SAINT SEIYA SOUL OF GOLD - EPISODIO N°6

INGRESSO NELLE SETTE SALE DI YGGDRASIL!

Disegnatori ?

Data: 1990.

Personaggi presenti: Aioria, Lyfia, Mu, Aldebaran, Saga, DeathMask, Shaka, Doko, Aioros, Shura, Camus, Andreas, Frodi, Fafner, Heracles, Surt, Sigmund, Balder, Utgard, Hilda, Freya, soldati di Asgard.

Plotoni di soldati cercano di fermare l'avanzata dei Cavalieri d'Oro, nonostante gli avvertimenti di Mur che, ancora sconvolto per la morte di Milo, ne annienta facilmente alcuni con lo Starlight Extinction. Gli uomini però sono pronti a sacrificare la vita per la loro patria, e non ascoltano nemmeno le parole di Lyfia che cerca di convincerli a fidarsi di loro. È la voce telepatica di Andreas a risolvere la situazione, ordinando ai soldati di permettere il passaggio dei Cavalieri d'Oro verso l'interno di Yggdrasil. Nella sala del trono, i sette Cavalieri di Asgard sono al cospetto di Andreas, che li informa dell'imminente arrivo dei nemici. A suo dire, i Cavalieri vogliono distruggere l'albero per impoverire Asgard in nome di Atena, che vuole conquistare tutta la Terra per sé ed è alleata di Hades nella Greatest Eclipse. Proprio Hades avrebbe permesso il ritorno dei Cavalieri d'Oro come Einherjar. Per i difensori di Asgard quindi questa è la battaglia finale, il Ragnarok, e per aiutarli nella vittoria Andreas dona loro sette nuovi zaffiri di Odino, rossi, che si incastonano sulle loro armature aumentando l'energia ricevuta da Yggdrasil. In questo modo, nemmeno le armature divine dei Cavalieri d'Oro saranno più un problema. I sette giurano di sconfiggere i nemici in nome di Asgard e Odino, poi corrono a combattere, con la sola eccezione di Frodi, che resta indietro a chiedere spiegazioni ad Andreas circa il motivo per cui non ha permesso loro di intervenire mentre i nemici attraversavano Fimbulwinter ed erano vulnerabili. La risposta è che Andreas voleva osservare al meglio il potere delle armature divine, effettivamente immenso ma limitato solo a pochi secondi. Frodi poi è preoccupato dal fatto che un Cavaliere d'Oro manca ancora all'appello, Aioros del Sagittario, ma Andreas afferma di averlo già incontrato e sconfitto poco tempo fa. Giorni prima, era al cospetto di Ilda, che lo aveva accusato di aver praticamente imprigionato sia lei che Freya, e di aver riportato sulla terra Yggdrasil, l'albero di sventura che si ciba della vita della gente e lascia crescere al proprio interno un seme malvagio destinato a portare distruzione. Uscito, dopo aver ordinato ad alcuni soldati di restare di guardia, Andreas venne sorpreso da Aioros, che chiese spiegazioni su Yggdrasil, dando il via a uno scontro. Sorpreso da quel racconto, Frodi chiede come sia andata a finire, ma Andreas lo manda piuttosto ad affrontare i Cavalieri d'Oro prima del loro arrivo, per poi creare sette scacchiere e varie pedine con cui seguire i movimenti dei nemici. Intanto, i cinque Cavalieri d'Oro - Aioria, Shura, Mu, Doko e Aldebaran - si incontrano nel salone centrale di Yggdrasil. Compiute le presentazioni tra Doko, Aldebaran e Lyfia, i Cavalieri cercano di decidere come muoversi, ma la ragazza - quasi in stato di trance - afferma che l'unico modo per estirpare il frutto malvagio è distruggere prima le statue all'interno delle sette sale dell'albero: Svartalfheim, sala della saggezza; Jotunheim, sala dei giganti; Alfheim, sala della luce; Helheim, sala dei defunti; Vanaheim, sala dei valorosi; Niflheim, sala delle nebbie; Jahiem, sala del ghiaccio. Doko è dubbioso su quanto appena sentito e guarda Lyfia con sospetto, ma Mu e Aioria lo convincono ad ascoltarla. I cinque Cavalieri d'Oro decidono quindi di dividersi e dirigersi ciascuno verso una sala diversa, chiedendo a Lyfia di tornare indietro per non correre inutili rischi. La ragazza però non li ascolta e si incammina, trovandosi improvvisamente trasportata a Helheim, dove ha una fugace visione di se stessa incappucciata davanti a una sfera e a un cerchio di luce su cui due lupi inseguono il sole e la luna, circondati dai dodici segni dello zodiaco.

