ORIGINI SEGRETE DEI CAVALIERI DEI CARAIBI

Da dove provengono Morgana e gli altri Cavalieri dei Caraibi?
Questa fanfic spiega come si sono formati, perchè si trovano in quella condizione di esilio e anche.. a che "casta" appartengono, visti i loro strani cloth e visto che che non tutti sembrano associabili ad una costellazione.

- 1 -

UNA NOTTE INSONNE PER ARLES. ALL’ATTACCO, CAVALIERI DI KARIBE!

GRANDE TEMPIO, STANZE DEL SACERDOTE

Ci sono soltanto buio e silenzio. La stanza si schiarisce lentamente e vediamo il letto del Gran Sacerdote, con la sua sagoma sdraiata sotto un lenzuolo. Dai movimenti si capisce che il suo sonno è agitato. All’improvviso si sveglia, sedendosi.

ARLES (ansimando): Maledizione! Ancora quell'incubo. Ah.. maledetto fratello! Perché torni a tormentarmi? E se non fosse stato solo un sogno? Kanon, sei dunque ancora vivo? Cosa altro stai tramando ai miei danni?

GRANDE TEMPIO, ALTARE DEL SACERDOTE

(la mattina successiva all’incubo di Arles)

Il Sacerdote è seduto sul suo trono, e sta dicendo qualcosa a Gigars, il suo primo ministro, che è in ginocchio ai suoi piedi.

GIGARS (rispondendo al sacerdote): Ma… sommo Arles! Sono certo che per un simile compito sia più indicato affidarci a Cavalieri di casta superiore!
SACERDOTE: Silenzio! Ho già deciso. Karibe ed i suoi sono le persone più indicate per questo compito. Non voglio coinvolgere i Cavalieri d’Argento, per ora.
GIGAS: (un po’ contrariato): Come volete Gran Sacerdote. (pensa seccato: maledetto Karibe, cosa avrete di tanto speciale tu ed i tuoi compari)

Karibe il Pesce Volante, nonostante fosse un semplice Cavaliere di Bronzo, era molto considerato al Grande Tempio. Per la sua grande abilità era considerato pari ad un Cavaliere d’Argento. Alcuni dicevano fosse addirittura allievo di un Cavaliere d’Oro. Col tempo, Karibe aveva formato un gruppo composto da lui ed altri tre Cavalieri del suo stesso rango, ma a lui inferiori, che obbedivano ai suoi ordini ciecamente e lo seguivano come cagnolini, più per timore e convenienza che per rispetto e lealtà nei confronti del leader. Quel pomeriggio stesso, Karibe venne convocato al cospetto del Gran Sacerdote, un onore concesso a pochi cavalieri. Indossato un abito semplice, simile a quello utilizzato dai guerrieri durante l’addestramento, solo coperto da un lungo mantello bianco, si diresse alle sue stanze. Non appena entrato nella Sala del Sacerdote, si inginocchiò ai piedi del trono in segno di riverenza.

KARIBE: Sono ai vostri ordini, Sacerdote.
ARLES: Karibe, ho un importante compito da affidare a te e ai tuoi uomini.
KARIBE: Parlate, sommo Arles, vi ascolto.
ARLES: Karibe, un nuovo nemico sta per attaccarci. Non sono solo i ribelli che hanno trafugato la Sacra Armatura d’Oro a preoccuparmi ora.
KARIBE: Un nuovo nemico?
ARLES: Sì! Un nuovo e potente nemico. Questo nemico di Atena… è Nettuno!
KARIBE: Nettuno? Il dio dei mari?
ARLES: Sì! Una visione mi ha messo in guardia. Nettuno è vivo e sta per tornare! La Terra è in pericolo. Noi, servi di Atena, dobbiamo intervenire per contrastarlo prima che sia tardi!
KARIBE: Sacerdote, i miei compagni ed io siamo pronti a partire ovunque ci invierete! Affronteremo Nettuno ed i suoi seguaci, non temiamo certo la lotta!
ARLES: Bene, Karibe! Lieto di sentirtelo dire, perché il posto in cui ho intenzione di mandarvi si trova in fondo al mare!
KARIBE: In fondo al mare?
ARLES: Sì, nel Regno Sottomarino di Nettuno, ma non sarà facile arrivarvi! Dovrete passare dal famoso gorgo di Cariddi!
KARIBE: Il gorgo di Cariddi! Capisco, Sacerdote. E capisco perché ci avete scelto. Tra tutti i Cavalieri, siamo i più adatti allo scopo: col nostro speciale addestramento possiamo resistere meglio di tutti alla forza dell’acqua!
ARLES: Esatto! Il vostro compito è quello di oltrepassare il gorgo e recarvi, a sorpresa, nel Regno Sottomarino, raccogliendo più informazioni possibili. In particolare, nel corpo di quale mortale si sta risvegliando lo spirito del dio. Sapendolo avremo un grande vantaggio, e potremo neutralizzarlo prima che acquisti consapevolezza e potere! Ma attento! Nettuno ha al suo servizio potenti seguaci. Liberati di coloro che ti intralceranno e torna in Grecia a riferirmi. E ora vai! Ti ho dato tutte le indicazioni!
KARIBE: Sì, Sacerdote!

Nel frattempo, in silenzio, Gigars spiava da dietro una colonna.

GIGARS (pensa): Dannato Karibe! A causa tua, la fiducia che il sacerdote ripone in me, suo primo ministro, sta vacillando! Ma presto mi rifarò!

GRANDE TEMPIO, DINTORNI DELLA PRIMA CASA

(poco dopo)

Karibe ora ha indosso la sua armatura. E’ molto simile a quella di Fish, solo più spoglia, ed è di un colore giallo vivo. E’ seduto su una roccia insieme a Tisifone.

TISIFONE: Il gorgo di Cariddi?
KARIBE: Si! E’ lì che mi devo recare.
TISIFONE: Non sarà un viaggio facile.
KARIBE: Lo so benissimo che non sarà facile. Ma sono un Cavaliere! Pensi che non sia in grado di portare a termine un simile compito? Siamo specialisti, io ed i miei compagni...
TISIFONE: I tuoi compagni? Parli di loro come se fossero tuoi amici di bevute. Quando capirai che ti seguono solo perché tu sei il più forte? Sanno che senza di te non possono fare molto.
KARIBE: Forse hai ragione... ma che importanza ha? Loro sono la cosa più vicina a degli amici che sono riuscito a trovare da quando sono in questo posto... oltre a te naturalmente!

Gli occhi di Karibe si volgono verso la maschera di Tisifone, ed anche lei si volta a guardarlo.

TISIFONE: Karibe, io... avrei un favore da chiederti. Io ho una sorella... anni fa si è recata nella grotta di Scilla...
KARIBE: La grotta di Scilla? La grotta che, secondo la leggenda, ospita la donna-mostro Scilla? Colei che dilania i marinai...
TISIFONE: Esatto. Mia sorella è stata allevata, come me, per diventare una Sacerdotessa Guerriera. Si è recata nella regione italiana della Calabria, per terminare l’addestramento e riportare in Grecia la Sacra Armatura di Bronzo del Serpente, che si dice essere custodita proprio in quella grotta. Ora il suo addestramento dovrebbe essersi concluso, ma di lei non ho più avuto notizie. Non so nemmeno se sia ancora viva.
KARIBE: Capisco. Scilla e sulla riva opposta a Cariddi. Vuoi che prima di calarmi nel gorgo, mi rechi lì per cercare tua sorella.
SHAINA: Sì, ma non solo. Vorrei che se poi la portassi con te nel Regno Sottomarino, lei potrà senz’altro aiutarti, poi insieme ritornerete in Grecia.
KARIBE: D’accordo. Anche in virtù della nostra amicizia, farò ciò che mi hai chiesto.

GRANDE TEMPIO, SPIANATA UTILIZZATA PER L’ADDESTRAMENTO DEI CAVALIERI

(verso sera)

Due uomini stanno combattendo tra loro. Non hanno affatto l’aria di lottare sul serio. Il primo indossa la Sacra Armatura di Bronzo della costellazione del Pesce Spada. Anche l’altro veste una Sacra Armatura di Bronzo, raffigurante un pesce piranha. Un terzo individuo, il Cavaliere di Bronzo del Delfino, che riconosciamo essere lo stesso personaggio visto nella serie tv, li guarda a distanza divertito.

PRIMO CAVALIERE (sorridendo): Non pensavo fossi così migliorato dal nostro ultimo incontro! Non per niente sei Formalhaut il Pesce Australe!
FORMALHAUT: Anche tu sei molto migliorato, Latos!

Il Cavaliere del Delfino sembra vedere qualcosa dietro gli altri due ed ha un sussulto.

PHLIPPER: Fermatevi! Sta arrivando Karibe!
LATOS (concentrato nella lotta): Eh? Cosa dici, Phlipper?
PHLIPPER: Dico che vi conviene smettere di giocare, prima che Karibe vi rimproveri!

In effetti vediamo Karibe provenire da dietro una roccia ed avvicinarsi di buon passo ai tre.

KARIBE: Cavalieri! Il Gran Sacerdote in persona ci ha affidato una missine che dobbiamo assolutamente portare a termine!

Lo sguardo di Karibe si sposta sui suoi compagni: Phlipper il Delfino, Latos il Pesce Spada e Formalhaut il Pesce Australe.

 

- 2 -

LA FORZA DELL'ILLUSIONE! PASSAGGIO NEL GORGO

COSTA CALABRA, NEI PRESSI DELLO STRETTO DI MESSINA

I quattro Cavalieri si trovano all’interno di quella che sembra essere una grotta naturale. Una lieve luce filtra da alcune fenditure nelle pareti.

PHLIPPER: Non capisco cosa facciamo qui! Non dovremmo recarci direttamente nel gorgo, sulla riva opposta?
KARIBE: Non conosciamo bene la zona, e non possiamo contare solo sulla nostra abilità. Forse qui troveremo la persona che potrà aiutarci.
LATOS: Forse, ma preferirei affrontare direttamente il gorgo, che trovarmi in questa grotta sinistra, specie sapendo le leggende che si raccontano.
PHLIPPER (ridacchiando): Non avrai paura per caso?
LATOS: Non dire sciocchezze! E' solo che questa foschia mi infastidisce.

