Capitolo 3: la fine dell’amicizia?

Tokyo, quartiere di Shinjuku. Ore 18.30

Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun erano stati dall’imperatore per quasi tutta la mattinata, per discutere meglio i dettagli del loro compito (dove avrebbero alloggiato i Cavalieri, o del fatto che Seiya avendo un lavoro non sarebbe sempre stato disponibile per esempio) e aveva dotato anche gl’altri tre Cavalieri d’Atena di un telefono cellulare, in modo da tenersi in comunicazione anche con loro.

Infine Seiya aveva deciso d’accompagnare i quattro amici a fare un giro per Tokyo, facendogli vedere tutti i quartieri della città, in modo particolare Odaiwa e Juban, e portandoli a visitare la Torre di Tokyo. Si fermarono anche al cimitero dove riposava la madre di Shun.

Ora però la giornata era quasi finita e si avvicinava il momento della verità. Presto i suoi amici avrebbero saputo il segreto che gli aveva tenuto nascosto per ben vent’anni: la sua famiglia.

"Allora abiti qui?" disse Shun quando si fermarono davanti alla casa della famiglia Kido.

"Sì!" rispose Seiya scendendo dalla macchina "Siamo tornati prima perché mia moglie non sa cucinare e oggi mio figlio va a fare la prova di coraggio con gl’amici!"

"Hai un figlio?!" esclamarono tutti e tre all’unisono, poiché era la prima volta che Seiya parlava loro di Shinji.

"Perché non ce l’hai mai detto? Siamo i tuoi amici e i tuoi fratelli!" chiese Shiryu deluso

"Ve lo dirò dentro! È una cosa di cui è meglio se discutiamo in privato!" rispose il Cavaliere di Pegasus "Ah! A cena verrà anche Saori!" aggiunse dopo che furono entrati

"Anche la signorina Saori?" esclamò Hyoga

"No! Signora. Si è sposata!" confessò Seiya

"Sposata? E con chi? Con Julian Solo?" domandò Shiryu un po’spaesato

"No!" rispose Seiya voltandosi "Con me!" aggiunse mostrando la foto del loro matrimonio, che li ritraeva vestiti lui con uno smoking bianco e lei con un abito da sposa, sotto le facce stupite dei suoi vecchi amici

"E questo è nostro figlio, Shinji Nikolas. Vostro nipote! Ed è un ragazzo normale!" aggiunse togliendo dal suo portafoglio una foto del figlio, prima di dirigersi verso la cucina mentre i suoi amici comianciarono a guardarlo come se davanti a loro ci fosse veramente un alieno!

Casa kido, quartiere di Shinjuku, Tokyo. Ore 19.00

"Ciao! Siamo tornati!" disse Saori entrando in casa con Shinji, mentre dalla cucina si diffondeva il buon odore dei manicaretti di suo marito.

"Cosa stai cucinando papà?" chiese Shinji affacciandosi alla porta della cucina

"Tanuki soba , del sushi, oden e katsudon !" rispose il padre guardandolo con tenerezza "In salotto ci sono i tuoi zii, perché non vai a conoscerli?" aggiunse poi

"Va bene!".

Arrivato in salotto Shinji si trovò seduti sul divano tre tipi abbastanza strani (soprattutto uno che sembrava un vichingo) che l’osservavano con curiosità.

"Ciao!" disse il più giovane dei tre sorridendogli, un uomo dell’età di suo padre coi capelli più chiari rispetto a quelli della maggior parte dei giapponesi e indossava una camicia verde su dei pantaloni bianchi "Io sono tuo zio Shun. Piacere di conoscerti!"

"Il piacere è mio! Papà mi ha raccontato che sei il più buono del gruppo, e che quando facevate a risse con i teppisti cercavi di fargli meno male possibile!" rivelò Shinji sorridendogli. Rispetto agl’altri due Shun era diverso, visto che gl’altri continuavano a fissarlo stranamente mettendolo in soggezione.

"Non preoccuparti!" disse Shun notando la sensazione del nipote "Hanno avuto una piccola discussione con tuo padre e tua madre, prima!"

Shinji non fece tempo ad interessarsi che la voce di Seiya li chiamò dalla cucina comunicandogli che la cena era pronta.

Non fu la cena allegra che Seiya e la sua famiglia si erano immaginati! Hyoga e Shiryu si tenevano in disparte in fondo al tavolo, mentre Shun sembrava interessato a conoscere il più possibile sulla vita dei Kido a Tokyo, e raccontò loro anche della sua famiglia, rivelandogli che suo figlio maggiore si era trasferito a Tokyo per studiare.

"Così tu e June alla fine vi siete sposati! Si vedeva lontano un miglio che era innamorata di te!" disse Seiya sorridendo all’amico "Per un po’ di tempo ho pensato che tu fossi gay, visto l’attaccamento morboso che avevi verso Ikki!" confessò poi. Shun scoppiò a ridere!

Seiya si rese conto che il suo amico era maturato molto. Vent’anni prima si sarebbe offeso, invece adesso dava prova di aver sviluppato una grande fiducia in sé.

Finita la cena, Shinji uscì di casa diretto al cimitero dove avrebbero tenuto la prova di coraggio, lasciando i suoi genitori e Shun a confrontarsi con Hyoga e Shiryu.

