SAINT SEIYA SOUL OF GOLD - EPISODIO N°8

BALDER! L'UOMO SCELTO DAGLI DEI!

Disegnatori ?

Data: 1990.

Personaggi presenti: Balder, Shaka, Fafner, DeathMask, Mu, Utgard, Doko, Lyfia, Andreas, Sigmund, Saga, fratelli di Helena.

Ad Alfheim, la battaglia tra Shaka e Balder inizia con il Rikudo Rinne, tramite il quale Virgo vuole imprigionare l'anima del nemico in uno dei sei mondi di Ade. Inizialmente l'asgardiano sembra incapace di fuggire, come la scimmia nel palmo di Buddha, ma poi frantuma l'illusione e la sostituisce con una propria, mostrando al nemico i nove mondi di Asgard e se stesso circondato dalle valchirie. Se Virgo è l'uomo più vicino agli dei, Balder è praticamente lui stesso una divinità, ma Shaka rifiuta di credergli e sferra il Tenkūhaja Chimimōryō, con cui scatena contro il nemico un esercito di spiriti maligni. Balder risponde evocando il potere delle Rune che ha impresse sulle mani: Yr, con cui evoca le valchirie per annullare l'attacco del Cavaliere, e Ansur, con cui sferra un potente raggio di energia, obbligandolo a difendersi con il Khan. Provato, Shaka deve ammettere la forza dell'avversario, ma fatica a credere che sia una divinità. Balder allora usa Ansur per mostrargli il suo passato, quando da bambino era stato l'unico sopravvissuto di un villaggio particolarmente povero e, in lacrime, aveva pregato Odino per un corpo più forte. Ascoltandolo, il dio gli donò l'immortalità, che ora Balder dimostra colpendosi alla gola con la spada senza subire alcun danno. Divenuto immortale, iniziò a vagare per Asgard, per poi decidere di diventare Cavaliere e far strage di avversari finché Andreas non gli concesse l'investitura. Pur colpito ripetutamente dai suoi attacchi, Shaka ribatte che è impossibile per un umano diventare divinità e gli chiede perché non usi i suoi poteri per alleviare le sofferenze degli altri, sentendosi rispondere che cose del genere non lo riguardano e che disprezza la pietà. Virgo allora gli dice che non è davvero una divinità, perché il giorno in cui gli fu donata l'immortalità, gli fu anche tolto qualcosa che venne sigillato via. Per di più, in risposta alle sue numerose preghiere, Atena gli ha detto che quanto sta accadendo ad Asgard non è il volere di Odino, ma di un'altra divinità malvagia, che avrebbe ingannato Balder findendosi il signore degli Asi. Incredulo, l'asgardiano sembra trafiggere Shaka con le spade delle sue valchirie, ma è un'illusione che cade non appena Virgo reagisce e apre finalmente gli occhi, evocando l'armatura divina. Ormai posseduto dallo zaffiro, Balder scatena tutti i suoi poteri, ma Shaka prima annulla le valchirie con il Tenbu Horin e poi lo travolge con l'Om, schiantandolo contro la statua e distruggendola. Con il nemico morente tra le sue braccia, Virgo gli spiega che quel giorno in cambio della vita eterna perse la pietà e il cuore puro che lo avevano contraddistinto, finendo per diventare indifferente alla morte e al dolore altrui. In lacrime per i suoi errori, Balder è agonizzante anche a causa di tutte le ferite passate che improvvisamente si manifestano sul suo corpo, ma Virgo gli toglie la capacità di sentire dolore, lasciandolo almeno morire in pace dopo avergli ricordato che la morte non è la fine.