Lentamente, la foschia a cui si riferisce Latos si trasforma in una fitta nebbia, che presto invade la grotta dove si trovavano i Cavalieri.

FORMALHAUT: Dove siete? Non sento più la vostra presenza!
LATOS: Eppure sono qui! Neanche io avverto nulla!
KARIBE: E’ questa maledetta nebbia...
VOCE FEMMINILE: Come osate invadere la mia zona?
KARIBE (voce scossa dalla sorpresa): Non siamo ostili! Stiamo cercando una Sacerdotessa Guerriera...
VOCE FEMMINILE: Ah sì? E perché la cercate?
KARIBE: Dobbiamo parlare con lei, e lei soltanto!
VOCE FEMMINILE: D’accordo, ma per farlo dovrete superare questo banco di nebbia... e vi assicuro che non sarà facile! Preparatevi ad affrontare le vostre paure peggiori!

All’improvviso, dalla nebbia, appaiono intorno a Karibe e a ciascuno dei suoi compagni, una decina di scheletri armati di spada che li attaccano.

FORMALHAUT: Ma... cosa?! Che cosa succede?

I Cavalieri, spaventati, cercano di difendersi schivando i fendenti e sferrando pugni, che però oltrepassano gli scheletri senza colpirli.

LATOS: Ma come è possibile? Non riusciamo a colpirli!
KARIBE: Perché sono delle illusioni! Il nostro nemico riesce a creare dei fantasmi che sembrano reali!
VOCE FEMMINILE: Bravo! Hai indovinato! Conoscete il fenomeno chiamato "Fata Morgana"? Costei, sorella di re Artù ed allieva del Mago Merlino, fu un personaggio delle antiche leggende. L’evaporazione provocata dal surriscaldamento dell’acqua del mare, nelle calde giornate d’estate, e in particolare quando l’acqua di questo stretto appare calma, produce foschie, facili a creare immagini di ombre vaganti. Furono proprio queste foschie a far vedere ai Greci, dalla costa calabra, schiere di uomini erranti sulla costa sicula, facendo nascere il mito della Fata Morgana. Io sono l’erede di Morgana.. ed il mio potere consiste proprio in questo! Illudervi con la mia nebbia per mostrarvi ciò che voglio! Ed ora preparatevi ad affrontarmi!

Dalla nebbia esce improvvisamente una figura femminile che attacca i guerrieri: è una donna con indosso una maschera ed un’armatura dalle fattezze di serpente, lo stesso personaggio visto nella serie tv.

MORGANA: Ora che siete tutti disorientati, mi sarà facile eliminarvi col mio colpo segreto! Cobra Incantatore!

Con un solo colpo, Morgana scaraventa a terra gli avversari, che perdono i sensi. L’unico a restare in piedi è Karibe, che apparentemente non ha subito danni.

KARIBE: Hai fatto male ad uscire così allo scoperto! Ora che non devo affrontare solo fantasmi, posso usare anche io il mio colpo!

Nella mano destra di Karibe appare una rosa gialla.

KARIBE: Prendi questo! ROSA GIALLA VOLANTE!

Karibe getta contro Morgana la rosa gialla, che avvicinandosi all’avversaria diventa sempre più grande, inglobando dentro di se la sacerdotessa e scagliandola verso l’alto. Scontrandosi contro il soffitto della grotta, la rosa sfiorisce, facendo ricadere a terra pesantemente la Sacerdotessa Guerriera. Nella caduta, la maschera le cade dal volto. La nebbia intorno ai cavalieri lentamente svanisce.

MORGANA: Maledetto!
KARIBE (guardandola in volto): Tu sei Morgana, Sacerdotessa Guerriera del Serpente.
MORGANA (stupita): Come conosci il mio nome? E chi sei?
KARIBE: Se mi avessi dato il tempo di parlare, prima di attaccare, sapresti che non sono tuo nemico. Mi manda tua sorella.

STRETTO DI MESSINA, AL LARGO DELLA COSA SICULA

Una piccola barca a vela si sta dirigendo verso quello che sembra esser un enorme gorgo. Sopra vi sono seduti Karibe, Phlipper, Latos e Formalhaut. Accanto a loro in piedi c’è Morgana, che osserva il vortice.

MORGANA: E’ lì che si trova! Negli anni che sono stata qua, non ho mai sentito di nessun navigante che sia sopravvissuto alla forza dell’acqua in quel punto!
LATOS: Eh eh eh.. Questo sarebbe il famoso gorgo di Cariddi? Non vorrei sembrare presuntuoso, ma la prova finale del mio addestramento consisteva proprio nell’affrontare un gorgo come questo.
FORMALHAUT (sorridendo spavaldo): Certo, tutti noi abbiamo seguito un addestramento simile! Siamo specializzati per questo genere di imprese in acqua, i migliori tra tutti i Cavalieri del Grande Tempio!
PHLIPPER: Ci muoviamo agilmente nell’acqua come sulla terra, l’unica cosa che non siamo in grado di fare è... volare!
MORGANA: Mi avete convinto! Ora però consiglio di tuffarci e raggiungere il gorgo a nuoto. Se la barca dovesse essere travolta con noi, potrebbe ostacolare la nostra discesa!
KARIBE: E sia! Tuffiamoci, Cavalieri!

Appena i cinque si tuffano, vengono subito attirati dal vortice.

MORGANA (sembra quella ad avere più difficoltà): La corrente è fortissima!
KARIBE: Non temere, tieni la mia mano e trattieni il fiato!

Morgana, con un certo stupore, accetta la mano del compagno ed insieme si immergono in acqua. Poi, tutti i Cavalieri perdono tutti i sensi, risucchiati dal gorgo.

TEMPIO SOTTOMARINO DI NETTUNO, MAR MEDITERRANEO

Un guerriero, dalla cima della scalinata, sta parlando rivolto all’esterno del tempio. Pur non mostrandosi chiaramente, il luccichio della sua armatura fatta di scaglie dorate, lascia intendere che si tratti di un Generale Degli Abissi di Nettuno.

VOCE: Tenenti degli Abissi, sapete bene che il nostro sovrano è ancora sopito! Mentre attende di acquisire la volontà che gli consentirà di adoperare a pieno i suoi potere egli parla tramite me, suo generale e sacerdote. Come vi sarete accorti anche voi, cinque cosmi estranei sono giunti quaggiù dalla superficie. Sono Cavalieri di Atena, pertanto devono essere eliminati! Questo è quanto vi ordino, in nome di Nettuno!

Sotto di lui vi sono inginocchiate cinque figure di guerrieri in armatura, che, terminato il discorso, si alzano e corrono via, ognuna in una direzione diversa. Il Generale Degli Abissi scende le scale e si dirige anche lui verso una meta precisa.

VOCE (pensando): Sei rimasto un ingenuo, fratello! Cosa pensavi di ottenere da questa spedizione? Imparerai presto cosa significa la pazienza!

 

- 3 -

NEL REGNO SOTTOMARINO! LA COMPAGNIA DEI VELENI

REGNO SOTTOMARINO, PUNTO IMPRECISATO

MORGANA (svegliandosi confusa): Ma... Dove mi trovo? Ah! Cosa...?!

La Sacerdotessa Guerriera guardando in alto nota l’infinita distesa d’acqua sopra di lei. Si rende conto di trovarsi sul fondo del mare, all’interno di una specie di barriera, che si estende fin dove riesce a vedere e che impedisce la caduta del mare sovrastante.

MORGANA (sbigottita): Così questo sarebbe il Regno Sottomarino?

Il suo sguardo poi si abbassa volgendosi ai compagni ancora a terra svenuti.

MORGANA (pensando): Karibe, perché hai voluto darmi la mano in quel gorgo? Forse senza il tuo aiuto non ne sarei uscita viva, ma ora... questo non ha importanza! Devo approfittarne ed ucciderti ora che sei svenuto!

Morgana alza la sua mano destra, le cui unghie si allungano, illuminandosi di un bagliore viola, per poi abbassarla di colpo sul volto di Karibe per colpirlo.

VOCE: FERMA!

Una voce interrompe il gesto un attimo prima che venga portato a termine.

PHLIPPER: Ferma! Perché vuoi uccidere Karibe?
GEIST (rivolgendo le unghie verso Phlipper): Cosa ti importa? Vuoi forse morire anche tu?
PHLIPPER: No, no, anzi... (abbozzando un sorriso) Da tempo il mio sogno è quello di eliminarlo, se morisse, sarei io il più forte e potrei comandare la squadra.
GEIST: Tu il più forte dopo di lui? Divertente! Forse intendevi dire ME? Sarò io a dare ordini, una volta che Karibe sarà morto e non certo tu, misero inetto!
PHLIPPER (spaventato): Oh! Beh, si certo, naturalmente mia signora! Ora tu sei una di noi e sei senz’altro la più forte, ma... senza l’aiuto di Karibe, noi saremmo comunque spacciati qua!
GEIST: Cosa vorresti dire?
PHLIPPER: Beh, io non ho idea di come tornare in superficie ma immagino lo sappia Karibe! Inoltre ancora non sappiamo che tipo di nemici incontreremo qua sotto, è meglio aspettare a liberarci di lui.
GEIST: Mmh... forse hai ragione, non sei così stupido come credevo! Ti propongo un patto: una volta capito come tornare in superficie mi aiuterai ad eliminare Karibe e poi andremo ognuno per se. Tu otterrai il comando della squadra ed io avrò la testa dell’uomo che ha osato guardare il mio volto!
PHLIPPER (sorridendo ed inchinandosi di fronte alla guerriera): Mia signora, sono al tuo servizio.
GEIST: Molto bene! Allora adesso sveglia i tuoi compagni, presto! Sento un potentissimo cosmo avvicinarsi, credo che la vostra missione 'segreta' non sia più tale.

Mentre Phlipper si affretta a svegliare i compagni, poco distante da Morgana appare una specie di porta luminosa dalla quale esce il Generale Degli Abissi visto in precedenza. L’elmo gli nasconde parte del volto, ma la sua voce è chiara e forte.

