Epilogo

Una tempesta sembrava essersi scatenata sul monte Olimpo, ma né fulmini né folate di vento scuotevano l’ambiente, eccetto che nella sala del trono che appartenne a Zeus e che ora era di Urano.

"Ripeti, per favore, Bianca, per quale inaspettato motivo sei stata sconfitta da un gruppetto di mortali", tuonò l’ancestrale divinità, "Penso che il titolo di Regina non ti sia più adatto, credo, anzi che dopo questa tua sconfitta, tu debba diventare una schiava, una schiava di Briareo", minacciò Urano.

"No, mio sommo padre, la prego mi dia una seconda possibilità, ho pur sempre ucciso Visnù", supplicò la titana, genuflessa dinanzi al suo signore, "Solo questo merito ti permette di salvarti dalla peggiore delle punizioni", affermò l’ancestrale dio, per poi voltarsi verso l’entrata delle sue sale.

"Titanio, figlio mio, vieni subito qui", ordinò Urano e subito si aprirono le gigantesche porte d’oro della sala.

"Padre, cosa desideri?", domandò l’assassino di Atena, inginocchiandosi, "Notizie dei tuoi subalterni?", incalzò il dio, "Ho percepito alcuni il cosmo di alcuni di loro svanire, ma non so quanti dei hanno lasciato questo piano", spiegò il potente Urano, "Thor, Hemdall, Api e Visnù, sono le divinità sconfitte", rispose semplicemente Titanio.

Il cosmo di Urano esplose in un’ondata di rabbia, i due comandanti titani lì presenti tremarono per l’energia del loro divino padre.

"Comandanti di 1° grado a me!", ordinò il dio.

In pochi attimi dalle porte d’oro apparvero gli assassini di Hades, Nettuno ed Ares.

"Iapetus, richiama a me tutti i comandanti di 2° grado ancora vivi", tuonò il dio, verso la nuova divinità della guerra.

"Oberon, vai da Briareo ed avvisalo della sconfitta dei suoi fratelli, poi richiudilo nelle sue stanze, sarò io stesso a dargli degli ordini precisi", ordinò l’ancestrale divinità all’assassino di Hades.

"Ganimede, entra nelle stanze che furono di Ermes, lì troverai un gigantesco vaso di titanio di mia proprietà, portamelo", concluse Urano, rivolgendosi al Glaciale Titano.

Quando i tre titani uscirono dalla sala, seguiti da Bianca, che fu mandata ad attendere nelle stanze che erano di Artemide, Urano rimase solo con Titanio.

"Padre, che intenzioni hai?", domandò il Comandante Supremo, "Semplice, figlio mio, prepararmi per l’Ultima Battaglia con i cavalieri olimpici", tagliò corto il dio, prima di sedersi nuovamente sul suo trono.

 

 

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