A Svartalfheim, Mu è improvvisamente in difficoltà a causa del potere che il nuovo zaffiro di Odino sta donando a Fafner, colui che ha creato le pietre sfruttando "esseri umani compatibili". Memore delle persone imprigionate tra le radici di Yggdrasil, Mu è furioso e vorrebbe liberarsi di lui, ma sopraggiunge DeathMask che lo convince ad affidargli la battaglia e proseguire, promettendo che presto lo raggiungerà. Precipitato il nemico in Ade con il Sekishiki MeikaiHa, Cancer lo avverte che neppure chiedere pietà cambierà nulla, ma Fafner gli indica alcune anime in particolare: sono i fratelli e le sorelle di Helena, che ha imprigionato nei cristalli proprio come assicurazione contro di lui, e che moriranno se adesso verrà ucciso. Non sapendo che fare, DeathMask viene colpito dalla frusta del nemico, potenziato dalle anime dei morti grazie al nuovo zaffiro. Travolto dal Dragonewt Bullet, DeathMask viene calpestato e sembra in procinto di arrendersi, ma viene incoraggiato dalle anime dei familiari di Helena. Deciso a vendicare la ragazza, Cancer ammette che persino lui può essere motivato dal desiderio di proteggere gli altri e fa esplodere il suo cosmo, evocando l'armatura divina. Ormai per lui qualsiasi vita, grande o piccola che sia, merita di essere preservata, così usa su Fafner il Sekishiki MeikyuHa, stritolandone l'armatura con le anime e fondendolo con il suolo, dove sarà destinato a essere calpestato per l'eternità dai defunti senza però poter morire, in modo da salvare anche i bambini. Tornato al mondo reale, Cancer vede che la statua è in rovina, ma è troppo esausto per proseguire e crolla a terra.

Intanto, a Helheim, Doko si libera facilmente dei defunti, ma non riesce a interrogare o raggiungere Lyfia a causa dell'intervento di Utgard. In quel momento una voce ordina alla ragazza di apprestarsi a svolgere la sua ultima missione, facendola andare via. Contemporaneamente, a Niflheim, Saga è pronto ad affrontare Sigmund.

La logica, questa sconosciuta: Se Balder era così forte, sarebbe dovuto diventare Cavaliere di Asgard già al tempo di Ilda. L'armatura della Vergine non dovrebbe aver ricevuto né il sangue né le lacrime di Atena, quindi come fa a evolversi in armatura divina? Mu potrebbe distruggere la statua di Svartalfheim prima di uscire, invece la lascia a DeathMask. Fafner dice che alla sua morte i bambini resterebbero prigionieri per sempre, ma prigionieri lo sono già prima quando lui è vivo, quindi la sconfitta non dovrebbe bastare a liberarli.

Note: 8. Uno dei migliori episodi finora, grazie a un combattimento finalmente equilibrato e abbastanza appassionante per Virgo, e al completamento della redenzione di Cancer, banale nei temi e nei modi ma comunque piacevole a vedersi. L'immortalità di Balder era stata tirata in ballo da Lyfia già nel 4° episodio, e ora scopriamo che è un dono divino dopo essere rimasto l'unico superstite del suo villaggio. Ciò rende la sua storia un misto di quelle di Pandora e Orion, senza un punto debole specifico ma con la possibilità di annullare il suo potere una volta che si supera il suo cosmo, visto che non viene fornita alcuna spiegazione per la vittoria di Virgo. La scelta del nome non è quindi casuale, visto che nel mito nordico il dio Balder era immortale a tutto tranne il vischio. La scena in cui cammina di luogo in luogo incurante di tutti ricorda quella di Demetrios nel 33° episodio, mentre gli scontri di allenamento avvengono nella stessa arena vista nel 2° episodio per lo scontro tra Toro e Heracles. I suoi colpi segreti prendono il nome dalle rune Yr e Ansur, e sono un misto di attacchi energetici e evocazioni di valchirie alate le cui spade assomigliano a quella di Balder stesso. Quest'arma non viene mai nominata sullo schermo, ma dai settei viene fuori che si chiama Tyrfing, nome che nel mito nordico indica una spada magica protagonista di una leggenda dell'Edda poetica, maledetta per uccidere qualcuno ogni volta che viene sfoderata, fino a causare la fine del padrone stesso. Fafner invece usa un colpo segreto chiamato Dragonewt Bullet. Il Dragonewt è un tipo di drago che non esiste nel mito, creato per la saga fantasy di Glorantha nel 1975 e poi usato in un'infinità di giochi di ruolo e di carte. Ha la caratteristica di migliorare a ogni reincarnazione, e di aver bisogno di un tipo di intervento alla bocca per poter parlare la lingua umana. Sempre nei settei, la frusta di Fafner viene chiamata Ridill, dal nome dell'arma usata ironicamente per strappare proprio il cuore del drago Fafnir, appena ucciso da Sigfrido. Sembra che Fafner fosse stato informato da qualcuno - presumibilmente Andreas - del legame tra DeathMask e Helena, e che avesse rapito i fratelli e le sorelle di quest'ultima per mettersi al sicuro da tentativi di vendetta. A proposito di Andreas, a lui appartiene la voce fuori campo che da ordini a Lyfia.