GENERALE DEGLI ABISSI: Benvenuti nel Regno Sottomarino, Cavalieri di Atena!

I Cavalieri, riprendendosi lentamente, si voltano verso il nuovo venuto.

MORGANA: Chi sei?
DRAGONE DEL MARE: Io sono il Dragone Del Mare, Generale degli Abissi e guardiano della Colonna del Nord Atlantico!
LATOS (ancora un po’ intontito): Chi è costui? Indossa un’armata simile ad un Cavaliere d’Oro!
KARIBE (pensando): Accidenti! Il suo cosmo è più vasto di quello del mio maestro! Inoltre, ha qualcosa di familiare. (poi, rivolgendosi al Generale degli Abissi) Colonna del Nord Atlantico? Le tue parole mi sono oscure, Generale!
DRAGONE DEL MARE: Guardate!

Alzando l’indice della mano destra, il Generale sta effettivamente indicando una colonna che si scorge in lontananza.

DRAGONE DEL MARE: Quella è una delle colonne che sostengono i Sette Mari! E’ la colonna dell’Atlantico del Nord, da me protetta! Le altre sono le colonne dell'Atlantico del Sud, del Pacifico del Nord, del Pacifico del Sud, dell'Oceano Indiano, dell’Artico e dell'Antartico, ognuna delle quali è protetta da un Generale degli Abissi come me!
KARIBE: Non siamo qui per una lezione di geografia! Portaci dal tuo signore, piuttosto!
DRAGONE DEL MARE: Ah ah ah! Sciocco presuntuoso, non sai quello che dici! Posso immaginare quali siano le reali ragioni per cui il Gran Sacerdote vi ha ordinato di scendere quaggiù, ma la vostra missione è fallita in partenza.
FORMALHAUT: Cosa stai dicendo?
DRAGONE DEL MARE: Volevate forse coglierci impreparati? Sappiate che è impossibile penetrare nel regno di Nettuno senza destare l’attenzione di noi Generali!
LATOS: Quindi, secondo te, noi siamo già sconfitti?
DRAGONE DEL MARE: Esatto! Il vostro padrone vi ha usato, per lui siete solo carne da cannone! Il vostro intervento ci infastidisce come la puntura di una zanzara. Forse il Sacerdote lo sospettava, ma vi ha comunque mandato quaggiù alla cieca.
KARIBE: Come osi parlare così del nostro Gran Sacerdote? Egli parla in nome di Atena, e noi gli dobbiamo obbedienza a costo della vita!
DRAGONE DEL MARE: Infatti è la vostra vita che perderete in questa missione!
MORGANA: La nostra vita? Le tue conclusioni sono affrettate.
DRAGONE DEL MARE: Tu credi, sciocca donna? Non avrete modo di tornare in superficie, perché l’unico passaggio aperto verso la terraferma si trova nel Tempio di Nettuno.
PHLIPPER: Cosa? Allora abbiamo una sola strada?
DRAGONE DEL MARE: L’altro modo per uscire da questo regno è distruggerlo, abbattendo tutte le colonne! Ma di certo voi non siete in grado di farlo.
KARIBE (pensando): Se ogni colonna è protetta da un simile guerriero, l’unica via d’uscita è il tempio.
PHLIPPER: Maledizione! Io non ci resisto in questo posto! Karibe, cerchiamo questo dannato tempio e torniamo a casa! Siamo inutili qua...
DRAGONE DEL MARE: E tu credi che vi lasceremo andare così?

Dragone Del Mare allarga le braccia e di fronte a lui appare la sagoma di un triangolo. I cinque Cavalieri di Atena si mettono in posizione di difesa.

DRAGONE DEL MARE: Perché alzate le difese? E’ tutto inutile! TRIANGOLO D’ORO!

Il colpo si abbatte sugli avversari, che scompaiono in un lampo di luce.

REGNO SOTTOMARINO, COLONNA DEL NORD ATLANTICO

Dragone del Mare si sta dirigendo alla sua colonna, ma un altro Generale lo attende.

DRAGONE DEL MARE (un po’ sorpreso): Cosa fai qui?
GENERALE: Sono venuto a chiederti dei nuovi arrivati.
DRAGONE DEL MARE: Capisco la tua ansia, ma calmati. Dei Cavalieri che ho incontrato, nessuno corrisponde alla descrizione che mi hai fatto.

Anche il secondo Generale indossa un’armatura di scaglie dorate, ed ha un'orrenda cicatrice sull’occhio sinistro che gli sfigura il volto rendendolo orbo.

DRAGONE DEL MARE: Ti ho rivelato il mio segreto, Abadir, perché so che provi il mio stesso desiderio di vendetta. Però occorre aspettare con pazienza il momento opportuno.
ABADIR: Lo so, Kanon. Proprio per questo non capisco. Perché li hai risparmiati? La loro presenza qui significa che al Grande Tempio si sono accorti di noi, e non siamo ancora pronti a...
DRAGONE DEL MARE (interrompendolo): Generale del Kraken! Questi Cavalieri di Bronzo non rappresentano certo una minaccia, per noi, ma forse in qualche modo possono tornarci utili.

 

 

- 4 -

SEGUACI DI NETTUNO! CORALLO MORTALE

ISOLA DEGLI SPIRITI, MAR DEI CARAIBI

Il corpo di Karibe si materializza in aria, sopra una spiaggia dell’isola, e cade sulla sabbia. Riprendendosi, il Cavaliere si guarda intorno.

KARIBE: Dove mi trovo? Non sono più nel Regno Sottomarino!
VOCE: No! Sei sull’Isola degli Spiriti!

La voce proviene da una grotta vicino la spiaggia, dalla quale esce un uomo di stazza gigantesca, alto circa due metri e mezzo. Indossa un’armatura bianca e azzurra, essenziale, la cui cintura è formata da tanti teschi.

KARIBE: Come sono giunto qui? Che fine hanno fatto i miei compagni?
VOCE: Eh eh eh! Probabilmente, la fine che fanno tutti coloro che subiscono il Triangolo D’Oro: vagano eternamente in un’altra dimensione!
KARIBE: No! Non è possibile!
VOCE (sogghignando): Oppure potrebbero aver incontrato una fine peggiore, uccisi dai miei compagni!
KARIBE: Non sottovalutarci, noi non siamo avversari da poco!
VOCE: Fossi in te non mi preoccuperei di loro! Tu sei stato ancora più sfortunato. Il destino ha voluto che precipitassi proprio qui, su quest’isola, situata al centro del Mar dei Caraibi!
KARIBE (scrutando meglio l’avversario): Chi sei?
VOCE: Io sono Anteo il Gigante, Tenente degli Abissi che sorveglia le coste americane e che presiede quest’isola! Passo il tempo uccidendo naufraghi e pirati che hanno la sfortuna di finire su quest’isola.
KARIBE: Ah, che hobby interessante.
ANTEO (furioso): Osi burlarti di me? Non conosci dunque la mia forza? Guarda!

Anteo si mette in posizione e sferra due pugni verso l’avversario.

ANTEO: COLPO DELLA MADRE TERRA!

Il colpo di Anteo per certi versi è simile a quello di Docrates nella serie tv. La combinazione delle energie scaturite dai pugni, muovendosi verso l’avversario in senso rotatorio, solleva parte del terreno circostante che si integra col colpo stesso. In questo caso, i pugni trascinano con se sabbia e roccia, che stanno per colpire il Cavaliere del Pesce Volante.

TEMPIO SOTTOMARINO DI NETTUNO, MAR MEDITERRANEO

Morgana si materializza davanti alla scalinata del tempio, cadendo a terra.

MORGANA (rialzandosi): Accidenti! Quel colpo mi ha quasi uccisa! Ma dove sono stata scaraventata?

Dall’interno del tempio emerge una voce femminile.

VOCE: Ben atterrata!
MORGANA: Chi sei? Fatti vedere!

Dal tempio esce una bella donna dai capelli lunghi e biondi, con indosso un’armatura rossa con le fattezze di una sirena.

TITIS: Sono il Titis la Sirena, Tenente degli Abissi che controlla le coste europee. Quello che vedi alle mie spalle è il Tempio di Nettuno!
MORGANA: Ah! Il Tempio di Nettuno! E' proprio lì che devo passare. Faresti la cortesia di spostarti, "sirenetta"?
TITIS:Ah! Insolente! Pagherai con la vita il tuo scherno! Preparati!
MORGANA: Oh! Che paura!

Le due rimangono per un po’ a fissarsi bruciando ciascuna il proprio cosmo. Alle spalle di Morgana appare l’immagine di un cobra, dietro a Titis la sagoma di una sirena.

TITIS: Ah ah ah! Se questo è il massimo potere che riesci a raggiungere, allora non hai speranze di vittoria. Ti sono superiore!
MORGANA: Sembri molto sicura di te! Perché anziché continuare a parlare non ti fai sotto?

Titis si avvicina fulminea a Morgana e le due iniziano il duello, scambiandosi una serie di pugni e fendenti, senza mai portare a segno alcun colpo. Ad un tratto Morgana spicca un balzo saltando all’indietro e si mette in posizione per lanciare il suo colpo, ma Titis inizia ad intonare una fastidiosa cantilena. Il suo corpo comincia ad emettere bagliori verdi e rosa, che avvolgono l’avversaria, impedendole di effettuare qualunque movimento.

MORGANA: Ma? Cosa? Non posso muovermi!
TITIS: Questa è la mia tecnica segreta! SOTTILE TRAMA CORALLINA! Ora rimarrai bloccata!

La luce colorata che avvolgeva Morgana ha preso consistenza, rivelandosi essere corallo. Uno spesso strato le ricopre il corpo, lasciando libera solo la testa.

TITIS: Ed ora il colpo di grazia!

Con un colpo secco, effettuato col dorso della mano destra, Titis colpisce Morgana all’altezza del collo, staccandole di netto la testa.

TITIS (sorridendo malignamente): E’ stato facile! Il primo avversario è stato battuto, e senza l'intervento dei Generali degli Abissi!

