo, restando in questo modo scoperta. Toma sta per ucciderla quando un’aria gelida lo obbliga ad indietreggiare di scatto. Avanzando circondato da neve e cristalli di ghiaccio, Hyoga del Cigno sopraggiunge sul campo di battaglia.

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Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel quarto numero dell’edizione JPop.

La logica, questa sconosciuta: Visto che Tenma avrebbe ben poche speranze contro Gemini, non sarebbe stato meglio per Andromeda entrare insieme a lui nello stesso tempio? Ad un tratto la carrozzella è capovolta ma Pegasus comunque non cade, pur non essendo fissato da cinghie o cinture. Lo scrigno dell’armatura del Cigno sembra più grosso del contrario, alto dalla testa al bacino.

Note: "Ma tu sei… Cygnus Hyoga!". 8/10 Ancora un bel capitolo, soprattutto nella parte ambientata nel presente con l’atteso ritorno di Cristal e la piacevole sorpresa dell’arrivo di Marin/Castalia. In miglioramento anche gli eventi del passato, grazie ad Andromeda che se non altro ricorda l’esperienza della serie classica e, non potendo effettivamente fare di più, offre buoni consigli a Tenma prima di lasciarlo. Non è la prima volta che un protagonista ha visioni di un amico con la testa mozzata: era successo per esempio a Pegasus nel numero 3, quando Sirio era andato da Mur per far riparare le armature. Stavolta l’amicizia si mostra talmente forte da superare lo spazio ed il tempo, al punto che Shun avverte il pericolo di Seiya pur trovandosi nel passato. Ovviamente, parlando del labirinto, Andromeda fa riferimento agli eventi dei numeri 8 e 9, in cui lui stesso affrontò Gemini e le sue illusioni. Scopriamo che Toma fu separato da sua sorella, e vediamo il volto di quest’ultima di profilo. Viste le somiglianze con il quinto OAV Overture al Tenkai, è estremamente probabile che la sorella in questione sia proprio Marin, che già alla fine del manga classico ammette di aver perduto un fratello e guarda verso la luna, regno di Artemide. Contrariamente a quel che si era pensato, Saori non aveva lasciato Seiya indifeso ma aveva infuso il proprio cosmo nel braccialetto di fiori, che impedisce a Toma di avanzare. Quest’ultimo ha però poteri telecinetici e può colpire in maniera indiretta, ad esempio sollevando in aria la carrozzella. Marin era comparsa l’ultima volta nell’ultimo numero del manga classico, poco dopo aver difeso a rischio della vita Seika/Patricia, la sorella di Seiya, insieme a Shaina, Asher e gli altri Cavalieri di Bronzo cosiddetti "minori". Rispetto ad allora è priva di diadema, ma per il resto l’armatura sembra essersi riparata ed è priva di danni. Hyoga invece era assente dal prologo del primo numero di Next Dimension e compare in una scena con regia tipica dell’anime, quasi identica a quelle usate per gli ingressi di Toma o Phoenix. Indossa gli abiti classici immortalati dalla serie animata, con maglietta blu, jeans neri e scaldacosce arancioni.