Intanto, i Cavalieri d'Oro raggiungono le loro destinazioni e si trovano ciascuno di fronte a un nemico: Aioria arriva a Vanaheim, difesa da Frodi; Aldebaran a Jotunheim, dove Heracles vuole vendicare il loro primo scontro nell'arena; Mu a Svartalfheim, dove - ancora adirato per la sorte di Milo - travolge subito Fafner con la telecinesi; Shura a Jaheim, dove trova Camus, ancora alleato di Asgard nonostante la scomparsa di Aphrodite e Milo, e deciso ad affrontarlo con tutte le forze. Doko, infine, arriva a Helheim, un enorme cimitero dove una misteriosa figura incappucciata fa rialzare i morti e li aizza contro di lui. Dalla sala del trono, Andreas segue gli eventi, soddisfatto anche perché Shaka, Saga e DeathMask sono a loro volta in avvicinamento. A un tratto, una fitta di dolore lo spinge ad andare a controllare la sala interna di Yggdrasil, dove ora si trovano le armature dei Pesci e dello Scorpione. Guardando con attenzione, si accorge che la crescita dell'albero è leggermente rallentata, e si chiede se sia opera di Aioros, ripensando a come finì quel giorno: percependo la resurrezione anche degli altri Cavalieri d'Oro, Sagitter cercò di fermare il nemico con le frecce, solo per scoprire che era così vicino a Yggdrasil da perdere rapidamente il suo cosmo e venire travolto. Colpito ripetutamente e con l'armatura in pezzi, trovò comunque la forza di reagire, affermando che il suo dardo avrebbe cambiato le sorti della guerra imminente. Facendo esplodere il suo cosmo, riuscì a far evolvere arco e freccia in armatura divina, e a lanciare un singolo strale che, superate le difese di Andreas e feritolo all'occhio sinistro, si conficcò in Yggdrasil. Subito dopo, Aioros precipitò in un baratro e scomparve, lasciando sul volto di Andreas una cicatrice a memoria dello scontro. Certo della sua fine, il sacerdote si convince che il rallentamento nella crescita dell'albero non può essere opera del Sagittario. Intanto, nelle sale le battaglie stanno per cominciare.

La logica, questa sconosciuta: L'esecuzione e gli effetti dello Starlight Extinction sono del tutto diversi dal solito. Le spiegazioni date da Andreas sui Cavalieri sono credibili, ma è strano che nessun Cavaliere di Asgard sappia che, solo pochi giorni prima, proprio dei Cavalieri abbiano aiutato il loro regno contro Nettuno, o che i Cavalieri d'Oro siano morti in guerra proprio contro Hades. Frodi dice che manca all'appello un Cavaliere d'Oro, ma non dovrebbe sapere nulla nemmeno di Shaka, che non ha incontrato alcuno di loro. La ferita all'occhio di Andreas dovrebbe essere ancora fresca, invece è già una cicatrice, che per di più scavalca il sopracciglio senza tagliarlo. Se Aioros fosse davvero morto, l'armatura sarebbe dovuta comparire insieme a quelle di Scorpio e Fish.

Note: 5,5. Un episodio espositivo con diverse informazioni interessanti, ma anche i peggiori disegni mai visti a questa parte, che inevitabilmente influiscono sull'impressione finale. Rimane comunque piacevole l'uso abbastanza corretto della mitologia nordica, stavolta nella forma delle sette sale, che riprendono sei dei novi mondi della cosmogonia vichinga. Andando in ordine, Svartalfheim nel mito è il regno degli elfi oscuri o dei nani, Jotunheim quello dei giganti di ghiaccio, Vanaheim quello dei Vani - la seconda razza di divinità prima nemiche e poi alleate degli Asi guidati da Odino, Alfheim quello degli elfi di luce, Niflheim quello degli spiriti oscuri e del ghiaccio, e Helheim - o semplicemente Hel - l'inferno di coloro che erano morti in maniera disonorevole e non meritavano il Valhalla. La stranezza è rappresentata da Jaheim, mondo di ghiaccio senza corrispondenze nel mito, dove quelle caratteristiche sono incorporate in Niflheim, ma va per contro notata l'assenza di Mullespheim, il regno del fuoco abitato dal demone Surt, omonimo del Cavaliere di Asgard. Considerando il fatto che proprio Camus difende Jaheim, si può supporre sia una versione ghiacciata di Mullespheim, e che quella sala in condizioni normali appartenga a Surt stesso. Gli altri due mondi mancanti sono Midgard, ovvero il regno degli esseri umani su cui di fatto si trovano tutti, e Asgard stesso, inteso nel senso divino di residenza di Odino e le altre divinità della sua stirpe. Curiosamente, i nomi Vanaheim, Niflheim e Alfheim erano già stati recentemente usati in Saint Seiya Omega, per indicare tre dei quattro corridoi creati da Europa all'interno del castello di Pallas.