 

- 5 -

INVULNERABILE GIGANTE! LA MAESTOSA COLONNA DELL'ARTICO

ISOLA DEGLI SPIRITI, MAR DEI CARAIBI

I pugni di Anteo si trascinano dietro sabbia e roccia e stanno per colpire il Cavaliere del Pesce Volante. Quest'ultimo tenta di schivare, ma inevitabilmente viene travolto dal colpo, che lo scaraventa a terra apparentemente privo di vita.

ANTEO: Fatto! Si dava tante arie ed invece...

Il gigante si volta e torna nella grotta. Vediamo che questa è piena di ossa e teschi. In particolare, c'è quella che sembra essere una porta, una specie di arco costruito proprio con dei teschi. Il Tenente degli Abissi fa per entrare, quando sente una voce alle sue spalle.

KARIBE: Scommetto che quel passaggio conduce al Regno Sottomarino.

Voltandosi, vede Karibe, in piedi, che lo guarda abbozzando un sorriso. Hai dei graffi sul viso e sulle braccia, ma apparentemente non ha subito gravi danni.

ANTEO: Mff... sì, è così, ma questa informazione non ti salverà da un mio secondo attacco! Prendi! COLPO DELLA MADRE TERRA!

I pugni questa volta trascinano ossa e roccia circostante, e sembrano sprigionare più energia di prima. Un attimo prima di colpire, la mossa si infrange contro un muro formato da petali di rosa gialla svolazzanti, postosi di fronte a Karibe.

KARIBE: Questo colpo me lo hai già mostrato, non ha più effetto su di me! Adesso subirai tu il mio attacco! ROSA GIALLA VOLANTE!

Karibe lancia la sua rosa contro l'avversario, che si ingrandisce a dismisura e inglobando il corpo del gigante. Ma il fiore sfiorisce qualche istante dopo, senza lasciare alcun danno.

KARIBE: Ma... come è possibile?
ANTEO: Ah ah ah! Non puoi farmi nulla, capisci? Il mio corpo è invulnerabile!
KARIBE: Invulnerabile? Vediamo se resisti a questo colpo! ROSE ASSASSINE!

Karibe lancia una miriade di rose color rosa contro l'avversario, ma queste non gli provocano alcun danno.

ANTEO: Ah ah ah! Insisti pure finche vuoi, è tutto inutile, non ho alcun punto debole! E adesso preparati, presto le tue ossa orneranno la mia grotta. SACRIFICIO A NETTUNO!

Il gigante spicca un salto e alle sua spalle appare un enorme teschio, dalla cui bocca esce una specie di fiamma bianca che si attacca al corpo di Karibe. Il Cavaliere del Pesce Volante si getta a terra contorcendosi.

ANTEO: Ah ah ah! Pesce affumicato!

Il fuoco si spegne, ma il cavaliere rimane a terra. Il suo corpo è fumante, ma non vi sono segni di ustioni o bruciature.

KARIBE (pensa): Che dolore! Non so se sarò ancora in grado di sopportare un simile colpo, devo trovare il modo di neutralizzare la sua invulnerabilità!
ANTEO: Che? Sei ancora vivo? Ora smetterai di soffrire!

Anteo spicca un altro salto, cercando di schiacciare l'avversario col peso del suo corpo. Karibe, in un tentativo disperato, lancia di nuovo le sue ROSE ASSASSINE. Questa volta, le rose rosa sembrano ferire l'avversario. Il gigante, coprendosi il viso con le mani per proteggersi dalle rose, ritorna a terra rinunciando al colpo. Subito dopo, riprende vigore e non cerca più di schivare le rose, che si infrangono sul suo corpo senza recargli danni.

ANTEO: Dannato! Mi hai colto di sorpresa, ma non sarò più così stupido da cascarci nuovamente!
KARIBE (pensa): Ma certo, ora ricordo! Nella mitologia, Anteo era un gigante figlio di Nettuno e della Madre Terra. Costringeva tutti coloro che attraversavano la sua terra a lottare con lui. Dopo averli vinti e uccisi con i loro crani ornava il tempio dedicato a Nettuno! Era invulnerabile finché toccava con i piedi la Madre Terra, che gli infondeva rinnovato vigore, ma Eracle riuscì ad averne la meglio, sollevandolo sulle spalle.
ANTEO: Adesso preparati!
KARIBE: Sei tu a doverti preparare! Ora conosco il tuo punto debole!
ANTEO: Cosa? Tu vaneggi! Prendi! SACRIFICIO A NETTUNO!

Nell'attimo in cui Anteo spicca il salto che precede il suo colpo, Karibe si lancia verso di lui.

KARIBE: ROSE GIALLE VOLANTI!

Il colpo di Karibe, questa volta, ha la particolarità di essere composto da una serie di rose, una dietro l'altra, che inglobano il gigante impedendogli di toccare terra. Quando l'ultima rosa sfiorisce, si vede il Anteo avvolto dalle spine, il corpo ancora sollevato da terra da un enorme stelo, con gli occhi aperti sbarrati. Prima di morire, però, Anteo è riuscito a completare la sua mossa, lasciando nuovamente a terra Karibe col corpo fumante.

REGNO SOTTOMARINO, COLONNA DELL’ARTICO

Come avvenuto per Morgana, anche il corpo di Phlipper appare dal nulla e cade al suolo.

PHLIPPER (rialzandosi, pensa): Oh! Accidenti che potenza! Quel colpo mi ha scaraventato di fronte a questa colonna! Ma il suo guardiano dove si trova? Forse è incustodita. Che fortuna! Non oso pensare a trovarmi di fronte a uno di questi Generali, il cui potere è simile a quello di un Cavaliere d'Oro! Devo cercare il Tempio di Nettuno.

VOCE (da dietro la colonna): Ma bene! Ecco uno dei famosi Cavalieri di Atena!
PHLIPPER: Saresti tu l'avversario mandato ad affrontarmi?

Una sagoma si sposta da dietro la colonna, mostrandosi per intero. Indossa un'armatura viola ed ha dei lunghi capelli neri. Rivolge l'indice destro verso il Cavaliere del Delfino.

VOCE: Preparati alla lotta!

- 6 -

PHLIPPER CONTRO DAKKAR: DUELLO MORTALE! CONSIGLI DAL PASSATO

REGNO SOTTOMARINO, COLONNA DELL’ARTICO

Phlipper osserva attentamente il suo avversario. Dalla schiena, attaccate all'armatura, gli pendono otto fruste, lunghe circa un metro ciascuna. L'elmo gli copre parte del viso.

PHLIPPER: Credevo che voi Generali degli Abissi possedeste tutti un'armatura dorata e un cosmo potentissimo, ma tu non sembri lontanamente paragonabile al tuo compagno.
VOCE: Ah ah ah! Sei proprio uno sciocco, non sono io il custode di questa colonna! I Generali degli Abissi non si sporcano certo le mani con dei miserabili come voi! Penserò io, Dakkar la Piovra, Tenente delle coste asiatiche, a farti compagnia!
PHLIPPER: Gli sciocchi siete voi, a sottovalutarci così. Ben venga la vostra presunzione, ci renderà tutto più facile!
DAKKAR: Come osi? Le coste d'ogni continente sono controllate da un Tenente degli Abissi come me, vi sarà impossibile sfuggirci! Ora prendi!

Dakkar alza i gomiti all'altezza delle spalle, appoggia le mani sul petto, con le dita aperte, ad esclusione dei pollici, a formare dei quattro. La posa assunta lo rende abbastanza ridicolo, e ricorda vagamente l'imitazione di una papera. Poi, volge rapidamente le mani verso l'avversario, tenendole sempre a formare dei quattro.

DAKKAR: GETTO D’INCHIOSTRO!

Dalle mani del Tenente esce un getto di denso liquido nero, diretto verso Phlipper.

PHLIPPER: VORTICE DEL DELFINO!

Phlipper salta, compie una piroetta in avanti ed evita il getto. In fase di discesa, sferra un calcio al volto dell'avversario (lo stesso colpo visto nella serie tv). Dakkar non cade, ma una piccola striscia di sangue gli esce dalla bocca.

DAKKAR (pulendosi la faccia): Sei molto agile, lo riconosco, ma questo era solo un assaggio delle mie tecniche! Prendi! TENTACOLI DELLA PIOVRA!

Le otto fruste, che ora vediamo più chiaramente avere le fattezze di veri e propri tentacoli, si allungano dalla schiena di Dakkar, e si avvinghiano intorno al corpo di Phlipper.

PHLIPPER: Cosa? Non posso più muovermi!
DAKKAR: Sei sorpreso? I miei tentacoli allungabili sono in grado di schiacciare perfino una nave! Presto le tue ossa si spezzeranno. E’ questa la punizione per aver sfidato una divinità!

Phlipper cerca di liberarsi dai tentacoli, muovendo le braccia su e giù. Così facendo riesce a tagliarli usando le pinne poste sulla sua armatura. I tentacoli si ritirano, ma ricrescono immediatamente, pronti per un nuovo attacco.

DAKKAR: La tua strategia consiste nel tagliare i miei tentacoli all'infinito?
PHLIPPER: Li taglierò tutte le volte che sarà necessario! Ti stancherai prima di me, e allora...
DAKKAR: Può darsi, ma non ho voglia di aspettare di scoprirlo. Preferisco chiudere prima la partita! TENTACOLI DELLA PIOVRA!

Di nuovo l'attacco di Dakkar avvinghia l'avversario, ma prima che quest’ultimo si liberi, il Tenente degli Abissi lancia un secondo colpo.

DAKKAR: GETTO D’INCHIOSTRO!

REGNO SOTTOMARINO, EQUATORE, LONGITUDINE 135° EST

Formalhaut si materializza e cade a terra come avvenuto per gli altri compagni. Rialzandosi, frastornato, si accorge di essere di fronte ad una specie di tempio costruito con materiale che sembra essere corallo.

FORMALHAUT: Ma che razza di costruzione è mai questa? E a chi appartiene questo cosmo?