"Da quando tornaste a Tokyo dopo la sconfitta di Poseidon, vent’anni fa, non abbiamo passato giorno pensando a voi chiedendoci perché non vi facevate mai vedere spesso, o come nel tuo caso mai!" precisò Shiryu rivolto a Seiya "Vent’anni passati pensando a voi, pensando a te Seiya come l’amico di un tempo! Un amico che conoscevamo bene! Che credevamo di conoscere! Invece abbiamo scoperto che non è così, perché lui non ha fiducia in noi!"

"Cosa?" esclamò Seiya alzandosi in piedi "Se non avessi fiducia in voi non vi avrei mai detto niente sul mio matrimonio e su Shinji!"

"Ma allora perché tenercelo nascosto fino ad oggi?" urlò Hyoga

"Non è stata un’idea sua. Non solo!" disse Saori alzandosi "Tra me e Seiya è sempre esistito un legame speciale, ne ebbi la conferma quando mi salvò da Damian e Shaina saltando dal burrone! Quelli non erano gl’occhi di un Cavaliere che compie il suo dovere, ma quelli di un ragazzo innamorato! E fu dopo la battaglia alle Dodici Case, durante il vostro periodo di convalescenza, che ci dichiarammo l’uno all’altra."

"Ma questo significa che…" disse Shun

"Esatto!" ammise Seiya sorridendo "La corsa alle Dodici Case, quella ad Asgard, il crollo della Main Bread Winner…. Quelli non erano solo i gesti di un paladino per salvare il mondo, ma anche quelli di un ragazzo che salva la persona più importante per lui: la ragazza che ama!"

"Tornammo qui a Tokyo per poter vivere finalmente in pace la nostra storia!" continuò Saori "Ma sapevamo che il Santuario non né sarebbe mai dovuto venire a saperne, se volevamo evitare uno scandalo. Il che includeva anche voi naturalmente. Ci sposammo dopo le superiori, e tre anni dopo…"

"…tre anni dopo nacque il nostro Shinji!" continuò Seiya con voce commossa, pensando al figlio

"Fu il giorno più bello della nostra vita!" disse Saori piangendo "Fin da quando rimasi in cinta di lui decidemmo una cosa: l’avremmo protetto dal Santuario e dal mondo divino!"

"Posso capire il proteggerlo dal mondo divino, ma perché anche dal Santuario?" chiese Shun

"Non solo perché è il figlio della reincarnazione di Atena, ma perché è il figlio di un Cavaliere e la regola del Santuario impone che i figli di Cavalieri imparino a combattere per diventare tali, se sono tra i prescelti!" aggiunse Seiya "Ma Shinji non lo è. E comunque sia, il suo destino sarebbe stato subito segnato! Vivendo al Santuario, avrebbe comunque fatto parte dell’esercito fin dall’adolescenza e sarebbe stato privato di tutto quello che noi non abbiamo avuto: una vita normale!"

"Una vita normale? Per assicurare a tuo figlio una vita normale, hai calpestato la nostra amicizia!" urlò Hyoga congelando il tavolino del salotto per poi spaccarlo.

"Basta!" disse Shun fermando Hyoga con le sue catene "Anche tu sei padre come noi. Possibile che non capisci?! L’hanno fatto per proteggere la loro famiglia!"

"Signora Saori!" disse Shiryu "Noi siamo i suoi Cavalieri, perché non si è fidata di noi? Avremmo protetto suo figlio anche a costo della nostra vita per assicuragli una vita normale!"

"Ma voi non siete i Cavalieri di Saori Kido, voi siete i Cavalieri d’Atena! E Shinji non è figlio di Atena ma di Seiya e Saori Kido! Non siete i suoi protettori, ma i suoi zii! Ma sembra che non riusciate a capirlo. Siete diventati più ciechi di quanto credevamo! anche" rispose Saori.

Quella risposta ferì profondamente Shiryu e Hyoga. Sembrava che anche la loro dea non avesse fiducia in loro. Possibile che si fossero sbagliati anche su di lei?

"Proteggeremo noi l’imperatore, ma non vogliamo lavorare con chi non si fida di noi! Andiamo Hyoga! Shun!" disse voltandosi

"Io resto qui!" disse Shun "A differenza vostra, io ho capito! Vi raggiungo dopo!"

"Anch’io!" disse Ikki comparendo sulla porta insieme ad un ragazzo di diciannove anni che doveva essere suo figlio, visto che gl'assomigliava come una goccia d'acqua se non fosse stato per i suoi capelli rossi come il fuoco. Anche Ikki non era cambiato molto, aveva solo bisogno di farsi la barba e di un paio d’ abiti puliti e integri.

"Non cambi mai, vero Ikki?!" disse Hyoga uscendo dalla porta insieme a Shiryu.

Dopo che i suoi vecchi amici furono usciti, Seiya cominciò a piangere.

"Cosa succede?"chiese sua moglie, mentre anche Shun e Ikki s’avvicinavano a lui.

"Tutto quello che ha un inizio finisce a questo mondo. È possibile che questa sia la fine della nostra amicizia?" rispose il Cavaliere di Pegasus con voce soffocata dal pianto