Per quanto riguarda le associazioni Cavaliere d'Oro/Cavaliere di Asgard/salone, si ripropongono alcuni incontri avvenuti negli episodi precedenti, come Aioria/Frodi, Mu/Fafner e Aldebaran/Heracles. È possibile non si tratti di coincidenze e sia stato Andreas a indirizzare in qualche modo i Cavalieri d'Oro, ma è anche vero che i tre finiscono nel salone più adatto alla loro personalità: quello dei valorosi per Aioria, della conoscenza per Mu, e dei giganti per Aldebaran. Tra gli asgardiani, l'associazione di Heracles con i giganti è evidente, e anche Fafner era già stato rappresentato come lo scienziato/studioso del gruppo, seppur in maniera distorta e malvagia, ma è interessante che proprio Frodi sia a guardia del salone dei valorosi, perché lui più di altri sembra essere il leader morale del gruppo e quello che mette un po' in dubbio alcune decisioni di Andreas. Doko invece finisce a Helfheim, accoppiamento forse legato al fatto che ha vissuto per oltre 200 anni, e non trova un Cavaliere di guardia, ma una figura incappucciata che potrebbe essere Lyfia. In precedenza, la ragazza ha avuto un altro momento di trance, di cui sembra essersi accorto solo Doko stesso, e una visione che la vede incappucciata davanti a una sfera di cristallo, e a un cerchio di luce su cui sono presenti proprio i dodici simboli dello zodiaco dei Cavalieri d'Oro. Al centro, vi sono il sole e la luna, inseguite da due figure in ombra che sembrerebbero essere le sagome dei lupi Hati e Skoll, figli di Fenrir che nel mito del Ragnarok sono destinati a divorare proprio i due corpi celesti.

In un momento particolarmente interessante, Andreas di fatto inganna i suoi Cavalieri, facendo credere loro che Atena e Hades siano alleati e vogliano conquistare Asgard. Ciò lascia supporre che, come già nella serie classica, i Cavalieri del Nord non siano del tutto consapevoli di quanto accade, e stiano agendo in buonafede per la difesa e prosperità della loro terra, anche se nel 2° episodio sia Fafner che Heracles non si erano posti problemi a mettere in pericolo gli abitanti locali. Andreas inoltre sa della Greatest Eclipse e di Hades, arrivando ad attribuire a lui la resurrezione dei Cavalieri d'Oro. Si può quindi intuire che gli abitanti di Asgard, Cavalieri inclusi, non conoscano i dettagli delle guerre sacre di Atena, e non sappiano neppure il ruolo giocato da Nettuno nell'ultimo conflitto, continuando a ritenere quella di Pegasus, Isabel e soci un'invasione. La cosa è comprensibile considerando che sono trascorse solo poche settimane e che Andreas potrebbe aver preso il potere subito dopo, ma solleva di nuovo la questione di dove fossero Frodi e compagni durante quel conflitto. A proposito della serie classica, rivediamo Hilda e Freya/Flare. La prima è confinata alle sue stanze, praticamente ai domiciliari, mentre la seconda è di nuovo nelle prigioni, luogo dove era già stata rinchiusa proprio dalla sorella maggiore all'inizio del vecchio conflitto. Vengono citati anche gli zaffiri di Odino, con Andreas che ne tira fuori sette rossi per potenziare i suoi Cavalieri: sono le pietre create da Fafner nel 4° episodio, usando la forza vitale sottratta a Helena e ad altri abitanti delle varie città di Asgard. A quanto pare, aumentano l'assorbimento di cosmo da Yggdrasil e dovrebbero permettere ai Cavalieri del Nord di tener testa ai custodi dorati anche ora che la barriera che risucchiava il loro cosmo è scomparsa e possono indossare le armature divine. Poco prima, Hilda afferma che Yggdrasil si nutre della forza vitale delle persone, quindi si può presumere che di fatto sia quella la fonte del potenziamento dei Cavalieri.