Dal tempio esce un uomo dai capelli lisci e grigi, con indosso un'armatura bianca e rosa, il cui elmo a 'scodella' gli nasconde parte del viso.

FORMALHAUT (sorpreso): Chi sei tu, e cos'è quella costruzione alle tue spalle?
RAYDEN: Sono Rayden la Medusa, Tenente degli Abissi. Questo è il Tempio dell’Oceania!

REGNO SOTTOMARINO, COLONNA DELL'ARTICO

Questa volta il getto colpisce direttamente il volto di Phlipper.

PHLIPPER: Ah! Maledetto! Non ci vedo più!
DAKKAR: Ah ah ah! Come farai a difenderti dai miei attacchi, ora che sei cieco?

Phlipper, anche se alla cieca, muovendo le braccia come in precedenza, riesce a liberarsi della morsa dell'avversario.

DAKKAR (pensando): Accidenti, è velocissimo! Devo approfittarne in fretta, prima che abbia il tempo di reagire! (rivolto all'avversario) Ora sei finito! TENTACOLI DELLA PIOVRA!

I tentacoli questa volta si stringono intorno al collo di Phlipper, che porta una mano alla gola, nel tentativo di liberarsi, e con l'altra si sfrega gli occhi per pulirsi l'inchiostro. Phlipper sta per svenire.

PHLIPPER (pensando): Questa sarebbe la mia fine? Come posso accettare una cosa simile? Essere schiacciato come un insetto, lui si sarebbe vergognato! Ha sempre considerato la forza fisica la più grande virtù di un combattente.

FLASHBACK

Ci troviamo su una spiaggia della Nuova Zelanda. Il mare è sereno e il sole è alto nel cielo. Vediamo un ragazzo alto e robusto che sta prendendo a calci un ragazzo orientale poco più giovane di lui.

MOSES: Stupido! Sono anni che ci alleniamo insieme e ancora sei così debole? Quando imparerai a cercare la forza estrema? Se non riesci neppure a reagire a questi semplici calci, non diverrai mai un Cavaliere!

Moses si ferma e l'altro ragazzo, che capiamo essere Phlipper, resta a terra ansimante.

MOSES: Sei debole solo perché vuoi esserlo, non capisci? Devi convincerti di essere il più forte!

Phlipper prende la mano tesagli da Moses per aiutare a rialzarsi, ma subito è scaraventato in aria. Moses rimane in piedi sotto l'avversario ancora in volo. Sembra teso e pronto a scattare. Poi, invece, cambia espressione. Sorridendo si sposta e volta le spalle all'altro ragazzo, lasciandolo cadere a terra.

MOSES: Ah ah ah! Accetta un altro consiglio! Se non sai sfruttare la forza, sii almeno rapido. Inoltre non devi avere pietà dell'avversario, altrimenti non durerai a lungo!

FINE FLASHBACK

PHLIPPER: (pensando) Moses, non ti darò mai questa soddisfazione!

Phlipper espande il suo cosmo color blu scuro e alle sue spalle appare la sagoma di un delfino. Poi afferra i tentacoli di Dakkar con entrambe le mani. Dakkar per un attimo sembra preoccupato, visibilmente impressionato dal rinnovato vigore dell'avversario ma poi, calmandosi, accenna un sorriso.

DAKKAR: Sono sorpreso! Anche in questa situazione disperata trovi la forza per reagire, ma non hai speranze!
PHLIPPER: Maledetto! Non so come un insulso essere come te possa avermi colpito, ma non succederà una seconda volta! TURBINE DEL DELFINO!

Phlipper comincia a roteare su se stesso, sempre più velocemente, trascinando Dakkar, coi tentacoli ancora stretti nelle mani dell'avversario.

DAKKAR (sorpreso): Ma cosa... fermati!
PHLIPPER: Come desideri!

Con un rapido gesto del braccio, Phlipper taglia i tentacoli. Il Tenente lancia un urlo, che è coperto da un rumore più forte. E' il tonfo prodotto dallo scontro tra la colonna ed il suo corpo, scaraventato violentemente verso di essa dalla forza centrifuga. Nell'urto, l'elmo si spezza, rivelando un volto di donna. Dopo il colpo Dakkar, con gli occhi aperti sbarrati, ricade a terra sanguinante, morta.

- 7 -

TENENTE DEGLI ABISSI: VISCIDO AVVERSARIO! IL CAVALIERE TANTO ATTESO

REGNO SOTTOMARINO, TEMPIO DELL’OCEANIA

FORMALHAUT: Tempio dell’Oceania?
RAYDEN: Sì. Visto che stai per morire posso anche spiegarti di cosa si tratta! Il nostro signore, nell’antichità, eresse cinque di questi templi, sparsi per il Regno Sottomarino, uno per ogni continente. In ciascuno di essi c'è un passaggio che conduce in superficie. Ogni Tenente ha accesso ad uno di questi passaggi e se ne serve per controllare le coste del continente assegnatogli.

Il Tenente scende le scale mentre prosegue a parlare col suo accento giapponese. Rayden infatti è originario dell’Isola Angaur, tra le cui lingue ufficiali c’è appunto il giapponese.

RAYDEN: Le acque sopra di noi appartengono all'Oceano Pacifico, più precisamente ci troviamo vicino alle isole della Micronesia. In questo tempio vi è un portale che conduce al Lago Delle Meduse, nell’isola di Eil Malk!
FORMALHAUT: Quindi esiste più di un passaggio? Molto bene... allora sarà sufficiente sconfiggere uno solo di voi, per garantirci il ritorno a casa!
RAYDEN: Sembri molto sicuro di te, Cavaliere di Atena. Qual è il tuo nome?
FORMALHAUT: Sono Formalhaut, il Pesce Australe!
RAYDEN: Bene, Formalhaut, mostrami dunque di cosa sei capace!
FORMALHAUT: Con molto piacere!

Formalhaut incrocia le braccia formando una 'X' e alle sue spalle appaiono le sagome di numerosi pesci piranha.

FORMALHAUT: Prendi! DENTI DEL PIRANHA!

Molteplici scie luminose si muovono dalle braccia del Cavaliere e si dirigono verso Rayden. Il colpo sembra decisamente avere effetto, perché sul corpo del Tenente si aprono svariati tagli. Rayden cade a terra, ma nonostante le ferite non sembra perdere molto sangue.

FORMALHAUT: Come vedi il mio colpo non è certo paragonabile ad una puntura, i miei Denti del Piranha lacerano qualsiasi cosa! Ma vedo che ti stai già rialzando, non ti è bastato? DENTI DEL PIRANHA!

Un secondo colpo travolge Rayden proprio mentre questi cerca di rialzarsi. Il colpo provoca altri tagli ed il Tenente è di nuovo a terra.

FORMALHAUT: Speravo in un combattimento più interessante, invece decisamente non sei al mio livello, ma non preoccuparti, non ho intenzione di ucciderti! Quello che hai provato ora è solo un assaggio, in realtà posso provocare tagli ben più profondi, quindi ti offro la possibilità di arrenderti e lasciarmi passare con i miei compagni.
RAYDEN (rialzandosi a fatica): In questo momento non sei ancora in condizione di chiedere la mia resa.
FORMALHAUT: Come vuoi, allora! Userò il mio colpo alla massima potenza, e di te resteranno solo brandelli. DENTI DEL PIRANHA!

Formalhaut incrocia le braccia, bruciando intensamente il suo cosmo e di nuovo alle sua spalle appaiono sagome di pesci piranha. Rayden brucia a sua volta il suo cosmo e l'intensità di luce prodotta permette di vedere solo le scie dirigersi verso Rayden. Questa volta però si intravede un'altra sagoma: una medusa che allunga i tentacoli e blocca l'avanzata degli pesci. Quando la luce sparisce, vediamo Formalhaut con i pugni chiusi bloccati nelle mani di Rayden.

FORMALHAUT: Ma... come hai potuto fermare così il mio colpo?
RAYDEN: Quante volte ancora hai intenzione di mostrarmelo? Oramai lo conosco a memoria.
FORMALHAUT (spaventato): No, non è vero!
RAYDEN: Sei stato decisamente ingenuo a mostrarmi così chiaramente i tuoi pugni senza recarmi danni considerevoli, adesso però tocca a me! Del mio attacco non conosci ancora nulla, ma ti assicuro che lo userò al massimo da subito!

I tentacoli sulle braccia di Rayden si allungano avvolgendo il corpo di Formalhaut, che cerca invano di liberasi.

RAYDEN: Assaggia questo! TOCCO DELLA MEDUSA!

Una scossa elettrica percuote Formalhaut, che comincia ad urlare dal dolore.

FORMALHAUT: Ka... Karibe, aiutami!

Quando Rayden dopo qualche minuto ritira i tentacoli, Formalhaut giace esanime ai suoi piedi.

ISOLA DEGLI SPIRITI, MAR DEI CARAIBI

KARIBE (svegliandosi di soprassalto): Formalhaut!

Il Cavaliere del Pesce Volante si sveglia agitato e comincia a guardarsi intorno. Si trova ancora nella caverna in cui ha combattuto contro Anteo. E' frastornato e non si accorge subito della presenza di un uomo che gli sta pulendo le ferite al corpo con un panno umido.

VOCE MASCHILE: Ben svegliato, Karibe.

L'uomo, inginocchiato accanto al corpo del Cavaliere, sembra molto vecchio. Potrebbe avere cento anni. Ha capelli e barba lunghissimi, di colore bianco, che lo fanno somigliare vagamente a Gandalf del Signore Degli Anelli. Gli occhi sono di un verde vivacissimo ed indossa una specie di toga marrone.

KARIBE (ancora stordito): Ho sentito... il cosmo di Formalahut... frantumarsi! Per quanto sono stato svenuto? Devo correre dai miei compagni e aiutarli prima che...

Karibe fa per alzarsi ma il vecchio lo blocca con entrambe le braccia.

VOCE MASCHILE: Non puoi andare da nessuna parte, Karibe, non dopo lo scontro che hai sostenuto con Anteo.

Karibe, voltandosi, per la prima volta percepisce la presenza dell'uomo che ora gli sorride.