Sia per Virgo che per Cancer ci sono parecchi riferimenti alla serie classica: Shaka afferma che la qualità che manca a Balder è la pietà, dote che lui stesso ammise di non conoscere alla sua prima apparizione nel 56° episodio, e che evidentemente ha appreso grazie allo scontro con Phoenix e poi alla vicinanza con Lady Isabel. Dopo aver vinto, afferma inoltre che la morte non è la fine, facendo riferimento all'Arayashiki e ripetendo la frase appresa da Buddha nel flashback del 123° episodio. Più contraddittoria è l'affermazione per cui nessun essere umano può diventare una divinità, visto che nell'Ipermito kurumadiano originale i dei primigeni erano proprio uomini che avevano risvegliato il nono senso, ma d'altra parte quest'affermazione non è mai comparsa all'interno della storia, e potrebbe essere stata messa da parte negli anni, come visto anche in Episode G. Cancer invece sottolinea il valore di ogni vita, grande o piccola che sia, nonostante in passato fosse stato un carnefice che non faceva distinzione per donne o bambini, a indicare che il doppio trauma per la sconfitta nel 50° episodio classico e la morte di Helena nel 4° di Soul of Gold ha lasciato il segno. A conferma di ciò, viene aiutato dalle anime dei dannati, che invece nel suddetto 50° episodio avevano cercato di trattenerlo per vendicarsi. In un buffo capovolgimento di ruoli inoltre, è lui a essere calpestato dal nemico e poi a ustionargli il piede con l'espansione del cosmo, ovvero il contrario di quanto accadde nel 49° episodio, quando prima calpestò Sirio e poi si bruciò la mano a causa dell'ira del Dragone. Sempre Cancer sfodera un nuovo colpo segreto, il Sekishiki MeikyuHa, che si può tradurre come "ceppo\catena degli inferi", con cui usa le anime per incatenare la vittima al suolo della Valle della Morte, lasciandola in vita e condannandola a essere calpestata dai defunti per sempre. Sembra inoltre in grado di controllare la stretta delle anime con la pressione del pugno, al punto da distruggere l'armatura di Fafner. Considerando che la mossa gli avrebbe fatto comodo contro Sirio, si può immaginare l'abbia creata adesso sfruttando il potere dell'armatura divina. Poco prima invece usa il MeikaiHa nel modo classico, portando il nemico negli inferi e poi raggiungendolo a sua volta.