Tramite Andreas, vediamo che Shaka e Saga sono in movimento, e che anche DeathMask è partito, dopo un ultimo saluto al banco di fiori di Helena - la cui morte quindi è confermata - e una ripulitura del viso, dal quale sono scomparsi barba e pizzetto. La sorpresa maggiore però riguarda il primo incontro tra Aioros e Andreas, a quanto pare avvenuto poco dopo la presa di potere di quest'ultimo e, parrebbe, qualche minuto prima del ritorno degli altri Cavalieri d'Oro. Se confermata, questa eventualità solleverebbe un po' di problemi visto che i dodici dovrebbero essere risorti insieme, ma è anche possibile che sia solo Aioros a percepirne il cosmo un po' più tardi, e che il suo scontro con Andreas abbia luogo mentre Aioria era svenuto nelle prigioni di Asgard, come visto nel 1° episodio. In quest'ottica, l'esplosione di cosmo con cui trasforma l'arco potrebbe essere quella percepita da Aioria durante il primo combattimento con Frodi, e il messaggio telepatico ai compagni potrebbe essere stato mandato mentre cadeva nel precipizio, anche perché in caso contrario Andreas non dovrebbe reputarlo morto. Nel combattimento, il primo in assoluto di Aioros nell'anime sin dai tempi del flashback contro Shura del 65° episodio della serie classica, il Cavaliere mostra di poter scoccare più frecce contemporaneamente, segno che il dardo - che era già andato distrutto contro il Muro del Pianto poco prima - può rigenerarsi da solo, e non è uno soltanto come lo scontro tra Pegasus e Nettuno poteva far pensare. Andreas invece ha una forza tale da danneggiare l'armatura d'oro con pochi colpi, facendo tra le altre cose volare via un'ala. È un tipo di danno inedito per la serie classica ma visto due volte in Saint Seiya Omega, durante gli scontri contro Abzu e Saturn.

Le vostre opinioni: Siamo quasi a metà dell'opera, ma non siamo entrati ancora nel vivo della battaglia, inoltre i continui misteri legati a persone ed eventi continuano a proporci un aspetto intrigante e ondivago della trama, che si spera non venga in seguito affrettata per concentrare e snaturare, negli ultimi episodi, tutto ciò che di interessante fino ad adesso era stato proposto. Mai sazia di colpi di scena e di nuove sottotrame, e questo sarebbe un fatto molto positivo se la storia durasse di più, la serie ci propone immediatamente come Andreas sappia manipolare la mente dei suoi sottoposti, raccontando dell'alleanza tra Atena ed Ade, che vede nella resurrezione, nella forma di Einherjar, dei Cavalieri d'Oro e nell'Eterna Eclissi, le prove di una congiura contro la rinascita asgardiana, benedetta dalla presenza dell'Yggdrasil; un gioco, non si sa quanto pericoloso, già visto in precedenza durante i regni di Arles e di Hilda stessa. Curioso come Andreas approfitti della Guerra Sacra in corso per giustificare le sue scelte strategiche, come se la presenza degli odiati Cavalieri di Grecia ad Asgard non fosse già un motivo sufficiente per ottenere totale obbedienza dalla nuova casta militare; motivo, oltretutto, già in forte contrasto con il "nazionalismo" professato da Andreas, dai Cavalieri di Asgard, presenti e passati, e velatamente persino dai soldati semplici.

Si rivede in azione Aiolos, nel flashback che ci mostra il Sagittario appena rinato ai piedi dell'albero, incontrare Andreas ed ingaggiare con lui un duello. La forza incredibile del celebrante di Odino, mostrata nell'episodio 4, riduce a mal partito anche Aiolos, che riesce a salvarsi solo grazie al suo arco che, evolutosi, riesce a contrastare gli attacchi di Andreas, perforare le difese delle radici e ferirlo all'occhio sinistro, quello sempre tenuto nascosto dai capelli. Per la seconda volta Aiolos deve fronteggiare da solo un Gran Sacerdote, intuendo prima degli altri le intenzioni malvagie di Andreas. Sfortunatamente per il Sagittario, l'affrontare da solo il Sacerdote usurpatore è stata una circostanza pagata ancora una volta a caro prezzo. L'assenza della sua Armatura, e del suo corpo, al centro dell'Yggdrasil, comunque, ci fanno intuire che sia ancora vivo e che si stia dando da fare, nonostante tutto, per rallentare la crescita del nucleo violaceo all'interno della sfera sorvegliata da Andreas. Molto dura la frase che Andreas gli rivolge durante la battaglia: "...sembra che tu sia nato sotto una cattiva stella", come a voler involontariamente (da parte sua, non di quella degli autori) sottolineare il destino sfortunato decretato per il Sagittario del Novecento.