KARIBE: Chi sei? Come conosci il mio nome?
VOCE MASCHILE: Io sono Nalag, l'ultimo guardiano di quest'isola. Attendevo con impazienza la tua venuta!
KARIBE: Ma che dici?
NALAG: Il mio vecchio padrone morendo mi disse che il Grande Tempio avrebbe mandato un altro Karibe a sconfiggere Anteo, e così è stato. Ora quest'isola tornerà un luogo sacro per gli spiriti dei Cavalieri di Atena!
KARIBE: Cosa? Un luogo sacro ad Atena?
NALAG: Un tempo, proprio in questa grotta, giungevano guerrieri da ogni angolo del pianeta per chiedere consiglio agli spiriti dei guerrieri defunti, o per conferire con i loro maestri deceduti.
KARIBE: Questa grotta piena d'ossa era un luogo consacrato ad Atena? Mi riesce difficile crederlo!
NALAG (sospirando): Oggi ti appare così poiché l'immondo spirito di Nettuno ha deciso di prenderne possesso utilizzandolo come passaggio tra questo mondo e il suo. Anni fa Anteo fece la sua comparsa, da allora l'Isola degli Spiriti è divenuta un’isola di pirati! Il mio signore Karibe, guerriero di grande valore, era il custode di questi sacri luoghi. Si oppose a lui con tutte le sue forze, ma Anteo aveva compagni potenti, che infine riuscirono a sopraffarlo. Il Grande Tempio non è mai intervenuto per aiutarlo ed io sono solo un servitore, non sono in grado di combattere. Mi hanno risparmiato solo perché continuassi ad occuparmi del castello.
KARIBE: Un momento, le tue parole non mi sono chiare. Dici che il tuo signore si chiamava Karibe? E di che castello parli?
NALAG: Ogni guerriero preposto alla difesa di quest'isola caraibica prende il nome di 'Karibe', il fatto che anche tu risponda a questo nome significa che sei l'erede destinato, dunque è tuo diritto ora dimorare nel castello dei Karibe, collocato al centro dell'isola!
KARIBE: Nalag, ammiro la tua devozione, ma non sono il 'Karibe' che stai aspettando...
NALAG: Si, invece! Forse tu non ne sei consapevole ma, in punto di morte, il padrone disse chiaramente: 'Verrà un altro Karibe e ucciderà Anteo..'
KARIBE: Ma io non posso restare a custodire questo luogo, ho un compito da portare a termine! Inoltre i miei compagni hanno bisogno del mio aiuto!
NALAG: Se tu te ne andrai, questo luogo resterà in rovina per sempre!
KARIBE: Tornerò! Completerò la mia missione e tornerò!
NALAG: Se decidi di scendere il quel regno, allora non tornerai. Gli alleati di Nettuno sono invincibili e ti sei appena ripreso da uno scontro terribile!
KARIBE: Tornerò, ti dico, quindi Ora lasciami andare!

Karibe si alza deciso e si dirige verso la volta d'ossa.

KARIBE: Grazie, Nalag, ci vedremo al mio ritorno!

Dopo un attimo, scompare nel passaggio.

NALAG (pensando): No, ormai ho capito. Non tornerai mai più…

- 8 -

VICOLO CIECO! LATOS, UN ABBRACCIO FATALE

REGNO SOTTOMARINO, TROPICO DEL CANCRO, LONGITUDINE 36° EST

Un uomo sta correndo su un sentiero di terra e sassi: è Latos. Improvvisamente, avvertendo qualcosa, si ferma e si volta di scatto.

LATOS (pensando): Formalhaut! Possibile che sia... Eppure, vista la potenza sprigionata da un solo colpo di questi Generali... No! Non ho nulla da temere! In fondo io sono più forte di Formalhaut e saprò difendermi! Accidenti, non so nemmeno dove mi sto dirigendo!

Proseguendo nella corsa verso nord, Latos osserva che il paesaggio intorno a lui cambia. Si sta inoltrando in quella che sembra una foresta equatoriale, tipica della giungla africana. Un gigantesco albero di cui non s'intravede la cima, posto al centro del percorso, lo costringe a fermarsi. Dopo un primo momento di stupore, il cavaliere inizia ad osservare tra i rami più bassi, dove sembra scorgere una specie di luccichio. Con suo grande stupore, si accorge che il bagliore notato proviene da un frutto! L'albero è pieno di frutti simile a mele, ma dal colore argentato. Avvicinando lentamente la mano, Latos cerca di staccare un pomo, ma con uno scatto, dai rami fuoriesce un'enorme serpente verde, che gli blocca il braccio avvolgendolo. Il serpente avvicina la bocca all'orecchio destro di Latos.

SERPENTE (sussurrando): Come osi profanare il Tempio Africano cogliendo i pomi delle Esperidi? Non sai che sono frutti sacri?

L'albero, infatti, non è altro che uno dei templi dei cinque continenti. Su un lato di esso, nascosto tra i rami più bassi, vi è un varco che porta in Egitto. Latos, terrorizzato, agita il braccio nel tentativo di scrollarsi l'animale. Il serpente allora lascia la presa ed esce dall'albero, mostrandosi in tutta la sua lunghezza, e la sua forma comincia lentamente a cambiare. La pelle viscida diventata una specie di tuta aderente intorno ad un corpo umano, mentre la testa si trasforma in un volto dal sorriso compiaciuto. Ora che la metamorfosi è completa, si riconosce il personaggio. Si tratta di Serpente di Mare, visto nella serie tv, che dopo aver squadrato Latos con aria superiore, gli parla nuovamente:

SERPENTE DI MARE: Fai bene a tremare! Anche il solo avvicinarsi ai pomi delle Esperidi è considerato grave sacrilegio, ed è punito severamente!
LATOS (meno spaventato di prima): Ah! Pensavo fossi un mostro, ma ora che vedo che sei un solo uomo come me, non mi fai così paura... strano comportamento per un adulto, divertirsi a spaventare gli altri vestendo una tutina verde!
SERPENTE DI MARE: Cosa? Cavaliere, stai aggravando la tua situazione! Avevo pensato di ucciderti subito, senza farti soffrire, ma dopo che hai cercato di cogliere i pomi e le parole di scherno che hai detto, credo che io, Sebastian il Serpente di Mare, Tenente delle coste africane, non avrò alcuna pietà per te!

REGNO SOTTOMARINO, COLONNA DELL’ARTICO

Il corpo di Dakkar giace morto ai piedi della colonna. Poco distante Phlipper, con gli occhi ancora pieni d'inchiostro ed il volto contratto in una smorfia di dolore, si muove lentamente a quattro zampe, tastando il terreno circostante. La sua mano destra tocca qualcosa. Si tratta di un piede. Quasi immediatamente Phlipper si sente afferrare per il collo e sollevare da terra, si agita per qualche secondo e poi è scaraventato contro la colonna.

ABADIR: Vi facevo di un'altra pasta, Cavalieri di Atena, invece a malapena siete in grado di reggere il confronto con i nostri Tenenti. E’ dunque questo il meglio che il Grande Tempio riesce a schierare?

Phlipper si rialza in piedi, tendendo le mani avanti, alla ricerca di un punto di riferimento.

ABADIR: Sono qui, non mi vedi?

Abadir si pone di fronte a Phlipper, in questo modo le mani del Cavaliere sfiorano il volto del Generale. Accortosi della cosa, Phlipper ritira gli arti di scatto, spaventato. Nel breve contatto, si è reso conto di avere di fronte un orbo. Istintivamente il suo pensiero va a Moses, suo compagno durante l'addestramento.

PHLIPPER (infondendosi coraggio): Immagino tu sia il legittimo custode di questa colonna, e allora cosa aspetti, Generale? Sono qui, cieco e indifeso, e di certo non posso contrastare i tuoi attacchi... uccidimi!
ABADIR: E' vero, potrei ucciderti facilmente, anche se tu vedessi i miei colpi. Ma non ho intenzione di farlo. Ti risparmierò e ti aiuterò.
PHLIPPER: Aiutarmi? E perché dovresti?

Abadir rivolge lo sguardo verso l'alto, verso la superficie, dove si vedono gli iceberg caratteristici dei mari glaciali.

ABADIR: Un tempo volevo essere Cavaliere di Atena, ed il mio spirito è ancora affascinato da quell'idea; per questo ti indicherò la via che dovrai seguire.
PHLIPPER: Ma... Come posso orientarmi, privo della vista?
ISAAC: Lo senti questo cosmo? Appartiene al tuo compagno più forte! Egli è ancora vivo, e si avvicina da sud-ovest, sicuramente cercando di tornare nel nostro regno passando attraverso il Tempio Americano. Vagli incontro, di fronte a quel tempio vi è una fontana la cui acqua può curare i tuoi occhi!

Il Cavaliere del Delfino si rialza, esita un istante, poi lasciandosi guidare dal cosmo di Karibe, comincia a correre, lasciando solo Abadir.

REGNO SOTTOMARINO, TEMPIO AFRICANO

Latos attacca Sebastian con una serie di pugni, ma questi non sembrano sortire alcun effetto. I colpi, infatti, scivolano sulla viscida tuta del tenente. Comprendendo l'inutilità della mossa, Latos fa un balzo allontanandosi di qualche metro all'indietro.

SEBASTIAN: Speri che questi semplici colpi vadano a segno con me?
LATOS: Ammiro le proprietà della tua tuta, ma sono convinto che non resisterà al mio prossimo attacco!

Latos alza il braccio destro in posizione verticale.

LATOS: FENDENTE MARINO!

Il colpo è simile all'Excalibur di Capricorn, ma chiaramente molto meno potente. Latos abbassa il braccio con rapidità e da esso scaturisce una striscia azzurra luminosa, che taglia la tuta all'altezza della spalla sinistra, provocando una ferita apparentemente profonda.

SEBASTIAN: Maledetto!
LATOS: Ora ti sarà difficile utilizzare il braccio sinistro. Saprai resistere ad un altro mio attacco?