Dal canto suo, Virgo ricorre a quasi tutto il suo arsenale, a partire da Rikudo Rinne con cui mostra a Balder i sei mondi dell'aldilà, descrivendoli uno per uno proprio come aveva fatto con Phoenix nel 56° episodio della serie classica. In particolare, durante la descrizione del mondo degli umani, le immagini distorte sullo sfondo sono fotografie reali, ruotate e saturate per non renderle riconoscibili, e non si tratta delle stesse usate in passato. Nel subire l'attacco, il corpo di Balder si contorce come accadde a Phoenix alla perdita del primo dei cinque sensi. Subito dopo, i due appaiono sulla gigantesca mano di Buddha, in riferimento alla famosa leggenda cinese dello scimmiotto Son Goku, che si credeva onnipotente ma non riusciva nemmeno a uscire dal palmo della mano della divinità, a simboleggiare la pochezza dei risultati e dei traguardi terreni. Anche in questo caso, è un ripetersi della situazione della serie classica in cui Phoenix, nel 57° episodio, credeva di essere sfuggito al nemico solo per ritrovarsi impotente nel palmo di Buddha. La tecnica successiva è il Tenkūhaja Chimimōryō, introdotto nella serie di Hades durante l'assalto degli Spectre nel 122° episodio. In seguito vediamo la barriera difensiva del Khan, una delle tecniche protettive pił potenti in assoluto, abbattuta in passato solo dall'unione di Diamond Dust, Excalibur e Galaxian Explosion, e dai poteri divini di Giapeto fuso con Temi. Il fatto che l'Ansur di Balder riesca a sfondarla indica che la forza offensiva dell'asgardiano è più grande di quanto la brevità dell'episodio suggerisca. Infine l'Om, concentrazione del cosmo in una sfera tra le mani, e il Tenbu Horin, con cui è possibile privare l'avversario dei primi sei sensi. In questo caso, Virgo lo utilizza più che altro per l'onda energetica, e solo in un secondo momento priva Balder della percezione del dolore, presumibilmente rimuovendo il tatto. L'unico assente quindi è il Tenma Kofuku.

Oltre ai nomi delle armi, l'episodio è ricco anche in altri riferimenti alla mitologia nordica, a partire dalle numerose statue di Odino sparse un po' ovunque nei villaggi. Quando Balder annulla il Rikudo Rinne, compare una rappresentazione dei nove mondi, collegati dal vero Yggdrasil e da un arcobaleno, il cui nome è Bifrost e nel mito serve a fare da ponte tra un mondo e l'altro. La città in alto, da cui Bifrost parte, è l'Asgard delle divinità, mentre il livello inferiore è Midgard, ovvero il "recinto di mezzo" che sarebbe il mondo degli esseri umani. Il serpente che rode le radici di Yggdrasil è Nidhogg, simbolo di Fafner che nel mito minava la stabilità del cosmo intero. Gli altri mondi invece sono rappresentati da sfere colorate, con gli stessi colori delle palline con cui Andreas segue gli scontri. Di conseguenza, partendo dall'alto in senso orario abbiamo Muspelheim, Vanaheim, Svartalfheim, Helheim, Niflheim, Alfheim e Jotunheim. Subito dopo, si vedono tre uomini nudi che sollevano una pietra, e si tratta di Odino e dei suoi fratelli Vili e Ve durante la creazione dell'universo come era stata originariamente rappresentata dall'artista Lorenz Frølich. I simboli sulle mani di Balder invece sono rune, per la precisione Yr sulla sinistra e Ansur sulla destra. Yr, nota anche come Algiz, significa "tasso", inteso come albero non come animale, ed è una pianta associata alla morte e alla rinascita, alla protezione dal male ma anche all'invocazione degli spiriti. Ansur invece è associata a Odino e Loki, simboleggia potere e vuol dire "dio". Proprio Loki, il celebre ingannatore fratellastro di Thor, è la figura rappresentata sull'anfora nel quale viene assorbito il buon cuore di Balder. Tale anfora si trova nel palazzo reale di Ilda e nel primo flashback su di essa è apposto un sigillo, diverso però da quello di Atena. Durante lo scontro con Virgo invece vediamo che il sigillo è stato rimosso. A conferma del fatto che lo spirito che parla a Balder è maligno, il suo cane inizialmente gli ringhia contro, come fatto dal cane di Pandora e dal capobranco di Luxor rispettivamente al cofanetto degli dei gemelli e ad Ilda. Per contro, il cosmo divino buono di Atena di solito spinge gli animali a calmarsi e rilassarsi.