Nell'episodio peggiore dal punto di vista grafico, si scoprono le 7 Sale dell'Yggdrasil, ben disegnate e tutto sommato ben arredate, alcune delle quali, come Jotunheim, Svartalfheim, Helheim e Vanaheim, con tratti davvero esotici per il mondo di Saint Seiya, che poco hanno a che fare col mondo greco nato attorno al Grande Tempio, o quello orientale, fortemente radicato nella storia. Soltanto Omega ha proposto di tanto in tanto ambientazioni così particolari. Questa nuova Asgard ha il merito di ricreare il terzo principale "mondo" di Saint Seiya con un buon risultato: sembra davvero che in tutto questo i Cavalieri d'Oro appaiano come dei perfetti estranei in una civiltà così lontana dalla Rodorio o dalla Nuova Luxor "classiche". Una Asgard che non è solo neve e ghiaccio, ma anche storia, mitologia, cultura e architettura autoctona mai incontrata prima, che ci offre come canoni artistici le grandi statue dedicate ad Odino e alle Valchirie, l'(ab)uso di gemme e pietre preziose che sembrano illuminare molte delle sale interne al quartier generale di Andreas o le grandi vetrate colorate che danno l'ennesimo tocco di gotico alle ambientazioni. Stona un po' la gigantesca mummia nel sarcofago presente al centro di Helheim, così come stonava un po' l'arena a mo' di Colosseo di episodio 2. A proposito di Helheim, Lifya sembra quasi attratta da qualcuno o qualcosa verso quella stanza, dove si vedono delle mani sorreggere una piccola sfera di vetro in cui si riflette l'immagine della giovane in stato di trance: che sia questa sfera il manufatto che la tiene schiava? Naturalmente altra domanda lecita è: chi regge questa sfera? Forse l'individuo incappucciato che attende Dohko? Pare che nella prossima puntata il mistero di Lifya verrà finalmente svelato. Come già sottolineato, nella scena è visibile anche uno strano pentacolo con immagini astrali, zodiacali e mitologiche. Non è la prima volta che un simbolo esoterico così celebre venga mostrato in Saint Seiya ed in tutti i casi esso fa riferimento alla morte o al regno dei morti: qui in Soul of Gold appare in Helheim, appare poi in Next Dimension nel capitolo 6 del primo volume quando Pandora rivela ad Alone la sua vera identità e in Lost Canvas nell'episodio 25, durante lo scontro tra Hypnos e Hakurei tratto dal numero 11. Non è un caso che sia Dohko, l'unico ad aver nutrito dei dubbi sulla personalità di Lifya, a giungere in Helheim. Interessante notare come Andreas sembri quasi giocare a scacchi con i suoi nemici, considerandoli come pedine di un gioco il cui unico risultato dovrebbe essere la comprensione del reale potere delle Armature divine. Scontati gli abbinamenti Aiolia/Frodi in Vanaheim, Mur/Fafner in Svartalfheim e Aldebaran/Herakles in Jotunheim. Interessante invece lo scontro Shura/Camus, con l'Aquario che si prepara a sfidare il secondo compagno senza battere ciglio e con Shura, integerrimo come sempre e rinfrancato dalla rinnovata prova di amicizia di Aiolia. Peccato davvero che l'anticipazione del prossimo episodio ci mostri l'esito della battaglia! Qui Surt ci cova!

Un Mur così deciso e risoluto raramente si era visto: il Cavaliere più placido e mansueto è evidentemente molto scosso dalla morte di Milo ed Aphrodite, tanto da zittire e colpire ripetutamente il suo viscido sfidante che stava cercando di innervosirlo con parole taglienti. Un Aldebaran finora impeccabile ha anche l'ardore di prendersi gioco del nemico, mentre Aiolia continua a mantenere un profilo basso. Ennesimo primo piano enigmatico su Utgard. Il suo fisico snello e minuto fa storcere il naso a chi crede che dietro la maschera si nasconda uno tra Kanon o Alcor, entrambi decisamente più alti: se si considera che Utgard è molto più basso di Frodi, che a sua volta fisicamente somiglia ad Aiolia, allora difficilmente può trattarsi di uno dei due.

Commento by Cavaliere di Gemini