I due guerrieri si scrutano per qualche istante. Latos tende nuovamente il braccio, pronto ad un nuovo colpo, mentre Sebastian tiene la mano destra appoggiata sulla spalla ferita. Hanno entrambi l'aria molto concentrata. Con uno scatto, il Tenente si trasforma nuovamente in serpente e risale rapido sui rami dell'albero.

LATOS: Ah! Fuggi, codardo?

Latos rabbioso scaglia ripetuti fendenti verso i rami dell'albero, tagliandone qualcuno, ma Sebastian è già scomparso dalla vista. Il Cavaliere del Pesce Spada avanza qualche passo verso la pianta. Ora si trova sotto i suoi rami più bassi.

LATOS: Taglierò quest'albero in mille pezzi e infine ti stanerò, vigliacco!

Mentre Latos continua a colpire i rami sopra di lui, la forma rettile di Sebastian striscia silenziosamente fuori, portandosi ai piedi del Cavaliere, che non si accorge di nulla. Rapidissimo, si attorciglia intorno al corpo di Latos, che tenta di reagire ma invano. Il suo corpo, eccetto la testa, è totalmente serrato nelle spire del serpente.

LATOS (ansimando): Vigliacco fino in fondo!
SEBASTIAN: Sbagli, Cavaliere! In battaglia ciascuno è libero di sfruttare ogni sua abilità! La mia caratteristica, di cui prima ti burlavi, mi ha consentito di avere la meglio su di te!

Latos è incapace di reagire, mentre Sebastian lo stringe sempre di più, fino a stritolarlo completamente.

- 9 -

VINCITORI E VINTI! PHLIPPER, UN BRUTTO RISVEGLIO

REGNO SOTTOMARINO, COLONNA DEL NORD ATLANTICO

Kanon, in piedi di fronte alla sua colonna, con gli occhi fissi su di essa, è assorto nei suoi pensieri.

KANON (pensa): Cinque continenti per cinque Templi, cinque Templi per cinque passaggi in superficie...

Nella mente di Kanon scorrono le immagini dei Templi, alcuni dei quali sono stati scenari degli scontri tra i Tenenti e i Cavalieri di Atena. Il Tempio Americano, fatto di ossa, collocato sul fondo del Mar dei Caraibi. Il Tempio dell’Oceania, fatto di corallo, collocato sul fondo del Pacifico. Il Tempio Africano, costituito dall'Albero delle Esperidi, collocato sul fondo del Mar Rosso. Il Tempio Europeo, nonché tempio principale di Nettuno, fatto di pietra, collocato sul fondo del Mar Mediterraneo. Il Tempio Asiatico, fatto di cristallo, collocato sul fondo del Mar Glaciale Artico. Il passaggio di quello Europeo conduce a Capo Sounion, mentre quello Asiatico conduce in Siberia, attraverso il percorso che Abadir utilizzò quando giunse nel Regno Sottomarino.

KANON (pensando): Cinque passaggi per cinque custodi: i Tenenti degli Abissi! Ma quanti ne restano ora? Sebastian sembra aver avuto la meglio sul suo avversario e lo stesso vale per Rayden, mentre il cosmo di Dakkar è ormai del tutto svanito. Non sono affatto sorpreso, quella donna era l'anello debole del gruppo, anche se è riuscita comunque ad impedire al suo avversario di individuare il passaggio. Mi stupisce però la sconfitta di Anteo, il Cavaliere che lo ha battuto deve essere molto potente! Forse è l'uomo che cerco per attuare il mio piano! E poi c'è Titis, non avverto la sua presenza né quella della sua avversaria.

REGNO SOTTOMARINO, DINTORNI DEL TEMPIO AMERICANO

PHLIPPER: Finalmente! Devo essere giunto al tempio, sento vicinissimo il cosmo di Karibe. Presto sarà qui anche lui, ma intanto devo lavare i miei occhi!

Ora Phlipper sente chiaramente un rumore di acqua che scorre. Seguendo il suono giunge ad una fontana, collocata in una nicchia su una parete esterna del tempio. Sciacquandosi rapidamente gli occhi, riesce un poco a recuperare la vista. La prima cosa che vede è la parete del Tempio Americano, costruito con ossa e teschi. Accortosi di una presenza vicina, si volta di scatto e vede una figura umana. Il suo volto passa dalla sorpresa al timore, quando riconosce di avere di fronte un nemico: Titis la Sirena!

REGNO SOTTOMARINO, INTERNO DEL TEMPIO AMERICANO

Karibe ha ormai raggiunto la fine del passaggio, ma questo non sembra recargli alcuna soddisfazione. Prima di uscire dal tempio si ferma un istante, assorto in tristi pensieri.

KARIBE (pensando): Latos, anche tu hai cessato di vivere? E' dunque così tragico il bilancio di questa spedizione?

Una lacrima gli riga la guancia, poi il suo volto s'indurisce. Non c'è tempo per piangere. Il suo compito non è più solo servire il Gran Sacerdote, ma anche vendicare gli amici. Con rinnovato vigore, esce correndo dal tempio. Quello che però lo aspetta non è uno spettacolo gradevole. Dragone del Mare, ai piedi della scalinata del tempio, lo fissa, sorridendo malignamente. E' circondato dai Tenenti degli Abissi, ciascuno con in spalla il corpo di un Cavaliere. Rayden regge quello di Formalhaut, Sebastian quello di Latos, Titis quello di Phlipper.

DRAGONE DEL MARE: Allora, Cavaliere? Come vedi sei rimasto solo! Ma non preoccuparti, ti assicuro una morte assolutamente rapida se ti arrendi.
KARIBE: Forse voi lacchè di Nettuno siete abituati diversamente, ma noi Cavalieri di Atena non usiamo umiliarci così chiedendo pietà! Nemmeno di fronte a decine di nemici, di qualunque rango siano!
DRAGONE DEL MARE: Sei coraggioso, oltre che abile, peccato i tuoi compagni non lo fossero altrettanto... Tenenti, attaccatelo!

Sebastian, Rayden e Titis posano a terra i corpi e attaccano simultaneamente, mentre Kanon osserva la scena. I colpi dei Tenenti non sembrano infastidire particolarmente Karibe, che schiva facilmente i loro fendenti, cercando sferrarne alcuni a sua volta. Ora i Tenenti lo hanno circondato. Sebastian sfrutta la sua capacità di trasformarsi in serpente e si attorciglia intorno alle gambe dell'avversario, mentre Rayden gli avvolge le braccia con i lunghi tentacoli.

KARIBE: La vostra forza consiste in questo dunque? Bloccare gli avversari con le vostre capacità e ridurli all'impotenza? E' così che avete battuto i miei compagni?
SEBASTIAN: Ora, Titis!
RAYDEN: Colpiscilo mentre è immobilizzato!

Titis esita per un istante, Karibe approfitta allora per reagire. Sprigionando al massimo la potenza del suo cosmo, strappa i tentacoli di Rayden e si libera dalla stretta di Sebastian.

DRAGONE DEL MARE: Idioti! Tre contro uno non riuscite ad avere la meglio su di lui!

Il combattimento sta per proseguire, quando una voce femminile interrompe le azioni di tutti.

VOCE: Generale, non fatevi ingannare!

Tutti si voltano verso la voce. Si tratta di Titis! Sembra ferita in più punti del corpo. Kanon osserva le due Titis, quella che sta combattendo con Karibe e quella appena giunta. La nuova arrivata sta barcollando, ma con un filo di voce riesce a pronunciare alcune parole.

TITIS: Non... non fatevi ingannare, quella non sono io!

Poi, dopo essersi mossa di un passo verso il Generale, sviene tra le sue braccia. Immediatamente dopo, accade una altro fatto inaspettato. Il corpo di Phlipper si alza di scatto e corre verso l'entrata del tempio.

PHLIPPER: Siamo stati scoperti! Andiamocene!

L'immagine di Titis che sta combattendo contro Karibe si sbiadisce e riprende la sua forma originale: è Morgana!

MORGANA: Idiota! Avrei potuto continuare a fingere per un po', se tu non ti fossi tradito!

Anche Morgana scatta verso il tempio, seguendo il compagno. Nessun altro ha la prontezza di reagire alla scena. Dragone del Mare, infuriato, lascia cadere a terra Titis svenuta e se la prende con i suoi Tenenti.

DRAGONE DEL MARE: Siete soltanto degli inutili parassiti! Non vi accorgete quando avete accanto un nemico?
RAYDEN: Ma, Generale, noi...
DRAGONE DEL MARE: Non voglio sentire scuse! Non siete neppure in grado di sconfiggere un semplice Cavaliere di Bronzo!

Ora che non gli servono più, Kanon intende sbarazzarsi di Sebastian e Rayden. Sebastian sembra aver intuito i pensieri del Generale, e comincia a dirigersi verso l'imboccatura del tempio.

SEBASTIAN: Li riporteremo indietro Generale, non dubiti!

Visto il comportamento del compagno, anche Rayden si muove verso il tempio, prima camminando, poi correndo. La loro intenzione, chiaramente, non è quella di inseguire i nemici, ma di fuggire dall'ira di Dragone Del Mare. Forse è già tardi!

DRAGONE DEL MARE: Vermi, meritate di morire!

Kanon lancia uno dei suoi terribili colpi verso il tempio, proprio mentre i Tenenti sono appena entrati. Il Tempio Americano crolla rovinosamente, ma dei corpi di Sebastian e Rayden non vi è traccia. Durante tutto questo trambusto, svoltosi in pochi attimi, Karibe si è semplicemente limitato ad osservare, approfittando della pausa per riprendere fiato. Ora sono rimasti solo lui e Kanon, mentre Titis continua a giacere a terra svenuta.

DRAGONE DEL MARE: Ora mi occuperò io di te, direttamente...

Karibe non sembra spaventato dalle minacce del generale, appare anzi concentratissimo. Con uno sforzo, richiama a se tutte le energie residue. Alle sue spalle appare enorme l'immagine di un pesce alato.

 

- 10 -

KARIBE CONTRO KANON: SCONTRO IMPARI! TRADIMENTO AL GRANDE TEMPIO

REGNO SOTTOMARINO, NEI PRESSI DEI RESTI DEL TEMPIO AMERICANO

KARIBE: E sia, Generale! Forse non ho speranze di batterti, ma almeno tenterò!

Il Cavaliere di Bronzo si appresta a lanciare una delle sue inconfondibili rose gialle, mentre Kanon non accenna alcuno sforzo per difendersi, sembra anzi divertito dall'esibizione dell'avversario.

DRAGONE DEL MARE: E' un peccato dover spegnere un simile ardore! La tua forza potrebbe essere a servizio di un padrone migliore. Se ti unisci a me, non solo ti risparmierò la vita, ma ti metterò a capo dei nuovi Tenenti degli Abissi!
KARIBE: Piuttosto la morte! Prendi! ROSA GIALLA VOLANTE!

La rosa si ingrandisce fino ad inglobare il corpo del Generale ma, come avvenuto in precedenza con Anteo, sfiorisce qualche istante dopo senza lasciare alcun segno. Kanon punta l'indice destro verso Karibe.

DRAGONE DEL MARE: Avrei preferito accettassi la mia offerta volontariamente, ma sfrutterò ugualmente la tua bravura. Prendi questo colpo: DEMONE DELL’OSCURITA’!

ISOLA DEI PIRATI, MAR DEI CARAIBI

Sebastian e Rayden sono nella caverna in cui Anteo e Karibe hanno combattuto. Sebastian in forma di serpente, sta avvinghiando il corpo di Nalag.

RAYDEN: Lascia perdere, Sebastian! Non vedi che ormai il vecchio è morto?
SEBASTIAN: Peccato! Ancora un po' e ci avrebbe detto dove trovare i Cavalieri!
RAYDEN: Stiamo perdendo tempo. Anche ammesso di trovarli, non sarà facile sconfiggerli, visti i poteri di quella femmina!
SEBASTIAN: Già, e tornare senza risultati da Dragone del Mare è in pratica un suicidio. Dobbiamo trovare un'alternativa!

Mentre i due parlano una nebbia comincia a formarsi all'interno della caverna, prima lieve, poi più fitta, fino quasi ad avvolgerli completamente.

RAYDEN: Questa foschia! Stiamo attenti, Sebastian!
SEBASTIAN: C'è qualcosa nella nebbia!
RAYDEN: Sebastian? Non ti vedo, ma chi... ah, sei tu maledetta!

GRANDE TEMPIO, DINTORNI DELLA PRIMA CASA

E' sera. Phlipper ha appena terminato di affrontare una decina di guardie del Grande Tempio, che giacciono a terra prive di sensi.

PHLIPPER: Non era questa l'accoglienza che aspettavo al ritorno da una missione così delicata! Non capisco perché mi abbiano attaccato così, senza alcuna spiegazione. Deve essere successo qualcosa!
SHAINA: Qualcosa è successo!

Phlipper si volta verso la donna.

PHLIPPER: Ah! Tisifone, sei tu! Perché sono stato attaccato così?
TISIFONE: Non sai che ti è stato proibito mettere piede qui?
PHLIPPER: Cosa?
TISIFONE: Dopo il tradimento di Karibe, ai superstiti della vostra missione non è più permesso tornare in Grecia.
PHLIPPER: Il tradimento... di Karibe? Non ne so nulla!

Tisifone osserva il cielo e prosegue nel suo racconto.

TISIFONE: Questo pomeriggio ero di guardia al Grande Tempio. Pensavo a Karibe. Avevo quasi la sensazione che stesse per accadergli qualcosa di terribile. Proprio come richiamato dai miei pensieri, è apparso dinnanzi a me. Aveva un'aria strana, assente. Gli ho subito domandato della sua missione, ma lui ha insistito per esser condotto immediatamente dal Sacerdote. Quanto accaduto dopo mi è stato riferito da una guardia.

FLASHBACK

GRANDE TEMPIO, ALTARE DEL SACERDOTE

E' pomeriggio, il flashback si riferisce a circa tre ore prima. Arles, con il consueto elmo che gli nasconde la testa, siede sul suo trono. Gigars sta alla sua destra mentre un'altra figura, indistinguibile, sta a sinistra. Entrambi osservano l'ingresso alle stanze. Una guardia entra con passo veloce nel lungo corridoio e s'inginocchia ai loro piedi.

GUARDIA: Gran Sacerdote! Karibe il Pesce Volante chiede con urgenza di parlarvi!
GIGARS: Karibe? Che sfacciataggine! Rivolgersi direttamente al Sacerdote, senza prima riferire a me!
ARLES: Taci, Gigars! Fallo entrare, guardia!

La guardia esce ed al suo posto entra Karibe. Il Cavaliere cammina lentamente verso il trono. Il suo sguardo sembra perso nel vuoto. Il Sacerdote si alza in piedi.

ARLES: Allora, Karibe, sei dunque tornato? Dove sono i tuoi compagni? Sei forse tu l'unico sopravvissuto alla spedizione?
KARIBE: No, Sacerdote, alcuni compagni sono sopravvissuti.
ARLES: Ne sono compiaciuto! Che aspetti dunque? Dimmi ciò che hai scoperto!

Karibe fissa il Sacerdote sempre con aria assente, poi il suo volto assume un'espressione cupa. Gigas lo osserva turbato.

ARLES: Stai sfidando la mia pazienza, Cavaliere! Cosa significa questo silenzio? Mi hai chiesto udienza, parla dunque!
KARIBE: Sacerdote, vi ho chiesto udienza non per parlarvi, ma per un altro motivo... sono qui per uccidervi!
GIGARS: Cosa? Come osi?
KARIBE: Per causa vostra i miei compagni sono morti! Dovete pagare!

Nella mano di Karibe appare una rosa gialla. Il biondo combattente si appresta a scagliarla contro il Sacerdote, ma il Cavaliere alla sinistra del trono, fino a quel momento rimasto zitto ed immobile, sembra essersi mosso più rapidamente di lui. Il corpo del giovane è ora a terra, con il cuore trafitto da una rosa rossa. Il suo viso è contratto in una smorfia di dolore.

ARLES: Mmh... non era necessario che tu intervenissi.

Ora si vede chiaramente che la figura misteriosa accanto ad Arles è il Cavaliere d'Oro della dodicesima casa.

FISH: Era mio dovere, Sacerdote. Non potevo permettere che uno dei miei allievi migliori rivolgesse a voi i colpi che io stesso gli ho insegnato. Mi rammarico per quanto accaduto, Karibe è sempre stato fedele alla vostra causa anche quando il resto dei Cavalieri dubitava di voi. Deve essergli accaduto qualcosa di terribile per comportarsi così!
ARLES (pensando): Solo due uomini sono in grado di manipolare a tal punto la mente di un suddito così devoto. Uno sono io, l'altro...

Arles torna a sedersi, poi si rivolge a Gigars.

ARLES: Karibe ci ha servito bene, ma ora questo tradimento getta un'ombra su di lui e sui suoi compagni! Dobbiamo prendere provvedimenti anche nei loro confronti.

FINE FLASHBACK

GRANDE TEMPIO, DINTORNI DELLA PRIMA CASA

TISIFONE: Il Gran Sacerdote ha preso così la decisione di esiliarvi.
PHLIPPER: Ma io mi trovavo altrove! Non sono coinvolto con la cospirazione del mio compagno!
TISIFONE: Vuoi spiegarlo al Gran Sacerdote? Il suo ordine è stato chiaro: nessuno di voi può tornare in Grecia! Hai detto di essere rimasto l'ultimo? I tuoi compagni sono morti?
PHLIPPER: Sì, sono stati uccisi... e ora che Karibe è morto, io resto l'ultimo dei sui Cavalieri!
TISIFONE: E nessun altro si unito a voi durante la missione? La condanna è rivolta a tutti i sopravvissuti, non solo ai Cavalieri di Karibe!
PHLIPPER: Sì! Morgana, la Sacerdotessa Guerriera, ha lottato con noi ed è sopravvissuta come me.
TISIFONE: E dove si trova ora?
PHLIPPER: E' rimasta sull'Isola degli Spiriti, nei Carabi, il luogo dove ci siamo trovati una volta risaliti dal Regno Sottomarino.
SHAINA: Forse faresti bene a tornarci anche tu, in fretta!

- EPILOGO -

ISOLA DEGLI SPIRITI, MAR DEI CARAIBI, CASTELLO

Phlipper ha appena terminato di raccontare quanto accaduto in Grecia. Intorno al tavolo dove è seduto, vi sono Morgana, Sebastian e Rayden, questi ultimi due legati alle loro sedie.

PHLIPPER: Così ora siamo costretti qui, lontano da Atene.
MORGANA: Atene... avevo intenzione di tornarci, prima o poi.
PHLIPPER: Beh, ormai è tardi!
MORGANA: Forse un giorno torneremo in Grecia, ma intanto qua abbiamo quanto ci occorre! Dobbiamo solo decidere cosa fare di questi due.
RAYDEN: Aspetta, mia signora! Ci hai mostrato la tua forza, battendoci, ma noi possiamo esserti utili.
MORGANA: Ah, sì? E come?
SEBASTIAN: Anche noi non possiamo più tornare nel Regno Sottomarino, quindi siamo sulla stessa barca.
RAYDEN: Non siamo più vostri nemici! Facci entrare nel tuo gruppo e saremo ai tuoi ordini!
MORGANA: Mmh... la vostra proposta è interessante, se mi giurerete fedeltà io vi libererò!
SEBASTIAN: Ti saremo fedeli!
RAYDEN: Faremo tutto quanto ci ordinerai!
MORGANA: E tu, Phlipper, cosa ne dici?
PHLIPPER: Ti ho già assicurato i miei servigi, ricordi?
MORGANA: Bene, allora liberali!

Strofinando le pinne poste sui bracciali dell’armatura del Delfino, il Cavaliere taglia le corde che legano Sebastian e Rayden. Una volta liberi, i due si inginocchiano di fronte a Morgana, seguiti nel gesto da Phlipper. E così, da un gruppo di rinnegati del Grande Tempio di Atene e del Regno Sottomarino di Nettuno, nascono gli attuali Cavalieri dei Caraibi.